Considerazioni su Commissione Esteri. Lazzari (ind.), Santolini (Civico10), Zeppa (Rete)

Considerazioni su Commissione Esteri. Lazzari (ind.), Santolini (Civico10), Zeppa (Rete)

San Marino, 10 giugno 2014
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La maggioranza dopo lo scampato pericolo sul voto di sfiducia al segretario Mussoni ha ripreso la sua solita marcia autoritaria che da inizio legislatura la contraddistingue.
Nella Commissione esteri di stamani, da prima ha proceduto alla nomina dell’ex segretario del buco di bilancio, Claudio Galassi, ad ambasciatore presso il Vaticano, con tanto di privilegi e prebende. Poco importa se la vecchia guardia democristiana sia stata toccata, in veste di presidente della società Istituto medicina del benessere (un vero e proprio insediamento societario a carattere partitico), dalla vergognosa vicenda giudiziaria Stamina, in cui i reati ipotizzati sono gravissimi e riguardano l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e la somministrazione di farmaci pericolosi.
Dopodiché la maggioranza ha proseguito con la concessione della residenza a un imprenditore italiano amministratore di una società con sede a San Marino con versamenti fiscali pari a zero e un solo dipendente a libro paga. Sono requisiti sufficienti, si chiederanno i lettori? Proprio per niente. E infatti il nostro per rendersi più convincente ha dovuto esibire il proprio casellario giudiziario con tanto di procedimento penale a cui è stato sottoposto negli anni ’90 dal Tribunale di San Marino per il reato di “attentato colposo alla salute pubblica”, poi caduto in prescrizione. Ecco quali sono gli imprenditori su cui il governo intende puntare per il rilancio dell’economia e a cui non si fa scrupolo di riconoscere il privilegio della residenza. Con buona pace dei tanti sammarinesi a cui in seguito al censimento del 2010 la residenza è stata revocata solo perché non sono stati trovati in casa.
E sempre in tema di residenze il consigliere Marco Gatti c’ha tenuto a sottolineare la sua deferenza per le leggi. Tanto che non se l’è proprio sentita di chiudere un occhio su di un errore burocratico che ha azzerato gli anni di permesso di soggiorno di una signora, guarda caso, il cui marito è stato vittima di un errore giudiziario in cui compare uno dei vecchi capi democristiani.
Un moto di decenza non lo si è visto neppure sulla mozione che chiedeva una verifica sui 250mila euro di finanziamenti pubblici ricevuti da Paneuropa, un’associazione confessionale che conta solo una decina di soci, segnata da inadempienze e da una gestione opaca.
Niente da fare anche sulla Fondazione Meeting, rinviata a giudizio per truffa aggravata e i cui vertici sono indagati per aver falsificato i bilanci con lo scopo di ottenere contributi pubblici a cui, altrimenti, non avrebbero avuto diritto. San Marino continuerà, così come puntualmente accade da vent’anni a questa parte, a elargire l’obolo da 80mila euro per partecipare alla più famosa passerella politico-affaristica d’Italia. Dev’essere sembrata troppo scontata la proposta di investire la stessa somma in un contratto di collaborazione con l’Ente Fiera SpA per la promozione dell’economia sammarinese.
A quanto pare il forte ammonimento che il Paese ha manifestato attraverso il voto referendario è servito a poco. Noi però abbiamo la convinzione che l’epoca del pastore e delle pecore sia finita. E se i pastori si ostinano a non capirlo, tanto peggio per loro.
Luca Lazzari
Luca Santolini
Gian Matteo Zeppa

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