Commissione Finanze. Seduta 20 luglio 2016. SMNA

Commissione Finanze. Seduta 20 luglio 2016. SMNA

COMUNICATO
STAMPA

COMMISSIONE
CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE;
ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO, SERVIZI, TRASPORTI E
TELECOMUNICAZIONI, LAVORO E COOPERAZIONE

MERCOLEDI’
20 LUGLIO

I lavori della Commissione
consiliare Finanze si aprono con la presentazione del

Programma Economico 2017
da parte del segretario di Stato
per le Finanze,
Gian Carlo Capicchioni.
Dalle sua relazione, emerge che anche per il 2015 sarà raggiunto il
pareggio di bilancio, mentre per il Bilancio dell’esercizio 2016 si
prevede un disavanzo di € 10.846.427,15. Ma “l’obiettivo del
governo- spiega il segretario di Stato Capicchioni- è di
raggiungere l’equilibrio di bilancio in corso d’esercizio, in
sede di Variazione di bilancio e in fase di chiusura del bilancio
consuntivo 2016”. Nel suo intervento, il segretario di Stato tocca
anche la questione del sistema bancario sammarinese e dei crediti non
perfomanti. “E’ in fase di elaborazione- annuncia- un piano
strategico sui crediti dubbi con la valutazione dei possibili impatti
sul sistema e sul bilancio dello Stato che si stima sarà
disponibile fra qualche mese”. D’intesa con i commissari, il
dibattito sul Programma Economico 2017 viene posticipato alla
prossima convocazione della Commissione, per passare invece alla
successiva relazione del segretario di Stato Capicchioni, “il
Riferimento del Segretario di Stato per le Finanze ed
il Bilancio sui conti pubblici, sul rapporto FITCH e sulla liquidità
dello Stato già anticipati nella seduta del 29 giugno 2016”. Da
questo secondo intervento del responsabile delle Finanze, emergono
preoccupazioni per la sostenibilità dei conti pubblici a medio
termine: “Il Bilancio per il 2015 ha chiuso in equilibrio, per il
2016 l’obiettivo è l’equilibrio e si riuscirà a raggiungere- spiega
infatti- ma sul 2017 i problemi iniziano ad esserci, è l’anno delle
elezioni, con maggiori costi, con il raddoppio dei contributi ai
partiti e altri fattori”. Capicchioni rileva infatti che “non ci
sono più poste straordinarie attive, abbiamo necessità di
rafforzare alcuni settori della Pa, alcuni sono stati a ridotti a
tappeto, alcuni, come forze dell’ordine e tributario hanno necessità
di essere rafforzate”. Nota dolente poi è il costo dell’Iss:
“L’Istituto ci chiede 72 mln per il 2017 solo per la spesa
sanitaria, altri 17 mln per il discorso previdenziale”, cifre che
rappresentano un “colpo mortale” per le finanze pubbliche. “Se
vogliamo che l’Iss funzioni è chiaro che ha un costo- prosegue- ma
difficilmente riusciremo a mantenere il bilancio 2017 in equilibrio,
cosa invece necessaria per consolidare i conti pubblici e trovare
quella liquidità necessaria per il funzionamento della ‘macchina’”.
Di qui la necessità di attuare riforme strutturali: previdenza,
ammortizzatori sociale, completamento del mercato del lavoro,
imposizioni diretta. Diversamente “oggi- conclude il segretario di
Stato- ci troviamo con la coperta molto corta”.

Terminato l’intervento di
Capicchioni, i commissari concordano di interrompere la seduta e
iniziare il dibattito nella seconda giornata di convocazione, venerdì
mattina.

Di seguito un estratto dei lavori
odierni.

Comunicazioni.

Roger Zavoli C10:
“Rinnovo la richiesta di inserire in prossiam Commissione Pdl per
la mobilità sostenibile”.

Comma 2. Riferimento in
merito alla presentazione del Programma Economico 2017 da parte del
Segretario di Stato per le Finanze ed il Bilancio, ai sensi
dell’articolo 15 della Legge 18 febbraio 1998 n.30 e successivo
dibattito

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze:
“Darei lettura delle premesse e vediamo se si può aprire il
dibattito. ‘L’economia sammarinese sta mostrando segnali di
stabilizzazione e di una timida ripresa dopo anni di crisi, anche se
i segnali positivi sono meno forti di quanto auspicato ed
auspicabile. Le più recenti stime prevedono una crescita del PIL
moderata, che variano dal +0,2% al +0,5% per il 2015; ci si aspetta
per il 2016 una crescita pari al +1% mentre per il 2017 un +1,3%,
secondo le previsioni dell’agenzia di rating internazionale Fitch
(maggio 2016). Un indicatore economico è rappresentato dal totale
delle imprese operanti in territorio dal quale emerge che al mese di
maggio 2016 risultano n. 5.217 imprese con un incremento di 89
aziende rispetto al maggio 2015, un segnale positivo di ripresa di
iniziativa economica che si auspica possa mantenere il trend nel
tempo.
La scelta di un’apertura del sistema economico verso
l’esterno si sta mostrando corretta, ma soffre della mancanza di
una spinta sufficientemente forte con scelte più incisive verso
l’internazionalizzazione che richiede innanzitutto un ambiente
complessivo coerentemente orientato. L’insediamento a San Marino di
un articolato investimento ad opera di investitori internazionali
accreditati, rappresenta un’apprezzabile iniziativa con valore di
differenziale che produrrà effetti positivi nei prossimi anni sul
piano dell’indotto economico, sull’occupazione e sul bilancio
dello Stato. La creazione di un nuovo modello economico è
operazione complessa che richiede tempo, unità di azioni ed una
collocazione strategica delle risorse disponibili. Un mix non facile
su cui si stanno concentrando gli interventi e le policy e su cui
incidono anche fattori, non sempre controllabili o determinabili da
parte sammarinese. San Marino è in una fase di straordinaria
mutamenti che interesseranno anche i prossimi anni in cui serviranno
ancora decisioni importanti e riforme strutturali la cui efficacia
sarà determinata dal fattore tempo e dalla lungimiranza
nell’approccio.
Il Bilancio dello Stato, quale indicatore
dello stato di salute dei conti pubblici e delle politiche pubbliche
indica che
anche per il 2015 sarà raggiunto il pareggio
di bilancio.
Infatti, il Rendiconto Generale dello Stato
per l’esercizio 2015 chiude con un disavanzo di €403.024,09 (dato
provvisorio) a fronte di un disavanzo previsto in sede di Variazione
al Bilancio di €7.710.266,77, al raggiungimento del risultato
positivo hanno concorso gli interventi sul contenimento della spesa
sia in conto competenza che in conto residui ed al consolidamento
delle entrate soprattutto quelle fiscali. Il
Bilancio
dell’esercizio 2016 prevede un disavanzo di € 10.846.427,15
l’obiettivo del governo è di raggiungere l’equilibrio di
bilancio in corso d’esercizio, in sede di Variazione di bilancio e
in fase di chiusura del bilancio consuntivo 2016.
La
predisposizione del Bilancio dello Stato per l’esercizio 2017 e del
Bilancio pluriennale per gli esercizi 2017/2019 proseguirà nel
consolidamento degli obiettivi prioritari già definiti per la
politica di bilancio per l’esercizio 2016 con particolare
attenzione allo sviluppo del sistema economico attraverso la
ricostituzione di un nuovo modello economico, all’equilibrio dei
conti pubblici ed alla ricostituzione delle riserve di liquidità.
Il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio anche per il prossimo
triennio sarà un obiettivo difficile e complesso ma necessario per
garantire la sostenibilità del debito pubblico e per ripristinare
le riserve di liquidità. L’equilibrio dei conti pubblici non
potrà prescindere dall’attuazione di importanti interventi e
riforme strutturali (previdenza, mercato del lavoro, ammortizzatori
sociali e completamento della riforma fiscale) al fine di generare,
fin dal 2017 e nel medio termine, da un lato un contenimento
apprezzabile della spesa pubblica e dall’altro favorire il
consolidamento e la creazione di condizioni virtuose per un
incremento delle entrate pubbliche. Sul piano del regime fiscale, la
riforma IGR ha concluso definitivamente il periodo transitorio e pare
ora possibile procedere ad una valutazione dei suoi meccanismi di
funzionamento e dei risultati in base alle aspettative e alle
necessità di bilancio pubblico dei prossimi anni. La riforma delle
imposte indirette, rimane un tema centrale ai fini del completamento
del sistema fiscale, anche per rispondere alla necessità di
interfacciare il sistema sammarinese con quello europeo ed in
funzione del processo di internazionalizzazione dell’economia.

Sul piano delle relazioni con la Ue, è in corso un negoziato
per un Accordo di Associazione. La sua durata al momento non è
stimabile, anche se si confida in un negoziato relativamente veloce.
Il negoziato con la Ue è di importanza strategica per la Repubblica
di San Marino e rappresenta non solo l’opportunità di una piena
integrazione nel mercato dell’Unione, ma anche l’opportunità di
potere attivare nuovi e più interessanti ambiti di cooperazione e
di sviluppo per San Marino che potrebbe divenire un paese più
interessante in cui investire se associato al contesto UE. A tal fine
San Marino deve assumere un atteggiamento proattivo e mettere in
campo una continua e costante azione negoziale sul piano politico in
accompagnamento e a supporto dei negoziati tecnici focalizzati sulla
valutazione e sul recepimento dell’acquis. A proposito di Unione
Europea, non sfugge quanto accaduto nelle scorse settimane con
l’esito del referendum della Gran Bretagna. Al momento da parte di
San Marino vi è un alto grado di attenzione ma non è ancora
possibile stimare il livello dell’impatto diretto o indiretto. E’
comunque evidente che San Marino risentirà degli impatti legati
alle dinamiche monetarie e potrà subire condizionamenti rispetto
alle vicende che dovessero interessare l’Italia in quanto
principale partner economico sammarinese. Per quel che concerne il
processo di allineamento agli standard internazionali San Marino è
in una posizione di piena compliance e sta rispettando i tempi di
attuazione dello scambio automatico delle informazioni finanziarie.
E’ stata infatti emanata la legge 174/2015 di recepimento dello
standard CRS, sono state emesse le conseguenti linee guida e ci si
sta avviando alla scadenza del primo scambio fissato per settembre
2017. In relazione invece alle BEPS (base erosion profit shifting –
erosione della base imponibile e traslazione dei profitti), San
Marino sta seguendo il percorso di allineamento che riguarda in
particolare la fiscalità delle multinazionali. L’adesione al
pacchetto BEPS viene approcciato in un’ottica di compliance
internazionale e di lungimiranza in relazione all’obiettivo
strategico di una sempre maggiore internazionalizzazione del sistema
economico che trova nella comunanza delle regole una precondizione.

San Marino ha da alcuni anni convintamente intrapreso la strada
dell’allineamento agli standard internazionali: il modo
riconoscibile e oggettivamente valutabile del proprio posizionamento
nella comunità internazionale. L’adesione a tali standard produce
effetti sulla reputazione paese, costituisce presidio nei confronti
di fenomeni illeciti o distorti, ma non va nascosto che rappresenta
anche un costo significativo per una piccola giurisdizione. In questo
contesto il settore bancario sammarinese, in questi anni di grande
trasformazione, ha affrontato molte sfide e si è confrontato con
sempre maggiori complessità in condizioni spesso difficili. Come
accade in molti paesi, anche il settore bancario sammarinese si trova
ad affrontare il tema dei crediti dubbi che presenta livelli
apprezzabili e che richiedono un intervento urgente. Il Fondo
Monetario Internazionale nella missione di marzo 2016 ha evidenziato
le criticità del settore finanziario legate ai crediti non
performing (NPLs), effettuando uno specifico approfondimento (special
issue) nell’ambito della missione articolo IV, dall’analisi
emerge la necessità di risanare il sistema bancario e i bilanci
delle Banche individuando una soluzione di sistema.
E’ in
fase di elaborazione un piano strategico sui crediti dubbi con la
valutazione dei possibili impatti sul sistema e sul bilancio dello
Stato che si stima sarà disponibile fra qualche mese
.
San Marino ha come orizzonte ancora anni di
trasformazione che richiedono grande impegno e responsabilità
nell’affrontare la complessità delle criticità e nel dare
ulteriore impulso ai percorsi di ridefinizione complessiva del
sistema paese, una sfida possibile in un contesto di coesione ed
assunzione di responsabilità collettiva.

 

Comma 3. Riferimento
del Segretario di Stato per le Finanze ed il Bilancio sui conti
pubblici, sul rapporto FITCH e sulla liquidità dello Stato già
anticipati nella seduta del 29 giugno 2016

Gian Carlo Capicchioni, Segretario
di Stato per le Finanze:
“Sul rapporto Fitch, non ho nulla da
aggiungere al riferimento della scorsa seduta, non c’è nulla da
nascondere, problemi sono sorti per questioni relative alla
tempistica. Sui conti pubblici, nella scorsa seduta ho letto un
documento inviato ai commissari, i contenuti vanno ribaditi. Ho
qualche dato in più rispetto perché nel frattempo sono arrivati
alcuni dati della dichiarazioni dei redditi. Rispetto al conguaglio
Igr, stimato in 17 mln di euro circa, sulla base del risultato
dell’anno precedente, posso affermare che il dato è stato raggiunto
e anche superato. Qualcosina in più dal conguaglio arriverà. Questo
non deve far pensare a chissà quali cifre, siamo attorno al milione
e mezzo di euro in più rispetto all’anno prima. Però anche se ci
siamo trovati con un conguaglio superiore all’anno precedente, anche
i rimborsi sono superiori e di cifre ancora più sostanziose. C’è un
incremento da parte degli operatori economici che ci chiedono più
rimborsi, significa che hanno anticipato imposte maggiori e che hanno
conseguito minori utili. Il bilancio 2015 poteva avere un risultato
maggiormente positivo, invece dobbiamo rivedere le poste compensative
delle entrate e uscite Igr e i rimborsi sono una cifra superiore.
Questo si riflette anche sui maggiori rimborsi di imposta monofase.
Fa pensare che gli operatori economici si sono trovati in una
situazione di crisi economica e nella necessità dover ridurre il
margine per poter essere più competivi sul mercato oppure gli
operatori hanno fatto una pianificazione fiscale più mirata. Da una
prima analisi sui dati 2014-2015 sugli operatori economici, emerge
che chi era in forfettario dava un gettito di una certa cifra, mentre
il gettito dichiarato da questi operatori per il 2015 ci dà la cifra
di 150-180 mila euro in meno. Se l’obiettivo era quello di continuare
a dichiarare quello e forse qualcosina in meno, abbiamo visto da un
lato che ci sono degli operatori che hanno recepito il messaggio e
hanno dichiarato redditi anche in maniera percentuale considerevole
rispetto al vecchio forfettario, d’altra parte, nel complessivo il
gettito di questi soggetti è 150-180 mila euro in meno rispetto a
quando erano nel regime forfettario. E’ un dato preoccupante, perché
nonostante una sorta di patto sociale che è intervenuto
nell’approvazione della legge Igr e delle trattative svolte per
raggiungere una equità possibile, ancora siamo lontani da questo
risultato. L’imposta Igr è ora a regime e deve cominciare a produrre
i suoi effetti. Manca la parte relativa al convincimento da parte
delle categorie economiche delle quali non tutti pare stiano facendo
la propria parte di dovere. Dal punto di vista controlli tributari da
porre in essere dall’ufficio tributario, i tempi sui recuperi saranno
lunghi e i benefici sui bilanci di competenza non ci saranno. Abbiamo
difficoltà in questo Paese a porre in essere quelle azioni e
attività di ‘convincimento’ e partecipazione da parte delle
categorie degli operatori economici. Bisogna concentrare risorse in
questa diensione. Fare controlli risulta difficile, lo sappiamo,
perché ‘non ci sono risorse’ e ‘ci conosciamo tutti’ .

Il Bilancio per il 2015 ha chiuso in
equilibrio, per il 2016 l’obiettivo è l’equilibrio e si riuscirà a
raggiungere, ma sul 2017 i problemi iniziano ad esserci, è l’anno
delle elezioni, maggiori costi, con il raddoppio dei contributi ai
partiti e altri fattori. Non ci sono più poste straordinarie attive,
abbiamo necessità di rafforzare alcuni settori della Pa, alcuni sono
stati a ridotti a tappeto, alcuni, come forze dell’ordine e
tributario hanno necessità di essere rafforzate. Poi l’Iss, un
colpo mortale, ci chiede 72 mln per il 2017 solo per la spesa
sanitaria, altri 17 mln per il discorso previdenziale. Se vogliamo
che l’Iss funzioni è chiaro che ha un costo. E il costo
dell’istituto oggi ha lo stesso valore dell’entrate Igr che sono
attorno ai 100 milioni di euro. Al netto dei rimborsi abbiamo poco
più di 90 mln di euro ed è quello che ci chiede l’Iss. Abbiamo
imposte destinate interamente a coprire i servizi Iss.

Non vuol dire che dobbiamo tagliare a
brutto muso, se ci sono risparmi sicuramente va fatto, l’Iss andrà
sicuramente monitorato, ma dobbiamo sapere cosa effettivamente costa.
Difficilmente riusciremo a mantenere il bilancio 2017 in equilibrio,
cosa invece necessaria per consolidare i conti pubblici e trovare
quella liquidità necessaria per il funzionamento della ‘macchina’.

Sul fronte della liquidità, siamo ad
un livello, rispetto agli anni passati, di risorse esigue. Ogni volta
che un ente, in particolare l’Iss, ci chiede un aumento di fondi
dobbiamo guardare se le Casse sono capienti o in difficoltà, è un
aspetto che va affrontato, per mantenere il bilancio quantomeno in
equilibrio e magari con un piccolo risultato positivo nel breve-medio
periodo. Per questo si dice che è necessario affrontare riforme
strutturali, previdenza, ammortizzatori sociale, completamento del
mercato del lavoro, imposizioni diretta. Oggi ci troviamo con la
coperta molto corta”.

Massimo Cenci, Ns, presidente:
“Sentire parlare di un colpo mortale al bilancio dello Stato non
lascia tranquilli. Non mi sento però di sposare l’equazione fatta
per cui l’imprenditore che dichiara meno dell’anno prima sia un
evasore”.

San Marino, 20 Luglio 2016/02

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