San Marino. Anziana ospite del Casale deceduta, il consulente tecnico conferma la perizia

San Marino. Anziana ospite del Casale deceduta, il consulente tecnico conferma la perizia

Proseguono le indagini sul decesso del giugno dello scorso anno dopo la denuncia della figlia che afferma: “E’ emerso che da tempo mia madre non era adeguatamente alimentata”

ANTONIO FABBRI. Caso della anziana, ospite del Casale La Fiorina, deceduta, sul quale, dopo la denuncia della figlia, si è aperto un fascicolo di indagine nell’ambito del quale viene contestata l’omissione di soccorso. Le indagini proseguono e venerdì scorso si è registrato nuovo passaggio istruttorio. Dopo che a gennaio era stata depositata la perizia del medico legale richiesta dal Commissario della legge Elisa Beccari che sta indagando sull’accaduto, la scorsa settimana il perito è stato ascoltato alla presenza delle parti e del magistrato per rispondere a eventuali richieste di chiarimento. Al perito magistrato aveva formulato tre quesiti, il primo se, tenuto conto delle gravi condizioni di salute i cui versava l’anziana, aveva avuto un adeguato trattamento da parte della struttura, medici e infermieri che con l’anziana si erano interfacciati. La seconda domanda era relativa a quali fossero, in caso di risposta negativa al quesito precedente, i trattamenti adeguati. Il terzo quesito era relativo al decesso, ovvero se si sarebbe comunque verificato attorno alla data del 13 giugno 2022, in cui appunto si è verificata la morte dell’anziana. Il medico legale incaricato dal tribunale, dottor Armando Zammarchi, ha in sostanza confermato la perizia che era stata già illustrata lo scorso dicembre. In particolare il perito ravvisa un mancato intervento adeguato laddove l’anziana faticava ad assumere farmaci e ad alimentarsi.

Esaminate le cartelle cliniche e tutta la documentazione relativa al decesso dell’anziana, il perito ha ravvisato una negligenza nell’aver gestito, senza adeguati interventi una situazione così complessa. In sostanza per il medico legale erano i medici responsabili della struttura che avevano in cura la donna che avrebbero dovuto proporre ai colleghi anestesisti dell’ospedale di intervenire impiantando i presidi adeguati sulla paziente. Questo anche dal punto di vista della nutrizione e delle difficoltà della anziana di alimentarsi. Per il perito occorreva proporre un metodo diverso e maggiormente efficace rispetto al sondino nasogastrico, metodo che consentisse l’alimentazione diretta attraverso lo stomaco.

Determinazioni che sono state confermate nell’udienza di venerdì alla quale erano presenti i legali dei sei indagati e la figlia della anziana deceduta assieme al suo legale, Antonio Masiello, costituita parte civile nel procedimento.

“Il perito ha ulteriormente specificato che la mamma non era adeguatamente alimentata da tempo – riferisce la figlia – mia mamma ha subito una importante malnutrizione e il peggioramento delle sue condizioni generali a causa della negligenza di chi avrebbe dovuto assisterla, curarla e tutelarla”, rimarca.

Spetterà al magistrato, tuttavia, sulla base delle perizie stabilire se e in capo a chi vi siano state le mancanze riscontrate dalla perizia e se abbiano o meno rilevanza penale.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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