È aperto il bando provinciale per i contributi elargiti a Comuni e cooperative sociali per progetti di inserimento socio lavorativo a favore di soggetti in stato di bisogno.

È aperto il bando provinciale per i contributi elargiti a Comuni e cooperative sociali per progetti di inserimento socio lavorativo a favore di soggetti in stato di bisogno.

È aperto il bando provinciale per i contributi elargiti a Comuni e cooperative
sociali per progetti di inserimento socio lavorativo a favore di soggetti in
stato di bisogno. La somma disponibile per il 2009 ammonta a 60mila euro ed è
finanziata con risorse del bilancio provinciale.

I candidati in possesso dei requisiti devono presentare le richieste alla
Provincia di Rimini, Assessorato Politiche Sociali, entro il 30 aprile 2009.
Il testo integrale del bando e i moduli per la domanda sono in distribuzione
all’ufficio Servizi Sociali della Provincia, in via Dario Campana 64 a Rimini o
scaricabili dal sito della Provincia la link
www.provincia.rimini.it/progetti/sociale

“Il bando per le borse lavoro – spiega l’assessore provinciale alle Politiche
Sociali, Fabrizio Piccioni – esemplifica la strategia scelta dalla Provincia di
Rimini in campo di politica sociale, ossia il superamento dell’assistenzialismo
e la promozione di pari opportunità di inserimento per le persone adulte in
condizione di svantaggio. L’obiettivo del bando, che quest’anno è al suo
settimo anno, è quello di incentivare la capacità di accoglienza di enti e
cooperative sociali, che per statuto sono deputate all’inserimento lavorativo
di soggetti svantaggiati. E anche di sviluppare le capacità relazionali, di
autonomia e lavorative dei soggetti a rischio di emarginazione, in una logica
di valorizzazione delle capacità di ciascuno di essere soggetto attivo e
produttivo”.

Dal 2002 ad oggi sono stati elargiti dalla Provincia per le borse lavoro 340mila
euro. Lo scorso anno hanno partecipato al bando 16 Comuni e 6 cooperative
sociali di tipo B per un totale di 37 inserimenti.

La “borsa lavoro” non rappresenta un lavoro vero e proprio, bensì un progetto
educativo mirato sulla persona, con la finalità di aiutare i soggetti più
deboli (disoccupati, disabili, donne immigrate, giovani con problemi di
adattamento sociale ecc.) ad inserirsi in contesti sociali e di lavoro, sondare
le loro capacità relazionali e produttive per individuare percorsi di
emancipazione.

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