Consiglio Grande e Generale. 25 novembre 2014. Prima parte. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale. 25 novembre 2014. Prima parte. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE
19-26
NOVEMBRE

MARTEDI’
25 NOVEMBRE – prima parte

Nella prima fase dei lavori consiliari
odierni, si conclude i
l dibattito sul comma 17,
dedicato alle relazioni annuali dell’Authority sanitaria, del
Comitato sammarinese di Bioetica e alla presa d’atto degli indirizzi
generali del Piano sanitario e sociosanitario della Repubblica di San
Marino. Il Consiglio Grande e Generale passa quindi alla
presentazione ed esame del Progetto di legge di iniziativa popolare
“Disposizioni in materia di contrasto del fenomeno delle
dimissioni in bianco e di tutela della Genitorialità”, su cui
seguirà una seconda nota.

Di seguito un
estratto della prima parte dei lavori odierni.

Comma17: a)
Relazioni annuali del Congresso di Stato sull’attività
dell’Authority, ai sensi dell’articolo 7 della Legge 25 maggio
2004 n.69, per gli anni 2010-2011-2012-2013; b) Relazione annuale del
Comitato Sammarinese di Bioetica, ai sensi dell’articolo 9 della
Legge 29 gennaio 2010 n.34; c) Presa d’atto degli indirizzi
generali per la predisposizione del piano sanitario e socio-sanitario
della Repubblica di San Marino di cui all’articolo 4, secondo comma
della Legge 30 novembre 2004 n.165

Di
seguito un estratto degli interventi odierni:

Mimma
Zavoli, C10:
La
nostra Sanità è caratterizzata da un’offerta di buona qualità ma
che opera con forti difficoltà organizzative, date per esempio dal
blocco delle assunzioni e dai meccanismi delle sostituzioni. La
Sanità soffre, come tutti gli ambiti della Pa, della cappa costruita
dalla politica, che non le ha dato la possibilità di evolversi. Si
pagano le ingerenze dei politici, che l’hanno utilizzata come luogo
per una politica non votata al bene comune. Piuttosto il bene di
pochi, che con la salute poco avevano a che fare. Si sono creati i
presupposti per centri di potere utilizzati dai politici per
accrescere il loro peso contrattuale. Ritengo che non si possa
prescindere dal prendere atto di ciò. I piani sanitari nazionali
devono stabilirsi non solo su belle parole, ma anche insistere su un
cambio di approccio alla materia. Serve assistenza diffusa e
gratuita. Chi ha meno deve essere tutelato, senza creare
disuguaglianze. Il disagio della malattia livella ogni condizione e
ci rende tutti uguali. Date le recenti performance del segretario di
Stato alla Sanità mi sorgono dei timori. Non possiamo parlare di
contenimento della spesa se si sperperano soldi in attività che con
la Sanità nulla hanno a che fare. Siamo ridotti a fare file
interminabili per un controllo, ciò è sconfortante. Mussoni,
personalmente le chiedo uno sforzo per azzerare gli sprechi presenti
nel suo ambito, di annullare le condizioni di abuso che minano le
casse dell’Iss, come gli appalti da 5 milioni di euro per le
pulizie, le consulenze inverosimili, i favoritismi agli amici. Ha
voluto a tutti i costi la legge sulle libere professioni, ciò è un
marchio di mancata lungimiranza che genera preoccupazioni
sull’adeguatezza della sua posizione”.

Gian
Matteo Zeppa, Rete:
“Il
tema è molto delicato e puntualmente arrivano le grida di allarme.
Il segretario in preambolo tirò di nuovo fuori la questione ‘libere
professioni e Fondiss’. Dopo nove mesi, dopo la batosta sui due suoi
strumenti legislativi, ha metabolizzato la sconfitta e ha messo tutti
in allerta, dicendo che ci sono medici che stanno andando via da San
Marino. Ognuno metabolizza come può. Oggi non ho chiaro, se la
signora Caruso è al corrente e ha condiviso degli impegni, se tutto
quanto quello che verrà da qui in poi sarà fondato su gratuità dei
servizi offerti o se ci sarà da pagare qualcosa. Si parla sempre di
sprechi dell’Iss e ogni volta che mi reco dall’ospedale è sempre un
cantiere aperto. Forse gli sprechi sono nella volontà di taglio del
nastro, nonostante i disavanzi. Sfido a dire che ci sono sprechi a
livello sanitario se è sempre un cantiere aperto, forse gli
interessi malcelati sono lì. Sugli anziani, ci sono due delibere
sulle case di riposo. Una parla di progetto di accorpamento, la
delibera non è chiara, chiedo al segretario qual’è la
problematicità degli anziani per quel che riguarda l’acquisizione da
parte dello stato del Casale La Fiorino, temo un emendamento in
Finanziaria. Poi lei dice che se ne vanno i professionisti, ho notato
nelle delibere un sacco di convenzioni nell’ultimo anno.

E
ancora: il comitato di Bioetica nella sua relazione allarma, parla di
criticità e chiedono che ci sia un responsabile di segreteria e il
rispetto dell’obbligo della riservatezza dei componenti e rapporto
con i media. Ma quando il signor Mangiarotti, teologo del Comitato,
parla sull’opportunità di interrompere di gravidanza, parla da
editorialista o come membro di un organismo che mette la laicità nel
suo statuto?”.

Mario
Lazzaro Venturini, Ap
:
“Credo che un intervento in Consiglio sulla sanità debba iniziare
da una premessa obbligatoria. Il punto di partenza è nelle linee di
indirizzo del piano si dice che la popolazione di San Marino mostra
salute ai più alti livelli nel mondo. Diversamente diamo spazio a
una drammatizzazione che non esiste e su aspetti che si conoscono
poco. Se da noi i livelli di salute sono molti anni, e per
raggiungerli nulla viene chiesto al cittadino, significa che
l’assistenza e i servizi sono adeguati alle esigenze della gente. Mi
limito a ricordare due dati: aspettativa di vita e mortalità
infantile. tra i più elevati, il primo, e i più bassi, il secondo,
del mondo. Non è questo un motivo di orgoglio? Diciamo che i
governi, tanti governi, hanno investito bene e operato scelte in un
Paese che si è distinto negativamente in tutti i settori
dell’amministrazione, ma se c’è un eccezione non facciamo finta di
nulla. Sicuramente si è sviluppato con qualche spreco di troppo, con
qualche atto clientelare sfacciato, ma sicuramente ha dato buoni
frutti. Non significa che il sistema sia esente da problemi, e il
documento indica infatti tante cose possono essere migliorate. La
competitività di un sistema sanitario si misura sulla capacità di
progredire. Le linee di indirizzo per il nuovo piano sanitario: resto
colpito per l’aspetto dell’invecchiamento della popolazione, la
natalità è diminuita nel 2013-2014 di 50 unità, quasi un crollo
per il Paese e non è ascrivibile alla crisi economica. Preoccupa
l’invecchiamento popolazione attiva, quella che lavora, è cresciuta
più che in Emilia Romagna. Occorre mettere mano quanto prima alla
riforma delle pensioni. La seconda preoccupazione riguarda la
valorizzazione delle risorse umane e l’attenta politica del
personale, indicate nei capitoli di indirizzo dei prossimi 3 anni.
Senza adeguate competenze il piano sanitario è infatti da cestino,
non possiamo prescindere da professionisti di livello che vengono
prima di qualsiasi altro intervento. E poi, stiamo facendo qualcosa
per valorizzare le risorse umane? In particolare quelle sammarinesi?
Abbiamo programmato i pensionamenti in ambito medico e dirigenziale
nei prossimi anni? Stiamo facendo propaganda nelle scuole per
invogliare a iscriversi a medicina? Siamo capaci di prevedere un
accesso all’università italiana? Non me la prendo con un segretario,
ma con il governo, è stato tirato dritto, si sono ritirati diversi
dirigenti e hanno lasciato il vuoto. Un dirigente sammarinese è
stato costretto ad andarsene, sostituito da uno di un altro settore e
al posto di un professionista ne paghiamo oggi probabilmente due,
dirigente e un consulente. Non valorizziamo capacità sammarinesi e
forse siamo un po’ stupidi. Siamo in grado di offrire percorsi di
carriera? No, offriamo contratti a scadenza e prospettive di lavoro
incerte e personali ad incarico con stipendi non coerenti. Ci sono
medici che prendono meno di 3 mila euro al mese, anche 2,500 euro,
meno di un infermiere e di un tecnico sanitario? Siamo nella
normalità?”.

Francesca
Michelotti, Su
:
“Ho apprezzato il taglio del documento della sanità, perché non
si parla solo di malattie ma anche di benessere, non solo economico,
lo stare in salute o in un contesto che ti è vicino nei momenti
difficili, configura un modello di Paese che può servire alla
politica per promuovere scelte di ambiente incontaminato, più
sicurezza sulle strade, più moto, ambienti di lavoro sicuri, con il
rispetto di tutte le differenze. Ci propone dei dati, 33 mila 540
abitanti, un quoziente natalità in diminuzione, ma in Repubblica si
muore meno che in Italia. Le risorse vanno investite nella
prevenzione e diagnosi precoce dei tumori. Le medicine vanno date con
metodi appropriati.

Oggi
è la giornata sulla violenza contro le donne, c’è un centro
d’ascolto, mi risulta che la figura dello psicologo sia a rischio,
fino ad oggi era finanziata da un privato, oggi finanziamento è
terminato e il presidio rischia di rimanere lettera morta. Lo
spreco: contratti esorbitanti, dirigenti strapagati coaudiuvati da
staff, un capriccioso rinnovo degli arredi direzionali come esordio,
smac card caricate da 5 mila euro…si dirà che sono chiacchiere, ma
le convenzioni esagerate parlano da sole di un sistema di privilegi
che non si vogliono toccare. Allora non ci stupiamo se le misure
restrittive colpiscono i servizi, se i processi di formazione
permanente della classe medica restano agganciati alla libera
professione dei medici pubblici come se fosse l’unica via d’uscita,
se non si vuole elevare il potenziale commerciale farmaceutico. E’
ora di tagliare rami secchi, serve un impegno determinato della
politica per promuovere l’accesso del nostro ospedale per promuoverlo
nell’Area vasta limitrofa, permettere l’accesso delle nostre
strutture a un bacino di uteni più ampio, incentivare il sistema di
accordi sanitari per progetti comuni mirati alla formazione, diagnosi
e cure. E’ su questo modello che vorremmo misurarci”.

Marco Podeschi,
Upr
: “Io spero che dal prossimo anno la relazione
dell’Authority venga in Consiglio anno per anno. Analizzare una
relazione che parla dell’attività del 2010, a mio avviso, ha poco
senso. L’Authority è una delle poche istituzioni sammarinesi guidata
da un dirigente sammarinese. A dimostrazione che nel nostro
territorio le professionalità esistono: occorre solo valorizzarle
adeguatamente. Sulle linee di indirizzo pluriennali della sanità
occorre fare qualche riflessione. Nell’Iss come vanno a finire gli
appalti, quali sono gli obiettivi? Non si capiscono tante cose. Ed è
una colpa storica. Un esempio? La centrale termica dell’Iss: si
parlava di 30 mila euro di costo e invece abbiamo superato i 100 mila
euro. Il problema secondo me è di natura culturale perché a San
Marino, nel campo della Sanità, l’aspetto amministrativo-gestionale
coincide con l’aspetto politico. L’abbattimento delle liste d’attesa
deve essere un’altra priorità. Come politici noi dobbiamo dare delle
linee di indirizzo. Alla fine di questo dibattito dovremmo definire
delle linee alla base del prossimo Piano socio-sanitario. E
soprattutto dobbiamo stabilire quante risorse mettere a disposizione
della Sanità. Occorre poi capire, da chi ha la responsabilità
dell’istituto, cosa vuole fare all’interno. Dopo l’ultimo referendum
il direttore sanitario non è andato a casa e non ha pagato per le
sue colpe”.

Paride Andreoli,
Ps: “
Non entro nel merito degli aspetti tecnici. Nel nostro
territorio, oltre alle strutture pubbliche, sono previste 53
strutture private. Farò una serie di considerazioni politiche
partendo dal presupposto che il nostro sistema sanitario è un fiore
all’occhiello per San Marino. Da questo osservatorio i nostri
cittadini guardano con attenzione la nostra struttura ospedaliera. In
questo settore la politica deve prestare la dovuta e necessaria
attenzione perché non si gioca sui numeri ma sulla salute dei
cittadini. Gli obiettivi futuri? Occorre ottimizzare le spese,
diminuire i tempi delle liste d’attesa, migliorare i diversi settori
sanitari e prevenire anziché curare. Compito del Segretario è
difficile sotto l’aspetto politico. Credo che attraverso le varie
professionalità il nostro ospedale potrà preservare quell’immagine
d’eccellenza che tutti noi vogliamo continuare a dare a questa
struttura.

Vladimiro Selva,
Psd
: “Comprendo le perplessità del segretario di Stato Mussoni
circa la necessità di raccogliere la sfida coniugare l’offerta di un
servizio d’eccellenza ma con una diminuzione della spesa. Sul
personale si è sicuramente ecceduto. Se andiamo a vedere il rapporto
tra personale amministrativo e personale sanitario c’è una
proporzione squilibrata perché si è ecceduto in passato concedendo
posti di lavoro anche se non ce n’erano le esigenze. Le linee guida
identificano una serie di investimenti nella prevenzione (qualità
ambientale, medicina complementare, corretta alimentazione) perché
questi interventi possono garantire un risparmio nel lungo periodo:
migliora la salute della popolazione locale. Investire 200 mila euro
in una rotatoria porta a meno incidenti e dunque quell’investimento
lo ritroviamo anche come riduzione dei costi della sanità per il
calo del numero di incidenti. Poi c’è il tema della riorganizzazione
della sanità. A livello organizzativo occorre evitare
sovrapposizioni, chiamare in causa il medico solo quando realmente
serve. Dobbiamo incentivare le famiglie a tenere i propri cari in
casa fornendo, magari, maggiore assistenza domiciliare. Oggi abbiamo
tante persone che devono essere assistite e un sacco di giovani a
casa inoccupati: dobbiamo unire questi due mondi. Riconosciamo
l’indennità per la mancata occupazione a fronte di questo impegno.
Continuiamo a garantire sanità d’eccellenza con una riduzione dei
costi. Sono convinto che in questa fase serva molta buona politica e
dunque ci attendiamo un Piano Sanitario che vada in quest’ottica”.

Luigi Mazza,
Pdcs:
“La sanità non si inventa e non è una questione di puri
numeri. La prima domanda che dobbiamo farci è: quale sanità
vogliamo per questo Paese? Se noi pensiamo, per esempio, che prima
dell’accordo con l’attuale professionista nel settore dell’urologia
circa 300 interventi venivano fatti a Ferrara, ora invece il 90% di
quegli stessi interventi vengono fatti a San Marino, capiamo che è
stata fatta una scelta precisa. La mobilità passiva ha un costo:
paghiamo le amministrazioni intorno a noi per fare quello che noi non
facciamo. Parlavamo di creare a San Marino un centro d’eccellenza
sull’Oncologia. C’erano pressioni affinché non lo facessimo perché
al bilancio sanitario dell’Emilia Romagna facevano comodo i pazienti
sammarinesi. E’ una scelta mancata. Scelta che pesa sul nostro
bilancio. Questo è solo un ragionamento che ci fa capire dove va a
finire la nostra sanità. O creiamo un Pronto Soccorso con una serie
di ambulanze pronte a partire per altri ospedali, oppure facciamo
lavorare le nostre strutture. Nel Piano, Segretario Mussoni, facciamo
quelle scelte necessarie a mantenere inalterato il livello
qualitativo della nostra struttura. Ci sono risparmi da fare e
sprechi da tagliare, ma non pensiamo di risparmiare sulla qualità
degli interventi e dei servizi. Chiudere i servizi per mandare i
sammarinesi fuori Paese, nell’Area Vasta, non è la soluzione.
Creiamo le condizioni perché San Marino possa rispondere alle
esigenze dei cittadini. Non dobbiamo competere con Cotignola ma
neppure fare, come accadeva fino a qualche anno fa, che i sammarinesi
per ogni intervento andavano all’Ortopedia di Rimini o altrove. Noi
siamo per una sanità che funziona. Che riduce
la mobilità passiva. Sanità non è solo una
garanzia, ma una fonte occupazionale importante. Non possiamo pensare
che la sanità è solo uno dei capitoli del bilancio”.

Repliche

Francesco
Mussoni, segretario di Stato per la Sanità
:
“Noi oggi abbiamo fatto un dibattito che offre dei punti fermi.
Oggi la fotografia sulla sanità è questa, c’è una sanità privata
e una pubblica che è di Stato, ha rapporto con l’Oms, con l’Italia,
le Regioni limitrofe e le strutture private. E’ una sanità che ha
competenza sulla prevenzione, sulla previdenza, sulla sanità
specifica e su tutto il mondo del sociale, è un welfare complessivo.
La nostra è e deve rimanere una sanità universale e che non ha
ticket, il dibattito sul ticket era legato all’entità delle risorse,
non alla volontà, il Paese non lo vuole e lavoriamo per fare un
piano sociosanitario che non ha ticket. Oggi è un dibattito sulle
linee generale di politica per i prossimi anni, ci sarebbe molto da
dire sugli anziani, sulle case di riposo, su cardiologia, su
farmacologia…ognuno ha toccato singoli aspetti e temi importanti.
Podeschi ha detto che non si possono confondere piano politico d
quello della gestione, la politica è sempre responsabile, ma non
bisogna confondere le competenze. Oggi non parliamo di aspetti di
gestione, ma di visione e di modello che vogliamo mantenere. Noi
abbiamo fatto risparmi e li dobbiamo fare, ma l abbiamo fatti, sono
partito con 69 mln di euro, nel 2015 saranno d61 mln di euro, vuol
dire che abbiamo rispettato quello che abbiamo voluto nell’allegato
del 2012, e forse siamo uno dei pochi enti che lo ha rispettato.
Certamente su spending review si va avanti, ma dobbiamo dire che è
stato fatto molto in questi due anni. Per la riorganizzazione io
avrei una ricetta ma ci vuole il confronto, dovremo avere la capacità
di creare le giuste condizioni, arrivare a una gestione diretta
dell’Iss della cantieristica e lavori. Nel discorso del cambiamento,
l’autonomia è un tema da affrontare, sicuramente con prudenza e
garanzia, ma dobbiamo essere seri, e considerare che lentezze, costi,
malagestione dei fondi pubblici devono essere affrontati con
meccanismi che consentano tempi brevi e risultati misurabili. Qui c’è
anche il piano del personale, oggi l’Istututo sta lavorando per
portare tutti insieme i fabbisogni della Pa, ma anche qui ci deve
essere buon senso: se non c’è una distinzione e consapevolezza della
specificità del ruolo dei medici e professionisti rischiamo di non
dare un buon servizio al Paese. Ringrazio Mario, ho presentato anche
quest’anno al bilancio una norma che prevede una deroga in caso di
pensionamento dei professionisti nel caso non ci fossero
disponibilità interne.

Le indennità di malattia: la Pa spende troppo nella malattia e tutto
il sistema è troppo oneroso nei fondi previdenziale e deve essere
oggetto di discussione in maggioranza.

Approviamo
la relazione dell’Authority e raccogliamo le sue richieste di
rafforzamento: dobbiamo investire nelle strutture strategiche dello
Stato. Approviamo la relazione del Comitato di Bioetica che pure ci
chiede di strutturare le sua attività, anche questa è
un’osservazione da raccogliere compatibilmente alle risorse. Infine,
possiamo impegnarci sulle linee essenziali individuate del Piano
sanitario, intanto con una collaborazione forte con Oms, con Regioni
e Stato vicino. Poi le linee generali fondanti: la persona al centro
del sistema, qualità oggettiva e misurabilità dei servizi, attento
fabbisogno del personale e valorizzazione risorse umane, scambi di
professionisti e idee innovative con la vicina Italia, adozione di un
regolamento di medicine non convenzionali, introdurre sistemi di
responsabilizzazione dei medici”.

Roberto
Venturini, Pdcs
:
“La medicina di base è il prima anello della catena di sanità, è
una delle priorità perchè una medicina di base che funziona bene
consente un lavoro a cascata ospedaliero razionale. Dal 1 gennaio si
dovrebbe iniziare a parlare di centri per la salute, lavoro in team
dei professionisti, medicina preventiva. Per valorizzare le
professionalità degli operatori è stata abbandonata la logica del
mansionario ed entro l’anno si va verso l’identificazione dei profili
di ruolo. Del collega Giardi condivido l’idea di mettere i ticket
per i codici bianchi in pronto soccorso, non è come il ticket per
ricette o esami di laboratorio, non andiamo a togliere una
prestazione. Spesso alcuni cittadini si recano non appropriatamente
in pronto soccorso per patologie non urgenti”.

Franco
Santi, C10
:
“Mi associo alla proposta di maggiore autonomia di gestione
dell’Iss, credo debba arrivare al più presto sul tavolo, c’è una
logica precisa di separazione tra amministratore e politica e devono
avere responsabilità di quello che fanno e ne devono rispondere.
Mazza interviene ogni volta proponendo un suo modello che prevede la
libera professione e addita il resto del mondo come nemici della
qualità. Ma questa è demagogia. Noi sosteniamo che la qualità non
può prescindere da una serie di regole di base, una di queste è che
l’operatore deve essere parte di un sistema complessivo e deve
lavorare per il sistema, non per sé stesso. In questo senso abbiamo
criticato la scelta della libera professione. Siamo d’accordo che la
qualità si gioca sulla capacità di valorizzare i suoi operatori”.

Giardi
William, Upr:

“E’ necessario attuare delle scelte all’interno di un sistema
proattivo, indicare quegli interventi di indirizzo di scelte, nei
momenti in cui i nostri studenti sono a livello universitario di
specializzazione per avere quelle competenze che verranno nel tempo a
mancare perché gli studenti che si approcciano alla medicina non
saranno sufficienti a coprire i pensionamenti, Spero sia stata fatta
in modo proattiva la scelta delle 4 sale chirurgiche, che si sia
pensato di portare medici non sammarinesi e non forensi a lavorarci”.

Mario
Venturini, Ap
:
“A Mussoni: alcune cose le dico da quando sono entrato in
Consiglio, sono nodi che trasciniamo da tempo. Rispetto al documento
presentato mi sono preoccupato di due cose: l’invecchiamento
progressivo della popolazione che ci pone problemi sulla
sostenibilità del sistema previdenziale e che la valorizzazione
delle risorse umane come linea di indirizzo la condivido, ma non
credo sia perseguita fino in fondo. Ho ricordato un caso eclatante
che dimostra come non valorizziamo personale sammarinese e che non
sempre siamo in grado di offrire carriere e sicurezze e che ci sono
casi di medici sottopagati. Dovremmo guardare tecnici e parte
amministrativa, quelli sì che prendono di più rispetto i colleghi
italiani. Temo che stiamo gettando le basi per creare un sistema
sanitario poco attrattivo per professionisti di livello esterni di
cui abbiamo bisogno. Gli stipendi del servizio ospedaliero sono già
inferiori a quelli italiani, non diamo prospettive sicure a chi ci
soccorre, quando abbiamo un buco da tappare. Siamo spesso in questa
condizione, anche in questi giorni c’è una fuga, abbiamo anche una
bassa casistica, secondo voi questo è attrattivo per un medico? Se
presentiamo linee di indirizzo ambiziose, non dobbiamo essere
ipocriti. I cittadini sono contenti se un medico prende 2.500 euro,
ma pretendono un servizio eccellente, senza attese, altrimenti vanno
sui giornali. Siamo sicuri di valorizzare le risorse umane che
rappresentano un elemento strategico che influisce su qualità
dell’assistenza e lo snodo per non declassare la nostra sanità? Se
vogliamo mantenere l’attuale livello di assistenza, le premesse ì
non sono buone, se non corriamo ai ripari il personale medico diverrà
l’emergenza dei prossimi anni. Sugli sprechi: i finti residenti
vengono ancora a servirsi gratuitamente ai nostri servizi? Chi ha il
permesso di soggiorno, accede gratuitamente? E mettiamoci anche la
mala educazione dei cittadini, qualche anno fa noi eravamo i primi
consumatori in europa di esami e radiografie, avevamo un sacco di
prescrizioni mediche annue, come esami siamo ai livelli di Rimini che
ha 130 mila abitanti, non sono questi gli sprechi?”.

Marco
Podeschi, Upr:

“Non ho trovato nella relazione accenni sull’uso di stupefacenti,
un fenomeno che colpisce molto le popolazioni avanzate. Chiederei
maggiore attenzione da parte dell’Iss. Da un paio di anni non se ne
parla più, idem sull’abuso di alcol. Libera professione, la nostra
disponibilità c’è, ma il tavolo non si è riunito da luglio, i
problemi restano e sono importanti” .

Francesco
Mussoni, segretario di Stato
:
“Alla maggioranza: la verifica politica deve essere fatta su
contenuti, risultati e su regie politiche. Non mi piace che in Aula
si facciano bei discorsi e quando è ora di lavorare ai tavoli non
accade e si accumulano i ritardi. I fatti contano e i fatti sono che
bisogna lavorare meglio. Anche quando al bilancio saremo coerenti tra
parole e contenuti la verifica sarà positiva, diversamente se
vogliamo fare il gioco al massacro.

Quindi:
verifica politica per lavorare meglio e non andare ad elezioni
anticipate e alcuni interventi ascoltati in Aula vanno in questo
senso. La regia politica deve cambiare: in questo momento di partita
sulla moralità non accetto certi discorsi da parte di certe
persone”.

San
Marino, 25 Novembre/01

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