Consiglio Grande e Generale, venerdi’ 24 maggio, mattina

Consiglio Grande e Generale, venerdi’ 24 maggio, mattina

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE

20-24 MAGGIO

VENERDI’ 24 MAGGIO – MATTINA

 

I lavori del Consiglio grande e generale ripartono dalla prima lettura del progetto di legge “Raccolta delle disposizioni sulle banconote e monete”, illustrato dal segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici. Segue la prima lettura dei progetti di legge “Legge sulle Giunte di Castello”, presentato dal segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini, e “Modifiche alla Legge 24 febbraio 1994 n.22 (Legge sulle Giunte di Castello)”, presentato dal consigliere dell’Upr, Giovanni Lonfernini.

Altra prima lettura riguarda il Progetto di Legge “Modifica dell’art.2 della Legge 18 dicembre 1990 n.152 – Calendario delle Festività”, illustrato dal segretario di Stato per l’Istruzione, Giuseppe Maria Morganti, su cui si conclude la seduta mattutina.


Di seguito un riassunto dei lavori.

 

Comma 20. Progetto di legge “Raccolta delle disposizioni sulle banconote e monete

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Pur essendo un progetto di legge tecnico, riveste una notevole importanza politica. Si tratta infatti del primo intervento che dà attuazione agli impegni presi con l’Unione europea con la sottoscrizione, il 27 marzo 2012, della nuova Convenzione monetaria, entrata poi in vigore il 1° settembre scorso.

Entro i termini previsti la repubblica si è impegnata ad attuare quelle disposizioni che introdurrà nel proprio ordinamento giuridico per recepire l’acquis comunitario in materia di: prevenzione del riciclaggio, della frode e della falsificazione; disposizioni sulle banconote e monete (entro 1 anno); normativa bancaria e finanziaria; normativa sulla raccolta dei dati statistici (entro 4-6 anni).
Con urgenza dobbiamo quindi aggiornare la normativa in materia di banconote, con riguardo ai controlli.

Il progetto di legge da un lato inserisce nell’ordinamento giuridico le più recenti disposizioni comunitarie, dall’altro sintetizza tutte le disposizioni, vigenti e nuove. Viene anche istituito all’Ufficio centrale nazionale Interpol l’Ufficio centrale per il falso monetario previsto dalla Convenzione di Ginevra. Il testo recepisce le vigenti disposizioni comunitarie in materia di banconote e monete, e tiene inoltre già conto delle innovazioni introdotte dalle più recenti normative, adattandole dove necessarie al nostro ordinamento.

Le principali novità riguardano: attribuzione all’Interpol della funzione di Ufficio centrale per il falso monetario; ridefinizione della lista dei soggetti gestori del contante; introduzione per loro di obblighi di rilevazione e ritiro della circolazione, anche per le banconote danneggiate; previsione dell’obbligo di ricorrere ad apparecchiature omologate; riconoscimento del diritto d’autore alla Bce, per le banconote, e all’Ue per le monete; introduzione di precise regole per le emissioni sammarinesi; introduzione di un range sanzionatorio molto più ampio, da 100 a 50 mila euro”.

Marco Podeschi, Upr: “E’ possibile nelle prossime sedute consiliari avere la road map del 2012 sugli interventi n materia? Così sarebbe possibile ragionare sui vari argomenti. L’istituzione dell’Ufficio centrale per il falso fa riferimento al’Ufficio centrale Interpol, dunque occorre arrivare celermente al riordino delle forze di polizia. E’ anomala l’istituzione di questo ufficio in capo all’Ufficio Interpol che è stato istituito a sua volta con delibere del congresso di Stato. Non esistono infatti a oggi leggi o decreti che normano la sua attività. Anche in Italia c’è una legge specifica sui suoi compiti, per cui occorre stabilire velocemente cosa deve fare l’Interpol a San Marino.
Nel progetto di legge si fa riferimento a una convenzione tra Banca centrale e Interpol, occorre essere più specifici. In riferimento agli aspetti di natura economica, quanto è l’impatto dell’Ufficio per il falso, come si finanzia, ci sono fondi comunitari? Quali saranno gli impatti sull’Azienda filatelica? Ci saranno adeguamenti allo statuto di Banca centrale?
E’ inoltre prevista per Bcsm la facoltà di sottoscrivere convenzioni con la Zecca e Banca d’Italia. Ma per statuto già può farlo, in termini di sovranità questo riferimento non è il massimo. Sono stati calcolati gli impatti sulla comunità sammarinese?. In prospettiva è previsto un intervento per la verifica sell’attività fraudolenta legata alle carte di credito?”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “Sull’Ufficio centrale per il falso, Banca centrale già svolge queste mansioni. Sono perplessa. La mole di lavoro non è grande, nel 2011 l’istituto di vigilanza ha ritirato 169 euro di banconote. C’è poi un riferimento a un comma che non esiste di un decreto. Spero sia un errore in buona fede”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, replica: “Se fosse in malafede, sarebbe veramente puerile. Controlleremo. Sulla road map sono d’accordo, nel 2013 ci sarà una sorta di ingorgo di adeguamenti per il nostro sistema, tra Moneyval, Ocse e Convenzione monetaria con l’Ue . E quattro provvedimenti di questa seduta fanno parte di quel percorso. Produrremo l’elenco, è utile.
Il grosso del lavoro riguarda non tanto l’aspetto normativo, rispetto al Moneyval siamo al 40%, quanto quello attuativo e l’implementazione dei controlli. Per quanto riguarda Interpol e riordino delle forze di polizia serve una riflessione politica. Aderire a organismi e norme sovranazionali pone il problema di quale struttura utilizzare per interfacciarsi. Il problema dei costi non è dunque prioritario. Per il riordino delle forze di polizia, la revisione del sistema dei controlli del tribunale, delle indagini finanziarie e sulle attività economiche, abbiamo bisogno di servizi strutturati che siano sostenibili economicamente e in compliance con gli impegni presi. Serve insomma una razionalizzazione scrupolosa.
Ci muoviamo all’interno di molte direttive europee e il lavoro del governo è in corso, e anche Interpol e Bcsm dovranno adeguarsi. Il rapporto con la Bce è un punto centrale e ci sono riferimenti anche nella legge per lo sviluppo. Per l’azienda filatelica la convenzione chiede un maggiore scrupolo nelle emissioni. L’impatto sul sistema ci sarà sia in maniera diretta che indiretta. Sulle carte di credito studieremo chi nell’amministrazione farà da interfaccia sui controlli. La Pa è una struttura complessa in cui le risorse vanno razionalizzate. Spesso è autoreferenziale e questo rende più difficile la ristrutturazione di alcune sue parti”.

Comma 21 Progetto di legge “Legge sulle Giunte di Castello”, Progetto di legge “Modifiche alla Legge 24 febbraio 1994 n.22 (Legge sulle Giunte di Castello)”

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “La legge intende promuovere e stimolare la partecipazione dei cittadini rendendoli soggetti attivi della vita pubblica. La proposta che questa Assemblea si accinge a esaminare mira a potenziare e valorizzare il ruolo e le attribuzioni delle Giunte di Castello: si intende riconoscere una funzione più incisiva e determinante nelle deliberazioni, nelle decisioni che riguardano la vita politica, istituzionale e amministrativa del Castello e del Paese. Tra le principali novità risulta una più chiara definizione delle attribuzioni e delle competenze delle Giunte, in relazione alla formulazione di pareri obbligatori e/o facoltativi nell’ambito dei procedimenti amministrativi e alla formulazione di documenti e atti di indirizzo politico, economico e sociale che interessano il Castello. Il progetto di legge vuole favorire la partecipazione democratica del cittadino alla vita pubblica incentivando una maggiore integrazione tra le amministrazioni locali e le istituzioni e agevolando, dal punto di vista burocratico e amministrativo, l’impegno dei singoli componenti della Giunta”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “E’ una proposta organica di riforma delle Giunte. Il progetto introduce correttivi alla normativa vigente: più incisiva l’azione delle Giunte di Castello valorizzandone l’opera. La nostra volontà è di arrivare a una soluzione condivisa intorno a questo tema. Vogliamo restituire dignità e considerazione alle Giunte di Castello. A un anno dal loro rinnovo c’è il rischio che si possano vedere sempre meno persone impegnate in queste realtà. O si cancellano queste realtà oppure le mettiamo in condizione di contare: si intraprenda un percorso innovativo. La legge deve, in primis, definire il principio della personalità giuridica al Castello esonerando il Capitano di Castello dal dover rispondere direttamente in caso di procedimenti giudiziari per talune situazioni. Riteniamo inoltre che debbano essere definite una serie di norme per rendere più incisivo, in materia di governo del territorio e di governo delle dinamiche sociali del territorio, il ruolo delle Giunte. Un esempio? Elenco dei lavori pubblici presentato dalle Giunte nel mese di marzo di ogni anno e poi a settembre, in un confronto con gli altri attori istituzionali sammarinesi, si stenda un programma pluriennale per definire i lavori pubblici prioritari da effettuare. Così si garantirebbe l’esecuzione dei lavori pubblici nei Castelli. Nella nostra proposta inoltre abbiamo definito uno scorporo dei fondi per i gettoni di presenza dei Capitani di Castello dal Fondo per il finanziamento delle Giunte di Castello. E’ una risposta chiara e netta a chi si impegna e a chi ci mette la faccia: occorrono risposte in un’ottica di dignità e considerazione”.


Italo Righi, Pdcs
: “Il progetto di legge del governo aggiorna normativa ormai obsoleta di cui sono evidenti i limiti. Il disegno di legge definisce nuovi compiti e attribuzioni per i Capitani di Castello e le Giunte. Maggiore collegamento tra potere centrale e potere locale: questo è il principio di questa norma. Si riconosce il lavoro di chi decide di fare qualcosa per il proprio Paese e inoltre si garantisce una maggiore autonomia di questi organismi. Le Giunte di Castello sono molto importanti”.

Simone Celli, Ps: “Riconosco la positività dell’iniziativa intrapresa. Negli anni abbiamo toccato con mano l’importanza delle Giunte di Castello per il supporto concreto ad attività nel campo del sociale, del volontariato e della cultura. Ancor più importante il ruolo di raccordo tra le realtà locali, i territori e le istituzioni centrali. La politica deve rispondere alla necessità di una revisione organica di un impianto normativo obsoleto che regolamenta funzioni, attribuzioni e competenze delle Giunte di Castello. Auspico dibattito serio e responsabile con un obiettivo ben definito: restituire dignità alle Giunte di Castello. In queste realtà locali ci sono tante persone che mettono a disposizioni gratuitamente proprio tempo e proprio impegno. I due provvedimenti legislativi prevedono punti di contatto e auguro un compattamento dei due testi. L’obiettivo comune è quello di rafforzare il ruolo delle Giunte di Castello”.

Franco Santi, C10: “Esprimo compiacimento per questi progetti di legge che arrivano in Aula. Le Giunte hanno una forte connotazione col territorio e l’obiettivo della riforma deve essere proprio quello di riconoscere l’importanza del loro ruolo”.

Francesco Morganti, Psd: “le. Castelli, Capitani e Giunte sono realtà istituzionali tra le più antiche, che facilitano la relazione tra cittadini e amministrazione centrale. In Europa è molto diffuso il decentramento governativo, da noi non c’è un’ampia autonomia per le figure locali. I Capitani e le Giunte di Castello sono eletti direttamente, per cui il loro ruolo non è marginale.
Da anni si parla di riforma, a c’è stata troppa ritrosia da parte del potere centrale. Esistono due scuole di pensiero: chi sostiene che sono organismi da abrogare, chi che vadano invece valorizzate. La prima ipotesi è provocatoria, vuole accelerare l’iter di riforma per una istituzione che è espressione della buona politica. La firma della Carta europea delle autonomie locali valorizza le Giunte. Serve un confronto concreto per una soluzione unitaria, senza ritardi dato che tra un anno ci sono le elezioni amministrative. Tra prima e seconda lettura serve un confronto per arrivare a un testo condiviso, tenendo conto della proposta dell’Upr”.

Stefano Canti, Pdcs: “Se il Paese è indipendente è il frutto di innumerevoli vicende storiche. C’è il diritto del cittadino a partecipare alla vita del paese e istituzioni e realtà locali devono essere partner. Ci sono stati vari interventi legislativi in materia. Se Giunte e Capitani di Castello sorvegliano il buon andamento dei servizi locali e hanno compiti consultivi e propositivi, occorre garantire maggiore autonomia al loro operato. E il progetto di legge dà maggiore riconoscimento al loro ruolo”.

Alessandro Mancini, Ps: “E’ un tea di cui si parla da tanto tempo e che è molto importante a un anno dalle prossime elezioni amministrative. Occorre dotare le nuove Giunte di un dispositivo legislativo più adatto alle loro esigenze, valorizzando il ruolo di collegamento tra cittadini e istituzioni, il ruolo sociale e la vicinanza ai problemi della realtà locale. Occorre prevedere la possibilità di togliere decisioni che sono in capo al Consiglio grande e generale e al congresso di Stato. La richiesta dei Capitani a partecipare alla programmazione dei lavori sul territorio è fondamentale. Determinante è anche il parere consultivo. Mi auguro che dai due progetti di legge ne nasca uno condiviso: i Capitani devono avere forza, autonomia, potere decisionale e devono essere il primo interlocutore con le istituzioni”.

Marco Podeschi, Upr: “E’ significativo che maggioranza e Upr abbiano presentato un progetto di legge sullo stesso argomento. Le Giunte, assieme alla Reggenza, sono le istituzioni più apprezzate. Ma se c’è un riconoscimento rilevante verso il ruolo dei Capitani di Castello, la legge ha delle crepe. Ora ci sono prerogative nuove e la normativa va rivista. Le Giunte servono e devono avere la necessaria dignità in termini di funzioni e di autonomia amministrativa. E’ riduttivo pensarla come una sentinella dei piccoli lavori pubblici. Danno infatti un grande messaggio di civiltà e cercano di rispondere alle richieste dei cittadini. Dai due progetti di legge occorre trovare una sintesi per dare una risposta veloce a avere una base normativa chiara. Serve un salto in avanti e la Pa deve dare risposte alle Giunte, non può essere latitante o scaricare responsabilità”.

Paolo Crescentini, Ps: “La legge attuale non risponde più alle esigenze, serve un nuovo quadro normativo. Oggi finalmente si può arrivare a un testo di legge e mi auguro che sia la sintesi dei due presentati e delle richieste di Giunte e Capitani di Castello. Ricoprire quegli incarichi riserva più oneri che onori, sono dimenticate. Siamo a un anno dalle elezioni amministrative, occorre cambiare le regole del gioco senza perdere più tempo. Sarebbe un grave errore, anche perché è difficile trovare cittadini che vogliano mettersi in gioco nelle Giunte, specie nelle piccole realtà”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Finalmente un progetto di legge che valorizza e dà autonomie alle Giunte di Castello, privilegiando il loro ruolo indispensabile di collegamento tra cittadini e istituzioni. Il testo promuove inoltre la partecipazione dei cittadini e valorizza il ruolo sociale e politico di questi organi. Giunte e Capitani di Castello operano con spirito di servizio e ora ci sarà una più chiara attribuzione delle loro funzioni. La legge è necessaria e indispensabile, spero che siano accolti i suggerimenti costruttivi delle forze politiche e della legge dell’Upr”.

Francesca Michelotti, Su: “Le Giunte, al di là del raccordo sociale, sono istituti pubblici rappresentativi. All’articolo 18 viene previsto un quorum elettorale nel caso alle elezioni si presenti una sola lista. Io sarei per abbassarlo. I Capitani dovrebbero rappresentare gli interessi del Castello anche verso violazioni da parte dell’interesse legittimo pubblico. Dovrebbero potere ricorrere contro decisioni amministrative che ledono gli interessi della comunità. Un altro aspetto da valorizzare è il consolidamento della partecipazione democratica. La Repubblica soffre infatti una perdita del vissuto della dimensione urbana. Occorre aumentare l’autonomia sul distretto urbano. Infine perché non ampliare la platea di chi vota per le Giunte, estendendola ai sedicenni e ai residenti non cittadini?”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Dobbiamo decidere se vogliamo dare un ruolo effettivo ai Capitani e alle Giunte di Castello o se vogliamo limitare il loro compito: io credo debba essere data loro autonomia permettendogli di decidere liberamente senza troppi vincoli. Sugli appalti mi vedo costretto a fare una osservazione per una problematica che mi allarma: a causa di una normativa sugli appalti che fa acqua da tutte le parti molti soldi spesi dall’amministrazione sammarinese vengono dirottati fuori territorio spesso facendo leva sull’urgenza dell’intervento. Nel caso delle Giunte di Castello credo che si debba fare in modo che i soldi della P.A., messi a gara con bandi pubblici, debbano rimanere all’interno del paese creando un indotto economico per San Marino”.

Rossano Fabbri, Ps: “L’auspicio è che le prossime elezioni delle Giunte di Castello si svolgano con nuova normativa. Dovremo cercare di valorizzare l’autonomia decisionale, organizzativa e finanziaria delle Giunte di Castello. Importante il loro ruolo di promozione e formazione per tutti quei cittadini che vogliono avvicinarsi al mondo politico. Credo che sia giunta l’ora per cui alcuni pareri espressi dalle Giunte di Castello diventino vincolanti: lo sfogo del Capitano di Castello di Acquaviva, in cui si lamentava per non avere mezzi e competenze, è significativo delle difficoltà in cui operano. L’auspicio è che questi due progetti di legge possano trovare un’unica collocazione finale in una legge organica in grado di riconoscere una più ampia autonomia a questi organismi”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Siamo dinanzi a due progetti di legge simili. Un punto di giuntura andrà trovato perché, a mio avviso, la politica deve superare certe divisioni e ritrovare una certa unità. La legge interviene per ridare vigore a uno strumento molto importante della nostra società come le Giunte di Castello. Dobbiamo elaborare una nuova legge che dia maggiori responsabilità e più vigore alle Giunte di Castello”.

Paride Andreoli, Ps: “Ci auguriamo che possa giungere un provvedimento in grado di rispondere appieno alle esigenze di partecipazione. Le leggi presentate possono accogliere appieno questi sentimenti e queste indicazioni che provengono dal mondo delle Giunte di Castello e della popolazione di San Marino. Le Giunte sono organismi di grande e ampio collegamento tra istituzioni locali e Stato centrale”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni, replica: “Dopo il necessario confronto l’auspicio è che su questa tematica si possa giungere a un testo il più possibile condiviso tra Governo, partito proponente e le altre forze politiche. Quando si interviene per valorizzare il lavoro di persone che mettono a disposizione il proprio tempo nell’interesse della collettività ci devono essere considerazioni che vanno aldilà degli schieramenti politici. Esprimo l’apprezzamento per gli interventi fatti in Aula che hanno sottolineato l’importanza delle Giunte di Castello”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “L’Upr dà la sua disponibilità affinché il nostro progetto di legge possa essere un elemento di discussione per arrivare a una sintesi condivisa. Esprimo forte condivisione sul fatto che in tutti gli interventi è stata ribadita la volontà di non dare corso a semplici ritocchi ma a una scelta che va verso l’innovazione con l’obiettivo di un migliore operatività delle Giunte e dei Capitani di Castello. La sintesi finale dovrà contenere una serie di aspetti, dalla necessità di attribuire personalità giuridica alla Giunte al rafforzamento dei loro poteri. Occorre prevedere l’obbligo di informazione sui progetti che vengono realizzati nel loro territorio, parere consultivo e l’obbligo di invio di tutte le convenzioni che le riguardano. C’è un punto di divergenza sui rapporti con la Pa. Serve una vera corrispondenza tra Pa e Giunte.
Devono potere esprimere parere su bilancio Stato e avere un elenco dei lavori pubblici. Sugli emolumenti serve nuovo criterio di ripartizione, mentre sui permessi speciali occorre definire norme per chi lavora nel settore privato. Serve un maggiore raccordo tra la legge sulla Protezione civile ce l’operatività delle Giunte. Infine occorre allineare le loro esigenze con la cittadinanza”.

Comma 22. Progetto di Legge “Modifica dell’art.2 della Legge 18 dicembre 1990 n.152 – Calendario delle Festività”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione: “In seguito all’approvazione dell’istanza d’Arengo presentata dai cittadini dell’associazione Sandro Pertini si rende necessaria questa modifica all’articolo 2 della legge 152 del 1990 affinché la Festa del 28 luglio annoverata tra le ricorrenze civili della Repubblica, possa essere celebrata quale ‘Anniversario della caduta del fascismo e Festa della libertà’”.

Marco Podeschi, Upr: “Mi aspettavo la richiesta di procedura d’urgenza. Ma evidentemente a volte c’è una visione miope delle procedure. O forse ci sono divergenze ideologiche all’interno della maggioranza di cui non sono a conoscenza. Comunque non è questo l’argomento che cambierà i destini della Repubblica. Dal segretario di Stato Morganti mi aspettavo una riflessione sociale e culturale, su questo tema c’è un peso storico”.

Simone Celli, Ps: “La nuova denominazione è molto più pertinente e adeguata per valorizzare una ricorrenza molto importante. Il 28 luglio rappresenta il ritorno alla democrazia e alla libertà, la liberazione da un odioso regime totalitario. Condividiamo il provvedimento e auspichiamo che sia approvato già nella prossima seduta”.

 

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