Consiglio Grande e Generale. 18 luglio 2016. Seduta del mattino. SMNA

Consiglio Grande e Generale. 18 luglio 2016. Seduta del mattino. SMNA

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 18-21 LUGLIO

LUNEDI’ 18 LUGLIO- Mattina

La sessione consiliare di Luglio si apre dedicando un minuto
di silenzio alle vittime dell’attentato di Nizza. A riguardo,
all’avvio dei lavori, il segretario di Stato per gli Affari esteri,
Pasquale Valentini, riferisce sulle iniziative
che le istituzioni sammarinesi hanno condotto per esprimere il
proprio cordoglio. Sul fronte della lotta al terrorismo, il
segretario di Stato nel suo intervento anticipa che domani sarà
presentata al congresso di Stato la costituzione di un gruppo di
lavoro per definire e coordinare un piano strategico nazionale di
prevenzione e sicurezza. Concluso il riferimento del segretario
Valentini, il dibattito al Comma Comunicazioni si concentra su due
temi principali, la proroga ai vertici dimissionari dell’Iss e Banca
centrale. In particolare, su questo secondo tema, viene sollevato il
caso della richiesta di residenza di due dipendenti dell’Istituto di
via del Voltone respinta in settimana dalla Commissione Affari
esteri, ma anche il problema dei crediti non performanti con cui deve
fare fronte il sistema bancario e finanziario sammarinese. Rispetto
ai due funzionari di Banca centrale,
Matteo Zeppa,
Rete, punta il dito contro la decisione presa dal Cda dell’istituto
che ha fissato la loro retribuzione senza tenere conto dell’esito del
referendum sul tetto degli stipendi. Ma anche contro le pratiche con
‘omissis’ e senza curricula inviate ai commissari che dovevano votare
la richiesta di residenza. Replica immediatamente il segretario di
Stato alla Finanze,
Gian Carlo Capicchioni, per
cui la richiesta di residenza era “in tutto in linea con le norme
vigenti” e il compenso dei due dipendenti “è stato deliberato
prima del quesito del referendum”.
Maria Luisa Berti,
Ns, puntualizza il ruolo della Commissione Affari esteri sulla
questione, rivendicando l’autonomia della deliberazione: “La
Commissione ha una facoltà di concessione delle residenze, non c’è
obbligo di presa d’atto delle delibere del Congresso di Stato”.
Per
Marco Podeschi, Upr, “il problema non è
la residenza concessa o non concessa- manda a dire- il problema è
politico, è inutile fare guerre nella maggioranza e poi fate appello
alla responsabilità”.
Luigi Mazza, Pdcs,
conferma la piena fiducia ai vertici dell’istituto di via del
Voltone, ma pone un limite. “Non voglio delegare lo sviluppo del
sistema in carta bianca- manda a dire- si chieda a Banca Centrale di
portare un piano strategico in linea con gli impegni indicati da
quest’Aula”.
Gerardo Giovagnoli, Psd, concorda
sulle necessità di definire le linee politiche. “Bcsm ha però
l’indipendenza sull’organizzazione interna- prosegue- non mi
risulta che ogni volta che è coinvolto un organo che ha a che fare
con lo Stato si vada a ingerire su chi è assunto”. R
ispetto
al problema dei Crediti non performanti, l
ancia un
appello alla responsabilità e all’unità il segretario di Stato
Giuseppe Maria Morganti,:
per affrontarli,
“l’unica speranza che abbiamo-
sostiene- è riposta nella scelta fatta poco tempo fa che ha
determinato una nuova linea di conduzione in Bcsm”, ovvero la
nomina della nuova dirigenza. Invece per
Federico Pedini
Amati
, Lbsm, il problema degli Npl non lo risolve né lo
Stato né ‘Bcsm. “Le banche hanno dei soci- suggerisce- e
interverranno a metterci mano”. Passa all’ultimatum
Francesca
Michelotti
, Sinistra unita: “Su Banca centrale o il
governo si mette d’accordo- ammonisce- o si dimette”.
In tema
di Iss,
Mimma Zavoli, C10, attacca duramente il
segretario per la Sanità: “Mussoni si deve prendere le
responsabilità di quanto ricade su di lui- manda a dire- se fossero
state accolte le dimissioni dei vertici dell’Iss, le sue sarebbero
state ineluttabili ma il governo ha preferito inghiottire il boccone
amaro”. Infine, chiude il dibattito la presentazione di un Odg da
parte di
Manuel Ciavatta, Pdcs, volto a chiedere
un progetto di legge per vietare la maternità surrogata a San
Marino. I lavori si interrompono con le risposte alle interpellanze e
interrogazioni che riprenderanno nel pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta della
mattina.

Comma 1. Comunicazioni

Pasquale Valentini, segretario di Stato agli Affari Esteri:
Confermo che le nostre istituzioni, le forze politiche e il
Parlamento, non sono insensibili e distratte rispetto a quanto sta
accadendo. Mi riferisco soprattutto alla vicenda di Nizza. La
Reggenza e la segreteria Affari Esteri, poi la Commissione esteri,
hanno espresso vicinanza alle famiglie colpite.
Avete notizia del
tentativo di colpo di Stato in Turchia. Siamo in collegamento con i
nostri agenti diplomatici, che confermano quanto si legge sui media.
Ci sono notizie contrastanti che rendono difficile avere un quadro
preciso della situazione, presente e futura. E’ evidente la
presenza di persone morte, 290. Mille e oltre i feriti. Parliamo
della popolazione civile, oltre che militare. E poi migliaia di
arresti che stanno avvenendo, con una popolazione, almeno quella che
scende in piazza, che invoca misure drastiche come la pena di morte.

Come si sta attrezzando San Marino, come organizza il proprio
contributo? A seguito di incontri con corpi di polizia, e con chi è
chiamato a garantire l’ordine, è nata la decisione, domani, di
presentare al governo la Costituzione di un gruppo di lavoro che
coordinerà un piano strategico di San Marino rispetto a iniziative
volte a prevenire, e per avere un piano preciso nei confronti di
quelle che possono essere evenienze che anche il nostro Paese può
trovarsi ad affrontare”.
Matteo Zeppa, Rete: “Si
continua a non voler parlare del sistema bancario e finanziario. Non
si parla di quanto accaduto nella riunione allargata del CCR di
sabato. Valentini sarebbe andato via. Aspettiamo la risposta
all’interpellanza su Banca centrale fatta al Segretario, vediamo se
lì riesce a rispondere. Stiamo arrivando a un non-senso della
politica. Sulle residenze sono importanti i tempi. C’è stato di
mezzo un referendum in cui il 66% dei sammarinesi ha detto che vuole
un tetto alle retribuzioni pubbliche di 100 mila euro. Nel sito di
Banca Centrale ci sono tutte le cariche del Consiglio direttivo.
Hanno tutti un curriculum, tranne Silvia Cecchetti, ex membro del
Consiglio Grande e Generale. Il Consiglio direttivo di Bcsm decide di
porre in essere una collaborazione con queste due persone ( la cui
richiesta di residenza è stata respinta dalla Commissione Esteri
ndr)
nonostante l’imminente referendum. Banca Centrale,
inoltre, chiuderà in perdita per 3,5 milioni di euro. Qualcuno ha
avuto la brillante idea di proporre collaborazioni da 150 mila euro
lorde annue una, e 145mila euro lorde l’altra. In Commissione
esteri, nelle pratiche di residenza, non erano presenti i curriculum
delle due persone e le funzioni che dovevano avere in Banca Centrale.
Erano pratiche con omissis. Il congresso di Stato ci fa o ci è?
Gioca sulla pelle della gente? Continua a fare da sponda ai potentati
del potere finanziario in Banca Centrale? Non c’è stato periodo di
prova per le due persone. Nel documento di Banca Centrale ci sono
degli omissis. Ora con il referendum cosa facciamo? Gli diamo 100
mila euro? Chi è che vuole portare nuove collaborazioni in Banca
Centrale?”.
Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle
Finanze:
“Il problema è sull’opportunità o meno di andare a
parlare di problematiche molto delicate, diffondendo dati che sono
tutelati dal segreto. Ribadisco quanto ho già detto. Su questi
argomenti, che sono delicati, non si può fare dibattito. Cosa è
successo venerdì mattina in CCR? Una semplice convocazione allargata
a tutti i congressisti, e anche all’ABS. E’ normale, è già
successo. C’è stata una riunione in cui si è parlato del sistema
bancario e finanziario sammarinese. La mia presenza in Commissione
esteri è stata richiesta dal presidente della Commissione. Le due
figure sono già in forza a Banca Centrale. Il Consiglio direttivo ha
ritenuto di doverle inserire nella struttura per rafforzarla. Per le
loro funzioni dirigenziali è stata avanzata la richiesta di
residenza. Il tutto in linea con le norme vigenti. Compreso il
discorso del compenso, che è stato deliberato prima del quesito del
referendum”.
Mimma Zavoli, Civico 10: “Chi si occupa
della gestione politica dell’ISS non è in grado di sintonizzarsi
con la parte più indifesa della popolazione. Rischia di mandare in
malora un’organizzazione come l’ISS. E’ la guida a non essere
adeguata. Le cose rischiano di sfuggire di mano. Il ‘segretario del
fare’ si sta dimostrando una sciagura. In occasione del referendum
sulla libera professione abbiamo tutti visto chi era il regista della
campagna contraria. I membri del Comitato esecutivo quando servono
sono comparse di scena che fanno da cornice a Mussoni, quando non
servono sono i responsabili di ciò che non va. Mussoni si deve
prendere le responsabilità di quanto ricade su di lui. Se fossero
state accolte le dimissioni dei vertici dell’Iss quelle di Mussoni
sarebbero state ineluttabili. Il governo ha preferito inghiottire il
boccone amaro. Il governo del Paese si offre a un segretario che
dovrebbe fare i conti con la sua inadeguatezza politica. In altre
occasioni abbiamo chiesto le dimissioni di Mussoni. Questa non fa
eccezione”.
Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi: “Avrei
voluto non intervenire, ma dopo l’intervento di Zeppa e la replica
del segretario Capicchioni devo farlo. Mi spiace non vedere il
segretario in Aula. Il segretario, in merito alla Commissione esteri,
ha dichiarato che la Commissione doveva prendere atto della delibera
del Congresso di Stato per la concessione delle residenze. Come
membro della Commissione non condivido questa affermazione. La
Commissione ha una facoltà di concessione delle residenze. Non c’è
obbligo di presa d’atto delle delibere del Congresso di Stato.
Banca Centrale non è una società di diritto privato. Ancora non è
chiara la missione della Banca Centrale. Non si capiva la necessità
del loro inserimento nella struttura. C’è un disavanzo notevole
sul quale dovremo riflettere. Il referendum impone limiti ai
compensi. Non sappiamo cosa sarà della Centrale rischi, che alcune
funzionalità, come la condivisione dei dati fra soggetti
intermediari, non ha ancora in funzione. Manca inoltre un confronto
politico in Consiglio in seguito alla Commissione finanze in cui
abbiamo avuto un rapporto dalle figure apicali di Bcsm. La
Commissione ha agito nell’ambito dei poteri che la legge prescrive.
Rispetto all’ISS, ricordo che non abbiamo sottoscritto o condiviso
l’Odg presentato nella Commissione Sanità sulle dimissioni del
Comitato esecutivo”.
Marco Podeschi, Upr: “Berti ha
fatto valutazioni su Banca Centrale e Capicchioni. Venerdì in
Commissione sono rimasto basito. Le pratiche di residenza passano
sempre, di solito c’è un pre-meeting in maggioranza per questo.
Non è banale che ci siano giudizi severi su Banca Centrale dalla
maggioranza. La raccolta bancaria è sotto i 7 miliardi di euro. Ci
siamo astenuti sulla nomina del presidente di Bcsm, nonostante i
balletti. Ci siamo sentiti a disagio nel sentirlo nell’Aula
intervenire in lingua inglese con il traduttore, e non in italiano.
Quando il disagio arriva in modo prepotente dalla maggioranza o da
alcuni membri del Congresso di Stato, inizio a non capirci più
niente. Forse c’è un problema politico serio. Il problema non è
la residenza concessa o non concessa. Oppure quella lasciata a un ex
funzionario di Bcsm. Il problema è politico. E’ inutile fare
guerre nella maggioranza. Poi fate appello alla responsabilità, ma
così è difficile rispondere a questi appelli. C’è stato un Odg
approvato dal Consiglio nel febbraio 2014 che fissava 11 punti sul
riordino del sistema finanziario. Quell’odg è rimasto carta
straccia”.
Augusto Michelotti, Sinistra Unita: “Intervengo
come membro della 4° commissione e come cittadino. Mi sento offeso
da quello che è successo. Mi sento anche frustrato. Mi sento in
pericolo. Succedono cose che non funzionano. Si fa in modo che quello
che emerge dagli organismi istituzionali venga gestito secondo i
propri comodi. Significa che c’è qualcosa che non va nello Stato.
Qualcuno approfitta della sua carica per fare cose che vanno contro
quanto concordato. Parlo dell’ISS. Non riusciamo a sostituire un
dirigente che ha già dato le dimissioni. Non mi fido più, mi
piacerebbe che queste persone venissero allontanate. L’Odg
scaturito dalla commissione invita il Congresso a prendere atto della
volontà dell’esecutivo ISS di rimettere il proprio mandato e
provvedere alla sua sostituzione. In termini politici 6 mesi sono
lunghi. Nella Commissione era stato chiesto di mettere nell’Odg
anche la richiesta delle dimissioni del segretario di Stato. E’
stato deciso di mantenerlo in questa dimensione. Ma il resto lo
dovete garantire. Non esiste che il Congresso di Stato decide i tempi
su come fare determinate cose, mentre la commissione dice il
contrario. Cosa ci vado a fare in commissione se le decisioni prese
sono contrarie a quanto stabilito? E’ un’operazione becera e
pericolosa. Il direttore generale dell’ISS è assolutamente
inadeguato a svolgere la sua funzione. I consiglieri della
commissione hanno votato per cambiare queste persone. Non è stata
rispettata la loro volontà. Mi piacerebbe vedere le lettere di
dimissioni con le firme dei diretti interessati”.
Luigi
Mazza, Pdcs: “
Mi soffermerò su Banca Centrale e sul sistema
finanziario. Mi sembra che siano emerse domande alle quali voglio
dare risposta. Si dice che dopo 6 mesi è terminata la fiducia verso
i vertici di Banca Centrale? La risposta è ‘no’. Ci deve essere
un’azione coordinata con Bcsm. Vorrei sapere cosa vogliono fare
sulle strategie di rilancio del settore bancario e finanziario. Ci
deve dire quale è il programma. Se poi servono 4 o 5 assunzioni deve
essere indicato nel programma. Le autonomie di Bcsm sono indicate,
nella vigilanza sono assolute. Cosa vogliamo fare del nostro sistema
bancario e finanziario? Confermiamo le linee
dell’internazionalizzazione. Banca Centrale è in grado di portarle
avanti o mette in discussione la Centrale rischi? Diamo piena fiducia
ai vertici, vogliamo conoscere i programmi e i punti di sviluppo. Non
voglio delegare lo sviluppo del sistema in carta bianca. Si chieda a
Banca Centrale di portare un piano strategico in linea con gli
impegni del 2014 che ha indicato Podeschi”.
Gerardo
Giovagnoli, Psd
: “Non si prenda come elemento di polemica
questo fatto quando è chiaro a tutti che per funzionare Banca
Centrale ha bisogno di professionalità che nel vecchio modello
potevano non servire. Mi fanno piacere le affermazioni di fiducia di
Mazza. E’ giusto, qui si devono definire le linee politiche. Bcsm
ha però l’indipendenza sull’organizzazione interna. Non mi
risulta che ogni volta che è coinvolto un organo che ha a che fare
con lo Stato si vada a ingerire su chi è assunto. Ora ci sono scogli
più grandi di quelli superati nel 2009 e 2010, quando c’era più
ciccia per recuperare le risorse. La soluzione non può essere quella
della vendita all’estero dei nostri istituti, sono d’accordo con
Mazza. L’ammontare dei crediti non performanti può voler dire
interventi del sistema pubblico? Interventi esterni? Confrontiamoci
su questo. Parliamo di cifre paragonabili al PIL. Non potranno essere
risolte con piccoli aggiustamenti. Invece di parlare di questo si
parla di residenze. C’è qualcosa che non mi torna. Perché si è
detto che non va toccata la convenzione valutaria? Se ci sono
elementi migliorativi non capisco perché non debbano essere tenuti
in considerazione. Non si deve spostare la battaglia politica su
questi organi, mettendoli in discussione. In ballo non ci sono due
residenze, c’è di più. L’obiettivo deve essere risolvere i
problemi, garantire che il sistema tenga e dargli un futuro”.

Nicola Selva, Upr: “Ci sono mal di pancia, ci sono
preoccupazioni in maggioranza rispetto ai cambiamenti fatti rispetto
a Banca Centrale. Se si vuole rimettere sul piatto il tema di Bcsm,
deve tornare in quest’Aula, dove si prendono le decisioni
importanti per il Paese. Si sta esautorando dei suoi poteri, invece,
il Consiglio Grande e Generale. Mi allaccio a quanto accaduto nella
Sanità. Apprezzo quanto ha cercato di fare il segretario in
Commissione e in Consiglio. Ha detto che bisognava cambiare e fare un
passo avanti. Cosa vogliamo fare ora? Non vedo cambiamenti di sorta.
Non avviene nulla. Ma allora cosa facciamo noi qua? Delle decisioni
vanno prese. L’ordine del giorno della Commissione, nel quale
c’erano i principali partiti di maggioranza, nel quale si chiedeva
di accogliere le dimissioni dei vertici dell’ISS e ripristinare la
situazione in tempi celeri, deve essere recepito. Invece il congresso
di Stato prende altre strade, prende tempo. Esorto tutti consiglieri
della Commissione Sanità a non presentarsi più in Commissione.
Faccio un appello: eliminiamo a questo punto le Commissioni”.

Roberto Ciavatta, Rete: “La
politica che esautora se stessa, deleghiamo sempre più ai tecnici di
mettere in discussione decisioni prese da organismi istituzionali. Mi
viene da chiedere se ha senso parlare oggi di governo politico. Forse
è meglio fare un governo tecnico. Dico questo sulla vicenda Iss, c’è
infatti la deliberazione di una Commissione che viene disdetta dal
congresso di Stato, poi succede anche con Banca centrale, in quanto
‘autonoma’. Non si può segretario parlare di autonomia di Bcsm, se
quell’autonomia è rivolta unicamente alla politica. L’attuale
dirigenza di Bcsm non è autonoma invece, ci sono rappresentanti del
sistema bancario sammarinese dentro il suo Cda e nella sua stessa
segreteria. Non è lei il segretario alle finanze, e lo sa bene, non
è lei che decide le politiche fiscali e finanziarie del Paese ed è
preoccupante.
Si è poi parlato di un concorso internazionale per
la nomina dei vertici di Bcsm, che però è stato falsato, non
ricordate mai che il vincitore non era nella rosa dei tre finalisti,
né che non possiede i requisiti richiesti del bando. Non ci potete
parlare di indipendenza di Bcsm, se vige unicamente sulle
rappresentanze politiche. Non capisco poi necessità di dare
consulenza a istituti internazionali che ci costeranno 600-700 mila
euro per dirci cosa non va dentro Banca centrale. Lei segretario che
ha parlato in modo indebito di segretezza del sistema, le pare siano
da aggirare le norme per le retribuzioni di Bcsm? Lei segretario deve
dire la verità, non può dire che le nomine dei due nuovi dipendenti
sono state fatte prima del referendum, visto che vi era già un tetto
di 150 mila euro. Lei ha permesso che questi dirigenti del Cda
aggirassero la norma dello Stato sugli stipendi pubblici per le
retribuzioni dei dipendenti della Fondazione. Come fa sapere poi
Giovagnoli che i due nuovi nominati devono far parte della vigilanza?
Non è stato detto da nessuno. Il referendum sui 100 mila euro risale
al 15 maggio, la lettera con cui viene comunicata la loro assunzione
è dell’8 giugno e la decorrenza dell’assunzione è dal 20 giugno.
Lei segretario deve chiedere rispetto delle deliberazione della
cittadinanza. Questione dei crediti non performanti: è importante
sapere qual è l’esposizione delle banche, quale sia l’incidenza
fuori o dentro San Marino”.
Marco Gatti, Pdcs:
“Sull’Iss, la Commissione consiliare che ha trattato la materia
sulle problematiche interne, sorte tra dirigenza e una serie di
soggetti anche istituzionali, è giunta a una conclusione e per
alcuni questa non è stata rispettata nell’ambito del congresso di
Stato. Ma in quell’Odg approvato dalla Commissione si dicevano due
cose. La prima era un invito ad accettare le dimissioni, non tanto
per questioni politiche ma per il rapporto complesso instaurato tra
dirigenza e il resto della struttura, e si chiedeva poi di farlo nel
più breve tempo possibile. Rispetto chi ha asserito che l’Odg non è
stato rispettato, sostengo che sarebbe stato così se l’invito ad
accettare le dimissioni non fosse stato colto. E’ ingiusto e non
corrisponde alla verità dei fatti dire che non è stato rispettato
l’Odg. Altro aspetto è invece quello relativo a ‘il più breve tempo
possibile’. Se ne può discutere. Per qualcuno può essere il giorno
dopo, per qualcun altro qualche un mese in più, si lascia la
discrezionalità di fare la valutazione di possibilità che doveva
garantire continuità gestionale e una migliore soluzione possibile
per una sostituzione. Non ci possiamo permettere di avere l’Iss senza
un vertice. Così come, nel momento in cui è arrivata una sfiducia
nei confronti dell’attuale dirigenza, non si può pensare che queste
figure possano lavorare con serenità e incisività per lungo tempo.
Visto il peridoto attuale, credo che il congresso possa iniziare ad
esaminare in concreto le professionalità possibili per le
sostituzioni solo dal mese di settembre. Il più breve tempo
possibile per la sostituzione poteva quindi essere ottobre, stiamo
discutendo così di due mesi di distanza, da ottobre e dicembre.
Stiamo parlando comunque di tempi brevi. L’esigenza piuttosto è
quella di confermare scelte politiche fatte da sempre: ovvero che
vogliamo una sanità di alto livello, con professionisti capaci e
universale e gratuita per tutti. Per fare questo serve una classe
tecnica e dirigente dell’Iss che possa costruire traiettorie ad hoc,
perché in tutto il mondo un ospedale per 30 mila persone non esiste
e perché esista dobbiamo fare scelte uniche e non ripetibili
altrove. Capisco tutto, le preoccupazioni, le polemiche, però adesso
è interesse dell’istituto stemperare la bagarre politica, cerchiamo
di lavorare insieme per trovare figure capaci che possano portare
avanti gli indirizzi politici per noi fondamentali”.
Giuseppe
Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura:
“Qui non si
tratta della problematica di Bcsm, ma del sistema finanziario. Si
parla di autonomia di un organismo assolutamente necessaria in un
momento così delicato. Affrontare la problematiche che stanno in
piedi richiede una modifica degli assetti sostanziali del potere
intorno al sistema finanziario. Ragionare su questo significa avere
il coraggio di mettersi in gioco e capire come gli interessi generati
del Paese devono essere messi al primo posto delle singole
organizzazioni politiche ma anche dei gruppi di potere. Si dice che
la strada intrapresa su Bcsm è fuorviante, si mettono in discussioni
scelte recenti, ampiamente condivise, sulla nuova dirigenza. Dopo
qualche mese si cerca di inserire nel dibattito politico i germi
dell’instabilità per screditare il lavoro di queste figure. Non va
bene, siamo un Paese poco serio se ci rimangiamo le decisioni solo
dopo pochi mesi, quando si fa una scelta se ne assume le
responsabilità fino in fondo. Si ha necessità di dare piena
funzionalità, autonomia e fiducia ai vertici di Banca centrale, è
l’unico modo per far uscire il nostro sistema finanziario dalle
difficoltà enormi in cui si sta trovando. Mi sembra di rivivere la
situazione del 2006, quando solo alcuni sostenevano la necessità di
sottoscrivere l’accordo sulle doppie imposizioni con l’Italia e
definire gli step per iniziare subito con la trasparenza. I gruppi di
potere supportati dai partiti hanno deciso di non farlo, le
conseguenze le conosciamo tutti. Non facciamo di nuovo questo errore.
Abbiamo un sistema finanziario fuori fase: il famoso problema degli
Npl, 1 miliardo e 900 milioni di euro sono un bel problema che non
può essere affrontato dallo Stato. Queste cose non le fa un
dirigente pagato 50 mila euro, non lo fa una classe politica incapace
di avere questo tipo di visione. L’unica speranza che abbiamo è
riposta nella scelta fatta poco tempo fa che ha determinato una nuova
linea di conduzione in Bcsm. Il segretario Capicchioni sta conducendo
questa fase dando fiducia a quei vertici che abbiano nominato a larga
maggioranza qui dentro, una dirigenza finalmente staccata da tutti i
poteri politici ed economici. In questa situazione noi richiamiamo al
senso di responsabilità. Di fatto siamo di fronte ad una catastrofe
e i popoli di fronte alle catastrofi si uniscono e danno forza a chi
è stato dato il compito di condurre le battaglie. Non usiamo il
fuoco amico”.
Francesca Michelotti, Su: “Non
posso non esimersi dal richiamo alla responsabilità è l’unica cosa
che da senso al nostro essere dentro il Consiglio. Tuttavia
Segretario, bisogna ammettere che di pasticci ne avete combinati
tanti. Questo governo è esausto sembra un morto che cammina. In
condizioni normali la crisi sarebbe esplosa mesi fa. Dall’opposizione
osserviamo sgomenti alle continue diatribe, sconfessioni pubbliche,
alle innaturali alleanze …questo è un accanimento terapeutico,
oppure si prendono sul serio le decisioni per affrontare la
situazione catastrofica di cui parlava Morganti. Abbiamo 4 punti
salienti intorno al quale possiamo saggiare la responsabilità: la
questione dei crediti non performing, è evidente che questo aspetto
è difficilissimo da affrontare e presuppone almeno un cambiamento di
sistema. Secondo la mia parte politica dobbiamo abbattere un’egemonia
politica non naturale nel sistema finanziario, per restituire al
sistema bancario una sua autonomia e alle forze politiche la capacità
di gestire un passaggio così difficile. Il secondo punto è che
bisogna riconoscere l’autonomia di Bcsm. Valentini si è espresso in
modo diverso, rivendica il ruolo del congresso sulle scelte della
dirigenza appena nominata e qui iniziano i primi pasticci. C’è poi
altra un teoria nel Paese, ovvero che questa dirigenza di Bcsm non
sia legittima, ma faccia riferimento a un potere forte. Ho fatto le
mie indagini e ritengo che questa ipotesi complottistica sia quanto
meno temeraria. Su Bcsm quindi o il governo si mette d’accordo o si
dimette. State dando segnali fortissimi, l’intervento della
rappresentante di Ns è stato chiaro. Altro punto è la crisi
finanziaria pubblica. Una parte del governo si sente già in campagna
elettorale e per questo non abbiamo la riforma che ci serve. Sull’Iss
pensavamo la questione fosse risolta, invece Mussoni mantiene il
controllo sula sanità, ignorando la protesta della Consulta e la
presa di posizione a larga maggioranza della Commissione consiliare
sulle dimissioni della leadership dell’Iss. Ha fatto benissimo C10.
Questa è una specie di colpo di Stato”.
Federico Pedini
Amati, Lbsm:
“Su Cassa di Risparmio, che ci sia una egemonia
della Dc è un fatto, ma che la Cassa oggi sia di proprietà della
cittadinanza è un altro fatto, perché la cittadinanza ha aiutato
con 200 milioni di euro di soldi pubblici. L’Ecc.ma Camera allora
deve avere- come si è detto- una proprietà maggiore . E lo
confermo. Ma acnhe su Cassa si gioca la partita dei poteri forti
della politica. Sui crediti ‘non performing’, Npl, o soldi prestati
che non sono mai tornati: in Europa ne parlano, a San Marino no. Solo
dopo una nostra serata pubblica, il segretario Capicchioni ha
rilasciato alcune dichiarazioni. Vedrete che ne riparleremo qua
dentro in seduta segreta. Ma io dico di no, parliamone alla
cittadinanza. Come risolvere il problema? Le banche hanno dei soci e
interverranno a metterci mano. O dobbiamo continuare a chiedere i
soldi anche per il miliardo e 900 milioni di euro che diceva il
segretario Morganti? Lo Stato non regge a questa botta. Qualcuno ha
detto ‘ci pensa Bcsm’. Ma la soluzione la deve trovare solo Grais?
Non ce la può fare. Poi a volte Bcsm è dello Stato, diamo indirizzi
in quest’Aula ma non passano. Morganti ha detto una cosa gravissima,
ovvero che il problema degli Npl lo risolve solo Bcsm perchè la
politica è inadatta. Il problema è che non state dando risposte a
nessuno dei problemi del Paese”.
Andrea Belluzzi, Psd:
“Michelotti ha richiamato nel suo intervento un articolo uscito su
un periodico locale sulla Camera penale dove un tirocinante ha
parlato di poteri forti nei confronti della magistratura. Sono uno
dei fondatori della Camera penale e nessun avvocato si permetterebbe
di parlare del Tribunale come potere forte. E’ uno dei poteri dello
Stato, punto. La Camera penale è nata a fini culturali e di
approfondimento della professione ed esiste in tutta Europa. Il fine
non è di scontrarsi con il tribunale. Il fine è quello di stimolare
la politica e non il tribunale per riformare il processo penale”.

Franco Santi, C10: “Su Bcsm ricordo a tutti le prese di
posizioni storiche del nostro movimento che chiedeva con
determinazione l’intervento della politica e del governo per
governare il sistema bancario sammarinese, la mancanza della politica
sta determinando un innalzamento delle questioni extra parlamentari,
definite poteri forti, che non fanno il bene del paese. E’ stato
chiarificatore l’intervento del capogruppo Mazza che ha evidenziato
qual è l’oggetto del contendere, l’interpretazione della parola
‘autonomia’ da parte di Bcsm rispetto a tutta una serie di emergenze
che vanno affrontate con celerità e chiarezza di intenti. Se siete
in grado di trovare una sintesi, bene. Altrimenti andate a casa, ci
penserà il governo che verrà. Molto meglio che una situazione di
empasse. Sulla vicenda Iss: ribadisco la gravità di una posizione
presa dall’esecutivo per ‘dare continuità all’operatività dell’Iss.
Credo che questa debba essere garantita con la più celere
sostituzione del comitato esecutivo visto che il problema è proprio
quello. Per Banca centrale, ribadisco la preoccupazione di fronte a
queste continue diatribe e giochi di contrappesi politici che vedo in
Aula e sui giornali e che rispetto cui non so chi possa trarne
beneficio, se non chi è tra quelli che qua dentro si dice di voler
combattere”.
Lorella Stefanelli, Pdcs: “Riferisco
all’Aula l’esito dei lavori dell’Assemblea parlamentare d’Europa,
riunita dal 20 al 24 giugno scorso. La delegazione sammarinese era
composta dalla sottoscritta come capodelegazione, da Giovanni
Cecchetti, Gerardo Giovagnoli e Augusto Michelotti. In apertura dei
lavori si è registrata una calorosa accoglienza per il membro della
delegazione ucraina, eletta parlamentare durante la prigionia ad
opera della Russia. Era la sua prima presenza a Strasburgo dopo la
sua liberazione. Era la condizione per il rientro della delegazione
Russa, che si avrà a Gennaio con ratifica la credenziali russe. Il
Consiglio d’Europa ha riconosciuta illegittima l’annessione della
Crimea con la Russia, ma i rapporti con lo Stato sono ritenuti
prioritari nell’agenda dei lavori. Il dibattito si è voluto per
affrontare la grave crisi che persiste tra Russia e Ucraina. Poi si è
affrontata la questione dei rifugiati in Grecia. L’accoglienza è
soprattutto in capo alla Turchia, con 3 mln di profughi, ma anche
della Grecia che purtroppo offre un servizio di accoglienza lacunoso.
Si è chiesto di migliorarne le condizioni e all’Ue di fornire
strumenti finanziari adeguati a supporto della Grecia e di adottare
politiche per una più equa distribuzioni delle responsabilità per i
migranti in Europa . Il primo ministro greco Tsipras è intervenuto
in plenaria per spiegare la crisi che sta affrontato la Grecia e
auspicare una riforma dell’Ue per affrontare la crisi economica,
quella legata alla sicurezza internazionale e alla questione
rifugiati. L’intervento del primo ministro greco ha affrontato a 360
gradi la situazione del suo paese ma anche dell’Europa che ha
rinunciato ai principi di solidarietà. Ha chiaramente detto che l’Ue
ha delegato le soluzioni dei problemi greci ad organismi esterni alla
Grecia, riferendosi chiarimento alla Troika”.Manuel
Ciavatta, Pdcs: “
Rispetto alla tutela dei diritti dei bambini,
come forza politica, vorremmo porre la questione della maternità
surrogata, strumento di commercio a tutti gli effetti. E’ un grosso
problema. Presentiamo un ordine del giorno perché vorremmo che anche
il nostro Paese a livello di Consiglio d’Europa e organismi
internazionali fosse attivo. Leggo l’Odg. ‘Il Consiglio Grande e
Generale dà mandato ai propri referenti in Consiglio d’Europa per
esprimere la posizione di San Marino in merito alla maternità
surrogata e sostenere azioni politiche su tali pratiche. Chiede di
attivarsi per un progetto di legge per vietare la maternità
surrogata a San Marino’.
Invitiamo
le forze politiche a sottoscrivere e votare l’ordine del giorno”.

San
Marino, 18 LUGLIO 2016/01

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