Consiglio Grande e Generale, seduta odierna. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale, seduta odierna. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 19-23 GENNAIO 2015

VENERDI’ 23 GENNAIO

A conclusione della sessione consiliare di Gennaio, l’Aula approva a maggioranza l’Ordine del giorno che indica le linee per l’avvio del negoziato per l’Accordo di associazione con l’Unione Europea: il testo, letto da Gerardo Giovagnoli, Psd, è sottoscritto da tutte le forze consiliari e dal consigliere indipendente di maggioranza Denise Bronzetti, ad eccezione di Rete e del consigliere indipendente di minoranza, Luca Lazzari.

Secondo il documento votato dall’Aula “il futuro negoziato, che avrà come riferimento le 4 libertà fondamentali e il relativo acquis, considerate le caratteristiche demografiche e territoriali della Repubblica, debba preservare le peculiarità statuali sammarinesi”, in modo che il recepimento delle norme comunitarie “possa avvenire con ponderate modalità applicative e le necessarie valutazioni di impatto sociale e di ordine pubblico, nonché di salvaguardia delle specificità statuali”.   

Approvato all’unanimità l’Ordine del giorno- sottoscritto da tutte le forze consiliari e dai consiglieri indipendenti– sugli attentati terroristi avvenuti a Parigi con cui il Consiglio Grande Generale invita il Congresso di Stato “a potenziare tutte le azioni di prevenzione di tali barbari atti da cui non possiamo aprioristicamente essere immuni, aumentando il controllo sul territorio e la collaborazione internazionale per un efficace ed esteso scambio di informazioni tra le forze di polizia e rispetto alla movimentazione di risorse finanziarie di gruppi terroristici”.

Infine, nel corso dei lavori odierni, a seguito del relativo dibattito, è stato approvato con 26 voti a favore, 11 contrari e 6 astenuti  il progetto di legge di modifica al Piano Regolare Generale “per l’attuazione di interventi a favore delle imprese e per la realizzazione di infrastrutture pubbliche”.  

Di seguito una sintesi degli interventi della seduta odierna.

Comma 12. Progetto di legge – “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per l’attuazione di interventi a favore delle imprese e per la realizzazione di infrastrutture pubbliche”

Franco Santi, C10: “Il trasferimento della centrale elettrica di Cailungo credo sia una scelta molto dispendiosa rispetto all’ipotesi individuata da tempo di interramento dei cavi. Siamo molto perplessi. E’ una scelta sbagliata che comporterà un aggravio per le casse dello Stato a livello di volumi dei costi da sostenere. Sul Piano di compostaggio siamo in attesa di un piano strategico completo e complessivo. Speriamo di vedere presto dei risultati. Per quanto riguarda la Legge relativa alla trasformazione delle zone industriali in zone commerciali non condividiamo questa proposta se non è legata a uno studio urbanistico che preveda tutti gli impatti che una trasformazione del genere può comportare (Viabilità, Gestione immobili etc.)”.

Nicola Renzi, Ap: “La variante è un atto di estremo realismo. Considera quali sono le condizioni per gli interventi proposti. Non riguarda tutto il territorio, ma solo aree interessate da alcuni interventi. Sono pervenute alcune osservazioni dalle Giunte di Castello e questa variante ne ha tenuto conto. Alcuni interventi sono stati stralciati o modificati a seguite delle prese di posizione delle autonomie locali ovvero delle giunte di castello. Sul compostaggio: ci siamo presi un impegno esplicito ed è evidente che riguarda il perfezionamento del porta a porta entro il 2015. Occorre realismo però. E’ necessario valutare quali sono le modalità migliori per arrivare a questo obiettivo. La soluzione migliore potrebbe essere una diffusione nei vari Castelli. Le scelte però vanno ponderate, anche se serve un mese o due mesi di tempo in più. Sulla trasformazione delle aree: abbiamo avuto coraggio andando avanti e portando alcuni aspetti normativi importanti e rilevanti. E’ necessario rivisitare alcune delle aree del paese. Si è scelto di partire con quelle a maggiore vocazione commerciale. Quello che stiamo valutando oggi non sono progetti concreti ma solo una variante di destinazioni. Seguiranno poi tutti i passaggi successivi che saranno trasparenti, limpidi e spero anche condivisi. Rispetteranno il normale iter tecnico. Non siamo dinanzi a una rivoluzione del Prg di San Marino. Si tratta di interventi mirati per cogliere in tempi brevi le opportunità di investimenti che si stanno concretizzando”.

Elena Tonnini, Rete: “Questa variante riguarda interventi spot. Il depuratore di Acquaviva servirà anche per depurare le acque della cartiera? Un ragionamento più ampio servirebbe per tutte le strutture utilizzate per depurare le acque. La trasformazione delle aree produttive in aree commerciali è stata considerata strategica ma noi crediamo non sia stata fatta adeguata pianificazione. Implementando queste aree si evita ad esempio di valorizzare il centro storico e si limita la permanenza all’interno del nostro territorio dei turisti. Non si valutano neppure le conseguenze sulle attività commerciali già presenti e che soffrono la crisi. Sulla sottostazione abbiamo ribadito la necessità di spostarla. Ma occorre valutare tutte le possibilità e soprattutto occorre valutare l’impatto dei lavori. L’Aass purtroppo non è una garanzia rispetto a questo tipo di lavori. Sulla gestione dell’umido ci sarebbero tante cose da dire però di fatto credo sia inutile andare all’Expò 2015 come paese virtuoso sui rifiuti. Si dovrebbe prima di tutto evitare di creare rifiuto: questa sarebbe politica virtuosa. La pianificazione comporta un impegno molto maggiore rispetto a interventi spot. Però l’impegno per il mio paese dovrebbe concentrarsi su quello che serve maggiormente al paese”.

Stefano Canti, Pdcs: “Con la decisione assunta dalla commissione sulle Politiche territoriali si è tentato di individuare altre zone dove fare l’impianto di compostaggio. Voglio fare presente che questa variante è data dall’esigenza di dare risposte a obiettivi urgenti del Governo. Ma tolte queste urgenze possiamo farci carico del tema per cui questo Prg è ormai inadeguato perché risale al 1992. Se tutti siamo dunque d’accordo su necessità di rimettere mano al Prg possiamo assumerci il mandato di studiare un nuovo Piano regolatore. Il fatto di realizzare nuovo Prg comporta tempi molto lunghi, comporta studi e approfondimenti. Ma se riteniamo serva nuovo documento l’Aula può dare mandato di portare avanti questo provvedimento. Nella variante si prevede anche la realizzazione di due rotatorie a Domagnano per mettere in sicurezza il tratto principale della nostra viabilità. Spero di avere dato le rassicurazioni del caso ma sicuramente nel corso dell’articolato ci sarà la possibilità di spiegare ulteriormente il progetto di legge”.

La replica del Segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni: “Questo non è un nuovo Prg, ma solo l’intervento spot per rispondere a esigenze che necessitano di risposte molto rapide. Un nuovo Prg richiederebbe anni anche se sicuramente prima o poi dovremo arrivarci. Mi pare che da parte dell’opposizione, ci sia un atteggiamento diversificato: ringrazio coloro che capiscono l’opportunità di questo intervento. Rispetto alla critica dell’opposizione su interventi spot dico che questi non escludono l’avvio di uno studio per definire un nuovo Prg. Io credo che in questo momento ci sia bisogno della politica che decide perché il paese è fermo. Tanti Paesi sono stati rovinati da un’eccessiva edificazione. Se oggi le spinte edificatorie sono minori significa che politica è più forte e credibile nel fare scelte migliorative del nostro tessuto urbano rendendo più bella San Marino. Mi auguro che questa legge possa essere sentita come intervento che cerca di dare risposte utili al nostro paese: abbiamo individuato le istanze più significative. Sconcertata da chi dice che abbiamo cambiato idea sul centro compostaggio: abbiamo cercato il confronto prendendo atto anche delle osservazioni delle giunte del Castello”.

Ordini del giorno:

Odg sull’avvio del negoziato per l’Accordo di Associazione con l’Ue, approvato a maggioranza.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “E’ stata fatta un’approfondita analisi sull’Odg a seguito del dibattito sull’avvio della negoziazione per l’Accordo di associazione con l’Unione europea. Il testo è stato sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e dal consigliere indipendente Bronzetti, tranne Rete e il consigliere indipendente Luca Lazzari. La richiesta di inserire che ‘maggiore integrazione sia ineluttabile per evitare l’isolamento’ ci è parsa eccessiva, abbiamo scelto una dizione in positivo. Ci spiace che i consiglieri di Rete non abbiano firmato un Odg che non ha l’unanimità, ma credo che la presentazione, davanti San Marino e tutta l’Ue, di questo documento, con questo grado di condivisione, sia molto positiva e dia la possibilità di leggere le nostre intenzione politiche, non solo come parte della maggioranza e ma almeno dell’80% dell’Aula. Metto a verbale, al di là dell’Odg, che si tiene conto delle deliberazioni già assunte dal Consiglio grande e generale su impegni presi con l’Ue e sugli adattamenti utili che serviranno nel tempo per avvicinarsi a un modello compatibile agli standard internazionali, affermo il voto positivo di tutta la maggioranza che rappresento. Do lettura dell’Odg: ‘Il Consiglio grande e generale, preso atto del mandato del 16 dicembre 2014 dal Consiglio dell’Unione europa alla Commissione europea per la conclusione di uno o più accordi di associazione tra l’Ue, San  Marino, Andorra e Monaco in merito al futuro negoziato, alla luce del riferimento del segretario di Stato per gli Affari Esteri (…) i

indica pertanto che il futuro negoziato, che avrà come riferimento le 4 libertà fondamentali e il relativo acquis, considerate le caratteristiche demografiche e territoriali della Repubblica, debba preservare le peculiarità statuali sammarinesi, affinché il recepimento delle norme comunitarie possa avvenire con ponderate modalità applicative e le necessarie valutazioni di impatto sociale e di ordine pubblico, nonché di salvaguardia delle specificità statuali della Repubblica di San Marino; i negoziati dovranno consentire di trovare il più proficuo punto di equilibrio tra gli interessi delle parti coinvolte, adattando le specifiche necessità dell’Ue e di San Marino, grazie a un Accordo che sia di estrema duttibilità e che assicuri uno sviluppo durevole delle relazioni tra le Parti; che siano esplorate tutte le possibili soluzioni per identificare un quadro istituzionale che, fate salve le necessarie misure di salvaguardia per le specificità statuali sammarinesi, da un lato, garantisca l’efficiente estensione del diritto del Mercato interno, dall’altro, contenga opportune clausole di adeguamento, di sviluppo e di evoluzione dell’Accordo, nonché la possibilità di prevedere meccanismi di revisione semplificata e di applicazione in via provvisoria di alcuni settori dell’Accordo, che siano concordemente considerati di competenza esclusiva dell’Unione europea; che le funzioni di controllo e di sorveglianza, tese a verificare la corretta applicazione dell’Accordo e la certezza del diritto, salvaguardino la sovranità della Repubblica di San Marino; che un Comitato congiunto assicuri una equilibrata gestione dell’accordo (…)

auspica che siano tenuti in debita considerazione, durante le fasi della trattativa, sia il necessario e ineludibile recepimento degli standard in materia di trasparenza finanziaria e cooperazione fiscale internazionale, nel rispetto delle specificità statuali, sia il buon livello di cooperazione in materia di politica estera con gli organismi dell’Eu, cui la Repubblica di San Marino non ha mancato di fornire appoggio;

ritiene indispensabile esplorare tutte le possibili soluzioni affinché il futuro Accordo possa entrare in vigore ed esprimere i suoi primi effetti in tempi rapidamente, ovviando e limitando il più possibile le gravose procedure nazionali di ratifica, individuando la soluzione più pragmatica a tale scopo;

raccomanda che, per quanto attiene le cosiddette ‘politiche orizzontali’ venga valutata l’opportunità di ricorrere al vincolo delle clausole evolutive, in considerazione del verificarsi delle situazioni che la Repubblica di San Marino evidenzi nel corso della trattativa e nel successivo adeguamento all’acquis;

invita la segreteria di Stato per gli Affari Esteri e il governo: – a potenziare il lavoro del Dipartimento Affari esteri e la Missione permanente a Bruxelles anche attraverso il reclutamento di risorse umane sammarinesi in possesso delle adeguate competenze;

– ad attuare interventi atti ad elevare la professionalizzazione dei quadri dei settori coinvolti della Pa, anche tramite l’eventuale reclutamento di nuove risorse;  invita inoltre la segreteria di Stato per gli Affari Esteri, a verificare unitamente alla segreteria di Stato per l’Istruzione, la possibilità di creare in collaborazione con l’Università degli Studi, un Centro studi permanente da realizzarsi in collegamento con appositi Centri o istituti di altri Paesi e in collaborazione con la Direzione Affari giuridici del Dipartimento Affari esteri- volto allo studio dell’acquis dell’Ue e alle problematiche da esso derivanti, anche in relazione all’attuazione dell’Accordo;

sottolinea infine che venga mantenuto un elevato coinvolgimento delle forze  politiche e delle realtà sociali, amministrativa, economiche e professionali del Paese, unitamente a una informazione puntuale  alla popolazione, anche attraverso modalità interattive digitali, circa le diverse fasi della trattativa, considerando l’interesse generale della Repubblica e le implicazioni che da tale Accordo scaturiranno per il futuro del Paese’”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Non abbiamo sottoscritto l’Odg perché le premesse dell’ordine del giorno non sono condivisibili. E’ un auto-incensamento del lavoro del governo. E a nostro avviso il governo non ha fatto un buon lavoro. Il nostro movimento non firma a busta chiusa. Perché dovrei sottoscrivere un documento in cui manifesto apprezzamento per il lavoro della Segreteria e degli studi compiuti, quando non ho visto niente di questi studi? Caduta di stile solita di Giovagnoli. Rete non è movimento del ‘No’. La nostra disponibilità a sottoscrivere l’ordine del giorno c’era e rimane, ma chiediamo vengano accolte le nostre richieste. Non manifestiamo apprezzamenti per studi e lavori su cui non ho avuto alcuna informazione e non condividiamo neppure l’auto-incensamento del lavoro del governo. E’ inutile lavorare delle ore per trovare una quadra e mostrare disponibilità per poi arrivare nell’Aula e colpire il movimento Rete sfasciando il lavoro fatto”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Ringrazio Ciavatta per avermi posto all’attenzione dei lavori dell’Aula. Ho avuto una caduta di stile ovvero non ho citato Rete in un commento ma non si può fare. Ci siamo confrontati per ore sull’ordine del giorno, abbiamo fatto almeno 5 modifiche su suggerimento di Rete e poi non sottoscrivono l’Odg. Mi dispiace di questo fatto perché avrei voluto leggere un documento sostenuto da tutta l’Aula”.

Nicola Renzi, Ap: “C’è una doglianza nei confronti dell’Odg. Prima però vorrei chiarire alcune cose: ieri tutti i gruppi hanno dato disponibilità a confrontarsi su questo documento. Siamo opportunamente arrivati a una mediazione. L’intendimento era di uscire dall’Aula con ordine del giorno condiviso perché questo è momento cruciale e condiviso e dovremmo dimostrare unità del Paese di fronte a trattativa così importante. Rilievi sono stati recepiti quasi nella totalità. Al netto di tantissime chiacchiere la realtà è una: tutte le realtà politiche di quest’Aula, tranne una, hanno condiviso questo ordine del giorno. E perché? Perché non vogliono esprimere apprezzamento per l’attività del governo. Peccato non ci sia scritto nulla di tutto questo. Nell’Odg si esprime apprezzamento per “attività diplomatica a livello bilaterale” e per la “l’attività tecnica esperita”. Avevamo dato massima disponibilità. Il mio auspicio era di arrivare a unità e di dimostrare che l’interesse di tutti era superiore a interessi di bassa lega”.

Marco Podeschi, Upr: “Dispiace sentire un innalzamento dei toni su questo argomento di politica estera. Quando si parla di questi argomenti l’auspicio è che la classe politica, nel rispetto delle singole posizioni, dia un segnale di unità. Siamo in fase di avvio del negoziato e dobbiamo dare l’impressione che su un tema così delicato San Marino sia unita”.

Simone Celli, Ps: “Sulla collocazione internazionale di San Marino credo sia fondamentale ricercare un’unità di intenti. L’Odg impegna il governo a mantenere aperto il confronto con le forze politiche. Noi parteciperemo a questi momenti di confronto con spirito costruttivo perché siamo dinanzi a una passaggio molto significativo. Può essere una grande opportunità e riteniamo che il nostro paese debba presentarsi con la forza necessaria”.

Franco Santi, Civico 10: “Daremo il nostro contributo per raggiungere unità massima su un tema così forte e importante”.

Tony Margiotta, Su: “Anche noi abbiamo sottoscritto questo ordine del giorno. Ribadiamo che avremmo preferito l’adesione all’Ue, ma meglio questo che niente”.

Maria Luisa Berti, Ns: “L’Odg è frutto di un confronto assolutamente positivo e proficuo con tutte le forze politiche tra cui anche Rete. Di fronte a questa collaborazione proposta ieri sera, con sorpresa ho visto che è stato completamente cambiato atteggiamento”.

Odg sugli attentati terroristici di Parigi/approvato all’Unanimità

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Tema dell’Odg è molto serio, è sui fatti accaduti a Parigi su cui il Consiglio Grande e Generale nella sua interezza ha trovato una sintesi su un testo per dare anche una valutazione dell’Aula, oltre quelle delle istituzioni sammarinesi che si sono già espresse.

“In relazione agli attentati terroristici avvenuti a Parigi il 7-8-9 gennaio 2015 (.. )unendosi al cordoglio verso le famiglie delle vittime, verso Charlie Hebdo e la comunità ebraica di Parigi, verso tutta la Repubblica francese, (…) ricordando gli impegni assunti dalla Repubblica di San Marino in tutte le organizzazioni internazionali verso la pace e la condanna di ogni tipo di terrorismo e le normative approvate, anche recentemente, in materia di lotta al terrorismo e al finanziamento del terrorismo, il Consiglio Grande e Generale si associa ai messaggi già espressi dalla segreteria per gli Affari esteri e dagli Ecc.mi Capitani Reggenti di cordoglio e partecipazione al presidente e al popolo della Repubblica di Francia, (…) recepisce la posizione espressa dalla Repubblica di San Marino nel Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa e nell’Osce che auspicano “fermezza sui valori condivisi di democrazia, diritti umani e stato di diritto e il rafforzamento di un fronte unito interno a questi valori e adottando misure per la libertà, la tolleranza”, (…) Invita il congresso di Stato a continuare a rappresentare tali valori in ogni organizzazione internazionale “a potenziare tutte le azioni di prevenzione di tali barbari atti da cui non possiamo aprioristicamente essere immuni, aumentando il controllo sul territorio e la collaborazione internazionale per un efficace ed esteso scambio di informazioni tra le forze di polizia e rispetto alla movimentazione di risorse finanziarie di gruppi terroristici”.

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