San Marino. “Parcheggi, convenzione Sinpar. Perché non decidiamo con un referendum?”

San Marino. “Parcheggi, convenzione Sinpar. Perché non decidiamo con un referendum?”

La proposta dall’ex segretario di stato Marco Podeschi che indica diverse criticità nella gestione attuale dei parcheggi

Dopo la serata del segretario al Turismo, Federico Pedini Amati, sulla mancata rescissione della convenzione dei Parcheggi Sinpar, e dopo le scintille nella stessa serata con il segretario Dc, Giancarlo Venturini, sulla questione è calato il silenzio. Si sa che il governo non ha alcuna intenzione di rinegoziarla, così ha dichiarato il segretario Pedini Amati chiamandosi fuori da ulteriori eventuali trattative con la Sinpar.

La vicenda, tuttavia, non è di poco conto anche perché della convenzione si è discusso parecchio negli anni tra interpellanze, interventi in consiglio, prese di posizione. Sulla questione torna così l’ex Segretario di Stato Marco Podeschi, che pone l’accento anche sulla qualità e modernità della gestione.

“La gestione dei parcheggi e la convenzione Sinpar è il nodo politico e amministrativo sul quale almeno tre governi diversi retti da maggioranze diverse si sono arenati. C’è un problema parcheggi a San Marino? Al netto del costo per lo Stato derivante dalla convenzione sottoscritta negli anni novanta (chissà se sapevano fare di calcolo al tempo) c’è un problema legato ai servizi resi dai parcheggi. Basta uscire dai nostri confini per vedere come la gestione dei parcheggi si è evoluta con utilizzo di app o dispositivi tipo Telepass per rendere l’accesso ai parcheggi semplice. Inoltre c’è la disponibilità di stalli per le ricariche di veicoli elettrici anche in modalità a alta capacità, navette o impianti di risalita verticali… Fuori di qui, perché a San Marino non si ha nemmeno la capacità di rendere operativi gli ascensori collegati ai parcheggi – roba normale una volta – ci sono condizioni di pulizia che lasciano spesso a desiderare, ci sono poi le storiche polemiche del trenino che trasporta i turisti da una parte all’altra del centro storico e l’AASS che ha autobus e personale lascia i mezzi nel garage i festivi, notturni…

C’è il punto legato inoltre al sistema parcheggi completamente avulso dal sistema di mobilità urbana pubblica, due mondi separati in casa. La serata pubblica del Segretario di Stato per il Turismo Pedini Amati ha avuto il merito di rendere noto a tutti che il governo ha collezionato l’ennesimo fallimento, spiegato con dovizia di particolari e in modo assolutamente trasparente.

Colpe e responsabilità. Leggendo i resoconti della serata il quadro è chiaro. Se non si è d’accordo su numeri e cifre della gestione dei parcheggi – non si parla di costruire un razzo per Marte – mi pare onestamente impossibile governare un paese. Continuare il teatrino dei litigi, ricomposizioni, dispetti, tregue armate per arrivare al dicembre 2024, ha una logica nella conservazione della poltrona, ma una totale inutilità per i cittadini.

C’è poi un aspetto politico comunicativo raggelante. Il silenzio del governo, maggioranza e partiti politici su quanto accaduto giovedì sera.

Mentre nei palazzi del potere è in corso un braccio di ferro fra chi vuole andare a votare entro il 2023 e chi intende arrivare a fine legislatura, pubblicamente regna il silenzio. Finiti i proclami delle verifiche di governo, rilanci e mentre Pedini Amati illustra come vorrebbe fare dei risparmi, il collega Canti spiega come spendere un milione di euro per la dichiarazione “Sir Foster”.

Per non lasciare nel nulla la disclosure su parcheggi e Sinpar fatta da Pedini Amati, perché non chiedere direttamente ai cittadini cosa vogliono, visto che la politica non ne viene a capo?

Il referendum è una opzione politica e istituzionale trasparente e semplice per chiarire in modo definitivo l’argomento. Il quesito non sarebbe complicato: “Volete che lo Stato riacquisisca la proprietà e gestione dei parcheggi a pagamento nella Repubblica di San Marino e di tutti i diritti connessi a tale attività?” I termini della questione Sinpar, costi, diritti che lo Stato convenzionalmente ha ceduto ai privati sono chiari.

Il responso popolare, fuori dalle beghe politiche, sarebbe chiaro e definitivo. Tutto resta così fino a fine convenzione se vince il NO, lo Stato paga ciò che deve e ha un diritto limitato per i parcheggi.

Si procede invece a riacquisire i parcheggi se passa il SI e tutti i diritti che la cosa comporta.

Gratis – almeno – per le auto con targa RSM, visto che il debito e i suoi interessi li paghiamo tutti. Gestione moderna e con criteri economici seri e non sia il solito pozzo di San Patrizio in cui versano risorse pubbliche senza fine”, conclude Podeschi…)

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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