Approvati i decreti della Manovra straordinaria

Approvati i decreti della Manovra straordinaria

Arriva poco prima dell’una di notte
il via libera alla manovra straordinaria. La maggioranza serra le
file e porta a casa i due decreti: il primo, quello sugli
incentivi fiscali alle imprese per attrarre investimenti sul
territorio, perdendo un voto, 32 si’ contro 26 no; il secondo,
quello della discordia, quel condono che fa gridare l’opposizione
allo scandalo, a ranghi compatti, 33 a 25. Tutti bocciati gli
emendamenti di Sinistra Unita, dalla tassazione dello 0,5% sui
beni di lusso e degli immobili sfitti, alla richiesta di
revisione delle convenzioni in atto, tra cui quella che, denuncia
Francesca Michelotti, vede “lo Stato pagare 100 mila euro per la
sede di Telecom”.
L’opposizione, sul primo decreto, riconosce al governo di
avere modificato in positivo alcuni articoli, prevedendo per
esempio criteri oggettivi per il riconoscimento di un regime
fiscale speciale, con un’esenzione fino al 50% della base
imponibile, alle imprese di nuova costituzione. Ma boccia senza
appello il secondo, per la risoluzione dei contenziosi fiscali.
Un condono che Sinistra Unita chiede di abrogare, sostenuta da
tutta l’opposizione. Nel mirino, in particolare, la possibilita’
di ravvedimento operoso anche per gli accertamenti ancora in
corso risalenti al 2007. “Un atto immorale caratterizzato da
un’ottica distorta con cui si tocca il fondo”, tuona Giuseppe
Maria Morganti del Partito dei socialisti e dei democratici: “Una
porcheria a favore di cittadini non allineati con
l’Amministrazione, uno sconto del 35-40% che sappiamo a chi e’
rivolto. Questo provvedimento ha nomi e cognomi”.

“Evitiamo un contenzioso che tende
ad andare nella direzione del contribuente”, ribatte il
segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini,
precisando che la scelta del 2007 e’ dovuta al fatto che al 31
dicembre non sara’ piu’ accertabile come anno fiscale. Dunque
“piu’ che fare un regalo, lo riceviamo perche’ chi non aderisce
entro novembre, non sara’ piu’ accertato”. In un mese di tempo,
conclude, era difficile fare altro.
La seduta termina con la ratifica di altri cinque decreti e il
rinvio di quello presentato dal segretario di Stato per
l’Industria, Marco Arzilli, sul soggetto inidoneo e i requisiti
per le licenze d’esercizio di attivita’ economica. Appuntamento
dunque alla prossima settimana, con la nuova seduta parlamentare
che vedra’ la votazione, anch’essa rimandata, dei due ordini del
giorno dei Democratici di centro su ordine pubblico e precariato
nella Pa, e di quello del Partito socialista riformista
sammarinese sull’Unione europea. Piatto forte Banca centrale,
l’andamento del sistema bancario-finanziario e le sue linee di
sviluppo.

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