Casinos Austria lascia San Marino

Casinos Austria lascia San Marino

Casinos Austria lascia definitivamente la Repubblica di San Marino con qualsiasi tipo di partecipazione anche indiretta, cioè attraverso Novomatic, alla data del 1 maggio 2010.

Lo si è appreso a margine della conferenza stampa a Rovereta, ove ha sede il casinò automatizzato, convocata dal Presidente dell’Ente Giochi di Stato, avv.
Paolo Mazzanti, dal Presidente della Giochi del Titano, Ernesto Benedettini e dal nuovo direttore della sala giochi, Salvatore Caronia.

La conferenza stampa è stata indetta per rendere pubblico che lunedì scorso il Congresso di Stato ha varato un decreto con cui viene promulgata una nuova regolamentazione dei giochi nella Repubblica di San Marino sulla scia della normativa nuova in materia introdotta dal governo italiano nel pacchetto di provvedimenti sugli interventi a favore dei terremotati d’Abruzzo.
Dunque anche il governo attuale come già il

primo ed il secondo post giugno 2006 continua a dare spazio ai giochi.
Singolare che ad annunciare il decreto non siano i responsabili politici, cioè i Segretari di Stato di competenza, ma i vertici degli organismi tecnici.
Il decreto è stato varato al fine di consentire al casinò automatizzato di Rovereta – che ha già procurato al Paese un danno enorme in immagine e altro – la possibilità di competere in ‘qualità di servizio offerto’ (così è stato detto) con le sale già aperte e che si apriranno nelle zone limitrofe italiane. Sparita la distinzione fra giochi d’azzardo e della sorte, ormai si parla solo di gioco ‘lecito ed autorizzato’. Tutto molto semplice: il costo massimo di
una singola partita, 10 euro; la durata minima di
una partita, quattro secondi; la percentuale di
restituzione delle somme giocate, almeno l’85% in un ciclo di 500
mila giocate.
In questo nuovo contesto nei presenti è sorto il sospetto che la sala giochi Rovereta possa essere trasferita in una mega struttura (Ponte Mellini?) onnicomprensiva delle varie nuove differenziate offerte di gioco o che vengano creati in territorio sammarinese tanti centri giochi come proposto dai due governi post giugno 2006, prima che prevalesse la nazionalizzazione come toccasana – per alcuni – anche delle coscienze.

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