Civico 10 interpella il Governo sui controlli della Guardia di Finanza

Civico 10 interpella il Governo sui controlli della Guardia di Finanza

Interpellanza Civico 10 sui controlli della Guardia di Finanza sugli italiani residenti a San Marino che hanno fatto operazioni con l’Italia

Sulla base di alcune segnalazioni giunte presso la sede del nostro movimento, nonché di alcuni articoli apparsi recentemente sui quotidiani locali e di servizi giornalistici della nostra emittente di Stato;

premesso che sono mesi che le Autorità Italiane e nello specifico la Guardia di Finanza, annunciano l’avvio di massive attività di indagine aventi ad oggetto i flussi interbancari tra istituti di credito italiani e sammarinesi al fine di intercettare eventuali evasioni di imposte sui redditi di cittadini italiani;

si interpella il Governo al fine di conoscere:

1) se corrisponde al vero che negli ultimi giorni numerosi cittadini sammarinesi iscritti all’AIRE e cittadini italiani residenti in Repubblica stanno ricevendo in territorio dalla Guardia di Finanza italiana (Gruppo di Rimini) specifiche raccomandate a/r aventi ad oggetto l’avvio di un controllo fiscale ai fini delle imposte sui redditi con richiesta di dati e notizie inerenti attività finanziarie detenute in Repubblica;

2) se corrisponde altresì al vero che dette raccomandate contengano l’elenco di tutte le movimentazioni bancarie (ad esempio, assegni circolari e non, bonifici e transazioni di vario genere) effettuate dal ricevente negli anni 2009/2011 da conti sammarinesi verso banche italiane e viceversa;

3) se si conferma, inoltre, che per i movimenti di cui al precedente punto 2) il ricevente deve rispondere ad un apposto questionario – da compilare e restituire alla Guardia di Finanza di Rimini entro 20 giorni, pena sanzione pecuniaria – indicando:

– la natura di tutti i movimenti evidenziati;

– gli estremi di conti correnti o posizioni fiduciarie attivi presso Istituti di credito sammarinesi;

– saldi di investimenti ed attività di natura finanziaria detenuti in Repubblica;

– le cariche ricoperte e le quote societarie detenute presso società aventi sede nel nostro territorio;

– gli estremi della presentazione di un’eventuale dichiarazione di “scudo fiscale” e del pagamento della relativa imposta;

– gli estremi della presentazione di domanda di adesione alla procedura di “Voluntary Disclosure”;

4) se risulta infine che, in considerazione del fatto che, nei periodi contestati, San Marino era ancora nella c.d. “black list” italiana, i residenti riceventi la comunicazione di cui sopra debbano in primo luogo fornire prova della loro effettiva residenza in Repubblica;

qualora corrisponda al vero quanto sopra riportato, si chiede al Governo:

a) se è stata inviata, come risulta da un recente annuncio del Segretario di Stato alle Finanze, una nota al Ministero degli Esteri Italiano sull’argomento e quali esiti la stessa abbia prodotto;

b) perché, visti i “proclami” delle Autorità italiane su un tale invio massivo di richieste di informazioni e considerata la delicatezza dell’argomento, non si sia proceduto prima a prendere contatti con il Governo Italiano;

c) e, soprattutto, perché i nostri organismi finanziari, in primis la Segreteria alle Finanze e l’Ufficio Tributario di Stato non abbiano fornito alcun comunicato ai cittadini su come comportarsi e su quali misure adottare nei confronti di un atto così lesivo della nostra sovranità e dei nostri interessi nazionali ed economici.

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