Consiglio Grande e Generale. Lunedi’ 14 dicembre 2015. Seduta del Mattino. SMNA

Consiglio Grande e Generale. Lunedi’ 14 dicembre 2015. Seduta del Mattino. SMNA

CONSIGLIO GRANDE E
GENERALE 10-21 DICEMBRE

LUNEDI’
14 DICEMBRE- MATTINA

Nella
seduta della mattinata si conclude il dibattito sul

Bilancio previsionale per il 2016
,
in cui erano
previsti 66 interventi. Con la replica conclusiva del segretario di
Stato per le Finanze,
Gian
Carlo Capicchioni,

scadono i termini per la presentazione degli emendamenti: lo stesso
governo ha depositato 42 pagine di interventi sul testo della prima
lettura. Al termine della sessione, l’Ufficio di presidenza
all’unanimità decide la sospensione dei lavori nel pomeriggio,
per permettere l’esame dei numerosi emendamenti depositati e
iniziare così l’esame dell’articolato in seduta notturna.

Nel
corso del dibattito, il Partito socialista prende le distanze da un
“bilancio di sopravvivenza”, a seguito del fallimento del tavolo
con le forze di Bene Comune ha preceduto i lavori consiliari
.
“I nostri dirigenti- spiega all’Aula

Paride Andreoli

con in testa segretario e capogruppo, si sono seduti con questo
spirito al tavolo della maggioranza. Volevamo dare un contributo a un
Paese che si trova di fronte a una delicata crisi economica ma il
confronto non ha dato quegli esiti che il Ps voleva”. Andreoli
assicura che il suo partito non smetterà di dare il proprio
contributo, ma chiarisce che lo farà “dentro quest’Aula” e non
in altre sedi.

Per
Gerardo
Giovagnoli
,
Psd, la presa di distanze del Partito socialista dalla maggioranza
“lascerà degli strascichi”. Il capogruppo di via Rovellino
rimarca infatti agli alleati che “il messaggio di unità lanciato
dal Ps doveva essere accolto diversamente”. Riporta il dibattito
sul provvedimento
Luigi
Mazza
,
Pdcs, che replica ad Andreoli: “Il bilancio di oggi non è UN
bilancio di sopravvivenza- sottolinea- ma è un bilancio che offre
sicurezza al nostro Paese”. Quindi ricorda che “le riforme
richiedono condivisione- esorta- occorre mettere la faccia sui
provvedimenti”.
Denise
Bronzetti
,
indipendente di maggioranza, sottolinea le lacune del provvedimento:
La
parte più carente dentro questa Finanziaria è quella legata allo
Sviluppo- lamenta- non sono state affrontate neppure alcune emergenze
sul fronte bancario e finanziario”.
Andrea
Zafferani,
C10,
osserva che negli emendamenti presentati dal governo non ci siano “né
adeguati stanziamenti, né modifiche normative che possano cambiare
quello che serve al Paese ossia welfare, sviluppo, sanità e
sicurezza, nessuna scelta decisiva per dare una sferzata a questo
Paese”. Pollice verso definitivo anche da parte di
Francesca
Michelotti
,
Su
: “Questo
bilancio è piatto- osserva- sembra il bilancio di un governo in
esercizio provvisorio. Mi sembra ci si stia preparando a elezioni
anticipate”.
Marco
Podeschi
, Upr,
ricorda alle forze di maggioranza gli emendamenti del suo partito:
“Noi ci mettiamo la faccia anche su proposte concrete e non
popolari- manda a dire- noi non parliamo di future alleanze, non
sono cose populistiche e su queste vogliamo misurare il confronto tra
maggioranza e opposizione”.
Roberto
Ciavatta,
Rete,
anticipa il voto del suo movimento per l’emendamento proposto da Ns
che “chiede di fare testi coordinati delle norme esistenti”. Rete
lo voterà, spiega, perché “riteniamo sia quello che cercano gli
investitori, ovvero chiarezza e certezza delle norme”. Ma ricorda
la proposta di mettere uno stop a deroghe e convenzioni ad hoc.
A
conclusione del dibattito, il segretario di Stato
Capicchioni
assicura che saranno “considerati con attenzione” alcuni
emendamenti dell’opposizione in particolare quelli s
u
“green economy, rientro dei capitali, certezza delle norme” e
anche alcuni emendamenti del Ps. “
Abbiamo
stabilizzato i conti pubblici- conclude- ma non si può pensare di
andare avanti così. Dobbiamo avere i piedi per terra. Non sono
abituato a contabilizzare le speranze e credo di stare con i piedi
per terra e guardare quello che c’è di concreto e su questa base
guardare al futuro”.

I lavori
riprenderanno questa sera alle 21.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 7. Provvedimenti
in esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme Generali
sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto generale
dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2014
(II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello
Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2016 e
Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.

Denise
Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “
Non
sarà sfuggito a nessuno il fatto che all’interno dei partiti che
hanno partecipato al tavolo di confronto con la maggioranza, in
particolare il Ps, ci siano posizioni disallineate. La parte più
carente dentro questa Finanziaria è quella legata allo Sviluppo. Al
di là di interventi strettamente necessari nella Legge si nota la
difficoltà di un Paese che non riesce ad uscire dagli schemi. Non
sono state affrontate neppure alcune emergenze sul fronte bancario e
finanziario. Non parlare delle turbolenze che ancora attraversano il
nostro sistema non aiuta di certo. Gli emendamenti saranno tantissimi
e cercheranno di intervenire in quei settori in cui questa legge non
è riuscita ad intervenire”.
Milena
Gasperoni, Psd: “
Plaudo
il governo per l’attività di consolidamento dei conti pubblici.
Abbiamo già ricevuto i primi risultati positivi: il consuntivo 2014
si è chiuso con un avanzo e si spera di poter confermare tale avanzo
anche nel 2015. Con la stabilità dei conti pubblici si possono
affrontare progetti di sviluppo. Con questa stabilità si potranno
iniziare i percorsi di sviluppo e dunque gli investimenti. Dobbiamo
pensare a una trasformazione del nostro Paese. Per questa
trasformazione è necessaria una politica di sviluppo organica e
strutturale. Continuiamo percorsi intrapresi su Igc e su schemi di
associazione a Unione Europea. La legge di bilancio non deve essere
altro che uno stanziamento di fondi pubblici e determinare le
modalità su come indirizzarli. Le risposte ai cittadini si danno con
leggi strutturali e riforme. Invito la politica a riappropriarsi
della politica. E ad affrontare l’iter legislativo previsto”.
Gian
Franco Terenzi, Pdcs
: “Dobbiamo essere consapevoli che la
politica, i singoli consiglieri, i partiti di maggioranza e
opposizione e il governo, devono saper adottare politiche incisive,
avendo il coraggio di proporre il cambiamento. Si ha più la
sensazione che la vecchia politica degli anni ’90 riesca ancora a
permeare la politica dei partiti e del governo. Restano invariate le
metodologie clientelari che non sono ancora oggi tramontate. Oggi il
contesto in cui ci troviamo a operare è diverso rispetto a quello di
qualche anno fa. Il nostro Paese necessità di un cambiamento. Sarà
questo il contesto in cui tutti noi ci troveremo ad operare. In una
realtà come la nostra che non conosceva il termine recessione
servirà la riduzione strutturale della spesa corrente. Solo un forte
contenimento della stessa produrrebbe risorse per investimenti. Non
possiamo ignorare una P.A. ancora sovradimensionata: dobbiamo
orientarci verso una sua migliore organizzazione. L’appello che
faccio è che dobbiamo avviare un’azione comune affinché le forze
politiche trovino risposte unanime e responsabili. Dobbiamo fare di
tutto per evitare lo scontro sociale. E’ necessario stringere un
patto che abbia come priorità il lavoro e la certezza delle norme
per chi vuole investire nel nostro territorio. Non possiamo però
permetterci di propagandare occasioni di investimento se poi
aumentiamo le imposte indirette e la burocrazia. L’impresa
normalmente si colloca dove trova occasioni per realizzare profitto.
Su sanità e previdenza servono riforme. Non possiamo relegare i
professionisti di questa materia in una routine obbligatoria che non
permette di costruire l’eccellenza. La sanità è anche
prevenzione. Maggiore vita per tutti tenendo d’occhio la
previdenza”.
Andrea Zafferani, C10: “Io non ho trovato
né adeguati stanziamenti, né modifiche normative che possano
cambiare quello che serve al Paese ossia welfare, sviluppo, sanità e
sicurezza. Nessuna scelta decisiva per dare una sferzata a questo
Paese. Non ho trovato su questi elementi niente di incisivo neppure
negli emendamenti dell’ultima ora. Il deficit previsto è stato in
parte ridotto grazie a un prelievo dai libretti al portatore non
ancora regolarizzati e all’aumento sulla tassa dei servizi. Che a
mio avviso è la più evasa della storia. Trovo queste politiche
molto aleatorie. Il tutto nel quadro di una spesa che aumenta
dell’1,7% rispetto all’assestamento e di oltre il 10% rispetto
alle previsioni iniziali dell’anno scorso. Una spesa altissima. In
questo quadro la riforma delle pensioni tarda ad arrivare. Noi
dinanzi a questo quadro desolante abbiamo fatto la nostra solita
scelta, ossia di presentare proposte. Il Paese non può perdere altro
tempo dietro ai rituali. Niente di quanto si propone è
immodificabile. Tra ciò che proponiamo c’è l’idea di introdurre
uno sportello unico per le imprese: unico punto di contatto tra le
P.A. e le imprese, per ridurre la burocrazia. Proponiamo di inserire
nel nostro Paese una vera Agenzia dello Sviluppo. Agenzia
fondamentale per trovare investitori all’estero. Proponiamo una
sorta di residenza semplificata accanto alla residenza standard. Una
forma di residenza per i piccoli imprenditori che assumono almeno due
imprenditori, di cui uno sammarinese. Proponiamo di emettere un
decreto per creare una vera San Marino digitale. Ma anche di
aumentare l’alfabetizzazione informatica della popolazione
sammarinese. Proponiamo anche il potenziamento del prestito sulla
fiducia agli studenti. Per il turismo proponiamo di aumentare le
rievocazioni della nostra storia e dei vari paesaggi: dobbiamo creare
rappresentazioni giornaliere almeno in estate. Poi sentieri, mostre e
audio-guide. Tutto finanziato con un’apposita card che può far
entrare dai 3 ai 7 milioni di euro all’anno per la riqualificazione
della nostra offerta”.
Francesca Michelotti, Su: “Il
documento non brilla. Nel Congresso non c’è quell’unità di
intenti e di pensiero. C’è un clima pre-crisi. Questo bilancio è
piatto. Sembra il bilancio di un Governo in esercizio provvisorio. Mi
sembra ci si stia preparando a elezioni anticipate. Nessuna scelta
che possa determinare un cambio di passo. Questo Governo è stanco ed
ha incassato solo piccoli risultati. I centri commerciali sono vuoti
e molti immobili lungo la superstrada sono sfitti. Il futuro dello
stato sociale ed il permanere dei suoi traguardi sono obiettivi da
raggiungere. Il ravvedimento del Segretario Mussoni sull’indennità
di malattia è un semplice ravvedimento pre-elettorale. Chiedo di
rimuovere quella pagliacciata nei centri sociali di quell’inutile
front office che grava sulla spesa. Il piano sanitario è lettera
morta. Perché? E il bilancio dell’Iss che per il secondo anno
consecutivo non ha ottenuto il via libera dei sindaci revisori? Tutte
domande a cui non ha risposto il Segretario. Un bilancio ordinario di
un Governo agli sgoccioli. Sul Polo del Lusso, Su non ha condiviso la
convenzione perché a nostro avviso non era troppo garantista per San
Marino soprattutto sul fronte occupazionale. Ma non dimentichiamo che
c’era un imprenditore pronto a investire centinaia di milioni di
euro. Ha vinto la demagogia che vuole un referendum che,
probabilmente, sconsiglierà all’imprenditore di investire. Su
questo tema non siete stati capaci di fare informazione”.
Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs: “
Ricordo
un passaggio sulle privatizzazioni che lo Stato voleva o vorrebbe
fare. Mi riferisco all’azienda di servizi. Da noi si vogliono
privatizzare le aziende che guadagnano ossia farmacie e azienda di
servizi: sono contrario. Sull’Igc premetto che ho comprensione per
entrambe le posizioni espresse. L’Anis ha ragione quando dice che
occorre uniformarsi a procedure di scambio riconoscibile, ma ha anche
ragione chi dice che la sua introduzione porterà a un aumento dei
prezzi. Occorre un approfondimento. Che può portare alla creazione
di un sistema misto come già avviene in altri paesi europei. Oggi
sarebbe necessaria una programmazione a media-lunga scadenza e invece
navighiamo a vista. Istituiamo un fondo che possa elargire, ai
giovani che vogliono studiare all’estero per formarsi, un prestito
d’onore. Si deve aprire una nuova stagione che interrompa lo schema
maggioranza-opposizione. Se il Governo o la minoranza hanno proposte
valide vanno sostenute. Non è più la stagione degli schemi
precostituiti. Il minimo comune denominatore deve essere lo Stato e i
nostri cittadini e non più i simboli di partito”.
Paride
Andreoli, Ps: “
Non
ci siamo sentiti mai la stampella di questo governo. Ma sentiamo la
propensione a dare contributo a questo governo. I nostri dirigenti,
con in testa segretario e capogruppo, si sono seduti con questo
spirito al tavolo della maggioranza. Volevamo dare un contributo a un
Paese che si trova di fronte a una delicata crisi economica. Un
confronto che non ha dato quegli esiti che il Ps voleva. Ma non per
questo smetteremo di dare il nostro contributo. Continueremo a darlo,
ma dentro quest’Aula. Abbiamo creduto molto al tavolo con la
maggioranza. Abbiamo creduto che le riforme potessero essere
condivise. Mancano nemmeno due anni alla fine di questa legislatura e
la politica non è stata capace di mettersi al servizio di un Paese
al tracollo economico e finanziario. Presenteremo un emendamento
sulla tassa sui servizi complementari per ristabilire la situazione
pregressa. Vogliamo togliere anche l’articolo sulle indennità di
malattia che è al centro dell’attenzione da oltre una settimana.
E’ un bilancio in sofferenza e di sopravvivenza”.
Gerardo
Giovagnoli, Psd:

Questo
non è un provvedimento di bilancio omnibus. Un bilancio più tecnico
che di prospettiva. Quello che non è previsto nel bilancio, in
termini di sviluppo, intendiamo portarlo avanti con l’attività
riformista. Riforma del Lavoro, Riforma sull’Igc e Riforma delle
Pensioni. In quest’ultimo caso i conti ci dicono che nel breve
volgere di qualche lustro la situazione non sarà più sostenibile.
C’è una questione di equità e ridistribuzione che deve essere
affrontata. L’accordo di associazione con Ue diventerà elemento di
prospettiva per il futuro. Colgo con dispiacere le parole del Ps e
del consigliere Andreoli riguardo all’impossibilità di continuare
un confronto con la maggioranza. Il messaggio di unità lanciato dal
Ps doveva essere accolto diversamente dalla maggioranza. E questo
lascerà degli strascichi. Sono molto dispiaciuto che in un momento
di difficoltà come questo la maggioranza non sia stata capace di
recepire questa apertura per riuscire a portare a casa quello che
serve al Paese. La disponibilità a trovare delle sintesi in questa
fase andrebbe recepita. La fermentazione politica è aumentata e
questo non rende le cose più semplici.
Il Polo della Moda ci ha
tenuto impegnati per molto tempo in quest’Aula. Eppure si mette a
repentaglio un investimento di parecchie decine di milioni di euro.
Io mi chiedo come si faccia a trovare soluzioni se ogni elemento
diventa motivo di scontro. Neppure più ideologico. Il problema qui
è: mandiamo a casa questo Governo. Il Psd ha grande difficoltà a
lavorare in questo substrato. Noi anche in passato avevamo lavorato
per portare a casa dei risultati di cui iniziamo a vedere i frutti
adesso. L’unico modo per iniziare a svoltare è che su alcuni
aspetti che servono davvero al Paese si provi a stare dalla stessa
parte. Basta di dividere tutto in buoni o cattivi. Servono riforme
per uscire dal tunnel. Manca ancora del coraggio”.
Luigi
Mazza, Pdcs
:
O
questo bilancio viene portato su dei binari di sostenibilità, oppure
ogni progetto di sviluppo verrà bruciato. Il bilancio di oggi non è
bilancio di sopravvivenza, ma è un bilancio che offre sicurezza al
nostro Paese. Le entrate non derivano più da provvedimenti
straordinari ma dalla riforma dell’Igr. Le riforme richiedono
condivisione. Occorre mettere la faccia sui provvedimenti. Non
possiamo affrontare le riforme senza subire attacchi demagogici.
Ricordiamo gli attacchi sulla riforma tributaria. Oggi non ne
sentiamo parlare più. Non basta avere approvato la riforma
tributaria. Adesso occorre andare a vedere se funziona. Pensiamo di
potere approvare la riforma dell’Igc se misuriamo a un anno di
distanza? Sappiamo che appena la istituiremo subiremo fortissime
critiche ma poi il tempo ci darà ragione. Sulla riforma dell’Igc
noi abbiamo bisogno di un provvedimento di adeguamento alle normative
europee, ma non possiamo dimenticare il ruolo delle piccole imprese.
Senza contare che l’imposta ricade sui consumatori. Serve
equilibrio. La riforma pensionistica: abbiamo fatto bene un anno fa a
introdurre una tassa di scopo. Ma il problema è che un sistema
contributivo è andato in crisi perché sono cambiati i rapporti
lavoratori/pensionati. Faccio un ulteriore rilievo. Ci sono 150
persone che si sono presentate per un concorso alle Forze
dell’Ordine, a fronte di 20 posti disponibili. Ed invece per altri
due bandi di selezione (banconisti e macellai) si sono presentati
solo 8 banconisti e un macellaio. Insomma non si presenta nessuno.
Questo significa che c‘è ancora un problema di squilibrio
pubblico/privato. Non riusciamo a trovare chi vuole andare a lavorare
nel privato. Nodo che va affrontato”.

Repliche:

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “
E’
una legge ragionevole. La crisi ancora permane e quindi non vi è
possibilità di incrementare in maniera consistente o evidente le
entrate. Serve un aumento strutturale delle entrate. Cosa che
attualmente è difficile. La norma Igr andrà a regime da quest’anno

e gli effetti li vedremo il prossimo anno. Ci sono stati scontri,
poi ha prevalso il buon senso e oggi ci troviamo a gestire una norma
in linea con gli altri Paesi con cui ci relazioniamo, ci ha
consentito di uscire dalla black list italiana, perché è sulla base
della riforma Igr che l’Italia ha preso quella decisione.
Il
lavoro crea automaticamente le entrate. Oggi ci dobbiamo chiedere
perché investitori esterni non investono in San Marino. Ai nostri
investitori dobbiamo dare certezze, a partire dalla Pa, cui
l’investitore chiede come può muoversi, quali sono i costi e le
possibilità. Oggi non è proprio così. Una delle incertezze più
grosse è legata alla imposte indirette e la riforma è una
necessità. Non credo possa andare ad incrinare i rapporti con alcune
categorie. I nostri operatori economici, almeno quelli che si sentono
minacciati, possono essere tranquillizzati, perché le aliquote
saranno modulate e il passaggio sarà graduale per settori in cui
oggi non vi è imposizione. Ma gli operatori devono fare le loro
parte. I prezzi poi li determina il mercato, se non vogliamo che i
consumatori si rivolgano altrove, dobbiamo renderci conto che alcune
situazioni vanno riviste. E’ chiaro che non possiamo essere euforici
di questa situazione, la crisi c’è ancora e il bilancio la riflette.
Ma abbiamo bisogno di porre basi solide della contabilità pubblica
per poter rilanciare l’economia. Lo Stato fa la sua parte, spenderà
10 dei famosi 30 mln di euro in tre anni di infrastrutture.
Potrebbero essere anche incrementati ed è un auspicio. Ma oggi deve
fare i conti con le risorse che non ha. Molti hanno citato la
Commissione di controllo della finanza pubblica e ringrazio questi
professionisti che tutti gli anni danno spunti e fanno osservazioni
mirate e competenti che dobbiamo tenere in debita considerazione. Ma
credo non si possa fare diversamente. Se il debito è finalizzato a
investimenti in infrastrutture e a creare indotto non dobbiamo avere
paura. Qualcuno ha detto che c’è pericolo per la liquidità. Oggi lo
Stato si trova carente di liquidità. Oggi dobbiamo puntare su
bilanci in equilibrio per cercare di ricostituire quella liquidità
necessaria al funzionamento della macchina.

Sulla
previdenza dobbiamo metterci mano e anche sulla legge di riforma
della contabilità pubblica dobbiamo arrivare in tempi brevissimi a
mettere questi casi al controllo di gestione”.

Marco
Podeschi, Upr:

“Do atto che con gli emendamenti il governo ha mantenuto linearità
di comportamento. Ho seguito l’intervento di capogruppo del Pdcs e le
aperture importanti del capogruppo Psd. Tra l’opposizione ricordo che
c’è anche l’Upr che ha fatto delle proposte. Noi ci mettiamo la
faccia anche su proposte concrete e non popolari. Ricordo che quando
ci fu l’assalto a Palazzo pubblico uscimmo a testa alta. Noi non
parliamo di future alleanze. C’è mancanza di liquidità e noi oggi
vi mettiamo davanti agli occhi una proposta di rientro di capitali
dall’estero. Altro argomento, il Cop21, Upr ma anche altre forze di
opposizione, vi mettono sul piatto proposte concrete per dare
attuazione per quanto deliberato all’interno dell’assise di Parigi
2015. Non sono cose populistiche e su queste vogliamo misurare il
confronto tra maggioranza e opposizione” .

Roberto
Ciavatta, Rete:
“Tutti
gli anni in prima lettura ci viene dato un testo elementare e
scontato, dopo di che, il giorno stesso della discussone in seconda
lettura, la maggioranza fa 40 pagine di emendamenti. Poi si
presentano testi con errori, rifusi, ridondanti. Apprezzo
l’emendamento di Ns che chiede di fare testi coordinati delle norme
esistenti, è difficile infatti districarsi dalle norme. Lo
voteremo, perché riteniamo sia quello che cercano gli investitoti,
ovvero chiarezza e certezza delle norme. Dopo di ché non si deve
andare a trattare con l’investitore deroghe e condizioni ad hoc. Sul
Referendum relativo al polo della moda: noi lo sosteniamo e chiediamo
che quella zona destinata a parco rimanga tale. Ben vengano gli
investitori, ma non ci si può permettere di andare a patteggiare,
andando in deroga su tutti, andare a prendere parchi e distruggerli”.

Franco
Santi, C10:

“La mia replica è innescata dal capogruppo del Pdcs che riesce
sempre a ribaltare la situazioni. Chiedo a lui di chi è la
responsabilità di quello che non sono riusciti a portare avanti
governo e maggioranza. Dell’opposizione che mette i bastoni fra le
ruote ogni piè sospinto?

L’opposizione
ha fatto anche proposte ‘impopolari’ e responsabili, ed è stata
persino sbeffeggiata. Se ci sono responsabilità sono solo vostre. Se
siete qui per mandarvi messaggi strani in maggioranza, per darvi la
colpa addosso, credo sia urgente tirare una linea, andare tutti a
casa e dare la parola agli elettori per avere la speranza che chi
arrivi poi sia in grado di dare risposte che questa maggioranza non è
in grado di dare”.

Rossano
Fabbri, Ps:

“Il Bilancio è piatto, non dà speranza e non dà futuro, non
mette gli ingredienti di cui il Paese avrebbe bisogno. Non ci si può
limitare, segretario di Stato, a prendere così quello che ha
indicato la Commissione per la finanza pubblica che ha parlato anche
degli Enti. E’ troppo tempo che i tecnici segnalano e la loro voce
resta inascoltata. Non vedo come si possa dire che stiamo andando
verso il consolidamento delle finanze pubbliche”.

Marco
Arzilli, segretario di Stato per l’Industria
:
“E’ un Bilancio che mostra le difficoltà, è ragionevole e reale,
non è più legge omnibus e ha al suo interno aspetto positivi e non
vuole nascondere niente. Un bilancio in ordine è un buon biglietto
da visita all’esterno. La Commissione di controllo della finanza
pubblica viene ascoltata e ha fatto un ottimo lavoro. Dopo 5 anni di
crisi, per la prima volta, non ci sono balzelli sulle tasse.

L’Autorità
per l’aviazione civile non chiede quest’anno contributi allo Stato e
ha aumentato incassi intono ai 600 mila euro. Gli introiti sono
aumentati anche per l’ufficio Marchi e brevetti. Le cose hanno
iniziato a prendere un indirizzo giusto, non si può dire che tutto
non funziona. Tutti i partiti di opposizione hanno presentato
emendamenti interessanti e credo possano trovare approfondimento,
magari non in questa legge”.

Andrea
Zafferani, C10: “
Abbiamo
presentato emendamenti, ma continuo a sentire che non devono essere
presentati in sede di bilancio e così si rinviano aspetti centrali
per la ripresa. Credo che ogni occasione sia da cogliere. Proponiamo
interventi per lo sviluppo ma anche interventi per il sociale.
Rispetto al sistema previdenziale, noi abbiamo suggerito una riforma
che guardi a lungo termine. Serve il coraggio di fare una riforma
sostanziale. Sull’intervento dello Stato sui fondi, penso che il
contributo pubblico in termini di versamenti e prelievi vada sempre
inserito in una logica di riforma perché non ci si può muovere a
tastoni”.

Alessandro
Mancini, Ps
:
“Sono mesi, anzi anni, che il Ps non si sottrae dalle
responsabilità e lo ha dimostrato facendo proposte. Abbiamo
partecipato al tavolo della maggioranza perché era frutto di un
percorso politico iniziato da tempo, non abbiamo per niente messo in
discussione le scelte della maggioranza, ci sono scelte che non ci
piacevano e lo rimarcheremo con emendamenti, primo fra tutti
l’aumento dell’imposta servizi. E abbiamo cercato di mettere al
tavolo proposte serie, importanti, che potevano avere rilevanza in
termini di gettito di entrate straordinarie. Purtroppo queste
proposte non sono state recepite. Cercheremo di presentarle e
illustrarle, così come saremo attenti a tutte le proposte di altri
dell’opposizione, perché ogni contributo è utile per modificare una
finanziaria che non ci piace per quello che non è stato presentato
in prima lettura e mi auspico in seconda lettura si possa
migliorare”.

Nicola
Selva, Upr
:
“Si dice che le entrate aumentano, ma non si dice che questo si ha
per l’aumento del debito pubblico. Questa è propaganda. Condivido
quanto detto da Mazza, quando dice che bisogna essere propositivi.
Noi abbiamo voluto presentare proposte concrete perché ci mettiamo
la faccia. Noi riteniamo che la maggior fonte di inquinamento in
Repubblica siano gli scarichi di automezzi e abbiamo proposto, per la
loro diminuzione, l’introduzione di veicoli elettrici nella Pa, anche
per dare una segnale ai cittadini. Pensiamo che agli impegni
internazionali poi vada dato un seguito e che San Marino con grande
modestia possa dare forte segnale. Dovete guardare la bontà delle
proposte, non da chi arrivano o per sancire nuove o
vecchie alleanze”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Risulta
ancora evidente la difficoltà di questa maggioranza di fare
quadrato. Si guarda solo alla specifica del proprio essere
consigliere, pur di non andare a toccare quelle categorie che
dovrebbero contribuire più di altri in questo momento. La difficoltà
di gestione tra il pubblico e il privato è vera. Ma lo stupore del
consigliere Mazza e del suo partito, che per anni ha gestito questo
Paese, lascia il tempo che trova. Avete mandato il Paese in testa
coda”.

Augusto Michelotti, Su:
“Ripropongo quello che è una sorta di tormentone che mi sono
ripromesso di portare avanti dal momento in cui sono entrato in
quest’Aula consiliare, che è quello della programmazione. Un Paese
che non programma non va da nessuna parte. Non
riusciamo a progettare il nostro futuro, non è nel Dna di questa
classe politica che va cambiata per questa ragione perché non si
preoccupa di un vero progetto di sviluppo. Noi abbiamo cercato di
portare qualche emendamento, qualcuno di carattere ambientalista.
Sono curioso di vedere come andrà finire l’emendamento “articolo
52 bis”, per portare la legge quadro di tutela ambientale del ’55 e
abolire l’articolo 48 che la subordina a tutte le leggi urbanistiche
del territorio. La legge per esempio protegge alcune piante, ma basta
portare un progetto di edificazione e l’albero viene abbattuto”.

Manuel
Ciavatta, Pdcs:
“Credo
anche io che al bilancio si porteranno alcune modifiche più o meno
sostanziali e che rispetto la volontà di intervenire sia necessaria
più condivisione possibile. Una
maggioranza che ha il 50,2% non è responsabile, se non cerca di
coinvolgere l’altra metà del Paese nelle scelte.
Il
rapporto su certi temi tra maggioranza e opposizione deve essere di
condivisione e lavoro insieme, perché una sintesi è possibile anche
partendo da posizioni differenti”.

Gian
Franco Terenzi, Pdcs
:
“Intervengo per chiedere alcuni chiarimenti al segretario Arzilli,
nel dibattito è emersa una richiesta specifica sull’ aeroporto di
Torraccia. E’ stata istituita una società, la Smia che dovrebbe dare
risposte sull’organizzazione aeroportuale, considerando l’impegno
preso con l’aeroporto di Rimini. La Smia, non avendo portato avanti
alcuni progetti, si è rivolta anche all’ampliamento del progetto
all’aerodromo di Torraccia. Giunge notizia di un progetto di
dimensioni importanti, il che significa che gli investimenti siano
corposi. Chiedo se questo risulta verità e se un progetto di questo
tipo possa essere realizzato in tempi brevi”.

Francesca
Michelotti, Su
:
“Sono sempre stata promotrice di un polo museale, ma non sono
sicura che in questo momento la sua realizzazione in città possa
essere sulla sommità del monte delle nostre priorità. Il polo
museale non riuscirà a toccare le forze che devono essere stimolate
per rifondare il modello economico del Paese, né riuscirà a
rispondere ad aspettative per un turismo di qualità che comunque non
arriva se si realizzano cattedrali nel deserto.

La
Pa è vecchia e ha bisogno di ricambio generazionale, va bene pensare
ai blocchi di assunzione, ma non possiamo compromettere la capacità
di rinnovarsi della Pa. Poi le reti viarie e le infrastrutture:
quando si parla di investimenti dobbiamo pensare ai costi che avranno
in modo immediato ricaduta sul Paese”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato:

“Rispetto la montagna di emendamenti presentati, alcuni credo siano
interessanti, quelli sulla green economy, sul rientro du capitali,
sulla certezza delle norme, sono tutti argomenti che vanno
considerati con attenzione. Così come negli emendamenti del Ps su un
settore particolare ci sono spunti interessanti. Molti nei loro
interventi hanno ripreso la relazione della Commissione di controllo
per le finanze pubbliche, condivido quanto scritto sui conti pubblici
e la preoccupazione espressa della Commissione perché certamente non
dobbiamo dormire sugli allori.

Abbiamo
stabilizzato i conti pubblici ma non si può pensare di andare avanti
così. Dobbiamo avere i piedi per terra. Non sono abituato a
contabilizzare le speranze e credo di stare con i piedi per terra e
guardare quello che c’è di concreto e su questa base guardare al
futuro”.

San Marino, 14 Dicembre 2015/01

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