Caso Brt, sequestro da 102 milioni di euro. Una società di Rimini ora chiede il suo fallimento

Caso Brt, sequestro da 102 milioni di euro. Una società di Rimini ora chiede il suo fallimento

Azienda di via Varisco avrebbe subito una danno economico per un milione e 800mila euro

ENRICO CHIAVEGATTI – C’è anche una società di trasporti riminese tra le vittime della presunta truffa contestata a Brt (ex Bartolini) e Geodis, colossi internazionali dei trasporti, al centro di un’inchiesta di Procura e Guardia di Finanza di Milano culminata a metà dello scorso dicembre con il sequestro di beni per 102 milioni di euro. L’azienda riminese vanta con la Brt crediti per un milione e 800 mila euro. E seguendo un percorso giudiziario intrapreso da diverse altre imprese, attraverso il proprio legale di fiducia, l’avvocato Marco Bosco, ha presentato un’istanza al Tribunale di Milano in cui chiede il fallimento dell’ex Bartolini. È stato un accertamento eseguito dalla Guardia di Finanza di Rimini a far scoprire ai contabili dell’impresa con sede in via Varisco di essere anche lei una vittima della politica aziendale contestata dalla Procura e dalle Fiamme Gialle milanesi. Ovvero la Brt non applicherebbe i tariffari minimi per il trasporto stabiliti in sede ministeriale. L’appalto per la società riminese sarebbe stato calcolato e registrato dalla Brt con una differenza in negativo di un milione e 800mila euro. Ecco perché i finanzieri riminesi si sono attivati quando l’azienda ha chiesto compensazioni di imposte con crediti fiscali risultati però inesistenti. (…)

Articolo tratto da Corriere Romagna

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