San Marino. Truffa milionaria, denunciato ex direttore di una banca del Titano

San Marino. Truffa milionaria, denunciato ex direttore di una banca del Titano

Sottratte somme ingentissime a una ventina di persone con il cosiddetto “schema Ponzi” Esposto in Italia e in arrivo azione legale anche a San Marino

Una denuncia che in prima battuta è stata presentata in Italia perché buona parte delle condotte si è sviluppata oltre confine

ANTONIO FABBRI – Un raggiro per diversi milioni di euro ai danni di una ventina di persone, per lo più riminesi, da parte di un ex direttore della filiale di Guadicciolo di una banca sammarinese. Che vi sia stato raggiro ne sono certi i legali delle persone che hanno presentato denuncia, poiché si sono ritrovate con il proprio patrimonio polverizzato e addirittura con conti, che dovevano essere in forte attivo, finiti in rosso e addirittura a debito. Un rapporto di fiducia ultradecennale tra le persone raggirate e l’ex direttore di banca, una fiducia che si è rivelata drammaticamente mal riposta.

L’accaduto viene ricostruito dettagliatamente nella denuncia presentata in Italia dai legali delle persone raggirate, gli avvocati Piero Venturi e Gianvito Antinori.

Una denuncia che in prima battuta è stata presentata in Italia perché buona parte delle condotte si è sviluppata oltre confine, ma che nei prossimi giorni arriverà con tutta probabilità anche in cancelleria penale presso il Tribunale unico di San Marino, e non è escluso che possa coinvolgere anche l’istituto di credito per il quale l’ex direttore di filiale, un 55enne riminese, lavorava.

“A tutela delle famiglie ingannate e depredate – hanno spiegato all’Ansa i legali – abbiamo presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Rimini, alla quale ne seguirà un altro alle autorità sammarinesi”. In sostanza, secondo la denuncia dei legali dei correntisti, il promotore finanziario approfittando dei legami di amicizia e della fiducia a lui concessa da chi lo conosceva da anni, a partire dal 2008 si sarebbe fatto consegnare somme di denaro ingenti, per portarle a San Marino e depositarle su conti accesi presso la banca dove lavorava. Fidandosi dell’ex direttore le vittime ne ascoltavano i consigli, chiedendo tuttavia allo stesso che gli investimenti fossero sicuri. Questi invece avrebbe azzardato operazioni mobiliari con investimenti finiti in forte perdita.

Secondo il perito dei querelanti, il commercialista riminese Fabio Fraternali, il promotore riusciva a mantenere in piedi lo “schema Ponzi” pagando di tanto in tanto alti interessi ai clienti con soldi di altri clienti. Inoltre si ipotizza anche che alcuni degli estratti conti mostrati per tranquillizzare i correntisti riportassero cifre non in euro ma bensì di lire turche e quindi estremamente gonfiate.

“Che fine abbia fatto il denaro, stiamo parlando di qualche milione di euro – ha detto l’avvocato Venturi – non è dato sapere perché l’istituto di credito sammarinese si è trincerato dietro un monolitico silenzio”. Della documentazione è stata fornita, ma risulterebbe parziale e incompleta. In più i denuncianti prospettano una certa responsabilità dell’istituto di credito sammarinese per l’operato del proprio sottoposto.

Nessuna risposta al momento sarebbe giunta – riporta Ansa – anche da Banca centrale sammarinese, l’ente che vigila sugli istituti d credito del Titano e che negli ultimi anni è stata la garante dell’adeguarsi della piazza finanziaria sammarinese alle leggi europee soprattutto in fatto di tutela del risparmio. Tutela del risparmio che, stando a quanto denunciato, in questo caso è venuta meno.

Di certo la vicenda è grave poiché ha visto depredato il patrimonio di intere famiglie. Vicenda che, è stato preannunciato, interesserà anche l’autorità giudiziaria sammarinese. Del caso sui Titano si stanno occupando gli studi legali Bugli- Saraceni e Stolfi.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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