Lorenzo Bugli: “San Marino terra del ‘common law’ o del ‘common favor’?”

Lorenzo Bugli: “San Marino terra del ‘common law’ o del ‘common favor’?”

Riceviamo e pubblichiamo 

“In questa campagna elettorale stiamo assistendo a mega promesse. A mio avviso  bisogna dare aderenza alla realtà ed è per questo che molto spesso si crea questo distacco tra la popolazione e la politica quando si arriva a promettere la qualunque al cittadino.

Ecco, io invece voglio porre oggi all’attenzione dei lettori questo aspetto: ho fatto la provocazione nel titolo Common Law, Common Favor. È chiaro che la nostra base giuridica si base sul diritto comune che ha contraddistinto il nostro ordinamento del diritto fino ad oggi.

Ora San Marino è ad un punto di svolta con l’accordo di associazione con l’Ue. Sarà quello il punto focale del lavoro per la prossima legislatura. Parliamo di 2.300 pagine, 25 allegati. Quindi sarà un grosso lavoro da portare a termine. Quindi badate bene: quando vi promettono mille cose, sapete già che una legislatura ne può fare massimo due o tre importati, e questa è sicuramente quella più corposa. Ma direi anche la più virtuosa perché permetterà a San Marino di riuscire ad entrare in un campionato di Serie A, mi si passi il termine calcistico.

Per farlo però dobbiamo cambiare culturalmente la politica, ovvero la capacità di avere la certezza del diritto. È qui che nasce la provocazione del titolo. La common law molto spesso a San Marino è diventata la common favor, ovvero la capacità di avere delle norme che molto spesso siano abbastanza interpretabili. Poi abbiamo le commissioni politiche discrezionali in cui le norme possono essere adottate, modificate o migliorate a seconda di quello che è il momento che lo richiede, creando precedenti.

Questo non è più possibile.

Non possiamo lasciare tutto al diritto del favore dove se la persona è capace di avere relazioni politiche, allora la pratica viene agevolata. Ci deve essere una certezza chiara e precisa del diritto. Questo paradigma va cambiato e i anche cittadini devono capirlo ed interpretarlo in primis.

Il cambiamento culturale della politica infatti non può che avvenire anche dal cambiamento culturale del cittadino, che deve fare proprie queste battaglie e dire basta all’usanza che la pratica di quella persona passi o non passi in base alla cortesia o alla non cortesia di una commissione discrezionale.

Vi pare possibile che in un paese come il nostro si debba andare in una commissione per richiedere il ricongiungimento familiare o per poter esercitare il diritto di edificare su un terreno edificabile di propria proprietà?

Per me non è normale e non esiste un meccanismo così in Europa. Questo metodo è incomprensibile per i nostri colleghi parlamentari europei ed è incomprensibile per chiunque voglia venire qui a San Marino dall’estero.

Solo con la certezza del diritto noi possiamo attrarre imprese e imprenditori virtuosi, ma anche persone fisiche che vogliono venire a vivere in una terra che è sicura, libera e che ha ancora un ottimo welfare, nonostante tutto.”

Lorenzo Bugli – Pdcs

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