Rassegna Stampa – Che sia frutto di superstizione, chiacchiere maligne o immaginazione, la storiella attirò migliaia di turisti
BEATRICE CASALI. Sulle pendici del monte Titano, tra le frasche e le aspre rocce della Rupe, si dice che il Santo Patrono in persona apparì. La voce lo descriveva con sembianze di uomo scimmia. Tanti i fedeli e i curiosi che accorsero sfidando i pericoli del sentiero, pregando di avere la fortuna di avvistarlo. La notizia che circolava “dava per certo che sulle balze scoscese della rupe” vagasse un “uomo selvatico o scimmiotto”, che, per “opera di una mala femmina, si tramutò presto nel santo patrono del monte”, che trovò rifugio in un “crepaccio da volpe al disopra di San Giovanni”. A darne per primo notizia fu Ursus, pseudonimo di Gino Giacomini (fonte V. Casali), che raccontò la curiosa vicenda sul periodico socialista ‘Il Titano’, (In pieno medioevo, anno IX n°24), anche se con toni nettamente sprezzanti. (…)
Articolo tratto da L’informazione di San Marino