Approvata la legge sul commercio a San Marino

Approvata la legge sul commercio a San Marino

Il Titano apre finalmente i confini
a commercianti italiani e stranieri, con la speranza di attirare
le grandi firme. E’ stato approvato questa mattina, dopo un lungo
dibattito, il Testo unico che riforma la disciplina del commercio
e le norme di sviluppo della rete distributiva commerciale,
presentato dal segretario di Stato, Marco Arzilli. L’esito finale
del voto, 30 i giudizi a favore, 18 i contrari, 6 astenuti,
manifesta un’opposizione indecisa sulla bocciatura complessiva
del provvedimento. Il superamento della quota del 51% in capo a
sammarinesi e residenti della societa’ commerciale era infatti
stato auspicato anche nelle precedenti legislature targate
centrosinistra, ma osteggiato allora anche dall’Usc, associazioni
di categoria dei commercianti, guidata per lungo tempo dallo
stesso Arzilli. Lo stesso relatore di minoranza, Stefano Macina,
consigliere Psd, ha sottolineato come un atto dovuto la
liberalizzazione del settore, “arrivata con un ritardo di 8
anni”. E proprio al Partito dei socialisti e democratici sembrano
riconducibili le 6 astensioni, sebbene in dichiarazione di voto
il capogruppo Claudio Felici non si sia espresso.
A prendere parola, pochi minuti prima del voto, sono stati i
consiglieri Maria Luisa Berti, Noi sammarinesi, e Ivan Foschi,
Sinistra unita. La prima, parlando a nome del Patto, sottolinea
la rilevanza del provvedimento, nella contingenza attuale, per il
commercio, “un settore che ha necessita’ di rilancio e anche di
apertura verso nuovi investimenti forensi che dovranno essere
ponderati”. Berti ha espresso quindi il voto a favore di tutta la
maggioranza, che ha votato compatta il suo si’ al provvedimento.
Foschi, capogruppo di Sinistra
unita, e’ l’unico rappresentate dell’opposizione a dichiarare la
contrarieta’ del suo partito alla riforma del commercio. Diverse
le motivazioni: “La maggioranza ha proceduto a tamburo battente,
senza un confronto approfondito con opposizione”, lamenta Foschi.
“Il superamento del 51%- prosegue- e’ un’idea maturata nella
precedente legislatura, osteggiata allora dalle forze che oggi ci
vogliono fare la lezione”. Infine, “non c’e’ stato il passo
culturale necessario per superare il clientelismo- spiega-
perche’ la legge assegna troppo potere e discrezionalita’ al
congresso di Stato nel rilascio e nel ritiro delle licenze”.
Soddisfatto il segretario di Stato Arzilli: “Oggi e’ stata
approvata una legge importantissima- commenta subito dopo la
promozione del provvedimento- che offre maggior chiarezza, nuovi
modi, strumenti e opportunita’ di sviluppo per uno dei settori
portanti dell’economia del Paese”. Arzilli commenta infine i 18
giudizi contrari della minoranza, da cui “mi sarei aspettato un
atteggiamento diverso- spiega- tutti auspicavano il superamento
del 51%, il voto contrario e’ quindi solo politico”.

Infine, e’ stata approvata a maggioranza, 33 voti a favore, 18
i contrari, un non votante, l’ultima legge in seconda lettura
all’ordine del giorno, sul riordino delle figure direttive del
sistema di istruzione. La normativa proroga di un anno, al 2011,
la definizione delle figure dello staff dirigenziale dei diversi
ordini di scuola e conferma i tre vice dirigenti della scuola
media inferiore.

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