C’è processo e processo
Siamo subissati di resoconti sul processo che vede coinvolti, in un colpo solo, giudici, politici, giornalisti. Iniziato in un’atmosfera che ci astenemmo dal definire goliardica per rispetto al luogo, le cose poi sono migliorate? Lo speravamo. Diversamente anche dal processo Conto Mazzini, il più importante in assoluto negli ultimi decenni, sono comparse modalità mediatiche del tutto nuove per farci conoscere anche all’esterno. Mentre ancora persiste la eco della trasmissione “Le Iene” sul gatto – di proprietà, si è detto di un ‘ministro’, ma non è vero – ucciso da un residente atipico.
Siamo specialisti nel farci male da soli.
Dai resoconti di cui sopra, certe fasi del dibattimento ci paiono conversari da bar. Sono comparse insinuazioni boccaccesche del tipo: “quella è l’amante di”. Con tanto di nomi e cognomi, spiattellati da un dirigente dell’Amministrazione Pubblica.
Il tutto nello stesso Tribunale dove un imputato del Conto Mazzini (Tangentopoli Sammarinese, un giro di 800-1100 milioni di euro) condannato in primo grado, fece avere al Magistrato Dirigente – mediante interposta persona – il seguente messaggio: se sarò assolto in secondo grado le fornirò informazioni a lei utili sul giudice tal dei tali col quale lei ‘non si coglie’.
Non occorre spiegare a San Marino il significato di quel ‘non si coglie’. In Tribunale – lo si è appreso dai resoconti simil stenografici di cui sopra – si è disquisito su “mangiare la foglia”. In ambito politico furoreggia “salto della quaglia”.
Tre espressioni autoctone su cui il “Piccolo Teatro Arnaldo Martelli” – non, per carità, “Le Iene”- potrebbe imbastire uno spettacolino frizzante che ci ricorderebbe la – ahimè!- ormai lontanissima spensieratezza della goliardia.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 19
