Dario Fo lascia il Titano: drizzate la schiena. Agenzia Dire Torre1

Dario Fo lascia il Titano: drizzate la schiena. Agenzia Dire Torre1

CULTURA. DARIO FO LASCIA IL TITANO: “DRIZZATE LA SCHIENA”

“AVETE GIOVANI DI TALENTO, MA MANCA UNA SCUOLA DI TEATRO”

Dario Fo e i suoi quadri lasciano il Titano. E il premio Nobel, nella conferenza stampa di chiusura e di presentazione del catalogo delle mostre, non manca di strigliare i sammarinesi. “Siete gnuc- dice in dialetto milanese- avete perso il rapporto con l’arte e una nazione che non ha fermento culturale vivo non puo’ ritenersi tale”. Certo non mancano le lodi per i giovani artisti del Titano. “Ne ho incontrati molti, di talento”, ma ai cittadini da’ anche dei “coglioni. Di questa mostra vi siete accorti all’ultimo momento, ora andra’ prima in Svezia, poi in Spagna e a New York. Ce l’avevate a tre metri e non ne avete approfittato. Dovete raddrizzare la schiena, le orecchie e gli occhi. E non perdere le occasioni”. Prova a consolarlo, tra il pubblico, un altro italiano famoso in trasferta, il direttore di San Marino Tv, Carmen Lasorella.

    In questo caso, spiega al maestro, i sammarinesi non hanno capito la sua rivoluzione nella televisione pubblica. “Ma come per i quadri i segni restano”, sottolinea. Sicuramente un segno Fo lo lascia negli artisti sammarinesi, che tornera’ a trovare per farli recitare nei suoi spettacoli: “Faccio un plauso alla freschezza, all’intelligenza e alle doti di questi ragazzi che hanno studiato e accettano la mortificazione di non avere un pubblico”. Infatti, al di la’ delle compagnie attive, “manca una scuola di teatro seria. Dovete trovare dei maestri veri per evitare di perdere genialita’. Non fate come l’Italia che butta via persone straordinarie”.  E, a proposito del Belpaese, Fo sottolinea come “i dirigenti del governo italiano sono paghi del riconoscimento di avere agito bene che arriva dall’Europa, di avere fermato la frana. Ma in quel baratro sono finiti milioni di persone e si fa finta di niente. Si dice che Monti ha fatto cose egregie, ma non si parla dei disperati. Che strano modo di vedere le cose”, ancor di piu’ per un “giullare” pronto a fustigare. “E ancora va bene- conclude- che non mi bruciano vivo”.
    Cala dunque il sipario, o come direbbe Fo si fa il funerale, sulla triplice personale del premio Nobel, tra pittura, satira e teatro. “Un grande momento di cultura- sottolinea il segretario di Stato per il Turismo, Fabio Berardi- che ha arricchito la nostra stagione con un evento particolare e innovativo”. E “ha lasciato il segno”, aggiunge il presidente della Fondazione San Marino Cassa di risparmio – Sums, che ha sponsorizzato la mostra, Tito Masi: “Il Fo pittore e’ stata una sorpresa piacevole. E il messaggio continua a essere quello di una profonda testimonianza civile e politica, dissacrante e ironica”. Per questo, conclude, “ci auguriamo che continui a venirci a trovare”.

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