Convegno Sovranita’ tecnologica. Ricerca e sviluppo: leva di crescita e di investimento. Agenzia Dire Torre 1

Convegno Sovranita’ tecnologica. Ricerca e sviluppo: leva di crescita e di investimento. Agenzia Dire Torre 1

 CRISI. BANCHE FUORI DA TUNNEL E PRONTE A SOSTENERE ECONOMIA

  Banche piu’ in salute e pronte a fare la loro parte nella realizzazione del Parco scientifico tecnologico. Che deve pero’ misurarsi con la realta’ e puntare sulle alte competenze raggiunte dal Titano in determinati campi, come quello del design industriale e dei nuovi materiali. La tavola rotonda “Sovranita’ tecnologica. Ricerca e sviluppo: leva di crescita e di investimento”, si focalizza dunque sul trinomio investitori, politica, banche, tre soggetti che dovrebbero dar corpo al parco come “operazione di sistema”, spiega il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, convinto che il pubblico debba dare gli indirizzi, per poi lasciare la palla a privati e banche. Serve insomma “liberta’ d’impresa”, sottolinea Richard Greco, ex sottogretario Usa della Difesa per la Marina militare, ma anche “una struttura chiara e regole, obiettivi e collaborazioni precise”. Seguendo magari, aggiunge il presidente di Banca Partner, Massimo Merlino, i modelli della Finlandia e di Israele, e dando grande importanza alla comunicazione.

    Le banche sammarinesi sono pronte: come conferma il presidente di Abs, l’associazione che le rappresenta, Pier Paolo Fabbri, il peggio e’ passato. “Nel 2012 si e’ fermato il deflusso di capitali” e il rapporto tra raccolta diretta e impieghi si attesta al 75%. Dunque “c’e’ ancora margine” per il credito a imprese e famiglie. Anche perche’, gli fa eco il presidente di Asset Banca, Stefano Ercolani, “le sette banche rimaste sono piu’ che patrimonializzate e pronte a sostenere le imprese”. Il patrimonio netto ammonta infatti a 750 milioni di euro rispetto agli attivi da sette miliardi. A questi numeri si sommano poi, aggiunge il vicedirettore di Cassa di risparmio, Vladimiro Renzi, “la rapidita’ e la velocita’ di rapporto con gli imprenditori”, tipiche di un piccolo Stato. Dunque ci sono tutte le possbilita’ che il progetto del parco decolli. Ma, come spiega il giornalista Oscar Giannino, meglio non contare troppo sull’Italia. Certo ora “verra’ meno la sua ferrigna e indisponente incomunicabilita’, tipica del periodo Tremonti, ma lo Stato italiano e’ assatanato di soldi, gli mancano 20 miliardi di euro”. Una speranza puo’ allora arrivare dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, che e’ “molto aperto alle imprese e potrebbe capire l’integrazione e i vantaggi di un parco scientifico tecnologico a San Marino”. Che dovrebbe puntare, chiude il giro di interventi il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, sulle competenze in cui il Titano ha raggiunto livelli di eccellenza, a partire dal design industriale.     Il Paese, aggiunge, ha “le risorse finanziarie, ma occorre raggiungere stabilita’ a livello di patrimonio e liquidita’, in modo che le banche abbiamo maggiore tranquillita’ nella capacita’ operativa”. Nel passato “i nostri istituti hanno mostrato vulnerabilita’ sul piano del credito a imprese e  famiglie”. Ma ora la sfida, conclude Valentini, e’ tenere insieme uno stato sociale alto, una fiscalita’ bassa e un’economia reale forte.
 Puntando si’ su innovazione e ricerca, ma senza dimenticare turismo e commercio, dove “finora gli interventi non sono stati all’altezza”, ma che sono il vero volano dell’economia made in Titano

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