Carisp San Marino – Delta. Parla la Stanzani, Estuari

Carisp San Marino – Delta. Parla la Stanzani, Estuari

David Oddone di L’Informazione di San Marino: Sovrapprezzo Azioni Delta, dubbi e accuse di Paola Stanzani in un esposto inviato a Tremonti / l’ex dirigente Carisp sulla stessa linea di Estuari. Si attende che Di Vizio faccia luce sulla presunta “tangente di stato”

Il ricorso di Estuari avverso l’omologazione di accordo di ristrutturazione dei debiti di Delta (e altri soggetti) potrebbe signifi- care per la Cassa di Risparmio di non avere più la certezza di recuperare i propri crediti. Inoltre la Cassa potrebbe essere soggetta alle percentuali di recupero che decideranno i liquidatori, con modifiche anche peggiorative. Una decisione in questo senso potrebbe già essere presa in ottobre, nell’udienza davanti al tribunale di Bologna. Alla base del ricorso presentato da Estuari – socio di maggioranza in Delta – ci sarebbero presunte irregolarità, anche gravi, in capo ai liquidatori. Irregolarità che Paola Stanzani, ex dirigente della Carisp “decapitata” dalle note vicende di Forlì nonché vicepresidente di Delta, aveva già avuto modo di denunciare a maggio del 2010, per mezzo di un esposto inviato al Comitato di Sorveglianza della procedura di amministrazione straordinaria di Delta spa, a Banca d’Italia, a Tremonti ed ai commissari straordinari di Delta. Ecco che cosa si legge nel documento: “Nel corso dei mesi di amministrazione straordinaria sin qui trascorsi, la sottoscritta, la Cassa di Risparmio di San Marino, gli organi sociali, i soci e fi- nanche i dipendenti di società del Gruppo si sono rivolti ai Commissari Straordinari e al Comitato di Sorveglianza per domandare chiarimenti circa alcune delle drastiche scelte gestionali compiute e circa gli intendimenti per loro mezzo perseguiti. Sono state avanzate precise ed articolate proposte di azione e collaborazione al solo ed esclusivo fine di salvare, per quanto possibile, un importante valore di avviamento dell’impresa, la quota di mercato di quest’ultima, il diritto al posto di lavoro dei suoi oltre 900 dipendenti. Nei trascorsi dodici mesi chi scrive – prosegue la Stanzani – ha passivamente assistito con sgomento al progressivo deteriorarsi dell’impresa e alla sua perdita di valore.   

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