Continua il viaggio di Massimo Quindici verso il cambiamento

Continua il viaggio di Massimo Quindici verso il cambiamento

Continua la raccolta firme per il Referendum “15 anni…al massimo!” (Massimo Quindici). Nella sola mattinata di ieri al Teatro Nuovo di Dogana, in occasione dell’assemblea indetta dalla CSU, sono state raccolte più di un centinaio di firme che dimostrano ancora una volta la necessità di un vero cambiamento di rotta. Ringraziamo l’avv. Pedini per la disponibilità e i numerosi lavoratori, anche frontalieri, che hanno appoggiato l’iniziativa evidenziando, comunque, che la vera rivoluzione deve avvenire a livello culturale come presa di coscienza collettiva. Abbiamo già avuto modo di confrontarci con alcune persone a proposito delle potenziali conseguenze del nostro referendum. Vorremmo condividere alcune riflessioni che ne sono derivate, in attesa di altri costruttivi confronti con tutti coloro che si interesseranno attivamente a questa proposta.
Alcune persone, anche giovani, hanno sostenuto che una limitazione di massimo 15 anni di permanenza in Consiglio potrebbe innescare un processo di educazione “in serie” delle giovani leve a fare quello che dice il “manovratore”. Altri hanno espresso questo concetto: se una persona, dopo l’attività politica, torna al suo lavoro, poi raggiunta la pensione decide di tornare in politica perché ha più tempo libero non potrà più farlo.
Tali osservazioni sono comprensibili, però occorre ricordare che la politica può, anzi deve, essere fatta anche fuori dal Consiglio, per ottemperare al suo scopo di servizio al Paese, con coscienza e rispetto. Politica non vuol dire solo sedere sullo scranno consigliare, ma mettere seriamente a disposizione del prossimo le esperienze accumulate o le idee.
Il cambiamento culturale è dato dal votare NON chi ti farà un favore, ma chi ti convince per le idee che ha per il Paese, perchè fintanto che si voterà sperando di trarne un vantaggio personale, verranno elette persone che vorranno trarre il LORO vantaggio personale dall’elezione.
Stabilito questo, il partito/movimento poi candiderà chi vuole, e questo non vuol dire limitare il voto passivo o non dar modo a tutti di provarci. Il passaggio parlamentare è appunto un passaggio e non deve essere visto come un punto di arrivo dove porre le radici a vita: purtroppo questo raggiungimento dell'”approdo finale” è un difetto culturale che si manifesta anche in tanti altri contesti dirigenziali, siano essi pubblici che privati.

In conclusione, non intendiamo colpevolizzare qualcuno in particolare o generalizzare sull’impegno e l’atteggiamento di coloro che cercano di dare il loro contributo in politica: vorremmo solo far capire che se il Paese, quello fatto dai cittadini, non avesse perso un po’ di vista il bene comune e i valori concreti e fondanti, tramandati dalle generazioni del passato che hanno consolidato l’immagine di questa Repubblica, forse non sarebbe stato necessario proporre un limite legislativo alla permanenza in Consiglio, perché il buon senso avrebbe suggerito diversamente. Rimaniamo disponibili per dialogare con tutti coloro che vorranno contribuire al dibattito su questa nostra proposta referendaria. Se vorrete, potrete incontrarci per parlare e firmare il nostro referendum anche alla serata organizzata dal Movimento Rete, Venerdì 15 Giugno dalle ore 20.45 presso l’anfiteatro, sul retro del Cinema Teatro Turismo a San Marino Città (Parco della Pasquella).

Comitato Massimo Quindici – www.15annialmassimo.com – massimo.quindici@gmail.com – cerca Massimo Quindici su Facebook.

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