Consiglio, report seduta mattutina 16 dicembre 2020

Consiglio, report seduta mattutina 16 dicembre 2020

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 15-23 DICEMBRE

 MERCOLEDÌ 16 DICEMBRE – Seduta del mattino

 

 La seduta consiliare  sul Bilancio 2021, sui finanziamenti, e con l’avvio del  dibattito consiliare.

  1. articolo 8 della Legge 7 luglio 2020 n.113

b) Ratifica Decreto-Legge 7 dicembre 2020 n.212 “Disposizioni inerenti le operazioni di finanziamento destinate all’acquisizione di risorse finanziarie da parte dello Stato mediante finanziamenti internazionali”

c) Progetto di legge “Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2019” (II lettura)

d) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2021 e Bilanci Pluriennali 2021/2023” (II lettura)

 

Nicola Renzi, Rf Al Sds Gatti ho sempre detto quali fossero le necessità per il reperimento di risorse del Paese. Sulla scelta del bond ci siamo confrontati con il Sds Gatti nel ‘passaggio di consegne’ con il nuovo governo. Ancora prima di arrivare al famoso Odg di aprile, in cui tutte le forze hanno dato mandato pieno al governo di esplorare tutte le strade per reperire liquidità, gli avevo fatto presente alcune condizioni consolidate per pensare di piazzare bond sui mercati. Non è infatti giustificabile dire ‘ci abbiamo provato ma..’. Le condizioni: 1) il taglio minimo per collocare il bond fosse di 500 mln di euro e  ce lo hanno detto tutti gli interlocutori con cui io e Eva Guidi ci siamo confrontati. Gatti ha preferito il taglio da 300 mln di euro. 2) Un abbassamento del rating avrebbe inciso negativamento sul piazzamento del bond e il taglio di rating è avvenuto con questo governo. 3) Prima di stilare il piazzamento del bond, era necessario stilare un elenco di riforme strutturali e darne avvio. 4) Era necessario un rapporto stretto di avvallo della decisione con il Fmi. Oggi noi del Fmi non sappiamo più nulla. 5) Era necessario un progetto-Paese che desse un’idea chiara su dove saranno messe le risorse. 6) La cornice per il piazzameto del bond doveva avere come prerequisito l’accelerazione del negoziato per l’accordo di associazione con l’Ue. Come vedete, di qusti 6 requisiti neppure uno è stat0 preso in considerazione ed è successo che il bond si è scoperto che non poteva essere collocato. E proprio in novembre è venuta fuori la grande novità del prestito ponte. Non si può andare a tentoni e tentativi quando questi tentativi sono accompagnati dalla certezza dell’insuccesso, non per colpa destino cinico e baro, ma perché requisiti non sono stati minimamente rispettati.

E’ stato quindi dato incarico a Rothschild e Jp Morgan, incarichi milionari, di cui non possiamo sapere nulla, perché assogettati a segreto. Decisioni come queste, se possono avere la caratteristica della riservatezza, non possono avere la caratteristica del segreto.

Il decreto: oggi ci troviamo davanti al prestito ponte da cui spiccano alcune cose. A me risulta siano arrivate più proposte, perché è stato scelto questo unico interlocutore? Il governo ha il dovere di renderne conto e spiegare il perché ha assunto questa decisione nel segreto. Perchè se no, si parla di opacità. E che la strada si sia fatta molto stretta ce lo dimostrano le azioni normative che l’esecutivoha assunto in tutta fretta e in maniera un po’ confusa. Parlo del decreto legge n.212 2020, spero tutti i consiglieri lo possano analizzare, non è possibile che atti come questi passino in silenzio e senza che nessuno in maggioranza chieda spiegazioni. Sono previste esenzioni da qualsiasi imposta straordinaria, esenzione totale da qualsiasi tributo per il prestatore, un contratto esente da registrazione…vi rendete conto di cosa state facendo? Lo avete visto o date una delega in bianco al governo? Pensate qualcuno presti per un anno 150 mln di euro a San Marino, senza chiedere garanzie? Consiglieri di maggioranza non dovreste rispondere ai cittadini di un decreto sul contratto senza neanche vederlo. Neanche gli uffici pubblici lo vedranno, sarà chiuso in una cassaforte della Segreteria Finanze e sarà scoperto troppo tardi, quando si dovranno discutere le garanzie. Vi hanno soddisfatto le comunicazioni del Segretario sul prestito ponte? Qui ci stiamo spogliando delle nostre responsabilità volutamente e ci stiamo affidando alla ‘riffa’. E un giorno diremo che per un destino cinico e baro  alcuni beni di Stato ce li siamo giocati. Io non lo posso accettare. E noi contro questo decreto faremo qualunque cosa consentita dalla legge, contro una delega in bianco per svendere il paese. Per evitare tutto questo, un consigliere per gruppo di maggioranza ci dica che ha visto quel contratto. Votando il decreto ipotecate il paese. Ultima cosa contenuta del decreto: ‘è possibile prevedere che la Repubblica di San Marino sia alla soggetta alla giurisdizione esclusiva o arbitrato di Stato estero…’. Di fronte a questa ennesima ‘porcheria’ qualcuno un sussulto di orgoglio lo dovrebbe avere. Ditemi chi firmerebbe un contratto in cui a decidere quale sarà la sede giudiziaria sarà solo la controparte.

Disavanzo ridotto: nel 2021 invece di 86 mln sono stati stanziati 70 mln all’Iss in fase di emergenza sanitaria. Come pensate possano bastare? E’ una previsione che non basterà, 16 mln di euro non si risparmiano in un anno. Poi c’è l’irredimibile, il prestito ponte…un’opposizione seria fa proposte. 1) Possiamo scongiurare il prestito ponte con un ‘piano di resistenza e sviluppo’. Abbiamo una risorsa in Bcsm di 340 mln di euro. Se il Segretario ci dice che a febbraio i bond li piazziamo, perché i 6 prerequisiti li prendiamo sul serio, non possiamo riuscire a scollinare questo dicembre impiegando le risorse di Bcsm? Se al Fmi non piace, secondo voi gli piace che ci mettiamo in un prestito che non sapremo onorare? E prima di ipotecare il paese proviamo davvero di farcela da soli. Speriamo possiate ascoltare.  Poi alcuni contenuti: libertà di assunzione, piano di sviluppo 2030, lo fa il vostro governo, bisognerà dargli soldi, interventi per famiglie, vera parità di genere, part time orizzontale, possibilità che i medici in pensione tornino a lavorare, ristori, abbassamento cuneo fiscale…e altri emendamenti su stabilizzazione nella scuola e riconoscimento dei lavori usuranti.   .

Eva Guidi, Libera La legge di bilancio in questo momento sarà un biglietto da visita importante per  la Repubblica, sarà portato al road show in giro per il mondo per cercare finanziamenti per il rilancio del paese. Abbiamo cercato di portare un contributo in modo costruttivo. La riduzione del deficit tra prima e seconda lettura la riteniamo sia un passaggio importante, ma ci sono aspetti nella legge di bilancio che non ci soddisfano. Ho sentito in generale considerazioni confuse. Non possiamo continuare a sentirci dire che le difficoltà dello Stato sono riconducibili agli ultimi 3 anni. Non è giusto. L’indebitamento dello Stato è stato fatto ben prima del nostro arrivo, abbiamo sempre detto che il bilancio doveva essere messo in sicurezza. Oggi vorrei venisse fatta una presa d’atto con responsabilità: abbiamo una situazione difficile e serve massima collaborazione di tutti. Da parte nostra ci sarà, sarà un Natale particolare, ma il paese non è giusto che si veda arrivare un pacco come il prestito ponte. Se è vero che la strada del prestito internazionale con bond può essere un un tentativo di risposta, abbiamo detto che erano necessarie varie condizioni, tra cui un piano di riforme chiaro e programmato. Tra gli emendamenti della maggioranza è stato inserito, nel decreto, un capitolo per lo sviluppo paese in una misura insufficiente: con 100 mln di euro si devono fare troppe cose. Abbiamo bisogno di rifome, ma anche di un percorso rapido per l’adesione Ue. Siamo costretti oggi a fare con le nostre forze, già fortemente provati da difficoltà economiche. Mancanza di un piano di riforme contestualizzato e programmato, mancanza di fondi da destinare allo sviluppo, mancanza di integrazione: su questo occorre procedere con celerità. D’accordo sui bond ma il prestito ponte lo riteniamo dannoso per Paese, se non va bene ci saranno un sacco di condizioni, saremo ‘strozzati’. Abbiamo portato una proposta costruttiva su cui ci soffermeremo in lettura dell’articolato. Se ci possono essere considerazioni positive sul bilancio su ecobonus e sisma bonus, risparmio energetico etc. ci sono punti che ci preoccupano, mi riferisco al primo comma articolo 3 bis in cui si dà mandato al congresso per fare una normativa sulla possibilità di fornire garanzie remunerate o copertura finanziaria su prodotti emessi da istituti bancari o società veicolo. Non bastano garanzie che non sappiamo per il prestito ponte, anche ulteriori garanzie. Non si può con un emendamento di tre righe inserire un concetto pericoloso in questo momento. Porteremo le nostre proposte e critiche nel corso dell’esame dell’articolato.

Emanuele Santi, Rete In prima lettura sono stato tra i più critici sul Bilancio, dicendo che il lavoro fatto non era soddisfacente. Devo dire che con il lavoro fatto tra prima e seconda lettura invece il testo è molto migliorato. Il disavanzo preventivato sui 130 mln di euro è stato portato a 67 mln, ma credo che ulteriori correttivi si possano ancora fare. Noi in questi giorni abbiamo ottenuto una linea di credito, un prestito ponte per 150 mln di euro e non possiamo uscire con un bilancio che certifichi che li abbiamo spesi tutti. Il lavoro fatto in queste settimane è stato quindi quello di ridurre di tanto gli stanziamenti per poter ridurre questo gap, il prossimo anno il prestito deve essere restituito e non ci possiamo permettere di non farlo. Abbiamo fatto in modo che il disavanzo fosse minore possibile. Ho sentito critiche sulle modalità del prestito ponte, è vero che in commissione Finanze non c’è stato un confronto preventivo perché c’erano argomenti molto delicati. Ribadisco anche che c’è stata una fuga di notizie che ha messo in pericolo questa soluzione. Ma in Commissione finanze i consiglieri hanno avuto modo di leggere sia il contratto che una spiegazione in italiano molto dettagliata. Abbiamo avuto elementi -poi usciti sui giornali- che sono stati esaminati e riferiti. Noi il debito lo dovremo restituire e c’è da dire che legge di bilancio riflette l’aspetto della possibiltà di creare uno strumento che dà possibilità di indebitare il paese fino a 500 mln di euro. Quei 150 sono una parte di quei 500 mln stimati come fabbisogno per dare stabilità finanziaria al paese. La situazione che ci siamo trovati in mano è drammatica, ma con le scelte che si stanno facendo noi delle risposte valide le stiamo dando. Sul tavolo avevamo tutte le opzioni possibili, ma ci siamo dovute scontrare con la realtà delle cose, l’emissione del bond in questa fase non ha avuto successo, comunque non è che non avevamo nessun altro piano. Avendo più opzioni sul tavolo, si è optato per il piano B, il prestito ponte. Sono anni che parliamo del debito. Un atto di chiarezza va fatto, non possiamo continuare a far credere che il nostro paese ha solo 360 mln di debiti che sono quelli certificati a bilancio, abbiamo una cifra più importante che viene dal passato, oltre un miliardo di euro, questo il dato cui far fronte. Abbiamo infatti il famoso buco 5 Ter di Cassa di Risparmio, Bns che è un buco nero rispetto cui non sappiamo cosa ci sia dentro, 200 e passa mln di euro, poi il credito di imposta. A riguardo abbiamo proposto un articolo che pone fine a questo esoso esborso che negli anni è aumentato a dismisura e su cui chiediamo una verifica. Dal 31.12.2020 le banche non avranno più possibilità di incrementare questo importo. Dagli 80-90 mln iniziali per salvataggio delel banche siamo arrivati infatti nel tempo a 200-300 mln di euro che non sappiamo neanche come si siano generati.

Il bilancio parte dalla considerazione che c’è stata una sottostima dei ricavi di oltre 60 mln di euro: si sono previsti 60 mln di ricavi in meno rispetto al 2020. Non è possibile fare diversamente in questa fase di emergenza sanitaria. Per questo buona parte del deficit che facciamo deriva da una previsione di mancate entrate, nella speranza che ci sia una loro ripresa.  

I costi: rispetto alla prima lettura abbiamo fatto un’opera di sensibiizzazione nelle Segreteria perché si arrivasse ai livelli di stanziamento 2018-2019 e a risparmi, e nel corso dell’anno si faranno ulteriori economie. Abbiamo un bilancio con un disavanzo strutturale di 30 mln di euro, ma dobbiamo considerare quali sono i maggiori centri di costi. Il primo è l’Iss, il nostro stato sociale che deve rimanere gratuito per i cittadini, ma non può non fare i conti con un bilancio in difficoltà. Iss negli ultimi 4 anni ha visto lievitare i costi di 20 mln di euro per lo Stato. Il Sds Ciavatta e la dott.ssa Bruschi stano facendo un gran lavoro per individuare possibili risparmi senza tagliare servizi. Altro centro di costo enorme è il fondo pensioni, oggi lo squilibrio è di 28 mln di euro. Vuol dire che la contribuzione è 28 mln di euro in più rispetto la prestazione erogata. La riforma non è più rinviabile. Dobbiamo prenderci l’impegno a farla, ma non possiamo lasciare il congresso da solo. Dobbiamo portare questo sbilancio a pareggio, mantenendo una parte di contribuzione allo Stato e tutti gli attori devono fare la propria parte. Al netto delle polemiche l’operazione 5 Ter ci farà risparmiare 30 mln di euro. Anche su questo ho sentito di tutto, ma bisogna mettere un punto fermo. Perchè ci avete lasciato con il cassetto vuoto.

Francesco Mussoni, PdcsVorrei introdurre un ragionamento sul decreto per il prestito ponte. Ci sono stati interventi di opposizione efficaci riferiti a segreto, trasparenza e necessità di condivisione. Tutto vero, ma vorrei dare un concetto: io non lo voglio vedere il contratto, l’Aula non lo deve vedere. Noi qui abbiamo una funzione legislativa, non amministrativa. Pensate se dobbiamo discutere qui clausole di alto tecnicismo di un contratto di prestito tra 60 persone. C’è un governo che ha responsabilità gestionali e amministrative e con delle responsabilità e ne rendono conto del loro operato al Consiglio. E’ questo per noi importante, che ci sia rendicontazione, non condivisione di una trattativa tecnica su questioni che riguardano il governo. Se invece qui qualcuno ha elementi maliziosi, lì metta sul tavolo. Non vanno bene le insinuazioni, dobbiamo ragionare con buonafede, rispetto, se no siamo sempre in commissione di inchiesta o in un tribunale non in Aula consiliare. Sul prestito ponte e sul decreto: credo sia un passaggio necessario, sappiamo c’è necessità di liquidità ed è stata fatta un’operazione corretta da parte del governo, anche nella procedura che ha esposto in Commissione finanze segreta, con una scelta di riservatezza. C’è stata preventivamente una condivisione tecnico-istituzionale opportuna. Poi c’è stata una fuoriuscita di notizie gravissima e oggi pensiamo di fare un discorso aperto su questi temi in Consiglio? Bene il confronto aperto, ma rispetto per la diversità di fuzione. Il Pdcs darà sostengo al decreto e all’operazioni per il prestito ponte ma anche massima attenzione dell’operato e anche delle insinuazioni che sono messe su questa operazione.

Rispetto al bilancio, una riflessione di contesto: il nostro Paese sta andando vero il percorso di associazione europea, il nostro contesto di riferiento è l’Ue. Ma c’è nche un contesto planetario: il mondo va verso la rivoluzione digitale, infrastrutture green, green economy, trasparenza dei processi finanziari, aggregazione di banche, controllo di gestione dei flussi, delle amministrazioni… c’è una rete sempre più vicina e il contesto in cui ci muoviamo è questo. Noi non abbiamo solo il dovere di gestire ragionieristicamente il bilancio, ma il dovere morale e politico di collocare il nostro Paese in questo contesto di evoluzione con delle difficoltà, Non abbiamo un recovery found, non abbiamo finanziamenti Ue, ma questo processo darà propulsione all’innovazione ai grandi paesi micidiale e noi non possiamo restare indietro da questo processo. E purtroppo resteremo indietro senza queste risorse. A noi non basta una gestione ordinaria. Dobbiamo fare una ristrutturazione profonda non solo in termini contabili, ma di impostazione infrastrutturale delle cose.

Io sostengo il governo in questo passaggio di bilancio, è stato un anno pazzesco, lo Stato era a zero già a gennaio, poi c’è stato il covid e non c’è stato il tempo di mettere mano alla struttura…credo questo sia un bilancio che deve ridurre il deficit, dare stabilità e creare premesse per leristrutturazioni da fare per il prossimo anno. Poteva essere solo questa l’operazione da fare per l’esecutivo. Il Rendiconto era meno 165 mln di euro e oggi possiamo discutere di disavanzo di meno 60,55 mln, dipende dalle scelte degli emendamenti, che sommato al debito reale del Paese, attorno al migliaio di euro, dal punto di visto contabile spinge a dover fare una ristutturazione. Debito pubblico e prestito ponte: il governo ha detto che il finanziamento è ‘debito buono’, 100 mln di euro vanno per progetti di sviluppo. Se lavoriamo su economia e sostegno e non ‘ristrutturiamo’, buttiamo i soldi nella spesa corrente e non va bene. Altra sfida per il futuro, che si sta già facendo, è coniugare con più decisione questo tema, sostegno allo sviluppo economico e ristrutturare per essere un Paese al passo con i tempi  e nel contesto in cui stamo vivendo. Anche in Finanziaria ci sono una trentina di articoli su territorio, ambiente, energia, edilizia- complimenti al Sds Canti- metà della Finanziaria che stiamo discutendo è sostegno, green economy, incentivi a chi ristruttura, a una visione per un paese che va verso la riqualificazione ecologica ed energetica. Ed è buona cosa.

Un tema centrale è poi il settore bancario, toccato con il credito di imposta. Abbiamo deciso di fermare questo meccanismo perverso che ha spinto le banche a non fare recuperi e revisione strutturale attraverso la messa in discussone del comitato di sorveglianza. Ci sono banche totalmente private, Cassa è di partecipazione pubblica totale e Banca di San Marino che non è pubblica, ma ha natura di ‘banca sociale’. Le banche in Europa vanno verso la concentrazione: dovremo aiutare le banche ad aprire questa riflessione perché mi pare che siamo un po’ paralizzati. E questa paralisi va contro i consumatori. Ci vuole un intevento e ne vorrei dibattere a livello politico, con un impulso maggiore da parte di Banca centrale per favorire costi di produzione adeguati e giusti sportelli e interessi per aziende e cittadini. Bisogna cercare di fare un tavolo di lavoro con le banche, ma anche politico perchè questo settore sia riorganizzato sulla base di un progetto con delle convenienze per il consumatore e che vada a favorire lo sviluppo Paese. E’ un tema centrale. E anche qui lo dobbiamo fare con sindacati e associazioni di categoria.

I 16 milioni dell’Iss che ballano: anche a me non è piaciuta molto questa norma che sembra una forzatura. Ma c’è una riflessione politica da fare: il governo precedente ha incrementato in modo eccessivo la spesa corrente dell’Iss e sono questi 16 mln di euro. Fino alla gestione Mussoni-Caruso, – quindi fino al 2016- l’Iss chiudeva con un bilancio di 64-65 mln di euro. Se noi togliamo i 16 mln, potremo arrivare a quel dato di bilancio. Lo leggo criticamente come artifizio contabile ma è anche una sfida gestionale e politica verso i Sds alla Sanità e Finanze, ma anche verso i dirigenti Iss che possono raggiungere questa sfida, è possibile con uno sforzo riorganizzativo importante. Noi Pdcs sosterremo con convinzione questo bilancio e anche la ratifica del decreto che va a dare l’ok alla firma di questo prestito ponte e al sostengo al Paese. Lo facciamo con convinzione e con prospettiva politica di metterci i panni di riformatori decisi del nostro Paese, se non non funziona e diventa un problema politico. Noi siamo tutti decisi su questo.

Repliche

Marco Gatti, Sds Finanze Nel dibattito da parte delle forze di opposizione è stata posta attenzione anche in modo improprio sul prestito ponte. Le forze politiche presenti in Commissione, come in Aula, sono a conoscenza di chi è il soggetto e possono fare le verifiche. Noi stiamo parlando di un gruppo che possiamo definire internazionale, presente in 70 paesi del mondo che ha 150 anni di storia e oltre 160 mila dipendenti e fatturato di 115 miliardi di dollari annuale e un reddito operativo di oltre 3 miliardi di dollari. E’ un gruppo familiare e qualcuno ha parlato  persono di riciclaggio di Stato. Noi diciamo che vogliamo incentivare gli investitori esterni e a una struttura di queste dimensioni si dice ciò, perché nasce nel Delaware? Va bene tutto, ma prima di dare fiato alla voce bisognerebbe collegare qualcosa di più, per capire di chi stiamo parlando. Forse il riciclaggio di Stato ci stava quando la vecchia Bcsm decideva di aprire un contro al tale Ali Turki per fagli comprare una banca. Se mettiamo in dubbio soggetti di questa portata, vuole dire davvero che noi dobbiamo rimanere da soli perché non siamo in grado di rapportarci con nessun tipo di investore. Non si può parlare di sviluppo del Paese quando per ragioni politiche non si può prendere in considerazione chi è il soggetto che si interfaccia.

Faccio poi una sintesi sugli interventi dell’opposizione: cosa sarebbe successo se invece di questo governo fosse rimasto il precedente? Sul 5 ter ci sarebbe stato uno stallo. Sui titoli redimibili una forza non è intervenuta e credo lo possa ritenere accoglibile, mentre l’altra forza ha detto che la soluzione è peggiore del 5 Ter. Forse se ci fosse stato ancora quel governo il 5 ter ce lo saremmo portato avanti per anni e Cassa di risparmio non avrebbe avuto una soluzione. Ancora di più, tecnicamente l’irredimibile è una soluzione assolutamente presente nel sistema internazionale a differenza del 5 ter che è invenzione tutta del precedente governo, ‘alla sammarinese’. L’irredimibile per Cassa è invece una soluzione di qualità perché tecnicamente cambia rispetto al 5 Ter la possibilità della banca di fare reddito. E il fatto che non sia stata presa in considerazione mi spinge a dire che quel governo non avrebbe mai risolto i problemi di Cassa e meno male che il governo è cambiato. L’altra sintesi che accomuna le due forze di opposizione è il voler continuare a spremere le risorse del paese per paura di rivolgersi all’esterno. La soluzione proposta dall’opposizione è tutta interna: c’è chi dice di continuare a prendere risorse da Bcsm e chi invece dice di lanciare un prodotto sicuramente tecnicamente interessante e sostenibile. Ma vorrebbe dire che se faccio Bot interni continuo a far sì che lo Stato si finanzi, se non dalle banche, dai cittadini che prevalentemente investiranno risorse interne sottraendole alle banche. Noi non condividiamo, il sistema finanziario non può rimanere collegato a doppio filo alle esigenze dello Stato. Sono convinto soluzione irredimibile sarà più gradita al fondo monetario rispetto 5 Ter, poi la discuteremo con Fmi, avremo incontri a febbraio. Altra sfida sono le riforme. Oggi siamo stati tutti chiamati ad esaminare proposte ed emendamenti per migliorare la legge di bilancio, devo dire che in generale delle proposte di spessore non sono giunte da nessuna parte, al di là di correzioni e spiegazioni richieste.  Il passo di maturità nel Paese da parte di tutti non c’è. E questo bilancio è frutto dello sforzo esclusivo di governo e maggioranza, non abbiamo ricevuto proposte – magari su cui dire di no- ma su cui confrontarci. Mi riservo di esaminare gli emendamenti, ma per il resto ho visto poco. Il confronto sulle riforme metterà in evidenza chi ancora pensa che i sacrifici li devono fare gli altri e non tutti. Questo governo è delll’idera che i sacrifici li devono fare tutti e devono essere distribuiti e sostenibili.

Vladimiro Selva, Libera Da anni diciamo che prima di indebitare il Paese verso l’esterno bisogna fare riforme e rendere sostenibile quel debito. Altrimenti diventa un punto di non ritorno. E’ il motivo per cui nella scorsa legislatura, quando si è preso atto che le riforme strutturali non era possibile farle perché richiedono un consenso ampio, la responsabilità nostra è stata di proporre di aprire al debito, poi le cose sono andate come sono andate. E voi le riforme non le fate lo stesso, però indebitate il paese. E tre sono le questioni: Con chi? Noi proponevamo interlocutori istituzionali, con altri Paesi. Voi andate ad indebitarvi con una società multinazionale, la Cargill.  E ricordo che Rete ha creato la banca del seme e oggi si affida a una multinazionale del food.

Marco Nicolini, Rete L’intervento di Renzi: ho sentito gettare nel cestito delle banaltà il fondo sovrano, la moneta complementare, i titani, ho sentito una lista di buoni propositi contenuta negli emendamenti che coincide con tutti gli interventi che non avete realizzato nella legislatura precedente. A San Marino non si può fare nulla, abbiamo una ridicola macchina politica, lenta e burocratica, spalleggiata o ricattata da sindacati o dalla carta stampata, da 4 anni spingo per radicale cambiamento. Sul prestito ponte: Renzi lei sta cercando di colpevolizzare membri di maggioranza e non lo posso accettare. Come membro della Commissione Finanze ho preso consapevolezza che non si potesse fare diversamente. Mi ha portato dolori di stomaco, ma un politico deve prendere decisioni, il prestito con Cargill era necessario.

Giovanni Maria Zonzini, Rete Intervengo su Cargill, multinazionale del cibo. E’ un comportamento tipico che le multinazionali facciano nel mondo cose discutibili, come lo sfruttamento del lavoro etc…tuttavia funziona così. E’ il capitalismo, bellezza. Inutile che ci scandalizziamo che le multinazionali facciano le multinazionali. Alla sinistra fondomonetarista di Libera vorrei ricordare che l’Fmi, anche se non è una multinazionale, non ha mani pulite: l’aumento della mortalità infantile in Grecia, tanto per dirne una, i suicidi per motivi economici per le misure di austerity imposte in tanti paesi… A chi parla di coerenza, specialmente Libera, penso sia la prima forza sedicente di sinistra a sbandierare l’Fmi come salvatore dei popoli.

Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete Non possiamo continaure a spolpare le risorse interne al Paese, come fatto dal 2008 in poi. Un prestito esterno messo nero su bianco e smettere di fare giochini contabili forse responsabilizzerà di più tutti qui dentro. Fossi membro dell’opposizione farei un applauso a Renzi, ma non si può sentire dire che il declassamento di Fitch è avvenuto per colpa di questo governo.

Luca Boschi, Libera

E’ il capitalismo, bellezza. Con queste due parole il consigliere Zonzini ha decretato il fallimento del movimento Rete. Il prestitto ponte però non è l’unica soluzione, siete voi che l’avete fatta diventare l’unica soluzione in conseguenza al fallimento delle politiche finanziarie di questi ultimi 11 mesi, non ne avete azzecata una. Il prestito ponte è l’unica alternativa al fallimento perché tutte le altre strade sono fallite. Critico anche il metodo di condivisione del governo. Qui voteremo sulla fiducia di quanto riferito dai nostri colleghi della commissione Finanze in cui dal segretario di Stato è stato detto  veramente poco. Noi non abbiamo elementi per votare quel prestito ponte, noi abbiamo fatto una proposta alternativa, Rf pure, spero nel comma che seguirà potremo confrontarci su questo. E che la peggior forma di indebitamento possibile, un prestito ponte con una società privata del Delaware: non abbiamo detto che dietro ci sia riciclaggio, ma che le modalità sono sospette. Speriamo che le proposte alternative al prestito ponte presentate dall’opposizione siano prese in considerazioni.

Rossano Fabbri, Indipendente E’ stucchevole in un momento delicato come questo per il Paese assistere all’ennesimo teatrino e ribaltamento di responsabilità tra vecchie forze di opposzione che si affrontano a parti invertite. Come ieri sera, ribadiamo che il prestito ponte è un punto di non ritorno, una spada di damocle che sarà sulle teste dei cittadini fintanto che non sarà restituito. Ci potevano essere alternative, sicuramente, il tasso di interesse non è favorevole se si considerano le spese collaterali, ma siamo d’accordo che oggi non si poteva fare diversamanete. Quello che diversamente poteva essere fatto sono le misure di contenimento della spesa e per il rilancio che in bilancio sono minimali, compresi gli emendamenti di maggioranza e governo. Pertanto è di questo che dovremo parlare e di come fare in modo che quel prestito sia restituito e con quale prospettiva nei prossimi mesi quel tipo di operazione possa avere successo. Manca il coraggio per la mancata coesione di questa maggioranza. A chi ci dice che bisogna fidarsi: direi che visto come ci siamo fidati un po’ troppo nella scorsa legislatura meglio non fidarsi, approfondire e valutare.

Nicola Renzi, Rf

A noi non interessa che la Cargill sia una società americana registrata nello Stato del Delaware. Quelli della Cargill sono ben accetti se vengono ad investire a San Marino, ma se ci danno un prestito vogliamo sapere a quale condizioni, con quali garanzie e perchè sono stati scelti questi investitori, se ce ne erano altri e perché quelli non andavano bene.

Stefano Giulianelli, Pdcs In qualità di membro della commissione Finanze intervengo per respingere le affermazioni del consigliere Renzi quando fa riferimento alla delega in bianco per svendere il paese e quando sostiene che in commissione Finanze il contratto non sia stato attenzionato. Non sono affermazioni vere. Non posso approfondire argomenti trattati in seduta segreta, ma non posso riportare le cose come non sono andate. I membri della commissione Finanze hanno avuto modo di visionare bozze di contratti e hanno espresso un loro giudizio sulla documentazione relativa a questi finanziamenti che il nostro Sds Finanze ha portato alla nostra attenzione. Sul declassamento rating: è avvenuto non solo per San Marino, le agenzie che esprimono giudizi sui vari paesi sono state condizionate dall’emergenza sanitaria e hanno rivisto l’outlook  di tanti paesi in negativo. Non è stata certo la politica economica del 2020 a portare al declassamento.

Alessandro Bevitori, Libera Qui non possiamo parlare di riservatezza contrattualistica, ci stiamo nascondendo dietro a un dito. Qui c’è un rapporto tra una società finanziaria e la Repubblica di San Marino, non c’è un’asta, non mettiamo in difficoltà nessuno, chiediamo quali sono le garanzie. I sammarinesi devono sapere se non riusciamo a piazzare i bond come nel 2020, le garanzie sono quelle che dovremo consegnare al prestatore. Abbiamo messo terreni, immobili, società? Se non sono messe queste cose, si costruiscono tutta una serie di castelli…non vorrei questo fosse calvallo di troia per comprarsi certe società, per esempio, la Giochi del Titano? Non solo, chiarite questa cosa e cessiamo ogni polemica e ricostruzione probabilmente fantasiosa.

Francesco Mussoni, Pdcs Ribadisco che non si può fare uno schermo di trasparenza e riservatezza a proprio piacimento. Il governo non deve comunicare il contratto e la negoziazione, il Consiglio ha funzione legislativa e il Congresso esecutiva, la gestione di questa situazione sta negli atti del governo. Che tra l’altro ha già ritagliato uno spazio di comunicazione che doveva essere riservato. E non è vero che tutti gli atti amministrativi devono essere portati sui giornali o comunicati, per ragioni di riservatezza possono essere secretati. E’ una negoziazione su cui dico: se qualcuno ha qualcosa da comunicare la metta sul tavolo, ma non sulla base di dubbi e illazioni. Il Delaware non è uno stato come Verucchio, è uno Stato che vota per il presidente degli Stati uniti, non è un paradiso fiscale. Se vi saranno irregolarità, saremo noi ad evidenziarle, ma credo che questo sia un modo dell’opposizone per gettare discredito su un’azione del governo.

Giuseppe Maria Morganti, Libera Qui non siamo di fronte a un contratto qualsiasi, ma al futuro del nostro Paese e i cittadini devono sapere il rischio a cui è esposta l’intera Repubblica. In questo Consiglio c’è una parte della maggioranza che riflette e una parte che difende anche l’indifendibile. Lancio un appello alla parte che riflette: si faccia sentire. Sappiamo ci sono scelte difficili e necessarie, ma è anche necessario ci sia piena e totale condivisione di quello che si sta facendo. La scelta del restito ponte richiede una riflessione subito. Emerge poi che questo prestito viene fatto non per investimenti, ma per la spesa corrente. La parte riflessiva che si è espressa ha detto che dobbiamo fare debito per fare investimenti e poi lo facciamo per fare spesa corrente? Siamo impazziti? Al debito si sommerà altro debito. Gatti dice che la nostra proposta alternativa guarda al mercato interno. Non è così, la nostra proposta guarda soprattutto al rientro di caoitali esterni, si fanno passi con le proprie gambe e il prestito ponte non lo è, ci porterà nel baratro. Per salvare un anno di governo è una follia mettersi in questa precarietà di condizioni che ci porterà ad accettare bond fuori da ogni tasso di mercato.

Andrea Zafferani, Rf Resto deluso dalla replica e dal riferimeto del Sds Gatti. Il punto sul prestito ponte non è neanche tanto il contratto, anche se non sono d’accordo del tutto con il collega Mussoni, quali siano le garanzie richieste è un tema di indubbia rlilevanza pubblica. Il tema centrale è la domanda delle domande: come facciamo a pagare 150 mln di euro tra un anno? E’ un tema politico che la maggioranza ha compito di risolvere. Gatti dice che pagheremo debiti facendo altri debiti e lo dice con il sorriso. Quanto pensate possa durare questa strategia? San Marino si presenta sui mercati come una piccola azienda, con un debito significativo. Siete quantomeno irresponsabili a pensare sia tanto semplice rifinanziarsi come nulla fosse, come se gli investitori siano lì per fare beneficenza. E’ una scelta che può essere senza ritorno. In Commissione finanze si sono viste bozze, non testi definitivi. E non c’è niente che ci permetta di pensare che tra un anno potremo ripagare 150 mln di euro.

Iro Belluzzi, Npr Non credo di violare la segretezza della Commissione Finanze chiarendo alcuni elementi emersi nel dibattito. Si era arrivati alla votazione quasi unitaria e questo fa comprendere come ci fosse la consapevolezza che il prestito ponte sia un atto necessario per il Paese anche se forse non era la migliore opzione, ma era l’estrema ratio per ripartire. Non si è poi arrivati all’unanimità perchè non è stata inserita una dichiarazione a verbale con una postilla politica e non sostanziale. E’ stato fatto un’errore nel non accettarla,oggi non avremo avuto un dibattito e una strumentalizzazione del genere da parte della minoranza in aula consiliare, da parte di consiglieri che sono consapevoli della necessità di quello che si sta facendo. Noi però non possiamo minimamente pensare di percorrere il mercato dei capitali in funzione di troppe variabili- rating, pandemia- è necessario stringere poittosto un accordo forte con la vicina italia, cominciando con Bankitalia. Deve essere chiara la modalità per cui i titoli collocati non possano essere messi alla cieca, minando la credibilità della Repubblica.

Luca Beccari, Sds Affari Asteri Sentendo alcuni interventi mi viene da chiedere quale sia lo scenario che ci prefiguriamo e come pensiamo di affrontare l’esigenza finanziaria dello Stato. Come possiamo pensare di ripartire senza che nel Paese entrino nuove risorse finanziarie, senza quelle che continuiamo a utilizzare da decenni. Vogliamo continuare a pensare ad un futuro del paese in cui sia lo Stato che finanzia banche, fondo pensione etc..in tutto questo incastro di finanziamenti, basta solo un incidente in un anello della catena e crolla tutto. Si dice che il Paese ha un miliardo di debito da una parte, e dall’altra parte ci poniamo come tema di sopravivenza del Paese un prestito ponte da 150 mln di euro. Il problema non penso sia il finanziatore, ma che non si riesce ad accettare che si siano individuate soluzioni di mercato, mentre fino ad oggi si viveva nel miraggio che San Marino fosse un paese diverso da tutti e non avesse bisogno di fare debito estero. Se qualcuno vuole comprare casa deve fare un mutuo, gli Stati tutti ricorrono all’indebitamento che deve essere controllato certo, ma non si sovrappone al bond.

Sara Conti, Rf Qui nessuno si sta schierando contro il debito a prescidere, ma ci state chiedendo un atto di fiducia per un governo di cui non ci fidiamo perchè ha disatteso tutte le indicazione di un Odg votato all’unanimità. Otto mesi fa in aprile abbiamo dato un mandato al governo – e l’avevamo dato un atto di fiducia- per reperire risorse sostenibili tramite canali istituzionai bilaterali e internazonali. Di tutto questo e molto altro contenuto nell’odg, cosa è stato fatto? Oggi ci venite a dire che il prestito ponte è l’unica soluzione possibile perchè non è stato messo sul tavolo un piano di riforme in tutti questi mesi. Avete scelto l’unica strada dei bond che è fallita e ora ci troviamo con l’acqua alla gola e ci proponete il prestito ponte dicendo di fidarci. “Pagheremo debito con debito” è una risposta agghiacciando. Ma soprattuo nell’odg si diceva di coinvolgere il Consiglio. Oggi ci chiedete un atto di fiducia senza dirci le garanzie e da dove è arrivato il finanziatore. Accedere a risorse interne è l’estrema ratio per non indebitarci ora.

Eva Guidi, Libera Ritengo sia nelle competenze del Consiglio svolgere azione di controllo su atti di governo, qui non è tanto vedere il contratto, ma conoscerne elementi fondamentali. Ci sono passaggi molto delicati per la Repubblica a partire dalla questione delle garanzie. Questa non è un’operazione strutturata di mercato ma è solo una ‘pezza’. Il mercato non era in grado di recepire l’offerta di San Marino, è giusto che si riprovi con i bond, ma l’operazione del prestito ponte è ad alto rischio e non si riesce a rispondere alla domanda: cosa succede tra un anno se non si riesce a saldare il debito? Debito sì, ma non a tutte le condizioni. La proposta di Libera dava una soluzione temporanea, non è una risposta definitiva. La nostra è una proposta per chi ha portato investimenti all’esterno: ci sono possibiltà per incentivi in questo senso. Siamo sicuri che le nostre banche potranno fare la loro parte recuperando fondi dall’estero.

Fabio Righi, Sds all’Industria San Marino 2030 è un progetto di sviluppo a lungo termine, ma non vuole dire che ci pensiamo nel 2030, ma che pensiamo domani mattina a strutturare interventi di breve, medio e lungo respiro. Il polo dell lusso è un investimento che dovrà partire nel 2021 e stiamo valutando interventi di supporto anche alle realtà economica attuale. Per fare politiche di finanziamento alle realtà ci vogliono finanziamenti, ma tutto quello che può aiutare dal piccolo artgiano alla grande impresa, lo stiamo studiando. Non è semplice fare interventi immediati, ma ci stiamo impegnando al massimo.

Maria Catia Savoretti, Rf Mi spiace sentire dire che il contratto non deve essere sottoposto all’attenzione dei consiglieri. Come consiglieri dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro e quali possono essere le conseguenze per il Paese. La fiducia la possiamo dare quando chi ci propone certe cose la può avere. Noi  chiediamo risposte che non sono mai venute. Il governo ha valutato alternative interne al prestito ponte? Risposte non sono pervenute. Attenzione, perché mettiamo a rischio la nostra sovranità.

 

San Marino News Agency

 

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