Il clan dei Casalesi avrebbe tentato di entrare nella Repubblica di San Marino dalla Romagna attraverso la Fincapital.
La notizia viene da la repubblica.it
E’ questo lo scenario dell’operazione “Vulcanò” condotta dai carabinieri del Ros
e della Dda (direzione distrettuale antimafia) di Bologna che ha portato ai
decreti di fermo nei confronti di dieci persone indiziate di estorsione aggravata
dal metodo mafioso, appartenenti a tre diversi clan campani che si erano saldati
in Romagna, appunto, per compiere estorsioni tra Rimini, Riccione e San Marino,
e fare prestiti a tassi usurari ai danni di numerosi imprenditori
locali.
Per svolgere la loro attività in Romagna i clan avevano esportato
anche i metodi: i pestaggi innanzitutto. Ad esempio per convincere pienamente un
imprenditore a pagare, lo hanno portato in un capannone ad assistere al
pestaggio di un’altra persona – un usuraio vittima di estorsione – entrata nel
mirino dei campani. In un’altra occasione, sempre per essere convincenti, hanno
minacciato il rapimento del figlio. “La capacità di intimidazione è forte anche
in aree diverse da quelle di origine”, hanno spiegato i militari del Ros.
Vedi l’articolo di La Repubblica
Nel quadro si inserisce anche una finanziaria, la Fincapital di San Marino, che
interagiva anche con il clan dei Vallefuoco. E che nell’estate scorsa è
diventata oggetto di interesse pure dei Casalesi, che però non sono riusciti a
rilevarla perché le autorità sammarinesi l’hanno commissariata.
Accadde oggi, pillola di storia sammarinese