Cannabis for Future risponde a Podeschi

Cannabis for Future risponde a Podeschi
Abbiamo appreso con elevato sconcerto che il sig. Marco Podeschi ha scritto una lettera sul tema droghe, pubblicata i giorni scorsi sui vari social media.
Questa lettera tratta diversi punti (che andremo poi a sviscerare insieme in seguito), ma soprattutto esprime un concetto fondamentale sul quale noi siamo molto più che d’accordo, questo racchiude in parte anche il significato per cui siamo arrivati a portare il movimento anche a San Marino. Ci riferiamo al concetto di totale immobilismo della politica nel trattare il tema droghe (in particolare quella della cannabis). Oggi siamo consci che la stessa politica abbia molti temi da affrontare (pandemia, prestiti, titoli, ecc) ma non può esimersi dal parlarne.
Tuttavia le argomentazioni mostrano la probabile non conoscenza del fenomeno da parte dell’autore, il quale pare non essere in grado di intendere le dinamiche di ciò che succede sul piano sia interno della Repubblica sia del contesto internazionale.
 
Detto ciò, entriamo nel merito della lettera pubblicata i giorni scorsi (presente anche sulla nostra bacheca Facebook, per chi volesse leggerla). 
Elencheremo passo – passo ogni punto trattato, in modo da evidenziare fattori e variabili non tenute in considerazione e/o concetti presentati in malo modo:
innanzi tutto pensiamo che il tema della droga (in generale) debba essere analizzato secondo un ottica temporale. Infatti non si è mai avuto un calo dell’attenzione ma solo un calo di responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto porre “rimedi” coerenti con gli sviluppi in materia, tenendo presente ciò che accadeva nel contesto mondiale.
Siamo sempre stati concordi nel dire che è necessario limitare lo spaccio di sostanze (anche se è impossibile evitarlo del tutto), proprio a causa della natura sbagliata insita in questo gesto. Sarebbe estremo chiedere alla politica di intervenire nel dibattito ogni volta che si ha un’azione di contrasto, nonostante “l’elevato” quantitativo come nel fatto accaduto i giorni scorsi (per elevato in Italia si intendono svariati chilogrammi di una sostanza). 
Il fenomeno del consumo di qualsiasi droga abbraccia tutte le fasce di età, ma quello del consumo di cannabis è specifico dei giovani, così come le conseguenze di questi a livello sociale, emotivo e psicologico (dovute proprio all’età) derivate dal processo penale in cui incappano sistematicamente.
La citata Relazione Europea sulla Droga ad opera dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze mostra come effettivamente vi è un incremento del consumo delle droghe, ma il documento specifica anche che il vero problema sussiste in particolare nel consumo delle c.d. droghe pesanti, ovvero: cocaina, eroina e le varie droghe “da laboratorio” (es. MDMA ed altri oppiacei). Di fatti si lascia intendere con relativa facilità che il “problema” derivato dalla cannabis è molto meno preoccupante rispetto come rappresentato nella lettera. Da parte sua, San Marino non mette a disposizione dei cittadini statistiche per quantificare tale fenomeno (della droga in generale), ma l’entità del fenomeno derivato dalla cannabis è facilmente intuibile proprio avendo un contatto diretto con i giovani, per capire che l’utilizzo di cannabis è davvero troppo esteso per essere contenuto con le attività di prevenzione delle forze dell’ordine. Un dato è infatti quello che mostra come sia in realtà molto difficile trovare giovani/ragazzi che non abbiamo almeno provato a consumare cannabis, anche più di una volta (di sicuro non è la prima cosa che verrebbe in mente di raccontare ad un genitore, nonostante la preoccupazione di quest’ultimo). 
Tuttavia (qui ci rivolgiamo direttamente all’autore), un fatto risulta sconcertante ai nostri occhi mentre si legge la lettera. Ci riferiamo all’uso del tutto improprio che viene fatto della parola “LIBERALIZZAZIONE”. Si afferma, infatti, che “…facendo qualche ricerca in rete dove a parte fatti di cronaca o notizie pro liberalizzazione, c’è totale oblio. Silenzio a livello ufficiale dalla politica, che però in molte sue articolazioni fa capire di essere favorevole a liberalizzare il consumo, attivismo di alcune parti della società che vorrebbero una norma allineata alla vicina Italia se non ancora più permissiva rendendo San Marino la repubblica della libera cannabis”. Ciò è assolutamente errato e del tutto privo di fondamento (sembra un classico metodo per far leva sulla poca conoscenza dei cittadini in materia, anche se sarebbe veramente troppo). Inoltre è altrettanto osceno il fatto che spesso nella lettera sembra essere omesso volontariamente la specificazione al tipo di sostanza, come se si fosse favorevoli a tutte le droghe, nulla di più lontano dalla realtà!
Pur non citandoci direttamente, è palese che con il termine “attivisti” ci si riferisca a noi (è innegabile), dato che di attivisti o soggetti che fanno ciò siamo solo noi in Repubblica. 
Proprio come l’autore, noi siamo totalmente contrari alla Liberalizzazione del consumo di cannabis (per “liberalizzazione” si intende rendere libero qualcosa senza nessuna regola). Noi siamo fortemente sostenitori della Legalizzazione (ovvero porre un sistema di regole ben precise al consumo). Questo è importante sottolinearlo nonostante sia stato specificato un numero spropositato di volte, e ciò (non ce ne voglia l’autore) fa intendere la non conoscenza, o l’omissione volontaria, della netta differenza delle due terminologie. Speriamo possa bastare per scongiurare ogni dubbio in merito al fatto che NON vogliamo e non dobbiamo diventare la Repubblica della libera cannabis, semplicemente NON chiediamo nulla di tutto ciò. 
Citiamo: “personalmente sono contrario a liberalizzare l’uso delle sostanze stupefacenti. Provocano danni alla salute con forti effetti di dipendenza. Inoltre produzione e spaccio sono gestiti da organizzazioni criminali che riciclano i proventi nelle attività legali”, infatti legalizzare la cannabis serve per evitare che la sostanza rimanga ancora come strumento per aumentare i profitti nelle mani della criminalità, legalizzando e avviando la produzione legale si aumentano controlli per chi produce tagliando completamente fuori i criminali. Inoltre è assurdo affermare che si vuole liberalizzare il consumo di droghe in generale, soprattutto quelle che causano danni diretti e indiretti alla salute propria e degli altri, ovvero le droghe pesanti, ma così anche le droghe legalizzate come alcol e tabacco (difatti queste ultime due ogni anno uccidono migliaia di persone in tutto il mondo anche indirettamente), certamente la cannabis non causa ne la morte ne altri problemi di salute alla persona che ne fa uso e questo è un dato di fatto provato dalle statistiche.
E’ necessario quindi potenziare l’attività di controllo per le droghe pesanti, perché non vi è nessun dubbio che a San Marino vi è uno spaccio di cocaina fuori da ogni schema. Possiamo affermare ulteriormente che l’attività di prevenzione dovrebbe essere fatta ed incentrata anche per evitare abusi nel consumo anche di alcol e tabacco. Quest’ultima attività è del tutto inesistente al momento, dato che molti minorenni fumano e bevono, arrivando anche al coma etilico, ma non si hanno mai sanzioni a coloro che “spacciano” queste sostanze che creano dipendenza e hanno un effetto psicotropo. Inoltre la normativa non mira al recupero di un possibile dipendente di sostanze ma mira solamente a punirlo come un criminale, ciò provoca effetti sulla vita sociale dell’individuo (specialmente per i ragazzi, se parliamo di cannabis). 
Consideriamo ipocrita e fuori luogo l’atto di non considerare gli sviluppi a livello mondiale di Stati ben più avanzati (socialmente, economicamente e tecnologicamente e non solo) in materia di cannabis. Ma sulla cannabis abbiamo completamente “toppato”! anzi sarebbe da riconsiderare totalmente il piano di sanzioni, imparando da chi ha più esperienza in merito e aprirci all’idea di avere avuto sempre torto sulla metodologia di contrasto (proprio come con gli alcolici a inizio ‘900 in USA).
Risibile se non proprio ridicolo sarebbe non prendere in considerazione le motivazioni economiche di tale mercato (a livello economico e del mercato del lavoro) proprio a causa del momento di crisi economica che stiamo vivendo. E così anche le motivazioni terapeutiche.
Le consigliamo di informarsi maggiormente su ciò che ha affermato l’attuale Procuratore Nazionale Antimafia italiano e il suo predecessore, entrambi favorevoli alla legalizzazione proprio per poter contrastare le organizzazioni criminali e il riciclo dei loro introiti nell’economia legale.
 
Tutto questo discorso di risposta per concludere come ha perfettamente scritto lei, ma sotto tutt’altro punto di vista. Per questo motivo riprendiamo le sue parole: siamo già “una eccezione rispetto a quanto accade nel mondo”, il minimo sarebbe rendere meno severa la legge.
Dobbiamo ancora trovare una nostra identità nel trattare questa tematica, per questo motivo possiamo dire che “San Marino non è Amsterdam” E NON LO SARA’ MAI!!!
 
i referenti di Cannabis for Future – San Marino in risposta alla lettera di Marco Podeschi
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