Consiglio, 1 e 2 agosto. Dibattito. Agenzia Dire Torre 1

Consiglio, 1 e 2 agosto. Dibattito. Agenzia Dire Torre 1

COMUNICATO
STAMPA

 

 

CONSIGLIO GRANDE E
GENERALE 1-3 AGOSTO

 

MERCOLEDI’ 1 AGOSTO E GIOVEDI’ 2 AGOSTO

 

            Nell’ultima parte della seduta di ieri del Consiglio
grande e generale è iniziato l’esame del progetto di legge “Testo unico in
materia di armi ed esplosivi”, approvato questa mattina con 35 voti favorevoli,
7 contrari e 6 astenuti.

Si
è così passati all’approvazione della variazione del bilancio di previsione per
il 2012, per la quale è stata chiesta la procedura d’urgenza, accolta dall’Aula
con 47 voti favorevoli e un contrario. Il consigliere di Sinistra unita, Francesca Michelotti,
ha chiesto se era possibile esaminare l’odg presentato dal suo gruppo sui
rimborsi elettorali che riguarda proprio la variazione di bilancio e ha poi
annunciato il suo ritiro e la presentazione di alcuni emendamenti. Il primo per
non erogare il contributo per le elezioni, il secondo, in sub ordine, per una
sua riduzione del 50%. Il primo 
emendamento è stato bocciato con 47 voti contrari e 3 favorevoli, il
secondo con 37 voti contrari, 7 favorevoli e due astenuti. Il governo ha presentato un
emendamento, accolto a maggioranza, per la fusione di una serie di monete
d’oro.

La
variazione di bilancio è stata approvata con 44 voti favorevoli, due contrari e
due astenuti.  

Di seguito un riassunto della
seduta di ieri e di questa mattina.




Armi

Mercoledì

Maria Luisa Berti, Ns,
relatore unico: “Il progetto di legge disciplina in maniera organica e completa
un settore particolarmente delicato come quello delle armi e degli esplosivi. La
materia da tempo necessitava di essere adeguata alle regole internazionali. Da
una parte per consentire agli operatori del settore di svolgere al meglio la
propria attività secondo standard particolarmente qualificati, richiedendo loro
particolari competenze professionali e l’effettuazione di procedure
informatizzate che consentiranno di avere una perfetta tracciabilità delle armi
acquistate e vendute e, dall’altra, per garantire una maggiore sicurezza e
tutela per la cittadinanza, tant’è che viene istituita la Commissione Tecnica Armi
ed Esplosivi con il compito di certificare la sicurezza dei luoghi ove vengono
stoccati armi ed esplosivi e le capacità tecniche di chi deve gestire questi
prodotti.  Le disposizioni sono
certamente valide anche per superare le criticità e problematiche sorte in
passato con lo Stato italiano”.  

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “In commissione
Finanze c’è stato un forte esempio di sostegno all’economia del Paese. Per cui
ringrazio tutti i gruppi politici: abbiamo dato un bel messaggio.

La materia è delicata:
con il testo unico si dà organicità dopo tanti anni, garantendo sicurezza e
semplicità. C’è stato un grande confronto con il dipartimento di Polizia
italiana. Una circolare del 29 marzo 2011 chiariva che la vendita di armi a
italiani poteva avvenire solo con la modalità dell’importazione e
dell’esportazione. Da lì è partito un confronto con le autorità italiane e c’è
stata una nuova circolare nell’agosto del 211 che fissava un protocollo sullo
scambio di informazioni in materia. A San Marino ci sono professionisti e
collezionisti e ora hanno una risposta normativa che permetterà di arrivare a
un’ulteriore circolare. Il confronto  è
quotidiano.

Il testo prevede una
serie di importanti novità, come la figura tecnica dell’armaiolo, gi standard
di pubblica sicurezza, le norme per i fuochi pirici. Le federazioni sportive
della caccia, del tiro a segno e del tiro a volo hanno posto delle osservazioni
senza scendere nella polemica. Oggi ho avuto un incontro per dei chiarimenti
che hanno soddisfatto le parti. Con questa legge diamo una risposta per un
settore importante per il Paese”.

Paride Andreoli, Psrs: “E’ un testo che
intendo apprezzare perché va a definire una materia delicata e importante. Il
testo è utile anche per andare a superare le criticità in atto sorte con la vicina Italia anche
su questo versante. Detto questo mi ritorna in mente la diatriba sulle
perplessità sollevate dalle associazioni e dalla Federcaccia sulla stesura
dell’articolato. Siccome proprio ieri leggevo che ancora ci possono essere
differenze di vedute, mi viene spontaneo chiedere al segretario di Stato come
mai, ancora dopo mesi e mesi, non ci sia stata la possibilità di poter condividere
con le associazioni le situazioni che mettono a disagio il rapporto dell’utente
con l’arma.

Cacciatori
e possessori di armi hanno espresso dubbi su come in casa propria debbano
essere denunciate queste armi da fuoco e munizioni. Se quindi prima ho espresso
considerazioni favorevoli del testo, ho questa perplessità sulla lacuna di questi
mesi. Mi auguro ci siano stati nel frattempo dei chiarimenti con il presidente
della Federcaccia. L’auspicio del gruppo Socialista è che, se ci sono differenze
di vedute, sia possibile trovare la compatibilità”.

Federico Bartoletti, Pdcs: “Siamo ad affrontare un progetto di legge in un percorso
che definire celere è un eufemismo. Il settore armi da fuoco ed esplosivi può
generare diversi problemi, come sull’aspetto della detenzione delle armi da
fuoco, regolamentate ‘dalla ventunesima in poi’, perché non dobbiamo seguire
neanche sul primo scalino quello che sta avvenendo in altri Paesi. Che sia per
sport o per uso collezionistico, si deve comprendere l’esigenza della normativa
per non incorrere in distorsioni. Basti vedere cosa è successo in Norvegia. Per
fortuna, in quella scala non abbiamo fatto nemmeno il primo gradino, mentre
sulla commercializzazione qualche problema in passato c’è stato. Quindi era un
provvedimento comunque necessario”.

 

Giovedì

Angela Venturini, Mod: “Ho alcune perplessità. La questione delle armi è
scoppiata nell’inverno del 2010 e da allora sono passati diversi mesi. Le
federazioni sportive lamentano il mancato confronto e che non sono state
recepite le loro osservazioni. A loro dire la legge penalizza e non è
facilmente applicabile. Gli operatori di settore sono scontenti e qualcuno
vuole addirittura chiudere l’attività”.

Stefano Palmieri, Ap: “Si fa chiarezza in un settore sensibile senza
togliere la tradizionale vivacità. Vengono identificati i soggetti idonei ad
avere un’arma in casa e sono state tolte le ombre con l’Italia. Annuncio il
voto positivo di Ap”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria, replica: “La legge
nasce per una problematica sorta nel marzo del 2011. Dissento da chi afferma
che non c’è stato confronto. Gli operatori di settore sono i più preoccupati
che questa legge non passi. La normativa semplifica e apre una finestra sulla
trattativa con l’Italia.

L’incontro di ieri con
le federazioni sportive ha chiarito le posizioni espresse nella legge, che
contiene i chiarimenti necessari. Non c’è una limitazione per il possesso di
armi, sono introdotte garanzie per la pubblica sicurezza sammarinese, viene
tolta la discrezionalità alla Gendarmeria. Inoltre si normano i fuochi pirici,
altro tema caldo con l’Italia, applicando le normative europee”.

Paolo Crescentini, Psrs, dichiarazione di voto: “Confermo quanto
detto in Aula dal collega Andreoli. Voteremo a favore per due motivi: la
materia è importante e necessitava di interventi per mettere in sicurezza il
rapporto con l’Italia. Sono inoltre state recepite le nostre richieste e quelle
delle Federazioni della caccia e del tiro a volo e tiro a segno”.

 

Variazione bilancio

Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze: “Il provvedimento
nasce dall’esigenza di dare copertura finanziaria alle prossime elezioni
politiche. L’ammontare complessivo della variazione di bilancio è di 2 milioni
e 60 mila euro. Come governo proponiamo un emendamento aggiuntivo, non
essenziale ma utile, per mettere in fusione un grosso quantitativo di monete
d’oro che permetterebbero un risparmio sulla prossima coniazione di monete”.

Stefano Palmieri, Ap: “L’assestamento di bilancio riguarda il
finanziamento pubblico ai partiti per le elezioni. Al di là della demagogia,
avere unicamente un finanziamento pubblico per i partiti è importante. Ap tra
l’altro chiude il suo bilancio senza perdite. Ben vengano maggiori controlli,
ma ci sono altre possibilità di risparmio”.

Andrea Zafferani, Ap: “Si tratta di una piccola polemica fuori
luogo. Non si parla di finanziamento ai partiti ma di campagna elettorale.
Vista la situazione che vive il Paese potremmo fare un gesto responsabile e
affrontare una campagna elettorale low cost, riducendo il contributo pubblico”.

Pier Marino Mularoni, Upr: “L’assestamento è incentrato sul contributo ai partiti per
la campagna elettorale. Nella giusta misura è un elemento di democrazia e
trasparenza. E’ demagogico dire che non ci deve essere contributo pubblico, dà
pari opportunità. Sulle spese per le elezioni, comunque, si può ragionare”.

Vanessa Muratori, Su: “Non è la prima volta che modifichiamo il
bilancio 2012 e c’è un pesante indebitamento, da oltre 100 milioni di euro, di
cui 60 per la ricapitalizzazione di Cassa di risparmio. Ora c’è la modifica per
il finanziamento ai partiti, un’inezia, ma il momento non è il migliore. Noi
proponiamo una riduzione, non c’è nessuna demagogia”.

Roberto Giorgetti, Ap: “Ap è disponibile a contenere le spese elettorali, spazi
per risparmiare ci sono. E sono in corso incontri in merito. Ma preoccupa che
la campagna elettorale, che ha dei costi, possa finire in mano ai poteri forti”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Una settimana fa in un incontro con il segretario di
Stato Valentini l’Upr ha espresso la volontà di approvare questo progetto di
legge. Il finanziamento ai partiti è un tema serio ma c’è un’eccessiva
drammatizzazione da parte di qualcuno”.

Alessandro Rossi, Su: “La nostra proposta è stata fatta in base ai bilanci di
questi anni. Una gestione oculata ci ha permesso di affrontare con tranquillità
la campagna elettorale. Forse è eccessivo rinunciare al raddoppio del
contributo, ma altre soluzioni sono possibili perché i soldi siano spesi e non
rimangano nelle casse dei partiti”.

Francesca Michelotti, Su: “Ho sentito molte accuse di demagogia, forse non ci siamo
mossi nella maniera giusta. Siamo disponibili a ragionare sulla misura dei
costi elettorali, in un momento come questo dobbiamo essere attenti ed essere i
primi a essere sobri e a evitare i costi delle ultime campagne elettorali.
Abbiamo degli emendamenti e ritireremo l’odg. Ma sarebbe un modo per spezzare
la concezione cattiva della politica. Invito i consiglieri a riflettere: non
andiamo alle elezioni con una campagna con gli stessi presupposti delle altre”.

Giuseppe
Maria Morganti
, Psd: “L’aspetto tocca la
sensibilità dei cittadini, ma lo Stato deve finanziare le forze politiche. I
bilanci dei partiti sono pubblici e prevedono spese precisi e che siano
evidenziati i finanziamenti non pubblici superiori ai 5 mila euro. Riflettiamo
sul perché ad alcuni partiti i soldi bastano e ad altri no. Dei due milioni per
la campagna elettorale il 60% va ai partiti, il 40% in spese della Pa.
Ragioniamo su questi costi, per esempio sulle comunicazioni ai cittadini
all’estero che costano circa 350 mila euro. E se ai partiti rimangono soldi è
giusto li restituiscano”.

Luigi Mazza, Pdcs: “La proposta di assestamento da bilancio fa parte  degli adempimenti dello scioglimento
dell’Aula. Il dibattito è però più complesso e non va ridotto al finanziamento
ai partiti. Nella prossima legislatura una riflessione sui costi della politica
va fatta, ma da noi non ci sono cifre da casta. Se non ci fosse il
finanziamento pubblico i partiti ricorrerebbero a gruppi economici che
diverrebbero i loro padroni. E i più piccoli non potrebbero partecipare.
Occorre dunque una riflessione corretta, senza demagogia”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze,
replica
:
“Il deficit è stato contenuto per cui sono già state fatte delle economie. Il
costo della politica a San Marino ha un livello, se paragonato a quello degli
altri Stati, molto più basso. Ulteriori riduzioni potrebbero fare sorgere
domande su come si finanzia la politica”.

 

San
Marino,
2 agosto
2012/0
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