Antonio Fabbri – L’informazione: In contabilita’ fatture false per oltre 870mila euro

Antonio Fabbri – L’informazione: In contabilita’ fatture false per oltre 870mila euro

L’informazione di San Marino

In contabilita’ fatture false per oltre 870mila euro

A giudizio l’amministratore della Metal world

Antonio Fabbri 

SAN MARINO. La società Metal World di Acquaviva, era stata sospesa dal Congresso di Stato nel maggio del 2014, dopo che nell’aprile di quell’anno erano stati arrestati due soci, finiti sotto custodia cautelare con l’accusa di estorsione nei confronti dei soci di una società cooperativa con sede in Rimini operante nel settore della raccolta dei metalli e rottami ferrosi.
Medesimi soci che, a marzo di quest’anno, sono finiti indagati in un’altra indagine denominata “Heavy Metal” per associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti pericolosi. Ebbene, a San Marino, legato sempre alla stessa azienda di Acquaviva, è stato disposto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio di Francesco Russo,
37enne di Napoli, che
della Metal World era
amministratore.

E’ accusato di avere
registrato fatture false
nelle scritture contabili
della ditta, detenendole a
fine di prova nei confronti
dell’amministrazione
finanziaria dello stato.
Fatture ritenute dall’accusa
soggettivamente e oggettivamente
inesistenti
e che erano state emesse
da due societ’ estere,
una Slovacca, la Wmet
International Group di Bratislava, e una di Napoli,
la Rosiello Metalli.
Fatture ritenute false ed
emesse tra il 2011 e il
2013, per un totale
873.597 euro.

Le fatturazioni più
ingenti ritenute false
provenivano dalla società
slovacca.
Attorno alla Metal World,
tra l’altro, erano state
sollevate a marzo scorso,
quando emerse la notizia
dell’indagine sul traffico
di rifiuti che confermava
l’indagine italiana che
coinvolgeva una cooperativa
di Gambettola e
vedeva tirati in ballo anche
i due soci della ditta
sammarinese, Marcello
Spada e Davide
Gerardi,
delle perplessità in
Consiglio. Questo anche
perché la ditta di Acquavia
collaborava pure con
l’Azienda di Stato per i
servizi.
“Perché nessuno si è
mai posto il problema –
chiedeva il movimento
Rete che aveva su questo
formulato una interpellanza
– di rilevare se
il legame tra la Metal
World di San Marino e
la Metalcoop di Gambettola
non fosse solo
societario, ma lavorativo?
Eppure l’interpellanza e
le segnalazioni chiamavano
in causa numerosi
organismi che si sarebbe
dovuti porre questa
domanda: il Congresso
di Stato che ha rilasciato
la licenza, la Commissione
Tutela Ambientale,
di cu fa parte anche il
Segretario Arzilli, per il
rilascio di autorizzazioni;
Dipartimento Prevenzione,
Ufficio di Controllo e
Vigilanza sulle Attività
Economiche, Protezione
Civile, UOGA, per le
operazioni di controllo.
La Metal World poteva
di fatto importare rifiuti
dall’Italia e nella richiesta
di autorizzazione alla
Commissione Tutela
Ambientale”.
Di quella ditta, dunque,
ora finisce a giudizio,
per false fatturazioni,
l’amministratore.
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