Consiglio Grande e Generale, 22 dicembre, prima parte. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, 22 dicembre, prima parte. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 12-22 DICEMBRE   

LUNEDI’ 22 DICEMBRE – Prima parte

    
 Nell’ultimo giorno della sessione consiliare di Dicembre, l’esame del Bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015 riprende dall’articolo 45 “Progetto San Marino Card”, su cui viene accolto l’emendamento del governo, condiviso da tutte le forze in Aula, che recepisce le proposte avanzate dalla coalizione Cittadinanza attiva e anche da Intesa per il Paese. In dettaglio, come richiesto da Sinistra unita e Civico 10, il contributo previsto per finanziare il progetto Smac viene alzato a 600 mila euro, dai 400 mila originari, e sono abbattuti i costi a carico degli esercenti per la gestione e i trasferimenti del circuito Smac. Viene quindi accolta anche la proposta di Partito socialista e Unione per la Repubblica di introdurre un paniere di prodotti scontati, da legare alla Smac card, per incentivare lo shopping di acquirenti provenienti da oltre confine. Infine, l’emendamento condiviso introduce che gli emolumenti dei consiglieri siano accreditati sulla Smac.

Quindi si prosegue all’Articolo 46, “Piano Pluriennale degli Investimenti”, su cui viene concordato un emendamento con cui il governo recepisce in parte un emendamento di Cittadinanza attiva.In dettaglio, la versione concordata dell’articolo 46 prevede, tra l’altro, che ogni opera prevista dal Piano sia accompagnata da una specifica relazione che ne specifici l’impatto economico sul Paese.  Inoltre, lo stesso esecutivo si impegna a mettere al voto, al termine della seduta, un Odg che colga un comma dell’emendamento di Ca, volto ad inserire il Piano pluriennale in un più vasto e coerente disegno di progetto per il Paese.

Si apre poi un lungo dibattito sull’Articolo 47 “Modalità di finanziamento del Piano Pluriennale degli Investimenti”, su cui la coalizione Cittadinanza attiva esprime la sua contrarietà, anche attraverso la presentazione di due emendamenti. Entrambi sono infine respinti.

Prosegue l’esame dei 54 articoli del Bilancio 2015.

Di seguito un estratto del dibattito della prima parte dei lavori odierni.

Comma 5. Legge di bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015.

Dibattito su Articolo 45 “Progetto San Marino Card”

Andrea Zafferani, C10: “Dalla nostra proposta originaria è partito un dialogo che dovrebbe aver portato a un testo condiviso. La nostra proposta era aumentare l’investimento previsto di 200 mila euro e portarlo quindi da 400 mila a 600 mila euro. E l’aggiunta di due punti ulteriori:l’ eliminazione di ogni costo di gestione, transazione e canone di utilizzo a carico degli esercenti soggetti all’obbligo della Smac card e l’implementazione di tecnologie che permettano più velocità nelle procedure della transazione, contemporaneamente, l’uso della Smac card come carta di credito legata a un conto corrente posseduto in Repubblica, come carta d’identità, tessera sanitaria, tessera elettorale e come firma elettronica per interfacciarsi con la Pa. La proposta mira a risolvere problemi presenti nella fase di implementazione della Smac fiscale. Noi siamo d’accordo con l’obiettivo. E’ importante avere un meccanismo elettronico di certificazione dei ricavi e per la deducibilità. Ma dovrebbe essere molto, molto più semplificato per gli operatori che obiettivamente oggi vivono situazioni complicate da gestire. La prima è il fatto che questo sistema, che è obbligatorio, ha un costo per il noleggio, la transazione e la scontistica.   Una parte delle proposte è nell’eliminazione dei costi di gestione, transazione e canone. La seconda parte è far sì che gli utilizzatori possano usarla come bancomat, quindi come strumento abituale di pagamento, altrimenti la limitazione è incomprensibile. Al di là dell’emendamento, l’invito è di adoperarsi per risolvere queste problematiche”.

Vladimiro Selva, Psd: “Sulla base dell’emendamento di Ca e tenuto conto dell’emendamento presentato da Intesa per il Paese in precedenza, andremo a proporre queste proposte, ma sentita anche la disponibilità di tutti i gruppi presenti in merito a un passaggio in cui si prevede che gli emolumenti percepiti come quota fissa mensile per i consiglieri siano accreditati su Smac card. Tutti si sono dichiarati di essere in favore, come consiglieri, di dare per primi la possibilità allo Stato di liquidare una parte dei propri emolumenti. Gli emendamenti riguardano l’aumento contributo da 400 a 600 mila euro, la possibilità di finanziare con questi lo sviluppo e la promozione e la scontistica aggiuntiva che dia la possibilità di aumentare gli sconti su alcune categorie merceologiche, su alcuni beni o per promuovere determinati eventi. Accolte poi le proposte ai punti aggiuntivi ‘g’ e ‘h’, per abbattere gli oneri degli esercenti a cui sono tenuti per adattarsi agli obblighi di legge. Inoltre c’è la possibilità di ampliare sia lo sviluppo della rete per ridurre i tempi di transazione e per usare la Smac come carta elettronica dei servizi e carta pagamenti, con il fondo sarà possibile avviare anche questi progetti”.

Paride Andreoli, Ps: “Ci sono stati momenti di incontro tra la maggioranza e i proponenti dell’emendamento per migliorare la valenza dell’articolo 45, ed è stata aggiunta una proposta che abbiamo avanzato come Intesa per il Paese in articoli precedenti, in merito all’inserimento di un paniere di beni da mettere a disposizione dei tanti turisti dello shopping che possono visitare il nostro Paese. Dalla maggioranza è stata avanzata la richiesta che il paniere sia legato alla smac card, da noi accolta. Il valore del paniere è riferito ai pendolari del turismo, non è una diminuzione dei costi per residenti”.

Luca Santolini, C10: “Questa mediazione accoglie tutte le proposte di Cittadinanza attiva, di finanziare una serie di politiche per abbattere i costi di gestione per gli operatori, una richiesta corretta, avanzata dagli stessi operatori scesi in piazza. E’ inserita anche la seconda parte, in modo più generico rispetto quanto proposto da noi, per sviluppare tecnologie che accelerino operatività. Quindi lo studio di ulteriori potenzialità che la Smac ha per incorporare una serie di funzioni cui questo ‘comma h’ lascia una porta aperta. Il punto ‘c’ aggiunto sull’incentivazione tramite Smac di un paniere di beni a rotazione per attirare acquirenti a San Marino era una proposta fatta anche da Ca, non possiamo che essere favorevoli. Quindi la possibilità, da parte dello Stato, di riversare rimborsi dei consiglieri sul circuito Smac: pensiamo sia una cosa positiva che la politica possa essere un esempio. Crediamo però che in questo momento ci siano alcune problematiche, se iniziamo a riversare risorse consistenti sul circuito Smac bisogna anche che ci sia la possibilità perché siano spese. Molte attività non sono infatti nel circuito della scontistica”. 

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs: “Intervengo per sostenere l’emendamento presentato da Selva. Ci sono vari aspetti che abbiamo condiviso, quale innalzamento a 600 mila euro per abbattere i costi per gli operatori nel prossimo esercizio. Sono costi che hanno incidenza, ma se rapportati ad altri Stati, non erano così ingenti. Ma è giusto abbatterli anche per eventuali disservizi che potranno esserci in fase iniziale. Quindi tutto quello che si può fare per far crescere la Smac quale strumento di marketing territoriale  ben venga. In futuro sarà molto di più di quello che è oggi. Oggi è importante rendere questo strumento applicabile per non rinviare ulteriormente la sua obbligatorietà”. 

Marco Podeschi, Upr: “C’è un problema con i carburanti. Se i Paesi hanno sovranità gli accordi internazionali possono essere modificati. Il problema vero è che dovremmo avere un prezzo nazionale dei carburanti come tutti i Paesi dell’Ue e San Marino non ce l’ha. Va concordato con l’Ue e con l’Italia un prezzo nazionale di vendita. Non ho mai capito perché non si può smuovere questo baluardo, visto che uno dei bastioni della Smac è proprio il carburante. Con l’emendamento si migliora, rispetto a provvedimenti fatti che sono difficilmente applicabili, hanno un onere e non sono pensati per la nostra realtà. Se accreditare i gettoni va bene per incentivare consumi, sono a favore, ma allora accrediterei anche gli stipendi dei segretari di Stato. Dia l’esempio anche il governo, non solo il Consiglio”.

Rossano Fabbri, Ps: “Il Ps ha sempre dimostrato la sua contrarietà a un passaggio  veloce e con un impatto tremendo sul comparto fiscale. E’ uno strumento che avrà un impatto devastante in ragione del fatto che ad oggi, e siamo il 22 dicembre, sono pochissimi gli esercenti che hanno avuto modo di installare il Pos Smac nel proprio esercizio commerciale. A nostro giudizio si sarebbe dovuto lasciare più tempo e anche i costi non dovevano ricadere sui commercianti. Passiamo da un regime in cui gli adeguamenti amministrativi erano ben pochi e in quattro e quattr’otto immettiamo burocrazia pari a quella italiana. Diteci poi dove li andate a prendere i 200 mila euro e come cambia il bilancio”.

Nicola Renzi, Ap: “E’ giusta la preoccupazione di Fabbri, ma credo di poter dire che le coperture vi sono in virtù di un accoglimento di un emendamento di Intesa, quello sull’Azienda dei servizi, che ci permette un risparmio di un milione e 300 mila euro, ci stiamo quindi ampiamente.  L’emendamento finale dà la risposta a un quesito sull’impianto della riforma fiscale. La riforma ha avuto già la sua azione sui lavoratori dipendenti e i liberi professionisti. Adesso l’implementazione Smac su tracciabilità compravendite dovrebbe avere l’obiettivo di far emergere completamente tutto quello che viene acquistato e venduto. In Aula il dibattito ha fatto un passo avanti: non è più sul nodo politico ‘Smac si o Smac no’, ma è condensato sull’applicazione Smac. Le questioni sulla complessità del sistema è un rilievo fatto più volte anche dalla maggioranza: è indispensabile che tutti questi aspetti siano limitati fino a scomparire nel tempo. Ben venga se è necessario stanziare una somma maggiore per tentare di far fronte a queste questioni”.

Nicola Selva, Upr: “Ne stiamo discutendo da mesi di questo sistema di pagamenti. Se non riusciamo a rendere effettivo, equilibrato, con quelle cose discusse più di un anno fa, questo sistema, specialmente nell’ambito della promozione, temo diventi obsoleto. Anche in diversi paesi della vicina Italia le card di promozione sono sostituite dalle ‘App’ usate da tablet e smartphone”.

Franco Santi, C10: “Come Ca sono due anni che facciamo proposte per poter rendere la Smac come moneta elettronica. Quindi accogliamo con favore la volontà della maggioranza di recepire le nostre proposte. Resta fermo il nostro giudizio, non positivo, sulla gestione di un passaggio importante. La riforma dava 3 anni di fase transitoria la cui gestione doveva essere migliore”.

Federico Pedini Amati, Ps: “Apprendo con favore l’aggiunta del paniere di prodotti e della scontistica legata alla Smac card. E’ un elemento che il Ps aveva sottoposto alla maggioranza già dalla nascita della Smac. E’ un passo sicuramente migliorativo di quella che può essere la gestione della Smac in futuro. Appare improprio però far passare che i massimi evasori dello Stato siano   i commercianti che non vogliono la Smac. Non è che non la vogliono in assoluto, ma non la vogliono dal 1 gennaio perché non ci sono funzionalità pronte, né gli uffici pronti. Il  tempo è stato limitato. Non è vero che si aveva un anno per mettersi a posto, ci sono stati pochi mesi, gli ultimi, per poter rendere la Smac fiscale dal primo gennaio. Resto convinto che la Smac deve essere un incentivo per i consumi nel nostro Paese, non per l’accertamento fiscale, ci sono altri organismi competenti per questo e non solo in ambito commerciale”.

Massimo Cenci, Ns: “Apprezzo il tono e il livello con cui si sta affrontando questo argomento e per rilevare come l’approccio a questo strumento sia cambiato negli ultimissimi giorni. Ricordo quando in pochi dicevamo che l’introduzione del sistema Smac avrebbe portato complicazioni operative e venivamo subissati di critiche perché non la volevamo. Invece per tutti è un elemento importante per l’applicazione della riforma fiscale, ma è altrettanto importante capire che per la sua applicazione c’erano difficoltà. Il miglior approccio su questo argomento è quello del buon senso”.

Tony Margiotta, Su: “Esprimo la mia soddisfazione sulla condivisione dell’emendamento di Ca, maggioranza e governo su un argomento a noi caro, per lo sviluppo e il potenziamento di questo strumento che speriamo possa essere di incentivo per i consumi e per creare tracciabilità e diventare strumento di eccellenza per il territorio. Però insisto su alcuni argomenti: sulla possibilità dell’uso ovunque o comunque in molte situazioni, in questo momento le possibilità sono minime, serve un potenziamento”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “L’ingresso nel circuito fiscale di questo strumento dal 1° gennaio è ormai inderogabilmente definito. Le difficoltà tecnologiche e operative verranno affrontate di volta in volta. Anche io credo come Pedini che i commercianti non siano evasori, ma non capisco perché dicano a priori che ‘non si può fare’. Chiedere di rinviare a priori ci lascia da pensare. La Smac turistica è un altro step che verrà adottato e pubblicizzato adeguatamente. Il discorso di Podeschi sui carburanti: lei sa bene, consigliere, che siamo legati a questi accordi. Il discorso della Comunità europea lo capisco, ma noi non ci siamo. E significa che dobbiamo fare accordi, soprattutto con l’Italia, perché siamo nell’area doganale italiana. Lei chiede di denunciare l’accordo sui prodotti petroliferi, ciò significa per quei prodotti avere le dogane al confine, nè più e nè meno. E non incasseremmo neanche quelle accise sul consumo interno. Al momento non è possibile. Che sia auspicabile invece fare accordi con la Comunità europea siamo d’accordo, ma non ce lo scriviamo qui nella legge finanziaria. Nel merito dell’emendamento, trovata la condivisione, per il governo non c’è problema a recepirlo. Farei una proposta tecnica, il punto 6 lo sostituirei ‘a partire da 1° gennaio 2015, l’indennità di funzione per consiglieri è liquidata al netto di imposte e decurtazione su Smac card’”.

Al voto emendamento con nuovo testo integrato dell’articolo 45: approvato. 

Dibattito all’Art.47 “Modalità di finanziamento del Piano Pluriennale degli Investimenti”.

Luca Santolini,C10: “I nostri emendamenti partono dalla considerazione che tutti i beni pubblici in cui rientrano beni immobili e pezzi di terreno sono un patrimonio dei sammarinesi di oggi e di domani. Sia frustoli che immobili considerati ad oggi di non interesse storico sono infatti patrimonio dei sammarinesi nei momenti di difficoltà. Se noi oggi, quando la stessa Commissione di controllo della finanza pubblica dice che non abbiamo messo in campo tutte le risorse e tagli agli sprechi possibili, non siamo ancora arrivati a raschiare il fondo e già andiamo a vendere questa tipologia di beni, significa che li stiamo portando via ai nostri figli. Il primo emendamento è quello abrogativo della lettera a) e b). In subordine, tenendo conto che l’intenzione del governo è di portare avanti questa vendita, chiediamo due cose: che la vendita sia di erreni e fabbricati passi in Consiglio grande e generale con vendite singole, per poter esaminare ogni cessione. In subordine che ci sia una dicitura per specificare che la determinazione del valore di mercato tenga conto dell’edificabilità del terreno”.

Marino Riccardi, Psd: “Sono passati dieci anni da quanto il Consiglio Grande e Generale aveva adottato una delibera per procedere alla vendita frustoli. Vorrei tranquillizzare tutti che comunque la vendita prevede l’approvazione con la maggioranza consiliare dei due terzi. Non può essere accettato l’emendamento per votare singolarmente i frustoli, si creerebbero iniquità. Vorrei mettere a verbale che sia chiaro che i frustoli devono essere frustoli in quanto tali, la segreteria al Territorio dovrà emettere un elenco, in modo che non siano ricavati, come in passato, che un frustolo sia effetto del frazionamento di un terreno più grande”.

Marco Podeschi, Upr: “La collocazione dei frustoli non è specificata, ma diventa importante se adiacente a immobili pubblici. Potrebbe essere utile che resti pubblico. Venga quindi salvaguardato l’uso rispetto ai servizi pubblici, anche in proiezione futura”.

Stefano Canti, Pdcs: “Ricordo che l’articolo come è esteso prevede già l’adozione di un decreto che dovrà definire le modalità di cessione delle porzioni di terreno. Posso quindi condividere le preoccupazione dei colleghi, ma è in sede di ratifica del decreto che possiamo portare osservazioni”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “L’obiettivo che abbiamo è di andare a regolarizzare alcune situazioni che vedono da anni piccoli relitti di terreno di fatto utilizzati dai privati. L’idea è di fare una ricognizione generale, tramite i tecnici, delle domande già presenti in segreteria al Territorio o che potranno essere presentate. Mi impegno a non aspettare poi i tre mesi per la ratifica del decreto. Senza l’opposizione questo testo resta inattuato. Non vogliamo fare cassa e non mettere nulla a disposizione dei cittadini futuri, è un investimento per realizzare opere che portano un valore aggiunto al Paese, non useremo i soldi per la spesa corrente.

Augusto Michelotti, Su: “Tante volte venivano dati frustoli utili per fare marciapiedi o aree di sosta per bidoni. Bisogna dare poi un limite di metratura ai frustoli. Bisogna decidere a priori un limite, oltre non va concesso”.

Francesco Mussoni, segretario Stato per la Sanità: “Approfitto della provocazione fatta dal consigliere Podeschi, l’intervento di ristrutturazione del grezzo in ospedale è importante sia per il decoro della struttura, sia per il fatto che la parziale ristrutturazione esterna consentirà lo sviluppo di iniziative per percorsi di ricerca e innovazione della sanità e collaborazione pubblico-privato”. 

Mimma Zavoli, C10: “Non nego la mia grandissima preoccupazione su questo articolo. Le rassicurazioni del segretario Mularoni non mi bastano. Non ci sono nell’articolo le sicurezze di cui parlava anche Canti. Non vedo commissioni, non c’è scritto niente. Qui intanto si inizia a parlare di intaccare una parte del patrimonio”.

Paride Andreoli, Ps: “Nell’ambito della previsione di spesa il governo ha impegnato 30 mln in tre anni per investimento. C’è sicuramente molta carne al fuoco all’interno del progetto di sviluppo. Per tanto mi sembrano pochi 10 mln. Capiamo lo sforzo nel momento difficile, tanto da dover inserire i famosi frustoli in quest’articolo per incamerare 3 mln di euro. In passato non c’era l’appetito di oggi. Non è volontà, ma necessità, bisogna vendere alcuni gioiellini, e bisogna farlo. Mi auguro che si riesca incassare il doppio”.

Francesca Michelotti, Su: “E’ un emendamento che lancia un segnale inquietante e di sfiducia nella capacità del Paese di risollevarsi. Quando si cominciano a vendere, per quanto si tratti di immobili non strategici o frustoli, sono sempre patrimonio dello Stato. I due terzi della maggioranza non li chiediamo su tutto il pacchetto, ma per ciascuna cessione”. 

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Sottolineo il clima di collaborazione odierno. Sull’articolo in discussione, sulle modalità di finanziamento degli investimenti rispetto le preoccupazioni di parte dell’opposizione, vorrei dare rassicurazioni. Non c’è dubbio che il provvedimento debba essere supportato dalla minoranza perché serve la maggioranza dei due terzi. Oggi vendiamo parte del patrimonio della Stato che è comunque inutilizzato. E i tecnici dovranno verificarlo in concreto. Non posso però accettare la proposta di esaminare singolarmente ogni proposta, portare in Aula 300 proposte di acquisto non ci sarebbe di aiuto. Siamo politici e non tecnici e questa è un Aula parlamentare non un ufficio pubblico”. 

Franco Santi, C10: “Ribadisco con forza che quando uno Stato usa il patrimonio immobiliare per trovare risorse non è un gran segnale. La nostra preoccupazione è da intendersi in questo senso. Ci mancherebbe segretario che non vengano destinate allo sviluppo. Mi sembra un’osservazione pleonastica, così come che ci vogliono i due terzi dell’Aula per la dismissione”.

Tony Margiotta, Su: “Sono rimasto colpito dalle osservazioni che  esprimono il pensiero che non importa che il patrimonio sia di tutti, se lo Stato non lo usa, meglio che lo ceda. E’ un ragionamento sbagliato”.

Andrea Zafferani, C10: “Sottolineo due aspetti rilevati dai colleghi. L’intervento si inserisce in un bilancio che contiene pochissime misure per contenere la spesa, una di questa è quella sulle malattie. Non si fa spending review e si interviene sull’articolo che contiene altri debiti oltre quelli che facciamo con le banche e la vendita terreni, quando non avete fatto i compiti a casa. A Cardelli: non siamo tecnici, ma quando le cessione arriveranno in blocco dovremmo valutarli comunque e come politici dovremo fare le dovute valutazioni”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato: “Non sono dei gioielli, si stanno dismettendo ruderi e beni immobili non strategici per lo Stato che non li sta usando né valorizzando. Così come un appezzamento di terreno di 100 metri in angoli sperduti di cui non se ne fa nulla. Ci devono sì essere dei punti fermi e il governo li definirà, il tutto deve avvenire con il confronto della minoranza perché così prevede la norma. Non ci deve essere alcuna preoccupazione, non si vogliono fare speculazioni o favori”.

I due emendamenti di Ca sono respinti

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