San Marino. Liste e coalizioni, la prossima settimana sarà decisiva

San Marino. Liste e coalizioni, la prossima settimana sarà decisiva

Rassegna Stampa – Sarà un week-end di ragionamenti e di incontri. Soprattutto da sciogliere ci sono le incertezze a sinistra con anche la possibilità che Libera e Psd corrano da soli

I due partiti riuniranno lunedì le rispettive direzioni

AANTONIO FABBRI – Sarà un fine settimana di riflessione e, presumibilmente, di incontri politici. Sono d’altra parte le ultime ore per stabilire come i partiti si presenteranno al voto del 9 giugno.

Il tempo per presentare liste e coalizioni scade in verità a fine mese, il 30 aprile, ma, come ha peraltro affermato in conferenza stampa Giuseppe Morganti, il nodo degli assetti politici va sciolto in pochi giorni anche per dare a chi ha intenzione di presentare la propria candidatura un quadro chiaro di come le forze politiche si proporranno alle urne.

I nodi maggiori da sciogliere sono quelli che hanno tenuto banco in questi giorni, dopo la conferenza stampa dell’ultimatum del Psd a Libera.

Quest’ultima ha di fatto escluso la possibilità di grande coalizione, lasciando aperta la porta alla coalizione con il Psd, ma non escludendo neppure la possibilità di correre da sola, con il Partito socialista nella stessa lista, cosa che appare ormai assodata.

Stante questa posizione di Libera il Psd potrebbe rivedere il proprio aut aut e rientrare nei ranghi della coalizione con Libera che, ha già preanunciato, prenderà una decisione del proprio Direttivo di lunedì. Si vedrà se ritornerà la pace tra le due forze politiche.

Per la verità, in un suo post, Federico Pedini Amati non ha escluso neppure per il Psd la possibilità di correre da solo.

Intanto pare che ieri pomeriggio, Dc e Ar che appaiono ormai avviati verso la coalizione – con Alleanza riformista che rafforzerà la propria lista con l’apporto di Elego il cui mentore è Paride Andreoli – abbiano incontrato Libera.

La prossima settimana, dunque, sarà decisiva e vedrà sciogliere molte riserve.

Le altre forze politiche, Rete, Rf, Dml e Demos dovrebbero correre da soli.

Vero è che soprattutto le liste dei partiti più piccoli dovranno fare i conti con lo sbarramento, pari al 5% dei voti validi, secondo la legge. Nel 2019 lo sbarramento si attestava a 899 voti, 900 ne servivano dunque per superarlo e ottenere la possibilità di un seggio in consiglio. Si vedrà quale sarà, in funzione anche dell’affluenza e dei voti validamente espressi, il numero “magico” da superare per sedere sugli scranni del Palazzo.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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