Antonio Fabbri L’informazione: “No allusioni, progetto era alla luce del sole”

Antonio Fabbri L’informazione: “No allusioni, progetto era alla luce del sole”

L’informazione di San Marino

“No allusioni, progetto era alla luce del sole” 

Andrej Ceccoli neo tesserato Psd replica: “Vicende giudiziarie estranee a me” …ecco cosa risulta dalle carte

Antonio Fabbri

Riceviamo e pubblichiamo: Mi sento in dovere di rispondere all’articolo di Fabbri (L’informazione del 03-09-2016) in cui ricorda il mio tentativo di portare un grosso gruppo Russo ad investire in Repubblica. Il
progetto era quello di acquisire
una licenza bancaria che
sarebbe servita esclusivamente
per operazioni di servizio
interne al gruppo. La nuova
banca avrebbe operato senza
fare raccolta in Repubblica o in
Italia ma solo con fondi propri
che avrebbe investito, fra gli
altri progetti, nello sviluppo
dell’aeroporto. Ben lungi dal
mettersi in competizione con le
banche sammarinesi. Il progetto
è stato condotto alla luce del
sole e quando uno dei facilitatori,
Podeschi appunto, è stato
coinvolto in vicende giudiziarie
completamente estranee a me,
sono andato spontaneamente
dal giudice a riferire del progetto
proprio per evitare sospetti
infondati.
Viste le allusioni, non troppo
velate, vorrei esplicitare la mia
opinione personale sullo stato
delle banche sammarinesi sottolineando
che la pluralità nel
sistema bancario è una garanzia
di democrazia e libertà e che
ritengo debbano operare a San
Marino banche sammarinesi,
non soggetti esteri che non hanno
alcun legame col nostro territorio.
Il progetto di “prendersi
tutto” non è di certo il mio è
neppure del mio attuale partito.
La mia idea per rilanciare
l’economia della Repubblica
è quella di creare le condizioni
affinché una pluralità di
investitori possano portare le
loro conoscenze, potenzialità e,
certo che sì, i loro capitali. Non
una grande banca o un fondo come vorrebbe qualcuno ma
molti imprenditori che garantiscano
occupazione, benessere
e formazione senza mettere in
pericolo la nostra libertà.
Grazie al mio lavoro ho contatti
con importanti imprenditori
che, alle giuste condizioni,
sarebbero felici di trasferire
parte delle loro aziende a San
Marino. I settori sono i più
vari ma fra i primi ci saranno
imprenditori delle aziende
legate al digitale ed al web.
Sono convinto che il Paese può
garantire la piena occupazione
ed uno stato sociale solido e
mi impegnerò affinché questo
avvenga, che piaccia o meno
a Fabbri ed a chi vorrebbe
prendere il Paese usando metodi
degni di un colpo di Stato.   Andrej Ceccoli

Lo sa che mi viene il dubbio che lei abbia letto un altro articolo? Lo sa che mi viene il dubbio che magari qualcuno glielo abbia raccontato male e magari le abbia pure goffamente imbeccato di buttare là qualche concetto che maldestramente esprime? Lo sa perché questo dubbio? Perché in quell’articolo di allusioni proprio non ce n’erano. No no. Erano riportati fatti contenuti in carte giudiziarie. E non so neanche dove abbia letto le parole che mette tra virgolette di un progetto per “prendersi tutto”.  Proprio
queste parole nell’articolo non
ci sono. Se non fosse che ha inserito
il mio nome nella prima
riga, avrei pensato che volesse
rivolgersi ad altri.
Ora, che lei colga l’occasione
per farsi un po’ di campagna
elettorale esprimendo qualche
semplice pensiero sul sistema bancario e sulla sua idea di
rilancio dell’economia, ci può
anche stare.
Anzi, guardi un po’ cosa le
dico, anche le sue allusioni – e
lei sì che ne fa – lasciano indifferenti
perché suonano come
parole inutili che compiacciono
gli strateghi del complotto, che
di allusioni hanno già le proprie
ad ingolfargli le sinapsi.
Quello che però non può pretendere
è una sorta di memoria
corta collettiva. Proprio
perché si candiderà, non lo può
pretendere.
E allora vediamo questa operazione
che, lei dice, era alla luce
del sole. In un primo momento
era stata prospettata l’acquisizione
attraverso un fondo del
Liechtenstein. Poi attraverso
una associazione di consumatori
russa. Prima si doveva
acquisire la licenza di Ecb, poi
quella Bcs, poi, contrordine,
quella della Servizi fiduciari,
una finanziaria.
“Esprimemmo subito perplessità.
Si trattava di una associazione
con 320mila aderenti e
per noi sarebbe stato impossibile
fare una valutazione sulla
provenienza dei fondi. Dopo
l’arresto di Podeschi, Botteghi
si ripresentò in Bcsm, assieme al presidente dell’associazione
russa e con Andrej Ceccoli.
Depositarono istanza e gli incartamenti,
ma non si trattava
più della cessione di una banca,
bensì della stessa Servizi
fiduciari di Botteghi”.
Perché il business saltò?
“La cessione non venne
concretizzata perché, ricevute
le carte, emerse che quell’associazione
sarebbe stata una
sorta di schermo fiduciario.
Acquistava in nome proprio
la partecipazione, ma poi era
impossibile risalire ai reali
acquirenti delle quote” (testimonianza
dott. Vivoli udienza
Mazzini del 06-06-2016). Alla
luce del sole.
Della nuova banca era già
pronto, quasi alla luce del sole,
anche il Cda del quale avrebbero
dovuto fare parte – risulta
sempre da carte giudiziarie
(ordinanza del 09-03-2015,
pag.35) – Claudio Podeschi, il
noto commercialista Franco
Botteghi, Andrej Ceccoli (già
soci Edera 33%, 33%, 34% in
Montenegro) e un altro membro
designato da Asset Banca.
Mi sfugge solo una cosa a questo
punto: come mai si candida
col Psd di Iro Belluzzi?

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