Consiglio G. e G. 10-23 dicembre. venerdi’ 13 dicembre, notturna. Agenzia Dire

Consiglio G. e G. 10-23 dicembre. venerdi’ 13 dicembre, notturna. Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 10-23 DICEMBRE

VENERDI’ 13 DICEMBRE – notturno

 

            E’
l’una di notte quando la riforma fiscale diventa legge: il Consiglio grande e
generale licenzia il provvedimento con 30 voti a favore e 21 contrari.
Si chiude così il comma 4 e i  lavori consiliari proseguiranno con il comma
successivo, quello sul Bilancio previsionale 2014 , solo lunedì mattina alle 9:
il Consiglio non dovrà così riunirsi domani e domenica, come previsto
dall’ordine del giorno.

            In
seduta notturna l’esame del Progetto di legge ‘Imposta generale sui redditi’
riprende dal Titolo IX, la parte normativa relativa all’accertamento, in
particolare dall’articolo 109 “Attività di controllo”. L’esame fila senza
intoppi, nessun emendamento viene presentato dall’opposizione che si limita ad
aprire delle discussioni su diversi articoli relativi ai controlli e agli
accertamenti. Gli ultimi trenta articoli della progetto di legge vengono
licenziati speditamente, senza intervento dei consiglieri.

            All’articolo
111,
“Indagini finanziarie”, l’opposizione solleva la questione del ruolo
della commissione  che autorizza
l’ufficio tributario a compiere indagini finanziarie.
Rossano Fabbri, Ps:Deve farci
riflettere su come l’approccio di questo articolo sia datato, non dovrebbe fare
parte di una legge che si proietta sul futuro. L’istituzione di un  commissione politica infatti per svolgere
indagini finanziarie mi fa pensare a una discrezionalità che non dovrebbe
trovare spazio.  Subordinare le indagini
finanziarie ad autorizzazioni di tipo politico equivale a fare un passo
indietro di 15 anni nella nostra legislazione”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Il mio collega è un po’ furbo nel fare i rilievi, sa
benissimo che qui non ci rivolgiamo al privato, ma ad una serie di dati
contabili di un soggetto vigilato, la scelta è di consentire all’ufficio
tributario di fare indagini finanziarie di quel soggetto. C’è un vulnus su cui
dobbiamo chiarirci, Fabbri sa che la commisrsione di cui parla non è politica
ma amministrativa, cui compete anche scambiare i dati anche con altre
legislazioni, è quindi funzionale allo scambio di informazioni fiscali.
Diversamente, per esempio attraverso il Tribunale, tale scambio non sarebbe
possibile. Credo che la scelta fatta sia l’unica corretta che possa
contemperare il sistema per gli accertamenti bancari”.

Paride Andreoli, Ps: “Potremmo uscire da quest’aula, la gente si chiede perché restiamo qui
dentro a garantire il numero legale. Al consigliere Ciavatta dico che a
quest’ora in Aula alla maggioranza mancano 7 consiglieri per garantire il
numero”. 

Luca Beccari, Pdcs: “Questo e l’articolo precedente, sui controlli, rappresentano una
delle parti più innovative della riforma. Senza l’introduzione dell’articolo
111, l’attività di accertamento sarebbe effettuata solo su base documentale,
quando sappiamo che la componente finanziaria è essenziale. Deve essere
considerato anche che questa norma non può prestarsi a fenomeni fuori controllo
e a eccessi di potere. Non si può dire che la commissione perché presieduta da
chi è nominato dal Consiglio allora sia nomina politica. Al Consiglio competono
numerose nomine. Qui poi non entriamo nella sfera privata del contribuente,
quindi deve esserci gradualità diversa. Il piano dei controlli di questa legge
viene spesso definito insufficiente, ma stiamo introducendo novità importanti
cui oggi proprio la loro mancanza ha portato all’incapacità dei controlli”.

Andrea Zafferani, C10: “Invito a non fare campagna elettorale su questa
legge, ma sottolineo che la maggioranza non aveva i numeri per garantire il
numero legale. Ci girate attorno, ma le indagini finanziarie restano sotto
controllo politico, la commissione serve ad addomesticare i controlli
finanziari, perché è prevalentemente composta da nomine governative, il
direttore del Dipartimento Finanze per esempio. Poteva essere un articolo
importante, ma limitato da una commissione politica sarà una delle tante
occasioni perse.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Rivolgo allo stesso Zafferani l’invito a non
continuare a fare campagna elettorale, visto che lui colloca il direttore
dell’ufficio Tributario in una posizione altalenante, una volta è una figura
politica, un’altra volta è più garantista. In realtà questo é un articolo che
introduce forti novità, ma lo si vuole depotenziare con queste osservazioni,
credo vada invece valorizzato”.

            All‘articolo
119
, “Ricorso”, il Ps ricorda i dubbi già espressi in commissione Finanze
sulla capacità del Tribunale di far fronte ai ricorsi dei contribuenti.

Rossano Fabbri, Ps: “La scelta di rivolgere i ricorsi a magistrati ordinari ripercorre le
parole del magistrato dirigente sulle problematiche che comporterà per il
tribunale. In commissione chiesi certezze su come affrontare i problemi legati
all’attribuzione dell’intera giurisdizione speciale, su come superare quelle
doglianze espresse dal magistrato dirigente nella relazione sulla Giustizia per
il 2011. E’ stato questo punto, dopo aver visto la totale chiusura a
emendamenti e ai suoi contributi, che l’opposizione si è decisa a compiere
l’atto di rottura in Commissione e di uscire. Questo per rinviare le accuse sul
fatto che abbiamo voluto fuggire il confronto. 
L’atto di rottura è arrivata solo prima degli ultimi 20 articoli della
legge. Se quelle doglianze non sono state superate, si lavori subito per dotare
il tribunale dei mezzi necessari, affinché l’attribuzione della giurisdizione
speciale non vada a creare problematiche al tribunale”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Il collega Fabbri si sta lanciando in considerazioni
che hanno fondamento di verità, ma non dimentichiamoci che il nostro tribunale
è fatto di commissari competenti in materia civile, penale e amministrativa.
Attribuire loro anche competenze di merito rispetto alla materia tributaria,
che hanno già, non è oneroso. Non possiamo pretendere che un giudice abbia
competenze di ingegneria e informatica o sanitaria, quando servono competenze
tecniche ci si avvale di periti se le circostanze sono particolarmente
complesse e richiedono perizie. E’ norma che ha crismi di legalità e garanzie
adeguati, si cerca di trovare una procedura che funzioni, non ci sono
particolari motivi per preoccuparsi”.

Paolo Crescentini, Ps: “Il collega Fabbri non fa lamentele generiche,
ma si riferisce alle parole del magistrato dirigente contenute nella relazione
sulla giustizia 2011, in cui sottolinea che nessun magistrato ha competenze in
materie tributaria. Il consigliere voleva sapere se queste carenze erano state
colmate o se siamo al punto di partenza, non vorremmo disciplinare una
competenza che il tribunale ad oggi non ha”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Su controlli e accertamenti abbiamo scelto strade
diverse, inutile continuare a misurarsi se era meglio l’una o l’altra. Quando
si fanno riforme, le amministrazioni di volta in volta devono rapportarsi,
l’attuale tributario oggi, per così com’è, è in grado di interpretare la
riforma? E’ chiaro che si definisce una fase di transizione per la sua
riorganizzazione e questo vale anche per il tribunale. Una volta definito il
progetto, ci  si  confronterà sulle politiche di formazione
necessarie. La riforma cambia i meccanismi le amministrazioni dovranno
riorganizzarsi per interpretarla.”   

            Articolo
146
,“Evasione Fiscale”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “E’ un articolo molto importante, mette a posto la
nostra normativa sul reato di evasione che abbiamo introdotto con realismo ed
equilibrio”.

 

Dichiarazioni di voto

Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo preso atto della non risposta alla manifestazione,
la popolazione evidentemente condivide la riforma, noi rimaniamo contrari,
questa la nostra decisione finale”.

Luca Beccari, Pdcs: “A nome di tutti i gruppi consiliari di maggioranza
esprimo parere favorevole al provvedimento e colgo l’occasione per ringraziare
tutte le persone che hanno contribuito a vario titolo al progetto di legge che
ha visto  un apporto di idee molto ampio
in tre anni di gestazione. E’ un passaggio fondamentale al disegno del nuovo
sistema economico, dà la possibilità di avere una base fiscale in linea con i
tempi su cui sarà possibile ridisegnare lo sviluppo e il rilancio economico per
la ripresa del Paese”.

Marco Podeschi, Upr: “Confermo per il mio gruppo la contrarietà al progetto di legge, per
i suoi  contenuti e per come si è svolto
il confronto. Non ci è piaciuto come si è arrivata alla stesura del testo, il
contrario di quanto detto da Beccari. Speriamo il testo funzioni e non si debba
tornare a correggerlo a breve in Aula”.

Paride Andreoli, Ps: “Le motivazioni della contrarietà al provvedimento le
abbiamo ribadite più volte, confermiamo il parere negativo del partito
socialista alla riforma”.

Tony Margiotta, Su: “Per ribadire il voto contrario alla legge. E’ una riforma che manca
gli obiettivi strategici. L’obiettivo di maggiori entrate è clamorosamente
mancato, mancano le garanzie su equità e controlli e anche la competitività del
sistema è un obiettivo fallito”.

Andrea Zafferani, C10: “E’ una riforma che non raggiunge neppure gli
obiettivi di gettito, né quelli di equità, visto che tassa di più i redditi più
bassi. E’ una riforma precaria, tutta sotto modifica, perde una serie di
occasioni per incidere, il nostro voto è convintamente contrario”.

 

 

San Marino, 13 dicembre 2013/03

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