Benedettini sui rifiuti e il fabbisogno di energie

Benedettini sui rifiuti e il fabbisogno di energie

A PROPOSITO DEI PROBLEMI RIFIUTI E APPROVVIGIONAMENTO DELLE FONTI ENERGETICHE


Come sempre ci si accorge dei problemi quando questi raggiungono la soglia della drammaticità e dell’estrema difficoltà poi a risolverli.

È il caso dei rifiuti. Oggi questo governo, che ha l’abitudine di guardare sempre indietro per criticare le inadempienze dei governi passati, invece di guardare avanti e affrontare i problemi, si accorge solo ora che andiamo incontro ad un’emergenza nel campo dei rifiuti. Già molti mesi fa, in occasione della presentazione in Consiglio Grande e Generale di una Istanza d’Arengo che proponeva la raccolta differenziata dei rifiuti, casa per casa, avevo sollevato la questione denunciando le difficoltà a cui saremmo andati incontro, come Paese, nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti prodotti sul nostro territorio. Ma ancora, nell’ultima seduta del Consiglio Grande e Generale del 17/18/19 luglio u.s., in sede di comunicazioni, ero tornato sull’argomento per denunciare l’inconsistenza del governo nell’affrontare questo problema, che ormai possiamo definire una vera emergenza. Nell’occasione ero stato tacciato, da qualche collega di maggioranza, di sollevare allarmismi inconsistenti e ingiustificati. Abbiamo visto come è andata a finire: siamo stati esclusi dal piano provinciale di Rimini che ci ha permesso fino ad oggi lo smaltimento dei rifiuti urbani.

Dopo questo fatto, si sono accorti tutti che esiste il problema; la stessa maggioranza e alcuni partitini di opposizione che hanno cominciato a fare Interpellanze.
Sta di fatto che il problema esiste e l’affannosa rincorsa del governo a porvi rimedio lo dimostra.

Sarebbe stato più opportuno pensarci prima e aver iniziato a intavolare seri rapporti con la Regione, la Provincia e il Comune di Rimini che sono gli Enti con i quali abbiamo sempre collaborato, tanto più che fin dal maggio scorso la Regione Emilia Romagna aveva invitato il governo a confrontarsi su questo tema.

Mi risulta che da tale incontro non sia emerso nulla di positivo per noi: praticamente i nostri non hanno cavato un ragno dal buco: per due ragioni principali: la prima perché sicuramente non abbiamo professionalità in grado di competere, nella vasta e difficile materia regolamentata in Italia e in Europa da normative complesse e voluminose, di difficile interpretazione, se non si hanno conoscenze e specializzazioni specifiche nel settore. La seconda ragione è quella che a livello politico regionale, provinciale e comunale, non abbiamo alcun rapporto che possa facilitare le intese.

A questo punto, oltre alla buona volontà espressa dall’Assessore Romani che ci potrà dare forse ancora una proroga fino a gennaio 2008 e una disponibilità a ragionare, quali sono le intenzioni del governo? Servono fatti concreti. E serve soprattutto la convinzione, che su questo, come su altri temi quali quello dell’approvvigionamento idrico e energetico, dobbiamo iniziare a ragionare su un progetto di gestione autonoma. Non si improvvisa più e nessuno Stato è disposto ad accollarsi i rifiuti degli altri, o a far concessioni in materia energetica.

Fra l’altro fin dal dicembre 2006 il P.D.C.S. aveva presentato un progetto di legge quadro nel campo dell’incentivazione all’uso razionale dell’energia e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili disponibili anche a trovare un accordo fra tutte le forze politiche per emanare una legge, ampiamente condivisa, che avrebbe affrontato il tema nella sua più ampia concezione. Ad oggi non se ne sa più nulla. Intanto però vanno avanti i progetti degli amici.

Oggi, con una certa enfasi, viene presentato dal governo un piano energetico realizzato dalla Etamax, società che naturalmente orbita nell’area dei partiti di maggioranza, che dovrebbe risolvere tutti i problemi di approvvigionamento delle fonti energetiche. Sembra la fotocopia del sistema usato per la realizzazione del nuovo piano dell’arredo urbano del centro storico: anche qui clientelismo, discrezionalità e soldi dello stato nelle tasche degli amici.

Staremo a vedere. Resta il fatto che, come sempre, presi per la gola dai fatti contingenti, si va avanti con l’improvvisazione, senza un progetto complessivo e di ampio respiro che possa garantire, per il futuro, una reale e definitiva soluzione dei problemi.

ERNESTO BENEDETTINI

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