Consiglio Centrale a Fiorentino

Consiglio Centrale a Fiorentino

Traccia dell’intervento del Segretario Politico Pasquale Valentini
nel Consiglio Centrale dell’8 ottobre 2009

1. Sottolineiamo innanzitutto i due importantissimi risultati conseguiti nel mese di settembre:
– il 23 settembre San Marino
è uscito dalla lista grigia dell’OSCE;
– il 24 settembre San Marino è uscito dall’elenco dei Paesi giudicati inaffidabili dal Moneyval, tanto da richiedere la procedura rafforzata.
Sono risultati che hanno portato una ventata di fiducia in tutto il Paese e sono stati un tangibile riconoscimento che la strada intrapresa è quella giusta.
Se poi pensiamo che solo un anno fa, nel settembre 2008 il Moneyval aveva bocciato il nostro Paese con le conseguenze che tutti conosciamo (circolare di Banca d’Italia, procedura rafforzata, minaccia di escludere San Marino dal sistema pagamenti…) il risultato raggiunto ha dell’incredibile.
Dopo la soddisfazione dei due risultati (Moneyval e Osce) è sempre più difficile sostenere la motivazione del rinvio della firma degli accordi con l’Italia e questo fatto ingenera un sentimento di preoccupazione e nel contempo di voglia di sollevare la testa e di pretendere maggiore rispetto per la nostra sovranità.

2. Cosa ha permesso questi primi risultati e quindi su cosa poggiare il cammino che ci spetta.

3.1. Il lavoro del Congresso di Stato e dei funzionari che hanno saputo far quadrato sulle emergenze che il Paese si è trovato a vivere. Una politica che ha saputo tenere fede al prevalere dell’interesse generale sulle spinte particolaristiche che sempre sono presenti. Sottolineare il merito del Segretario degli Esteri e delle Finanze così come il processo di riforme avviato da tutto il Congresso (P.A. innanzi tutto).

3.2. La compattezza della coalizione conseguente alla cura per far crescere coesione politica.

4. Auspicando che il raggiungimento degli accordi con l’Italia sia imminente quello che ci deve vedere impegnati all’orizzonte è la costruzione di un nuovo modello di sviluppo per San Marino, la necessità cioè di individuare e porre in atto le condizioni perché nuove opportunità diano al Paese certezza di occupazione e salvaguardia di uno stato sociale che non vogliamo perdere ma consolidare, ma per fare questo occorrono risorse.
Su questo il lavoro è tanto da fare, a cominciare dall’impostazione del bilancio dei prossimi anni, all’individuazione di nuove prospettive di rilancio per ogni settore.
Sono stati fatti già alcuni interventi ma sono stati per lo più rivolti all’emergenza occupazione che non alla ricerca di nuove possibilità.
5. É importante a questo punto anche un’osservazione di metodo su come valorizzare tutti i contributi e le risorse per far questo passo.

5.1. Il partito chiede di individuare spazi che consentano di poter influire su queste scelte attraverso l’apporto di contributi che il partito stesso dovrebbe e vorrebbe saper fornire.

5.2. Un coinvolgimento maggiore dei cittadini valorizzando la responsabilità creativa che può venire anche dalla società civile.

5.3. E’ auspicabile su questo un nuovo rapporto con l’opposizione non basato sulla ricerca di nuovi equilibri politici, ma volto a creare il massimo di condivisione su alcune scelte di fondo che sono quelle su cui San Marino dovrà basare il proprio futuro.

6. Un richiamo alla vita del partito e alla necessità di creare nuove condizioni di partecipazione anche in vista del Congresso.
Una riflessione finale:
In questi due anni e mezzo è cresciuta in me la consapevolezza di quanto sia importante per il futuro di questo nostro Paese che ci siano uomini che abbiano la volontà di mettere se stessi, il loro tempo e le loro capacità al servizio di una responsabilità come quello della politica, della ricerca comune cioè delle migliori soluzioni di vita per questa nostra comunità.
La capacità di rappresentare adeguatamente il Paese e quindi di servirlo passa attraverso la capacità di unità che sappiamo esprimere al nostro interno e costruire anche all’estero: è quest’unità che rafforza la fiducia dei cittadini e fa nascere speranze per il futuro.
Diceva 55 anni fa De Gasperi:
“solo se siamo uniti siamo forti, se siamo forti siamo liberi e solo se siamo liberi di agire possiamo sviluppare il nostro piano di rinnovamento, convogliare le forze costruttive della Nazione, scegliere i nostri compagni di viaggio per liberà volontà, per una comune associazione di interessi, per una visione comune di riforme. Se siamo divisi o indeboliti dalle nostre discordie diventiamo schiavi della situazione parlamentare. Non sarà più il nostro pensiero programmatico che creerà conseguenze e convergenze, ma sarà la situazione parlamentare, la ferrea necessità di avere un governo che ci costringerà a qualunque coalizione, senza condizioni” .. “con ciò anche il partito rischia di perdere la fiamma dei suoi ideali, né può alimentare la speranza dei giovani; e diventa una macchina elettorale che arrugginisce”..

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