Daria Colombo incanta il salotto di Villa Manzoni

Daria Colombo incanta il salotto di Villa Manzoni

Comunicato stampa 

San Marino, 28 settembre 2015

Prima di tutto è una mamma, poi è tutto il resto: una professionista, una scrittrice, una donna impegnata in politica e nel sociale. Daria Colombo, figlia dell’ex Senatore Dc Vittorino Colombo, moglie da 35 anni di Roberto Vecchioni, passa da un ruolo all’altro mentre illustra i suoi libri nel salotto letterario di Villa Manzoni, promosso dall’Ente Cassa di Faetano.

Ha scritto “Meglio dirselo” (Rizzoli) vincitore del Premio Bagutta Opera Prima. Un romanzo familiare e familista che inverte e rivoluziona molto di quello che la sua generazione – quella del ’68 – ha conquistato, insegnato e predicato. Genitori amici dei figli, ad esempio,  mai autoritari e alfieri di una libertà assoluta di fare quel che si vuole. 

“Ma nemmeno per idea – dice – in casa sono la rompiscatole, quella che impone regole e disciplina. Vivo con due giovani maschi e un adulto adolescente, che sarebbe mio marito. Un disastro”. Scherza. Fra i tanti lavori che ha fatto con successo, quello che preferisce è sicuramente il mestiere di moglie, madre, nonna. Le è riuscito bene, anche se non si è mai liberata da un pesante fardello di ansia. Ma questo è un dato a comune un po’ a tutte le donne. 

Dopo cinque anni, si mette di nuovo alla prova. Nello scorso maggio dà alle stampa il nuovo romanzo “Alla nostra età, con la nostra bellezza” (Rizzoli) dove esplora nuovamente l’universo femminile.

Spiega l’autrice: “Ho voluto raccontare una storia di sentimenti e amicizia tra due donne, una ventenne e una trentottenne che frequentano l’università insieme e gradualmente, con alti e bassi, diventano amiche pur apparendo molto diverse, anzi proprio per questo si scambieranno molto. Ma è anche una vicenda di condivisione, che si svolge sullo sfondo degli anni che vanno dal 1992 al 2007, un periodo significativo per l’Italia”.

La trama è semplice, si snoda in un intercalare quotidiano in cui molti di noi si possono riconoscere. Ma punta sempre l’accento sulla forza delle donne, la capacità di adattarsi o di cambiare rispetto alle situazioni, sapersi mettere in discussione,  sul diverso approccio nell’analisi della realtà, la dimensione privata e pubblica come elementi costitutivi dell’identità e dello stare al mondo, l’impegno per la collettività come elemento fondante di una vera democrazia,  il bisogno di partecipazione.  Sono questi i temi principali del romanzo che, come dichiara la stessa autrice, si potrebbe collocare nel filone “sentimental – politico”. Un termine che è stato coniato apposta per lei. 

Ma anche un romanzo che è implicitamente un invito a ciascuno a fare la propria parte per il bene comune. 

Il salotto di Villa Manzoni, voluto e promosso da Ente Cassa Faetano, si è arricchito così di un nuovo settore letterario, dove conoscenza e cultura diventano strumenti di comprensione sociale e di condivisione perché la crescita di ogni individuo diventi una possibilità di crescita per tutti. Riflessioni che sono state molto apprezzate dal pubblico, che ha applaudito a scena aperta. 

 

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