Corriere Romagna: La musica popolare si fa strada /
A Bellaria Igea Marina da oggi a domenica musicisti, cantori e artisti al festival dedicato alle musiche della tradizione orale
BELLARIA. Da oltre vent’anni (la prima edizione risale al 1993) la fine del mese di maggio a Bellaria Igea Marina significa Festa della Borgata o, ufficialmente, La borgata che danza, festival di strada dedicato alle musiche della tradizione orale. Un intenso fine settimana, da oggi a domenica, in cui indagare i repertori e le modalità della trasmissione orale dei saperi rapportandoli all’attualità quindi riscoprendone significati e, soprattutto, funzioni. Perché nell’era dei social network e della grande mutazione degli strumenti della comunicazione, l’“oralità” sembra aver ritrovato nuove forme e un nuovo ruolo. Accanto al quale rimane quello, fondamentale e antico, della socializzazione, della ricchezza che sempre scaturisce da ogni incontro, scambio, confronto: ed è proprio questo uno dei motivi alla base di questo festival che continua a rinnovarsi nel nucleo storico della Borgata Vecchia di Bellaria, nelle vie Ionio e Romea, in cui confluiscono insieme generazioni diverse. E culture diverse, perché la Borgata in questi giorni accoglie musicisti, cantori e artisti provenienti da tutta Italia accomunati dall’impegno nella ricerca e nella valorizzazione dei repertori tradizionali della loro terra. Così, insieme ai romagnoli di gruppi come l’Uva Grisa (di casa qui a Bellaria) o i Musicanti di San Crispino, sono chiamati ad esibirsi gli emiliani Suonabanda, che da vent’anni su muovono alla ricerca degli antichi balli “staccati” a lungo dimenticati sotto la schiacciante diffusione del liscio; poi i piemontesi dell’Orchestrina di ottoni Feu e Fiame di Caprie con il loro liscio “agricolo” e tutto il repertorio del ballo a palchetto – ovvero quei balli che si facevano sulla piccola piattaforma smontabile che l’orchestra portava con sé; e ancora gli Organetti di Montalto, nelle Marche, con i saltarelli e gli stornelli della valle del Piceno. (…)
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