Tre milioni di auto in Emilia Romagna, ma neanche 10mila sono elettriche. Dal 2035 al bando le vetture a benzina, diesel, gpl, metano e forse ibride: ecco come ci prepariamo. I nuovi mezzi si sono triplicati in due anni, ma restano sotto lo 0,50% del totale complessivo
GABRIELE BONFIGLIO – La notizia sta scuotendo da giorni istituzioni, aziende e automobilisti preoccupati. Mercoledì, infatti, il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione di vietare, dal 2035, la vendita di veicoli a motore endotermico, ossia a benzina, diesel, gpl, metano e ibride. In sostanza, il futuro sarà solo elettrico. Il testo farà ora da base negoziale per le trattative tra Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, alla ricerca di un accordo finale sul provvedimento: di certo c’è che dovremo presto imparare a muoverci con l’elettrico. L’arco temporale di “soli” tredici anni impone infatti una rapida riconversione del parco auto italiano. Ma qual è la situazione in Emilia-Romagna? Al 31 dicembre 2021, secondo i dati di Aci, le macchine completamente elettriche in regione erano 7.927, solo lo 0,27% delle quasi tre milioni totali. Nel 2020, però, erano molte meno, 3.522: una crescita annua del 125% che spiega bene il percorso verso l’elettrico intrapreso dall’Emilia-Romagna. Un trend che è continuato anche nel 2022: nei primi quattro mesi dell’anno, secondo i dati di Unrae, sono state immatricolate 1.154 auto elettriche (14.400 in tutto il Paese), il 3,5% delle immatricolazioni totali (33.486). E l’ibrido? In attesa di capire se il “ban” europeo verrà confermato anche nell’accordo finale, come appare al momento probabile, le auto ibride sono quelle cresciute maggiormente nei primi quattro mesi del 2022: 10.343 immatricolazioni, pari al 31% del totale (un dato che riflette l’andamento nazionale, dove sono oltre 150mila sulle circa 442mila totali, il 33%). A fine 2021, invece, erano 92.774 le macchine con questo tipo di alimentazione (+57% sul 2020, quando si fermarono a 59.089): il 3,2% di tutte le auto in regione. Un discorso a parte va fatto poi per le ibride plug-in, le cosiddette Phev, ossia quelle che si possono ricaricare collegando la batteria alla rete elettrica. Nei primi quattro mesi dell’anno ne sono state immatricolate 1.184 in regione (il 3,5% delle immatricolazioni totali). Crescita a due cifre anche per le “colonnine”, come riporta l’associazione Motus-E. Arrivati allo scorso marzo, i punti in Emilia-Romagna in cui è possibile ricaricare un veicolo elettrico sono 2.591 (+29% rispetto alla situazione del marzo 2021, quando erano 2.013), divisi in 1.125 differenti “location”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino