Conferenza stampa Psd su Italia e San Marino dopo il commissariamento di Carim

Conferenza stampa Psd su Italia e San Marino dopo il commissariamento di Carim

San Marino e’ allo stremo, “la soglia
di sostenibilita’ e’ stata superata: non si puo’ piu’ sostenere
la condizione di nemico dell’economia italiana ed essere
orgogliosi che il sistema ha fin qui tenuto”. Il Partito dei
socialisti e dei democratici lancia l’allarme per lo stato di
salute del Titano, punta il dito contro la qualita’ dei controlli
interni ed e’ pronto a chiamare a raccolta le forze politiche,
economiche e sociali del Paese per costituire “un fronte comune
che faccia capire a maggioranza e governo che il sistema non va”.
E che ora come ora “chi tocca San Marino muore”.
Tanti i problemi che attanagliano il Paese, sottolinea alla
stampa il capogruppo del partito, Claudio Felici, ribadendo come
la via d’uscita dall’impasse dei rapporti con l’Italia sia
l’accettazione unilaterale dello scambio automatico di
informazioni, accompagnata a una maggiore integrazione con
l’Unione europea. Il Psd ha preparato un progetto di legge ad
hoc, ma la maggioranza si e’ rifiutata fin qui di esaminarlo, “o
per paura di bocciarlo o perche’ c’e’ chi frena sul cambiamento”.
E appoggia il referendum sull’Ue, convinto che i cittadini siano
favorevoli e che alla fine “sia meglio essere un protettorato
dell’Europa piuttosto che dell’Italia”. Martedi’ prossimo si
potra’ discutere del tema nella conferenza pubblica organizzata
dal partito “Europa adesso”, con ospite Marco Balboni, docente di
diritto dell’Ue all’ateneo bolognese.
Ma da una parte, prosegue nella sua analisi Felici, si fa
strada la “filosofia del 30%”, con il calo in quelle misure delle
entrate e la colpa del Titano nelle stesse misure per il
commissariamento della Cassa di risparmio di Rimini. Dall’altra
prosegue il braccio di ferro proprio con il ministro italiano
dell’Economia, Giulio Tremonti, che “non considera aperto il
negoziato con San Marino”, considerato un “nemico per l’economia
italiana”.
E il governo che fa? Non da’
risposte, frena sulla nomina del presidente di Banca centrale,
mentre “Alleanza popolare e altri dicono all’opposizione di non
disturbare il conducente. Invece noi lo disturbiamo eccome,
perche’ la strada presa e’ quella sbagliata”. Al Paese serve una
“governance del sistema bancario”, occorre “agire sulla qualita’
dei controlli interni, ora inefficaci e non sufficienti a
garantire la trasparenza della nostra economia; e sulla
continuita’ investigativa”. Infatti, spiega meglio Felici, “non
siamo proattivi nell’attivita’ di indagine” e le “maglie sono
troppo larghe”.
Con il commissariamento della Carim “emerge che tra
interfaccia sammarinese e richieste italiane non c’e’
compatibilita’”, gli fa eco il segretario Gerardo Giovagnoli,
bocciando le affermazioni degli esponenti di governo sulle colpe
dell’Italia e la tenuta del sistema. “Il teorema e’ che chi tocca
San Marino muore” e infatti “gli interessi italiani nel sistema
bancario sammarinese devono essere in qualche modo annullati,
perche’ non c’e’ fiducia da oltreconfine”. Insomma, conclude
Giovagnoli, i dubbi che la strada della trasparenza sia stata
effettivamente presa e che “qualcuno giochi ad arte con i ritardi
e le incomprensioni per trarne vantaggi futuri” sono tanti. E in
tutto questo la maggioranza che fa? “Litiga quando invece serve
coesione e chiarezza”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy