Consiglio Grande e Generale. Venerdi’ 9 ottobre 2015. Seduta del Mattino. Agenzia Dire. Della Torre 1

Consiglio Grande e Generale. Venerdi’ 9 ottobre 2015. Seduta del Mattino. Agenzia Dire. Della Torre 1

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE
8-9 OTTOBRE

VENERDI’
9 OTTOBRE- Mattina

Il Consiglio
Grande e Generale si apre con la presentazione del Progetto di Legge
“Modifiche
alla Legge 23 dicembre 2014 n. 219 e Variazione di Bilancio di
Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato
per l’esercizio finanziario 2015” da parte del Segretario di Stato
alle Finanze Gian Carlo Capicchioni. Dibattito molto accesso con
tanti interventi dei consiglieri. Il Segretario di Stato Capicchioni,
anticipando le intenzioni di alcuni esponenti della minoranza che
hanno presentato un odg sull’emissione di titoli di debito pubblico
pari a 102 milioni di euro di cui 40 per
il
rafforzamento del patrimonio di vigilanza della partecipata Cassa di
Risparmio
,
ha annunciato la
disponibilità
della Segreteria ad una audizione in commissione Finanze prima del
passaggio in seconda lettura con i vertici di Banca Centrale (in
particolare quelli di vigilanza).

La seduta mattutina si conclude con l’intervento del consigliere
Gerardo Giovagnoli (Psd). Si riprenderà oggi pomeriggio alle 15 con
gli altri interventi.

Di
seguito un estratto degli interventi.

Comma
9. Progetto di legge “Modifiche alla Legge 23 dicembre 2014 n. 219
e Variazione di Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del
Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2015”.

Gian
Carlo Capicchioni (Segretario di Stato alle Finanze):
Il
progetto di legge contiene gli adeguamenti dei capitoli di entrata e
in uscita in funzione alle esigenze strettamente riferite alla
gestione dell’esercizio in corso del bilancio dello Stato e degli
enti e aziende del settore pubblico allargato. I dati relativi alla
chiusura del rendiconto generale dello Stato per il 2014 sono stati
definiti nel mese di settembre dopo l’acquisizione del dato
relativo al conguaglio IGR delle persone fisiche. Il consuntivo
finanziario dello Stato per l’esercizio finanziario 2014 chiude con
un avanzo d’amministrazione di 3.895.370,69 euro, a fronte di un
disavanzo stimato in sede di variazione di bilancio di previsione
2014 pari a 14.932.259,50 euro. Al risultato hanno contribuito, oltre
agli interventi sul contenimenti della spesa e al consolidamento
delle entrare, il recupero dei crediti definiti di dubbia e difficile
esigibilità. Il disavanzo per l’esercizio 2015, previsto
inizialmente in 13.798.949,36 euro, è passato a 7.710.266,77 con una
diminuzione del 44,12%. L’obiettivo che il governo intende
raggiungere durante la gestione dell’esercizio 2015 è il pareggio
di bilancio. Per le previsioni delle entrate fiscali relative alle
imposte dirette sono state confermate le stime effettuate in sede di
bilancio di previsione 2015 tenuto conto del dato effettivo 2014
relativo all’introito dell’imposta generale sui redditi derivante
dall’entrata in vigore della riforma fiscale comprensivo del
conguaglio riscosso nel 2015, pari a 17.205.013,88, che ammonta a
112.157.588,75 euro. I trasferimenti per il settore pubblico
allargato per enti e aziende sono stati variati in diminuzione, fatta
eccezione del trasferimento all’Istituto per la Sicurezza Sociale
per il settore previdenziale che comporterà per il 2015 una maggiore
spesa di 5.962.000 euro. Si rileva il maggior utile dell’Azienda
Autonoma dei Servizi Pubblici per 1.600.000 euro. L’AASS incrementa
gli investimenti finanziati con le proprio riserve da 6.500.000 a
8.250.000 euro. Lo schema del bilancio di previsione dello Stato per
l’esercizio 2015, variato in sede di assestamento di bilancio,
presenta nel complesso il totale delle entrate e delle uscite, ed è
passato da 516.984.600,96 euro a 588.899.478,71, + 13,91%. Le
principali variazioni delle previsioni d’entrata dell’esercizio
2015, riviste in relazione all’andamento degli incassi
dell’esercizio in corso, riguardano i proventi della vendita dei
valori fiscali e bollati, + 350mila euro; tasse su patenti di
commercio industria, – 150mila euro; confisca beni, fondi e valori, +
2.397.200 euro; sanzioni pecuniarie ufficio tributario, + 500mila
euro; imposta speciale sui prodotti petroliferi, +200mila euro;
ricavi cessione metalli per coniazioni numismatiche, + 650mila euro;
ricavi gestione prodotti petroliferi, – 450mila euro; multe e spese
di giustizia, +780mila euro; proventi vendita valori filatelici, –
1.587.000 euro; proventi vendite valori numismatici, – 500mila euro;
avanzo Azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici, + 1.600.000
euro; introiti relativi al risarcimento danni da procedimenti
giudiziari e accordi transattivi, + 220mila euro. Il totale delle
variazioni positive in entrata ammontano a 86.216.260,34 euro,
comprensivo dello stanziamento di 72 milioni per emissione titoli del
debito pubblico. Il totale delle variazione negative ammontano a
14.301.382,59 euro, di cui 6.088.682,59 per diminuzione del capitolo
“accensione di mutuo a pareggio di bilancio”. Pertanto,
l’accensione del mutuo passa da 13.798.949,36 a 7.710.266,77 euro.
Le principali variazioni in uscita per l’esercizio 2015 riguardano
interessi passivi su finanziamenti, anticipazioni e scoperti in conto
corrente, – 1.200.000 euro; interessi passivi su finanziamento per la
realizzazione di opere infrastrutturali strategiche per lo sviluppo,
– 450mila euro; fondo di dotazione per manodopera AASLP, – 1 milione
di euro; contributo all’università per spese di funzionamento, –
250mila euro, e investimento, – 13.500 euro; contributo dello Stato
al CONS, – 109.600 euro, contributi vincolanti alla partecipazione a
manifestazioni sportine estese, – 114mila euro, investimenti, –
14.700 euro; promozione manifestazioni sportive a valenza turistica,
-234.500 euro; oneri a carico dello Stato per gestione fondo pensioni
lavoratori dipendenti, + 5.952.000 euro; oneri per trasporti, +
106mila euro; oneri per diritto allo studio, + 304.850 euro; fondo
speciale per interventi sull’occupazione e contenimento costo del
lavoro, +250.500 euro; interessi per prestiti di edilizia ed
eliminazione barriere architettoniche, – 700mila euro; acquisto beni
immobili, + 923.423,34 euro; variazioni sui capitoli vari degli oneri
retributivi al personale comportiamo una variazione complessiva in
equilibrio pari a 2.908.000 euro. Il progetto di legge prevede la
disposizione generale per l’emissione di titoli del debito
pubblico, da emettersi entro il 31 dicembre 2016, sino a un ammontare
complessivo di 102 milioni di euro nominali. Le caratteristiche di
ogni emissione di titoli saranno definite nel rispetto di determinati
criteri. La durata di ciascuna emissione non potrà superare i 10
anni, lo Stato dovrà riservarsi il diritto di rimborsare
anticipatamente il debito a una certa data mediante l’esercizio di
una o più opzioni di tipo call. Le finalità sono il rafforzamento
del patrimonio di vigilanza della partecipata Cassa di Risparmio
mediante l’emissione di 40 milioni di titoli del debito pubblico,
il rimborso del finanziamento sottoscritto con gli istituti di
credito sammarinesi mediante l’emissione di 32 milioni di euro di
titoli del debito pubblico, il finanziamento di interventi per la
realizzazione di infrastrutture, con 30 milioni di euro di titoli del
debito pubblico.

Alcune
considerazioni sull’ordine del giorno relativo alla vicenda Cassa di
Risparmio: c’è un rafforzamento del patrimonio di 40 milioni di
euro. Questa operazione, che fa seguito a finanziamenti di 60 e 85
milioni, va vista come un rafforzamento e una tutela del
finanziamento e dell’esposizione che lo Stato ha verso Cassa di
Risparmio. Non condivido l’ordine del giorno. C’è però
disponibilità Segreteria di una audizione in commissione Finanze
prima del passaggio in seconda lettura con i vertici di Banca
Centrale, in particolare la vigilanza, sull’argomento. Per un
argomento così delicato lo strumento dell’odg non è condivisibile.

Mimma
Zavoli (Civico 10):

Non sappiamo quali saranno le fuoriuscite di denaro a causa della
voluntary che potrebbe portare fuoriuscite notevoli e all’accensione
di un debito per cui lo Stato si impegna a fare da garante. Lo
spettro che aleggia su di noi e su tutti coloro che hanno i loro
risparmi all’interno dei nostri istituti bancari è quello spettro
per cui ci si sente messi in una condizione di cattiva intenzionalità
se si cerca di rilevare che le attività intraprese dal Governo in
questi anni per rafforzare il patrimonio di Cassa di Risparmio, sono
ritenute non confacenti da qualcuno di noi. Come si può procedere
con iniezioni di liquidità, pur con lo Stato entrato a far parte di
Cassa, senza interrogarsi sulle incongruità gestionali? Questi non
sono fondi che appartengono al Cgg ma appartengono a tutti i nostri
cittadini. Tutti questi punti collegati disegnano un quadro
frammentario e sovrapposto. Domani sulle spalle dei nostri figli
verranno caricate le scelte non oculate di questa maggioranza. Noi
chiediamo che si prenda in considerazione la votazione dell’ordine
del giorno che abbiamo presentato perché questo sono scelte di fondo
non interferenti.

Marco
Gatti (Pdcs Ns):
Dati
del bilancio molto positivi. Rispetto alle perdite degli esercizi
precedenti è stato fatto un grosso lavoro di contenimento. Per
guardare al futuro dobbiamo fare in modo che finisca questo periodo
di bilanci in perdita. Con i bilanci in perdita diventa difficile
pensare al rientro delle perdite e agli investimenti sulle
infrastrutture. Abbiamo recuperato 18/20 milioni rispetto al
previsionale grazie a maggiori entrate. Da una parte sono stati tolti
la maggior parte degli interventi straordinari introdotti in passato,
dall’altra la riforma fiscale ha consentito l’incremento delle
entrate. Risultati frutto di scelte precise individuate dalla
maggioranza. E poi c’è stato un importante contenimento della spesa
in tutti i settori dello Stato. Ma oggi siamo anche in sede di
assestamento del bilancio 2015. Anche qui si vuole tentare di
arrivare a un bilancio che punti al pareggio. Dobbiamo mantenere il
trend positivo. E perché no puntare a un ulteriore esercizio in
positivo per andare a recuperare le perdite degli esercizi
precedenti. In questo bilancio abbiamo alcuni elementi che riguardano
interventi nel settore bancario e finanziario. Io credo questo: il
bilancio prevede di ristrutturare il debito pubblico e in tal senso
c’è un’emissione di 102 milioni diviso in tre interventi miranti a
ristrutturare il debito e a finanziare gli investimenti.

Massimo
Ugolini (Pdcs Ns):

Il bilancio 2014 chiude con un avanzo di 4 milioni di euro.
Un’inversione di trend significativa. Per il 2015 dai 14 milioni di
disavanzo siamo già arrivati ai 7 milioni in sede di assestamento ma
si cominciano a intravedere una serie di segnali, come un aumento
delle imposte indirette (che indicano una ripresa economica) che
lascia ben sperare. Necessari i 40 milioni di euro alla Cassa di
Risparmio perché ci sono una serie di vincoli legati al
rafforzamento che vanno affrontati.

Marco
Podeschi (Upr):

Il mio giudizio è sospensivo perché il Segretario ha raccolto una
manovra finanziaria disegnata dal suo predecessore. Upr in vista
della seconda lettura probabilmente presenterà degli emendamenti al
testo di legge. Chiediamo che qualora ci sia da parte del Governo
l’esigenza di presentare emendamenti al testo, ciò non avvenga
all’ultimo minuto come accaduto in passato. No a emendamenti omnibus.
In termini contabili rilevo che l’azienda di servizi continua ad
apportare importanti introiti alle casse dello Stato. Azienda di
servizi aumenterà anche investimenti sulla fibra ottica. E’ un
assestamento di bilancio in cui lo Stato per l’ennesima volta aiuta
il sistema finanziario. Ma è un assestamento di bilancio che
riguarda anche le Poste. Le Poste in futuro diventeranno la nuova
banca di San Marino: uno dei pochi settori in cui le Poste possono
espandersi è proprio quello finanziario. Sono perplesso perché
l’elemento centrale è l’emissione obbligazionaria di 102 milioni di
euro: un’emissione importante a cui il Governo ha dedicato appena
mezza pagina di relazione. Vogliamo più spiegazioni sul sostegno
dato a Cassa di Risparmio. C’è un problema di fondo e per questo
abbiamo presentato un odg insieme ad altre forze politiche. Che si
debba fare aumento di capitale a Cassa di Risparmio lo si sapeva dal
2012 però quello che ci ha lasciato perplessi è che non si può
venire fuori nel giro di dieci giorni con una richiesta del genere.
Fmi ha chiesto di ristrutturare la governance di Cassa di Risparmio.
Chiamiamo il Fmi una volta all’anno ma poi, quando il Fmi ci
prescrive una ricetta, iniziamo a dire che la ricetta data non va
bene. Non abbiamo riferimenti dell’Autorità di Vigilanza. Nei paesi
normali queste cose non le cura chi è parte in causa: ci sono le
Autorità di Vigilanza che definiscono qual è l’aumento di capitale
necessario. Noi chiediamo di avere un’audizione con i vertici di
Banca Centrale e un riferimento dell’Autorità di Vigilanza. A me
piacerebbe avere qualche informazione in più relativamente al nuovo
indebitamento di 102 milioni di euro. Qui non abbiamo praticamente
niente. Ma prima di indebitare i miei e i nostri figli devo avere
informazioni più dettagliate.

Pasquale
Valentini (Segretario di Stato per gli Affari Esteri):
“Il
segretario porta un assestamento che scende a 7 mln e 700, viene
quasi dimezzato, con il 47% in meno rispetto il previsionale. Andate
indietro nel tempo e ditemi quando un fatto del genere si è
verificato. Con tutti i problemi e di fronte alla situazione non
facile, siamo qui con un Consuntivo 2014 in attivo e un previsionale
che prevedeva un deficit di 13 mln di euro, mentre lo portiamo in
assestamento in una situazione molto migliorata dalla partenza. Cosa
ci consente l’operazione di emissioni di titoli? Mi permetto di
ricordare che l’Fmi più volte ha sollecitato il nostro Paese a
procedere in operazioni di questo tipo, non è un’idea improvvisata,
ma fa parte delle strategie con cui i Paesi hanno affrontato la crisi
economica. Con un assestamento che scende a metà del deficit
riusciamo così a finanziarie dei mutui accesi, il piano pluriennale
infrastrutturale, a fare un intervento su Cassa di Risparmio che
consente di riportare l’indice del suo patrimonio di vigilanza vicino
all’11% come previsto dalla nostra legislazione. E’ tutto a posto?
Sappiamo tutti che ci sono sicuramente due punti di criticità su
Cassa che il Fondo ha rilevato, ma non riguardano gli strumenti messi
a disposizione. Ci sono giudizi di non condivisione su come è stata
trasformata la governance e su come è stato strutturato il rapporto
tra Fondazione e Cassa. L’incertezza su questi due aspetti non deve
compromettere l’esito degli interventi fatti negli anni sulla Cassa,
la cui situazione rispetto di due anni fa è molto migliorata. E’
stato fatto tanto e giustamente dobbiamo chiedere tutte le garanzie
perché tutte le indicazioni siano portate a compimento perché
quanto fatto non sia compromesso. Al di là che bisogna avere tutti i
dati- che ci sono – mi pare sconsiderato, per una
strumentalizzazione politica, mettere in discussione un percorso come
questo, fregandosene di quello che può succedere e già sta
succedendo con problemi di screditamento nei confronti di Cassa.
Confondere questi piani è sconsiderato. Operazioni come queste su
Cassa avrebbero bisogno del massimo di condivisione e riservatezza,
per non creare inutili allarmismi e altrettanta determinatezza per
fare quello che manca invece che trasformare tutto in una questione
politica”.

Luca
Santolini (C10):

“Il focus del dibattito sono i 102 mln di euro di emissioni di
obbligazioni. Tre sono le tranche, 32 mln vanno a rimborsare i mutui
a pareggio aperti nelle Finanziarie precedenti. Sono circa mille euro
per ogni residente. Con un po’ più di coraggio e velocità quei 32
mln di debito non sarebbero stati necessari o sicuramente potrebbero
essere molto meno. La seconda tranche sono i 30 mln per il piano di
investimento, noi abbiamo chiesto da parte del governo un piano
sull’impatto di questi investimenti a medio-lungo termine, perché
ogni euro speso deve dare garanzie di ripagarsi. Fino ad oggi non
abbiamo avuto notizie di eventuali studi in questo senso e facciamo
fatica a giustificare la valenza di questi 30 mln di debito e qui il
giudizio è sospeso. Poi ci sono i 40 mln di euro per la
ricapitalizzazione di Carisp, è una cifra sulla cui necessità siamo
stati resi edotti ampiamente dall’Fmi nel suo ultimo riferimento. Ma
l’Fmi ci aveva anche segnalato che a fronte di un impegno così
imponente, dopo tre tranche investite, si rendeva auspicabile
l’ingresso dello Stato nella composizione societaria, almeno in modo
proporzionale. Le nostre domande su questo sono state inserite
nell’Odg depositato ieri, mi auguro che il segretario Valentini non
si riferisse a quello quando parlava di comportamento sconsiderato.
In quell’Odg noi chiediamo solo approfondimenti per avere un quadro
più chiaro della situazione. Mi auguro sia messo al voto in questa
seduta. Nell’assestamento c’è poi un atto di arroganza nell’articolo
16, dove il governo si fa beffe di una decisione presa dal Consiglio,
votata in modo trasversale, ovvero l’abbassamento del tetto massimo
degli stipendi della Pa. Il governo qui propone di riportare il tetto
a 300 mila euro per i vertici di Banca centrale. E’ l’ennesimo
affronto nei confronti dell’Aula consiliare. Posso solo sperare che i
Consiglieri, che in modo trasversale dieci mesi fa si sono battuti
per abbassare il tetto, facciano sentire la propria voce”.

Roberto
Ciavatta (Rete)
:
“I contenuti dell’assestamento: nell’Aslp c’èuna riduzione nelle
entrate, poi ci sono tagli che in linea di principio condividiamo, ma
danno qui un’indicazione di quali sono gli ambiti della Pa a cui il
governo decide di dare contributo minore. C’è un’intervento
significativo di tagli alle Giunte di Castello che già oggi sono
delle mere Pro-loco, e mi chiedo, alla luce della riforma che vuole
dare loro più centralità, che senso abbia passare da 400 mila a 350
mila euro. Si riducono del 70% i fondi per la riqualificazione
energetica, non sono considerati priorità dal governo. Poi c’è un
elemento importante nel superamento della volontà del Consiglio
Grande e Generale, relativamente al tetto degli stipendi per il
direttore di Bcsm e per i manager degli istituti che hanno contributi
pubblici. E’ vero, si è raggiunto il pareggio di bilancio attraverso
l’emissione di 102 mln di debito, diversamente avremmo fatto altro
debito per finanziare gli interventi che andremo a fare. Se un
imprenditore mi chiedesse un prestito, io chiederei garanzie e quali
siano le linee di intervento per avere attivi, altrimenti si è alla
stregua di una scommessa. Noi qui ci fidiamo di un Cda che mantiene
all’oscuro chi è in quest’Aula sui reali dati di quella banca.

Anche
i Tremonti-bond richiedevano garanzie. Certamente é necessario
intervenire su Cassa che è sistemica, ma vogliamo sapere i dati.
L’istituto va sostenuto, ma all’interno di una pianificazione del suo
ritorno all’attivo. altrimenti stiamo scommettendo al buio”.

Federico
Pedini Amati (Indipendente di minoranza):
“All’articolo
16 non si tiene in considerazione della volontà del Consiglio, con
un atto fatto alla solita maniera. Non ci stupiamo di questi ritorni
al passato. L’articolo 16 dà mano libera al governo di pagare
emolumenti stratosferici. Erano azioni degli uomini del passato, non
mi aspetterei questi atti da persone come lei, segretario
Capicchioni. Su Cassa di risparmio: a me piacerebbe che, al pari
della salvaguardia di certe istituzioni bancarie, si potesse
ragionare nella medesima maniera anche quando si dovrebbero salvare
imprese storiche che invece si lasciano andare alla chiusura con i
dipendenti lasciati a casa. E’ un meccanismo che non può continuare.
A Cassa di risparmio sono stati dati a vario titolo 60mln, poi 80 mln
di euro, l’Fmi ci diceva che la cifra non sarebbe bastata. Ora questi
40 mln di euro ulteriori mettono in sicurezza su tutti i punti di
vista la Cassa? Ci troveremo l’anno prossimo con un ulteriore
intervento da fare? E ancora, può essere l’ultima tranche in favore
di Cassa? Ci venga data una risposta in questo senso. Abbiamo ancora
in piedi un bando internazionale per la ricerca dei vertici di Bcsm,
su cui non ci arrivano informazioni, c’è la voluntary disclosure
verso cui ci è stato chiesto responsabilità che stiamo dimostrando.
D’altra parte segretario, noi pretendiamo da lei continui
aggiornamenti. Sull’Odg di Ca e Upr: può vedermi favorevole sotto
molto punti di vista per le indicazioni date al congresso, ma sono
concorde sul punto di non utilizzare, noi dell’opposizione, strumenti
che alzino l’asticella”.

Alessandro
Cardelli (Pdcs)
:
“Oggi finalmente, dopo svariati anni di perdita, il bilancio dello
Stato torna in pareggio e addirittura con un avanzo di 4 mln di euro,
mentre le previsioni erano un disavanzo. Poi si emettono
obbligazioni, ma è un’altra questione. Non è vero quello che ha
detto Ciavatta di Rete. Il dato più importante oggi è che alla luce
dei tagli fatti, e sono stati tanti, garantendo comunque i servizi
dello Stato, sono aumentate le entrate dello Stato, Igr, monofase,
grazie a una serie di provvedimenti messi in campo che comunque non
bastano.

Lamento
a governo e maggioranza di non aver messo sempre in campo tutti gli
stumenti per ridare nuova linfa a tutto il sistema bancario. La
segreteria alle Finanze sta facendo tanti passi in vanti, ma molto
deve essere fatto. La nomina vertici Bscm deve essere fatta prima
possibile, a luglio proposi di valutare la possibilità di dare
residenza a chi porta grosse somme di denaro, anche non dando
copertura sanitaria, ma con l’obiettivo di dar linfa alle banche
sammarinesi. Rilanciamo poi uno scudo fiscale sammarinese, i soldi
dei sammarinesi all’esterno sono tanti e dobbiamo riportare quella
liquidità a San Marino, vedo meglio questo intervento che eventuale
aperture di linee di credito con altri Stati”.

Guerrino
Zanotti (Psd):

“Capisco che il gioco della parti vada mantenuto, ma di fronte dati
oggettivi vanno riconosciuti i risultati positivi degli interventi
fatti in questa legislatura. Il bilancio consuntivo 2014, rispetto al
disavanzo previsto, chiude invece con un avanzo di gestione frutto
delle politiche effettuate, della spending review, della riforma Igr,
della diminuzione spesa corrente portata avanti. Lo stesso discorso
deve valere per il bilancio in corso. Si dimezza il disavanzo di
gestione con la prospettiva di un’ulteriore riduzione del disavanzo
in fase del consultivo. Sono situazioni che vanno evidenziate, frutto
di una politica che ci ha portato a un riequilibrio dei conti
pubblici. Non credo sia un azzardo quello che stanno facendo governo
e maggioranza, è un volere tutelare e salvaguardare i risparmiatori
e l’intero sistema sammarinese. Se dovesse saltare la Cassa per
l’intero sistema sarebbero guai grossi. Detto questo, siccome
gestiamo risorse dello Stato, come governo dobbiamo pretendere di
avere un peso nelle decisioni e nel governo della Cassa di risparmio
e lo dobbiamo alla cittadinanza. Credo che sarà necessario al più
presto iniziare a ragionare sul sistema previdenziale e sui
correttivi che andranno fatti. Lo Stato interviene già per un
finanziamento della gestione residuale di artigiani e commercianti
per una spesa di 12 mln di euro, cui partecipa lo Stato, sono risorse
dirottate al sistema previdenziale che è un asse portante del nostro
Paese, ma vogliamo resti tale”.

Nicola
Selva (Upr):

“L’obiettivo del pareggio di bilancio è un aspetto virtuoso, ma mi
chiedo come si fa a parlare di pareggio di bilancio quando c’è un
indebitamento di 102 mln di euro. Siamo molto preoccupati per lo
stato debitorio dello Stato rispetto il sistema bancario. L’Europa
sta mandando direttive per affrontare queste situazioni con regole
nuove. Non sono contrario a prescindere, se l’indebitamento è fatto
per la crescita. Da anni si parla dell’aumento di capitale, più
volte abbiamo chiesto lumi e piani, ma mai è arrivata una risposta
concreta. Ora all’ultimo momento, im modo frettoloso, facciamo un
aumento di capitale attraverso un indebitamento. Insieme a
Cittadinanza attiva proponiamo un Odg per capire in modo dettagliato
la situazione patrimoniale, per seguire le linee dell’Fmi, cose
lecite e doverose. Chiedo che l’odg sia messo in votazione in questa
sessione, se siamo responsabili verso il Paese lo dobbiamo fare. Non
è speculazione politica ma buonsenso e responsabilità.

Valeria
Ciavatta (Ap):
“Era
già noto che la maggioranza dalla scorsa estate aveva avviato un
confronto per non ignorare l’andamento di cose sulle quali sono state
investite risorse pubbliche ingenti. Il confronto era utile per
preparare ulteriori decisioni sulla materia e non ignorare un ruolo
affidato dal corpo elettorale con le relative responsabilità. Era
già noto dal 2013, con le indicazioni dell’Fmi, che il percorso
ricapitalizzazione Cassa non fosse terminato con l’ultimo intervento,
ma avrebbe richiesto ulteriori sostegni da parte dello Stato. Come
governo e maggioranza non abbiamo mai fatto mancare il sostegno. E’
un atteggiamento politico e istituzionale in ragione dell’impegno
dello Stato e parlare di Cassa non deve essere tabù. Ma non ci
aspettavamo che questo intervento fosse in Assestamento, forse
bisognava preparare meglio il terreno. Poteva essere benissimo un
intervento nel Bilancio di previsione, perché questo non è più un
assestamento tecnico ma è fortemente connotato di intervento
politico. E’ un intervento delicato e i passi vanno fatti come vanno
fatti. Per noi comunque non è una forzatura perché il discorso era
aperto da tempo.

Ci
sono altre due questioni che fanno storcere il naso giustamente, la
prima è l’articolo 16. Di fronte al problema del tetto stipendi per
dirigenti di istituti che hanno avuto provvidenze, se questo non ha
portato gli effetti voluti, proviamo a trovare un’altra soluzione,
abrogare semplicemente il comma non è il massimo. Mi auguro che tra
prima e seconda lettura si intervenga. Quindi l’articolo 22, anche
qui credo si possa intervenire, se le banche hanno necessità di
mettere ordine nei loro cespiti, bisogna stare comunque attenti, se
si attribuiscono benefici fiscali consistenti a iosa, ci devono
essere dei controbilanciamenti. Va comunque riconosciuto l’ottimo
risultato in termini quantitavi raggiunto da questo bilancio”.

Paride
Andreoli (Ps)
:
“L’attivo di 4 mln di euro, frutto di un’attenta e vigile
amministrazione ma anche di interventi fiscali non ripetibili. Il Ps
a suo tempo ha criticato certi interventi, anche se produttivi sul
bilancio di assestamento. Al di là della boccata di ossigeno, mi
auguro sia l’inizio di un’inversione di rotta e mi auguro che
l’assestamento 2015 porti alla riduzione ulteriore dei 7 mln di euro
previsti. Altri aspetti rilevanti: l’articolo dei 102 mln di debito
pubblico, di cui 40 per Cassa, 32 mln per restituire il prestito
alle banche, e 30 mln per il prestito per investimenti per la
realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche che non possono
mancare, e credo, in questo Paese e devono essere propedeutiche al
rilancio. Su Cassa il Ps ha chiesto un’audizione nella Commissione
consiliare competente e il segretario ha dato disponibilità. E’
stato presentato un Odg in cui si chiede l’audizione, non per essere
i principali fautori, ma per primi l’abbiamo richiesta e venga dato a
Cesare, quel che è di Cesare. Ringraziamo il segretario per sua
disponibilità”.

Giovanni
Francesco Ugolini (Pdcs):

“L’Obiettivo dell’esercizio 2015 è il pareggio di bilancio e il
riequilibrio dei conti pubblici, è stato un lavoro corale iniziato
da diversi anni, anche con interventi difficili per la gente, e
presto porterà al pareggio di bilancio. Anni difficili in contesto
internazionale tormentato, hanno richiesto di rivedere alcuni aspetti
sul contenimento della spesa. C’è ancora molto da fare su questo
punto, anche se si hanno già i primi frutti. La riforma fiscale è
diventata un momento di sostegno dell’economia, le deduzioni hanno
favorito infatti i consumi interni. L’economia sammarinese registra
oggi alcuni segnali di ripresa. Purtroppo l’occupazione ancora non ha
segno positivo. Bisogna fare di più per attrarre investitori a San
Marino.

Gli
attacchi dei media non fanno bene alla nostra Repubblica e agli
investitori che si stanno avvicinando per creare nuovi posti di
lavoro. Non è corretto gettare fango di continuo al nostro sistema.
Dati i buoni rapporti che lei, segretario alle Finanze, ha con il
governo italiano, credo sia opportuna una presa di posizione contro
gli attacchi, magari concordata con il collega italiano alle
Finanze”.

Vladimiro
Selva (Psd):

“Il
collega Ugolini ha delineato con i toni giusti risultato positivo
nella gestione conti pubblici. Veniamo da 7 anni di difficoltà di
bilancio. Sono convinto che i dati attuali i consuntivo siamo
migliorati e ci sia poi l’attivo. Ma toni trionfalisti il segretario
Capicchioni non li ha giustamente usati. Tagli e tasse magari hanno
dato buoni risultati ma deprimono l’economia. Ci sono interventi da
fare su fondo pensioni su cui il bilancio pubblico si fa carico di
sostanziosi incentivi, oltre al 5% previsto per legge, ci sono altri
7 mln da mettere, e le previsioni sono in continuo aumento. Il
bilancio fondi pensioni ci deve preoccupare perché, se va in rosso
più di quanto previsto, è perché la mancanza di posti di lavoro
riduce le entrate a fronte di uscite in aumento a causa dei nostri
interventi sul prepensionamento. Chiedo al governo che di questo
problema si faccia carico chi ha competenze di previdenza. Non
possiamo intervenire troppo tardi. Chi ha questa responsabilità se
l’assuma. La Voluntary disclosure non sarò drammatica, ma darà
qualche problema aggiuntivo al sistema bancario. In questo contesto,
con l’intervento su Cassa di Risparmio, lo Stato garantisce la sua
solidità patrimoniale perché è un elemento fondamentale del nostro
sistema economico che va salvaguardato. E’ sacrosanto e su questo
dobbiamo essere convinti della necessità di farlo. Ma lo Stato si
impegna in un’azienda che ha una gestione privatistica di cui lo
stato ha il 46% di proprietà. Se lo Stato continua ad impegnarsi
credo si debba fare un ragionamento sulla sua facoltà di determinare
sua gestione. Chiari sono gli indirizzi dell’Fmi. Bisogna mettere
fine ai modi con cui certe nomine sono fatte, le competenze non
eccellenti in Cda nominati più per logiche politiche che per
competenza, in una banca risultano drammatiche. E il destino della
Cassa è legato a quello del Paese. Dobbiamo fare di tutto perchè
quel destino sia positivo”.

Maria
Luisa Berti (Pdcs Ns):

Dobbiamo affrontare le difficoltà del nostro Paese con un maggiore
scatto d’orgoglio. Soprattutto quando siamo sotto attacco mediatico.
Ricordiamo a chi critica il nostro sistema Paese che tanto è stato
fatto per riportare il Paese a canoni di trasparenza a livello
legislativo e operativo. Certi fenomeni di criminalità organizzata,
è bene ricordarlo, non sono certamente nati nel nostro Paese ma nel
circondario. Finalmente abbiamo un consuntivo con un avanzo di
amministrazione di oltre 3 milioni a fronte di un disavanzo stimato
di quasi 15 milioni di euro. Altro elemento positivo è che il
disavanzo per il 2015 al momento è passato da 15 milioni a 7 milioni
e 700 mila euro. Altro dato raggiungibile quello di una possibilità
di pareggio di bilancio per l’esercizio 2015. Mi preme sottolineare
però che alcune politiche di revisione della spesa non hanno
funzionato come speravamo e mi riferisco, ad esempio, al contenimento
della spesa per il personale. Noi non possiamo permettere che
aumentino i costi della P.A. senza che questi siano così efficaci
per l’utenza sammarinese. L’altro elemento di grande preoccupazione è
quello legato alla gestione del Fondo per i lavoratori dipendenti.
Questa deve essere una delle priorità. Anche l’Iss merita un
approfondimento. Non mi dilungo molto su quello che è l’articolo 23
perché condivido molte delle considerazioni fatte in particolare
sull’emissione dei titoli di debito pubblico sia per investimenti sia
per la patrimonializzazione di Cassa di Risparmio.

Alessandro
Mancini (Ps):
L’avanzo
di amministrazione di quasi 4 milioni di euro è un dato molto
importante. Il disavanzo del 2015 è sceso di oltre il 40%. Sono dati
che devono essere presi in considerazione in maniera positiva senza
però esagerare con i toni trionfalistici. Come siamo arrivati a
questi risultati? Grazie a una serie di interventi di carattere
straordinario che io mi auguro non vengano più proposti. Dobbiamo
essere consapevoli che nel prossimo esercizio questi numeri non ci
saranno. Sono molto contento poi che si sia riuscito ad intervenire
per diminuire la spesa. Ma non tutti gli indirizzi indicati nel
documento della spending review sono stati rispettati. Anche sul tema
della revisione spesa è importante avere un report con i “più”
e con i “meno”. Sarebbe importante condividere un odg su questo
tema che dia mandato al Governo di fare un report dettagliato magari
in tempi brevi. Potere avere una quadratura chiara sulla spesa
dell’amministrazione è fondamentale. Non mi piace il capitolo
relativo alla variazione dell’emolumento del d.g. di Banca Centrale.
Cassa di Risparmio: avevamo chiesto di potere approfondire i dati.
Non posso che cogliere con favore quanto anticipato dal Segretario di
Stato ossia il fatto che si possa svolgere una riunione della
commissione Finanze per approfondire la questione. In merito a quanto
riguarda le questioni di Cassa oggi ho una parte di dati che mi è
stata data. Ma voglio approfondire. Mi hanno insegnato che prima di
emettere le sentenze si fanno i processi.

Mariella
Mularoni (Pdcs Ns):

La priorità del bilancio è di finalizzare risorse per lo sviluppo
economico mantenendo i servizi dello stato sociale. Ci sono segni di
ripresa ma non possiamo permetterci di credere di avere superato le
criticità. La spesa per il personale è diminuita grazie ad una
importante azione di riorganizzazione. La recente riforma tributaria,
facendo emergere la reale capacità contributiva dei sammarinesi, ha
contribuito positivamente a rilanciare la ripresa. Stiamo andando a
un equilibrio del bilancio 2015. In sede di assestamento il
Segretario ci ha presentato un disavanzo dimezzato rispetto al quadro
iniziale. L’operazione Cassa fa seguito ad altri finanziamenti ed è
un’ulteriore tutela dello Stato verso l’istituto bancario che potrà
rientrare nei coefficienti bancari dell’11%. Non condivido odg perché
da una parte chiede chiarimenti ma dall’altra trae conclusioni. Il
percorso intrapreso dall’Esecutivo in questi anni con provvedimenti
impopolari che hanno cambiato l’economia del paese sta dando
risultati importanti. Certamente le politiche di estremo rigore
attuate fino ad oggi sono riuscite a contenere il deficit. Non
sottovalutiamo poi che al raggiungimento del risultato positivo hanno
contribuito anche il recupero dei crediti. Politicamente oggi abbiamo
un dato certo: i conti dello Stato tornano in pareggio. La politica
ha raggiunto l’obiettivo di mettere in sicurezza conti pubblici.

Gerardo
Giovagnoli (Psd):

Dopo anni si riesce ad approvare un bilancio che ha numeri positivi.
Non solo in alcune voci intermedie ma nel suo saldo finale. Questo è
un segno di discontinuità e fiducia che non è sufficiente a dirsi
tranquilli. Non possiamo ancora dirci esenti dal rischio di un
deficit che non sia uguale a zero. La situazione di crisi del Paese
purtroppo non ci fa esprimere lo stesso ottimismo per il prossimo
bilancio. Ma quello che andiamo a discutere oggi è il frutto di una
serie di manovre ordinarie e straordinarie (alcune ripetibili altre
no), che hanno dato esiti più che in linea con quanto prospettato.
Non sfugge a nessuno il fatto che esistono alcuni provvedimenti
rilevanti come quello per la copertura dei deficit passati e
l’intervento aggiuntivo sulla Cassa di Risparmio. Non si può dire
però di essere all’oscuro di quello che succede in Cassa avendo
componenti politici, anche d’opposizione, all’interno del consiglio
della banca. I numeri esplicitati nell’ambito del confronto con la
Cassa di Risparmio di qualche giorno fa debbono essere confrontati.
Ben venga dunque un confronto in commissione Finanze. Se è vero che
questo istituto è un valore per tutta la comunità dovremmo sapere
ragionare con loro su come banca può contribuire alla ripresa del
Paese. C’è una parte della Cassa di Risparmio che si chiama Sums.
Non poniamo attenzione solo sui problemi politici

San
Marino, 9 Ottobre 2015/01

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