Controllo archeologico e nuove strutture a protezione del sito archeologico di Domagnano-Paradiso

Controllo archeologico e nuove strutture a protezione del sito archeologico di Domagnano-Paradiso

La Sezione Archeologica dei Musei di Stato, in accordo con la proprietà e in collaborazione con l’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici e l’Ufficio Gestione Risorse Agricole e Ambientali, sta concludendo la prima fase dell’intervento di ripristino e sostituzione delle strutture di copertura dell’area archeologica di Domagnano-Paradiso.

A Domagnano-Paradiso venne impiantato in età romana repubblicana (II secolo a.C.) un insediamento rurale, ampliato ed arricchito nella prima età imperiale (I secolo d.C.), quando divenne una “villa” dotata di un settore produttivo e di un settore residenziale. L’insediamento subì una radicale trasformazione in età gota (fine V- prima metà VI secolo d.C.), periodo a cui si data anche il “tesoro di Domagnano”, un ricco complesso di gioielli rinvenuto a fine Ottocento a poca distanza dal sito archeologico e considerato uno dei più importanti ritrovamenti del periodo delle Migrazioni. L’insediamento rurale di Domagnano-Paradiso fu abbandonato intorno alla metà del VI secolo d.C.

Il sito archeologico è stato oggetto di tre campagne di scavo dei Musei di Stato negli anni 1998-2000 e la prima fase dell’intervento di ripristino e sostituzione delle strutture di copertura è stata finalizzata anche a un controllo dello stato di conservazione delle strutture e livelli archeologici.

La seconda fase dei lavori prevede la realizzazione di una struttura di copertura che consenta l’ispezionabilità dei resti dell’edificio di età gota e dell’area produttiva (una vasca e una vaschetta per la produzione di vino ed olio) e di eventuali interventi di consolidamento e restauro.

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