Associazione Don Chisciotte, Roberto Ciavatta, sulle proposte stravagandi per San Marino

Associazione Don Chisciotte, Roberto Ciavatta, sulle proposte stravagandi per San Marino

Casinò a San Marino, corsie preferenziali per i ricchi (chi ha un aereo privato potrà atterrare a Torraccia), svendita delle residenze a “professionisti benestanti”, edificazione massificata del paese.
Nulla di nuovo, le solite sparate della vecchia politica, che non vede altra strada che quella degli affari meno chiari possibile (e certo malvisti da fuori confine e contrari al benessere del cittadino medio) per risolvere una crisi complessa che è stata lei stessa a creare.
San Marino si è retto per decenni su introiti bancari e finanziari, poco importa se non trasparenti, e sull’edificazione di massa del territorio.
Contemporaneamente defiscalizzazioni, crediti, agevolazioni e altre misure simili, hanno lasciato che i proprietari di licenza più privi di scrupoli arricchissero senza contribuire in alcun modo alle spese del paese, e non riconvertendo le proprie attività che ora sono fuori mercato.

Così, caduto il segreto bancario e la facilità di attrarre capitali “di dubbia provenienza”, San Marino non sa che pesci prendere, e si risolleva l’idea di svendere il territorio, il gioco d’azzardo ecc.
Come non vedendo che ovunque l’edilizia è a rischio di infiltrazioni mafiose, e come se San Marino, da questo punto di vista, fosse al sicuro!

Ma finché si tratta dei politici… Ora invece è una “associazione”, la ECSO, a farsi portavoce di queste teorie del rilancio col mattone e la montecarlizzazione, con cadenza quasi quotidiana e parole d’ordine come “Il paese è in guerra, non possiamo continuare a ragionare in senso antieconomico”, oppure “non possiamo bloccare il progresso”: un progresso univoco, che traccia un futuro già vecchio, e che se coincide con quello – desolante – italiano, non coincide certo con quello all’avanguardia di chi punta proprio sul blocco delle costruzioni e sulla ristrutturazione in termini ecosostenibili dell’esistente per superare la crisi.

Un’associazione che smaccatamente pubblicizza il “grande centro”, cioè alla sammarinese il contenitore in cui far confluire chiunque abbia legami con i blocchi economico/finanziari in macerie. E perché se si deve svendere le residenze (che comportano anche spese enormi per l’assistenza socio-sanitaria di chi le otterrà) non si pensa mai di darle ai frontalieri che pagano, loro sì e fino all’ultimo centesimo, senza poter truccare bilanci, il nostro fondo pensioni?

Ebbene, sono certo, l’ho già scritto, che alle prossime elezioni, non più tardi del 2010, la coalizione che vincerà sarà composta almeno da PDCS (escluso qualche volto noto), A&L, EPS, PSR e DdC. Così come otterrà i suoi obiettivi la ECSO, non obiettivi culturali ma professionali, come loro stessi confermano quando a proposito della dismissione dell’ex pattinaggio di Città dicono che “La nostra è solo una proposta (anche se abbiamo già contatti per procedere)”, e individueremo un altro posto per i giovani, anzi a dire il vero “l’avremmo già in mente”.

Insomma, ognuno è pienamente legittimato a sostenere la sua causa e a spianare la strada ai suoi affari (e a quelli dei suoi mandanti), ma almeno lo faccia con trasparenza, e dica chiaro chi sono i mandanti e quale lo scopo finale, senza fingere di parlare a nome di una scatola vuota.

L’associazionismo sammarinese, già debole e scarsamente indipendente, non ne ha proprio bisogno.

Roberto Ciavtta

Associazione Don Chisciotte

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