Civico10: reddito di cittadinanza. Criticare senza leggere è una cattiva abitudine.

Civico10: reddito di cittadinanza. Criticare senza leggere è una cattiva abitudine.

Criticare senza leggere è una cattiva abitudine.
E allora cogliamo l’occasione per spiegare che il reddito di cittadinanza è un sussidio condizionato alla ricerca di una nuova occupazione: non può infatti accedervi chi si sia licenziato per scelta propria da una precedente occupazione e chi abbia rifiutato proposte di lavoro negli ultimi 2 anni.
Chi lo chiede, si impegna a svolgere tutte le attività formative e lavorative che vengano proposte, ad iscriversi a tutte le liste di avviamento al lavoro, a non rifiutare occupazioni: se lo fa, perderà il sostegno al reddito.
Quindi non diciamo che si vuole finanziare chi sta a casa senza fare niente perché è proprio il contrario. Lavoriamo semmai per far si che i furbi vengano colpiti duramente e che invece chi davvero sta impegnando per cercare lavoro possa non essere lasciato in mezzo a una strada senza alcun sussidio.
Del resto tutta Europa ce la fa (tranne 3 Paesi), tutta Europa riesce a svolgere efficaci servizi di ricollocamento di queste persone (tranne 3 Paesi): il fatto che l’Italia sia fra questi 3 Paesi non ci deve far pensare che noi non si possa essere in grado di farlo. Basta averne la volontà.
Anche sugli importi del sussidio si fa molta confusione. L’importo effettivo del sussidio è proporzionato alla condizione economica familiare e personale del richiedente. Quindi l’importo massimo verrà erogato, sempre che si stia cercando attivamente lavoro, solo a chi è davvero in grosse difficoltà sociali ed economiche: gli altri prenderanno meno, alcuni molto meno.
Vorremmo aggiungere, che la validità o meno di un sussidio non si giudica da come viene finanziato: l’intervento resta a tutti gli effetti un reddito di cittadinanza, anche se viene finanziato in una maniera specifica. La nostra scelta è stata chiara: in questa fase economica non è possibile pesare, come chiede qualcuno, sulle imprese, già in grave difficoltà a causa della Black List e della recessione.
Come previsto nel programma di Cittadinanza Attiva, che gli elettori hanno conosciuto prima del voto e su cui ci hanno dato fiducia, siamo quindi andati a chiedere un atto di solidarietà a chi gode di un reddito certo e non a rischio, per aiutare chi non ha più niente.
Se questo sia intollerabile lo giudicheranno i cittadini. Noi crediamo che la solidarietà tra chi è in condizioni migliori e chi è in condizioni peggiori sia un valore.
Detto questo, Civico10 è assolutamente d’accordo sul fatto che serva andare a chiedere un contributo forte anche a chi in questi anni non ha fatto la sua parte, a chi ha evaso le imposte. Su questo dovrà intervenire la riforma fiscale perché, ad oggi, non siamo in grado di contrastare seriamente l’evasione.

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