Contratto Pa a San Marino, Csdl: “Accordo entro l’estate per il rinnovo”

Contratto Pa a San Marino, Csdl: “Accordo entro l’estate per il rinnovo”

Rinnovo contrattuale del pubblico impiego e Distretto economico speciale sono stati tra i temi al centro dell’ultima puntata di “Csdl Informa”.

Rispetto al contratto per i dipendenti Pa, si legge nella nota della Confederazione sammarinese del lavoro riguardante l’ultima puntata di “Csdl Informa”, la scorsa settimana si sono riuniti i direttivi delle Federazioni Pubblico Impiego per impostare una bozza di piattaforma da presentare al governo. “Abbiamo già chiesto un incontro ufficiale per avviare la trattativa – ha informato Antonio Bacciocchi, segretario Fupi-Csdl – con l’obiettivo di raggiungere un accordo entro l’estate per il rinnovo del contratto”.

“È una piattaforma un po’ atipica rispetto alle precedenti – ha proseguito – perché si inserisce in un momento molto particolare del pubblico impiego: da parte nostra c’è la necessità di regolamentare il nuovo regime normativo-retributivo, di conciliare le disposizioni per i nuovi assunti ed eliminare una volta per tutte il precariato, che è sempre stata una piaga della Pa. Uno dei settori trainanti della Pa è la sanità, che negli ultimi anni sta incontrando molte difficoltà. I cittadini non ricevono sempre risposte adeguate ai bisogni di salute, non certo per mancanza di impegno e professionalità dei dipendenti, ma per responsabilità organizzative. Il confronto sul modello purtroppo non è ancora partito, nonostante le ripetute richieste delle Federazioni del Pubblico Impiego. Noi non sappiamo quali siano la visione e l’obiettivo organizzativo dell’Iss, ma al contempo vanno avanti provvedimenti che ci preoccupano perché denotano una deriva autoritaria, in quanto non vi è condivisione dei processi. La direzione generale e i vari livelli di responsabilità latitano nel confronto, e questo è un problema enorme. Solo nella giornata del 9 febbraio, dopo ripetuti solleciti, è stato possibile convocare un incontro su diverse tematiche: Rsa La Fiorina, la situazione di alcuni reparti ospedalieri e in generale l’atto organizzativo dell’Iss e la mobilità del personale. Serve la volontà comune di iniziare un percorso di condivisione dei progetti sulla sanità, in cui i soggetti coinvolti devono fare la propria parte. Intanto dobbiamo continuare a denunciare il continuo rafforzamento ed incremento della sanità privata, a dispetto di quella pubblica. È una tendenza che non possiamo accettare e che quindi va invertita, ripristinando la piena funzionalità ed operatività di ogni servizio intraospedaliero ed extraospedaliero sul territorio”.

Nelle ultime settimane è iniziato il confronto tra sindacato e governo sul Des. A fare il punto è stato il segretario della Confederazione sammarinese del lavoro, Enzo Merlini: “In premessa, abbiamo chiesto all’Esecutivo di sostanziare questo progetto di legge attraverso i normali permessi di soggiorno, in luogo delle c.d. residenze fiscali non domiciliate. La risposta è stata negativa; questo significa che il nostro paese tornerebbe ad essere, sotto un’altra forma, una sorta di paradiso fiscale. È stato negato questo scenario, sostenendo che simili progetti esistono anche in altri paesi, ma abbiamo l’impressione che tra sportivi, persone dello spettacolo, pensionati facoltosi, e ora anche con questa nuova modalità, ci troveremmo con una elevatissima quantità di residenti attratti da condizioni fiscali agevolate, peraltro verosimilmente fasulli in termini di presenza effettiva in territorio. Queste persone dovrebbero risiedere realmente a San Marino, ma in realtà chi ha interessi sparsi in tutto il mondo non vive in un luogo fisso, bensì si sposta continuamente. Se tra gli obiettivi vi è quello di attrarre nel nostro paese persone intenzionate unicamente a beneficiare del nostro sistema fiscale per non pagare le tasse dove dovrebbero, possiamo sicuramente farne a meno”.

“Quindi – ha concluso Merlini – basare il futuro modello di sviluppo su residenze fasulle, ci espone al rischio di chiusura dei confini un’altra volta, ovviamente in senso metaforico. Al momento è solo una preoccupazione, ma le fondamenta del progetto sembrano queste. Non siamo certo contrari agli investimenti, anzi, ma il nostro Paese deve sfruttare le sue potenzialità per attrarre investitori nell’economia reale”.

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