Banche di San Marino. Dose da cavallo

Banche di San Marino. Dose  da cavallo

A un anno esatto dal suo insediamento, il 4 dicembre 2008, il governo, espressione del
Patto per San Marino, celebra l’avvenimento

intervenendo sul sistema finanziario come un elefante in un negozio di cristalli.
Imponendo, da un giorno all’altro, la creazione di un fondo di riserva con una aliquota dell’8% sulla raccolta diretta!

Fino a ieri è sempre stato il lassismo – o peggio: – a caratterizzare il rapporto dei governi col sistema finanziario.

È dal 2000 che la gente, anche la
gente comune (anche con una istanza d’arengo) è andata chiedendo la creazione di un fondo di garanzia. Senza ottenere nulla. Nulla di nulla.
Nulla anche dopo Banca del Titano. Anzi in piena vicenda Banca del Titano, nel 2007, la Banca Centrale concesse tempo alle banche fino al 2013 per
mettersi in regola addirittura col patrimonio minimo di vigilanza.
Nelle ultime cinque finanziarie la questione fondi di garanzia è, sì, citata, ma solo per dire che si è deciso di rimandarne la creazione.

Anche l’attuale governo fino a ieri aveva deciso di rimandarla. Infatti nel testo della finanziaria 2010, presentata in Consiglio alcuni giorni fa, la questione del fondo di garanzia risultava essere
rinviata alla scadenza del 30 giugno 2010.
Invece, ex abrupto il decreto.
Con questo decreto il governo somministra al sistema finanziario una dose da cavallo. E la somministra, la cura con dose da cavallo, quando il sistema boccheggia, stressato dallo scudo fiscale. E la somministra dopo averlo fatto crescere, al di fuori di ogni controllo, fino – l’ultimo alcuni mesi fa – a 72 ‘soggetti’: dodici banche
e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie d’assicurazioni.

Il decreto
è stato firmato ieri dagli Ecc.mi Capitani Reggenti Francesco Mussoni e Stefano Palmieri e dal Segretario di Stato per gli Affari Interni,Valeria Ciavatta.

Successivamente la firma del Segretario di Stato Ciavatta è stata sostituita da quella di Antonella Mularoni, Segretario di Stato per gli Affari Esteri.

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