Bancarotta Vis: condannati Bruscoli, Piccioni e Viviani. Il Resto del Carlino, Pesaro

Bancarotta Vis: condannati Bruscoli, Piccioni e Viviani. Il Resto del Carlino, Pesaro

Bancarotta Vis: condannati Bruscoli,  Piccioni e Viviani
Cinque anni all’ex presidente, 4 agli altri due. Gli imputati si sono difesi dicendo di non aver toccato un centesimo dalla cassa della squadra
Pesaro, 26 maggio 2011 – Bancarotta per Giuseppe Bruscoli, condannato a cinque anni di reclusione. Condannati a 4 anni ciascuno il prestanome Carlo Viviani e il braccio destro Piccioni. Tutti con pena sospesa. Assolti un quarto prestanome, Rosario Braione e il figlio di Bruscoli, Roberto. E’ finito ieri pomeriggio il processo per bancarotta ai carico dell’ex patron della Vis Pesaro che portò al fallimento della società dopo il campionato 2004/2005 e alla sparizione dei libri contabili e di molto denaro, almeno 800mila euro secondo l’accusa della procura.
Gli imputati si sono difesi dicendo di non aver toccato un centesimo dalla cassa della squadra ma alla Guardia di Finanza invece risultava una situazione ben diversa, ossia la sparizione dei contributi che la Lega calcio versava per l’iscrizione al campionato. In quell’anno, Bruscoli si spogliò della sua qualifica di presidente della società affidandola ad carrozziere di Acquaviva Picena, Carlo Viviani, che nessuno conosceva. Ci si stupì di questa scelta e di questo passaggio di quote. Poi si capì. In pratica, sparirono i soldi del Coni per affrontare il campionato nuovo e pagare i giocatori. Soldi che vennero depositati nella pancia della banca commerciale sammarinese. Da qui l’accusa di distrazione per Bruscoli padre e figlio.
La Vis 1898 venne dichiarata fallita il 25 luglio 2006. La società aveva debiti per 3 milioni e 800 mila euro. A chiederne il fallimento era stata Marche riscossioni per conto dell’Agenzia delle Entrate. Un primo fallimento era avvenuto sotto la guida di Fulvio Diamantini, nel 1993. Dall’Interregionale al salto in C2 per poi arrivare nel 2000 in C1 sotto la presidenza di Giuseppe Bruscoli. Cinque anni in quel campionato e poi la cessione della societè già indebitata al carrozziere Carlo Viviani. Ieri la condanna per bancarotta.

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