Consiglio Grande e Generale, 20 febbraio, seduta mattutina. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, 20 febbraio, seduta mattutina. Agenzia Dire

In mattinata si conclude l’esame dello “Statuto di Poste San Marino Spa”- ovvero l’allegato A del decreto delegato n. 212  che ha costituito la società- che viene ratificato con 31 voti a favore e 15 contrari.

Nel corso dell’esame dell’articolato sono approvati tre emendamenti concordati con  l’opposizione che, in sintesi, trasferiscono la nomina degli organi di Poste San Marino Spa in capo al Consiglio grande e generale, piuttosto che al Congresso di Stato. In dettaglio, all’articolo 12 “Consiglio di amministrazione”, viene accolto l’emendamento concordato con il Ps, all’articolo 17 “Presidente”, è approvata la proposta di Upr, infine all’articolo 19 “Collegio sindacale” quella di Ps e Ca.

Si passa quindi alla ratifica dei decreti successivi, il n. 213 “Modifiche alla Legge 16 dicembre 2013 n.166, Imposta Generale sui Redditi”, il n.220  “Proroga effetti del Decreto Delegato 29 giugno 2010 n. 123 – “Fabbisogno di personale addetto a funzioni ausiliarie e di supporto operativo nel Settore Pubblico Allargato”. Su quest’ultimo si apre un dibattito in cui l’opposizione lamenta i ritardi e i rinvii della segreteria di Stato. Ultimo decreto ratificato in mattinata è il n.216 “Sospensione straordinaria e temporanea dei termini di cui all’articolo 10, comma 7, della Legge 28 giugno 2010 n.118”. Il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, interviene per chiarirne i contenuti. “Il decreto- spiega- consente, per le condizioni politiche e sociali dell’Ucraina, che il rientro dei lavoratori temporanei e stagionali possa avvenire, evitando la necessità di dover rientrare per avere il visto/nullaosta”. In questo modo “fino al 30 giugno i lavoratori ucraini- prosegue- non hanno l’obbligo di rientro nel loro Paese e possono usufruire del permesso di soggiorno”. E’ la terza volta che viene adottato un simile decreto, aggiunge, che ha interessato finora una trentina circa di persone, per lo più badanti.

La seduta si interrompe e l’esame dei decreti delegati riprenderà nel pomeriggio.

Di seguito una sintesi degli interventi:

Comma 8. Ratifica dei Decreti Delegati.

Decreto n. 212 “Costituzione della società ‘Poste San Marino Spa’”.

– Dibattito agli emendamenti di Cittadinanza attiva e di Ps, “articolo 7 bis, Consiglio di sorveglianza”, entrambi respinti.

Andrea Zafferani, C10: “L’emendamento introduce tra gli organi di Poste San Marino Spa il Consiglio di sorveglianza. Avrà competenza sull’organizzazione e sullo sviluppo aziendale. Le competenze comunque vanno disciplinate in un regolamento. Per quanto riguarda le forme di co-partecipazione agli utili, possono essere sottoforma di benefit dovuti ai risultati aziendali, non sono dividendi, perché i dipendenti non sono soci. Lo dico al segretario di Stato, perché mi pare che non abbia capito o voglia strumentalizzare la faccenda. E’ un meccanismo che va sperimentato”.

Paride Andreoli, Ps: “L’emendamento che presentiamo va a istituire un nuovo ulteriore organismo all’interno della società Poste San Marino Spa, che al di là delle competenze principali del Cda, avrà una serie di compiti indicati in un successivo emendamento. Per esempio il controllo della società. Ieri ci siamo confrontati su questo con la maggioranza nella cornice di un incontro con una delle sigle sindacali”.

Marco Podeschi, Upr: “Il nostro gruppo consiliare vuole sostenere i due emendamenti. Il Comitato di sorveglianza è un elemento interessante e nuovo. Ieri il segretario Capicchioni ha detto che la cosa potrebbe essere interessante e da approfondire. Dico alla maggioranza: fate un tentativo con coraggio in questo senso”.

Mimma Zavoli, C10: “Non capiamo perché c’è questa mancanza di volontà di provare a considerare le cose in maniera diversa, invito i consiglieri a considerare la proposta, non a valutarla a seconda della forza politica da cui proviene”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Mi stupisco dei contrari alla trasformazione delle poste in Spa. Qualcuno parla di partecipazione agli utili dei dipendenti. C’è gente qui contraria ai premi nella Pubblica Amministrazione. E’ un’assurdità la divisione degli utili. Non è la prima volta che gente laureata in economia e commercio scrive delle stupidaggini negli emendamenti. C’è un atteggiamento superficiale. Questi sono interventi di natura demagogica”.

Matteo Zeppa, Rete: “Qui è il principio che è importante. Quello del Consiglio di sorveglianza. Serve il coraggio di pensarci seriamente”.

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “Ribadisco la disponibilità ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali e di categoria. Il tema è interessate, ma come posto qui si va a sovrapporre ad altri organismi. Va respinto nettamente”.

– Dibattito sugli emendamenti all’articolo 12 “Consiglio di amministrazione” (di Ps, Upr, Rete e Ca). Viene approvato a maggioranza con voto palese l’emendamento del partito Socialista concordato con il governo.

Paride Andreoli, Ps: “Sono emendamenti modificativi. Quello al punto 2 chiede che anziché il Congresso di Stato sia il Consiglio grande e generale a nominare il Consiglio di amministrazione. Tutte le nomine vengono fatte all’interno di questo Consiglio, non vedo perché non debba essere così anche per le poste”.

Nicola Selva, Upr: “Questa è l’occasione per poter provare a introdurre in un ente che potrebbe essere un nuovo modello di organizzazione quegli strumenti che caratterizzano le nuove società, in un’era più moderna. Quelli proposti sono un sistema e un metodo del secolo scorso. E’ preoccupante l’atteggiamento della maggioranza, nella quale molti non sanno di cosa stiamo parlando. Qualcuno di loro l’ha fatto e gli altri gli vanno dietro a occhi chiusi. Chiediamo che il Cda sia nominato dal Consiglio grande e generale con maggioranza dei due terzi”.

Mimma Zavoli, Civico 10: “Proponiamo un emendamento modificativo al comma 2 togliendo la nomina al Congresso di Stato e conferendola al Consiglio grande e generale. Al comma 3 aggiungiamo una parte sulle incompatibilità.

Roberto Ciavatta, Rete: “Chiediamo che uno dei cinque membri del Cda venga indicato dai dipendenti delle poste e solamente ratificato dal Consiglio grande e generale. Rimane la questione del conflitto di interessi nel Cda. Ci sono diversi casi e studi di come esperienze di co-decisione e partecipazione del lavoratore nel Cda funzionino. Perché è suo interesse che la ditta funzioni, più che per un dirigente”.

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “C’è in questi emendamenti la richiesta di sostituire la nomina da parte del Congresso con quella del Consiglio. Secondo noi è comunque un tornare indietro, perché parliamo di società per azioni, quindi la nomina dovrebbe spettare a chi rappresenta la proprietà, quindi i soci. Sul resto del contenuto di tutti gli emendamenti siamo contrari”.

Viene concordato il testo dell’emendamento del Ps

Paride Andreoli, Ps: “Nell’ambito della presentazione dei due emendamenti al punto 2 e 5 abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con il segretario di Stato alle Finanze e avremmo raggiunto un accordo di poter prevedere di togliere il Congresso di Stato e inserire il Consiglio grande e generale in entrambi i punti”.

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “Con le modifiche possiamo accettare l’emendamento”.

Decreto Delegato n.220 “Proroga effetti del Decreto Delegato 29 giugno 2010 n. 123 – ‘Fabbisogno di personale addetto a funzioni ausiliarie e di supporto operativo nel Settore Pubblico Allargato'”. Ratificato  con 26 voti favorevoli, 16 Contrari e un Astenuto

Mimma Zavoli, C10: “Ne abbiamo dette tante di parole relativamente a questo argomento. Che sinceramente ci inquieta. Per l’ennesima volta viene fatta una ‘non scelta’. Il governo preferisce rimanere in un limbo, tergiversare e aspettare. Non si assume le sue responsabilità. Non fa alcun percorso e non individua un progetto preciso per dare delle risposte. Siamo davanti a progetto nebuloso. Si preferisce rimandare la questione piuttosto che affrontarla. Sappiamo bene che il fabbisogno necessità di una serie di percorsi che indicano un tempo molto lungo e una serie di procedure impegnative. Non è giustificabile questo ritardo però”.

Francesca Michelotti, Su: “Avrei voluto finire la legislatura portando a termine il fabbisogno della Pa. Purtroppo così non è stato e mi ritrovo a prorogare per la quarta volta il decreto: è dal 2012 che lo proroghiamo. E’ malafede o incapacità del Governo?”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Evidentemente si considera il Fabbisogno un aspetto marginale della P.A. ma è chiaro che non è così. La segreteria di Stato è inadempiente. Siamo davanti a un problema centrale della politica sammarinese, sottolineato da istanze d’Arengo e ordini del giorno. I provvedimenti  vengono approvati ma non attuati. Sono gli stessi rappresentanti delle istituzioni a non rispettare gli impegni presi. Chiedo al governo di prevedere sanzioni ufficiali in merito agli impegni non rispettati che l’esecutivo stesso si è dato”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Se il Fabbisogno fosse stata fatto nei tempi dovuti, la Finanziaria dello scorso anno sui tagli orizzontali probabilmente sarebbe stata meno incisiva. Qui passa sempre il messaggio che bisogna fare altro. Ma questa è la base per poter parlare concretamente di “cos’è” lo spreco a San Marino. Siamo al quarto rimando. Eppure con il Fabbisogno potremmo andare davvero a individuare le sacche di spreco, a rimediare  la disorganizzazione delle segreterie di Stato. Non c’è la volontà di farle le cose”.

Giancarlo Venturini, segretario di Stato agli Affari Interni: “Mi chiedo se consiglieri hanno letto relazione. Il Fabbisogno della Pa è un obiettivo del governo perché avere un quadro definitivo del fabbisogno del settore pubblico è un aspetto prioritario. Abbiamo predisposto il fabbisogno della pubblica amministrazione, tanto che nel giugno del 2014 abbiamo iniziato una serie di confronti con le associazioni sindacali, confronto che è ancora in corso. E auspico che quanto prima si riesca ad addivenire alla definizione del Fabbisogno nella P.A. E che sia definito sulla base della struttura che ci siamo dati. Vogliamo arrivare quanto prima alla definizione del Fabbisogno che è un obiettivo del Governo e della Segreteria. La proroga, in accordo con le associazioni sindacali, è prevista per garantire continuità servizi della pubblica amministrazione. Non è vero che Governo se ne frega. Stiamo lavorando e perseguendo un percorso non semplice”.

Civico 10 presenta un emendamento modificativo dell’articolo 1.

Mimma Zavoli, C 10: “Acceleriamo i tempi per la definizione del Fabbisogno. Chiediamo di farlo non più entro il 31 dicembre 2015, ma entro il 30 aprile 2015”.

Giancarlo Venturini, segretario di Stato agli Interni: “Sarà il confronto in corso con le organizzazioni sindacali a stabilire la data precisa. Se oggi mettessimo una data, questa potrebbe essere sufficiente per realizzarlo, oppure potrebbe costringerci a chiedere un’altra proroga qualora non rientrassimo nei tempi. L’intenzione è quella di fare più in fretta possibile”. L’emendamento è respinto

 San Marino, 20 Febbraio 2015/01

 

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