La Tribuna Sammarinese titola: Interessante intervento del direttore di Banca Centrale, Mario Giannini, sul futuro del sistema finanziario sammarinese / Stop al segreto bancario, i capitali vanno attirati grazie alla fiscalità, la qualità e la posizione geografica / Per il direttore di Bcs la trasparenza diventa un valore. Le finanziarie hanno perso 2 miliardi da 3 a 1 i miliardi gestiti
Riqualificare il sistema bancario “presuppone, in prima istanza, l’attuazione di azioni finalizzate ad un recupero generalizzato della reputazione e della fiducia nel Paese”. Questo il segnale che Mario Giannini, direttore della Banca Centrale, ha lanciato cogliendo l’occasione del convegno organizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II ieri a Dogana.
“In tale (nuovo) scenario San Marino non dovrebbe essere più concepito come un Paese che attrae in territorio capitali esteri grazie all’istituto del segreto bancario e offre alla clientela strumenti di investimento ideati all’estero – ha sottolineato Giannini – bensì come Paese che attrae, grazie ad un’adeguata fiscalità sulle persone fisiche e giuridiche nonché alla favorevole posizione geografica, imprese finanziarie, che localizzano in territorio la produzione di servizi e prodotti d’investimento ad elevato valore aggiunto da collocare in maniera trasparente sui mercati esteri”.
In pratica il direttore di Bcs indica una nuova prospettiva per il sistema finanziario sammarinese, che superi quello che ormai è diventato un problema, il segreto bancario, per rivolgersi al mercato competendo sul fronte di una fiscalità leggera e di una collocazione geografica strategica. Se a questi nuovi motori, si aggiunge anche la necessità di una forte qualificazione e specializzazione dei servizi offerti, vediamo come le parole di Giannini ricalcano giustamente quelle già pronunciate (ma forse troppo presto) dall’ex presidente Bossone che per le sue tendenze innovative, non è però risultato gradito alla componente politica del momento.