Sanzioni alla Russia, “buttata a mare la storica tradizione di neutralità che ha sempre caratterizzato San Marino”

Sanzioni alla Russia, “buttata a mare la storica tradizione di neutralità che ha sempre caratterizzato San Marino”

Riceviamo e pubblichiamo

“Prima o poi qualcuno dovrà decidersi e scrivere la vera storia sulla decisione del governo della Repubblica di  San Marino che si è schierata con gli europei e gli Stati Uniti nelle sanzioni contro la Russia, buttando letteralmente a mare la storica tradizione di neutralità che aveva sempre caratterizzato l’Antica Repubblica.

Qualcuno dovrà, indagando, spiegare ai sammarinesi il perché della rottura di una straordinaria amicizia con la Russia e il ripudio alla solidarietà mostrata, anche in tempi recenti, con la pandemia e con l’aiuto disinteressato del vaccino  sputnik o con l’esenzione dalle contro sanzioni del settore alimentare e con la possibilità per le aziende della Repubblica di esportare in Russia.

Si dovrà indagare ma, la verità è sulla bocca di tutti i sammarinesi attenti agli interessi della Repubblica. Una verità incredibile e che indica in una telefonata dalla Farnesina italiana, dello stesso ministro di Maio, al segretario agli Esteri, Beccari, la chiave della scelta.

Un ricatto politico? Possibile ma, poco interessa ormai. Di Maio ha ottenuto quello che voleva. Quello che ci interessa è comprendere come sia stato possibile distruggere questo patrimonio di amicizia, abdicare alla neutralità (non si sarà più credibili a livello internazionale e non ci si potrà proporre come territorio neutrale) e diventare il ciondolo europeo.

Eppure c’erano altri modi, se si voleva, per condannare qualcuno senza perdere lo status di neutralità. Oppure, si sarebbe potuto organizzare una consultazione popolare, sentire i cittadini della Repubblica, perché la perdita di centinaia d’anni del nostro valore non è un gioco da lasciare a un ministro italiano o a un segretario impaurito”.

Monica Moroni

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