Consiglio Grande e Generale. Pomeriggio

Consiglio Grande e Generale. Pomeriggio

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
 
SEDUTA DEL 19 DICEMBRE- POMERIGGIO
Prosegue
il dibattito sulla legge di Bilancio per il 2012. Nella seduta
pomeridiana sono intervenuti, tra l’altro il presidente del Psd, Denise
Bronzetti, il presidente di Ap, Mario Venturini e il presidente
dell’Upr, Gian Marco Marcucci. Il confronto tra i 59 iscritti al
dibattito dovrebbe concludersi in notturna, per avviarsi alle repliche.

Di seguito gli estratti degli interventi della prima parte della seduta pomeridiana.

Denise Bronzetti, consigliere Psd:

“Ci sono interventi pesanti sui lavoratori dipendenti, sia pubblici
sia privati. Abbiamo a che fare con ritardi accumulati nel tempo: in
questi anni i soldi sono entrati facilmente, senza che questo venisse
interpretato come un campanello d’allarme. La politica si era
addormentata e la classe dirigente sfruttava i benefici di quel
contesto: penso a quelle defiscalizzazioni ad aziende che a livello di
entrate molto poco hanno portato a questo Stato. Anzi, alcune prima di
andarsene hanno lasciato disoccupazione. E poi il florido mercato dei
prestanome: con un raggiro di norme e di leggi si è permesso che solo a
qualcuno arrivassero entrate sostanziose. I piani regolatori di allora,
inconsistenti dal punto di vista dell’equilibrio del territorio, hanno
regalato tramite l’ex commissione Urbanistica soldi in grande quantità a
chi questo sistema lo sorreggeva. Da parte degli esponenti della
maggioranza ho sentito anche interventi non faziosi: ma poi devono
esserci azioni conseguenti, altrimenti è puro esercizio oratorio. Noi
speriamo di varare una finanziaria anzitutto condivisa, il governo
dovrebbe mandarci messaggi per trovare le soluzioni migliori.
Auspichiamo un reale confronto sugli interventi da farsi. Condivido la
scelta a monte di non tagliare lo stato sociale, ma qualche proposta
bisogna farla per evitare che la spesa corrente continui ad essere
quella che è. Siamo pronti da tempo, non ci siamo mai sottratti al
confronto. Chiediamo solo un po’ più di coraggio. Infine sul piano
strategico di sviluppo: come si fa in una situazione come quella attuale
a finanziare la realizzazione di una nuova tribuna per oltre otto
milioni di euro, anche se cinque vengono dalla Uefa?”

Alessandro Mancini, consigliere Psrs:

 “Speriamo entro la Befana di essere fuori dalla black list, che ci
porti novità e non carbone. Perché le difficoltà sono sempre più grandi e
noi siamo critici sull’impostazione del bilancio dove si insegue il
contenimento del deficit attraverso nuove tasse che indeboliranno il
potere d’acquisto dei cittadini, facendo aumentare la recessione. E se
il rigore viene ricercato con nuove imposte e non con una riduzione
della spesa, l’equità non c’è, quando doveva essere la parola d’ordine.
Manca inoltre un progetto di sviluppo. La politica deve essere
partecipata e le scelte condivise, per cui occorre cambiare direzione di
marcia, altrimenti il Paese rischia di affondare. A proposito chiedo
dove verranno accesi i mutui per il pareggio di bilancio ora che il
tesoretto è finito. Senza dimenticare che i 30 milioni assegnati allo
sviluppo significano ulteriore debito.

I benefici dalla monofase si stanno riducendo, per questo dovremmo
passare al regime Iva, ma solo il governo non ne vuole sentire parlare,
un lampante esempio di mancanza di prospettiva. La patrimoniale inciderà
sui consumi delle famiglie e avrà ripercussioni anche sul sistema
bancario; la minimum tax è sbagliata, servirebbero invece nuovi
strumenti di controllo contro l’evasione fiscale. Insomma questo
bilancio non dà le risposte che dovrebbe dare”.

Mario Venturini, Ap:

“Intervengo aprendo una parentesi prima di tutto per dire qualcosa che
esula dal bilancio. Ai Reggenti è arrivata una lettera non firmata,
intitolata ‘San Marino ai sammarinesi’. Non si fa così, quando si
mandano lettere ci si firma, per una questione pratica e di educazione, a
maggior ragione se ci si rivolge alla Reggenza e al Consiglio.
Tornando
al progetto di legge sul bilancio, noi siamo assolutamente d’accordo
con gli interventi presentati dal governo per ridurre il deficit per il
2012, quindi la tassa straordinaria sugli immobili, la minimum tax per
le imprese che è un’anticipazione, poi la conferma dell’addizionale Igr,
della tassa sui servizi e il prelievo del 10% sulle indennità dei
dipendenti pubblici.
Invece il progetto per lo sviluppo è poco
credibile perché dentro c’è ‘troppa roba’. Andavano inserite meno idee,
ma quasi tutte realizzabili nel breve. Al contrario, qui è inserita
anche la ferrovia Rimini- San Marino. Oltre al progetto di sviluppo, non
mi convince per niente anche la politica dei tagli descritta dalla
legge di bilancio. Nel momento che chiediamo sacrifici, dobbiamo essere
irreprensibili verso tutto quanto rappresenta uno spreco nel Paese,
invece ciò è avvenuto in minima parte.
A San Marino ci sono santuari
intoccabili, uno è l’Iss. Come partito abbiamo presentato una serie di
interventi per ridurre gli sprechi in quell’ambito e sono stati
respinti. Su 83 milioni di bilancio, è impossibile che non ci sia un
euro che rappresenti dello spreco. Invece con interventi più incisivi
sui tagli poteva essere una legge di bilancio migliore. Abbiamo una
media annua di 7,5 ricette per assistito, che equivale a  28 ricette
all’anno per famiglia, un numero eccessivo di esami e prestazioni per il
pronto soccorso. Andiamo a vedere anche come sono aumentati gli
organici: tutto ciò sta a significare che chi deve fare filtro non lo
fa. E’ fuori di testa prevedere un intervento della politica che limiti
questi numeri che sono da un Paese con una popolazione 4-5 volte
superiore al nostro?  
Perché non si può ragionare sulla chiusura di
alcuni reparti che in realtà diverse dalla nostra stanno scomparendo e
che resistono solo in grandi centri ospedalieri?

Un commento infine sulla chirurgia per obesi: sono scettico, mi pare
evidente che aprire un’unità chirurgica molto costosa per pochi
interventi l’anno non è conveniente per nessuno”.

Vanessa Muratori, Su:

“Questo bilancio non è coraggioso, nè equo. Lo sarebbe stato invece
toccare l’evasione, sequestrare i bene dei mafiosi e dei colletti
bianchi collusi e smettere di firmare assegni in bianco alla banche.
Il
piano di sviluppo si risolve nella proposta di una nuova ondata
cementificatoria. Se saremo fortunati nel riempimento degli appartamenti
vuoti dei mafiosi e nel potenziamento dei giochi. Credo tutto ciò sia
davvero vergognoso. Ogni ipotesi di governo straordinario sarebbe un
contributo a questa deriva distruttiva.
Tra i progetti del governo,
c’è quello di caricare la collettività delle passività bancarie con
finanziamenti a fondo perduto? Nel piano di sviluppo del governo è
scritto che potenzialmente tutto è esternalizzabile. Ma se non ci sono
sufficienti risorse, perché non si va a pescare nelle sacche
dell’evasione fiscale? Questa classe politica è sorda alla richiesta di
più pubblico, vuole privatizzare, esternalizzando e dando sempre più
soldi pubblici alle banche.

Questa è una legge di bilancio iniqua perché colpisce i dipendenti, 
tassandoli. Prevede una patrimoniale che non tocca i grandi patrimoni,
mentre è una vergogna rimandare la riforma tributaria. Questa legge di
bilancio è iniqua perché, in conclusione, è a senso unico”.

Gian Marco Marcucci, Upr:

“Quello che viviamo è un momento straordinario, ma il bilancio, insieme
con le spese certe, pone una serie di entrate in gran parte solo
presumibili. È previsto un massiccio intervento di pressione fiscale,
attuato in maniera scevra. Non si è saputo dimostrare al Paese la
capacità di rilanciare lo sviluppo sulla base di indicatori economici
realistici, ma oggi nemmeno si salvaguardia l’esistente. Questo bilancio
è caratterizzato da un inasprimento della pressione fiscale e a pagare
sono sempre le stesse categorie. Era sui tagli che si sarebbe dovuto
agire in concreto. Ridurre le spese significa infatti avere tasse in
futuro meno gravose. Insomma, Upr si sarebbe aspettata un progetto
consapevole delle difficoltà dei Paesi dell’area euro. Invece si
confermano la tassa sui frontalieri e nuovi strumenti di prelievo come
la minimum tax. Il deficit di bilancio previsto non è reale perché non
considera il fondo sugli artigiani e i commercianti. E poi bisogna
capire quale posizione assume San Marino verso l’Ue.

Serve un nuovo modello di business con una strategia per la piazza
finanziaria, bisogna riformare e rafforzare gli organismi di vigilanza.
Non possiamo rinunciare a un settore come quello finanziario per le
manifeste incapacità di qualcuno, ma lo Stato non deve diventare socio
delle banche impiegando risorse pubbliche. Per le attività produttive
occorre realizzare interventi strutturali per dare fiducia agli
investitori. Lo Stato assuma un ruolo di garante: solo così fermeremo lo
stillicidio dell’uscita delle aziende dal nostro territorio. Dobbiamo
inoltre recuperare la fiducia degli imprenditori stranieri. Avevamo
l’obbligo di eliminare gli sprechi, di sanzionare i comportamenti
elusivi ed evasivi. Il governo avrebbe dovuto porre le basi per ottenere
un minimo di crescita, ma oggi ha dimostrato la vostra incapacità”.

Giovanni Lonfernini, Upr:

“Il bilancio è la cartina di tornasole rispetto al momento e alle
condizioni politiche attuali. Dopo tre anni di governo oggi non vediamo
più figure con doti messianiche e siamo in vera emergenza, con la legge
elettorale che regge il governo. E’ un bipolarismo muscolare per
affrontare emergenze. Per dare risposta alla demagogia e
all’antipolitica occorre lavorare per ricucire i fili del discorso e per
trovare le condizioni per una pacificazione nazionale è l’opinione
pubblica che vuole una politica allargata. All’opposizione viene chiesta
responsabilità ma è anche necessario smettere di recitare sempre le
stesse melodie. Dobbiamo cercare le condizioni per un confronto serio
sulle tre emergenze del Paese: occupazione; rapporto con l’Italia,
l’ostacolo non era Tremonti e i problemi rimangono; sistema bancario. La
maggioranza non può affrontarle da sola con prospettiva. Dal governo
serve realismo”.
San Marino, 19 dicembre 2011
n. 0/6

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