Decreto lavoro: la CSU chiede sostanziali modifiche

Decreto lavoro: la CSU chiede sostanziali modifiche
Decreto lavoro: la CSU chiede sostanziali modifiche
Consegnato alla Segreteria per il Lavoro un documento propositivo, articolato in 25 punti, con le richieste e proposte di modifica della CSU, ad iniziare dal ripristino della funzione delle graduatorie e dallo stop alla liberalizzazione delle assunzioni nominative9 settembre 2011 – Questa mattina la CSU ha incontrato la Segreteria di Stato per il Lavoro sul Decreto Legge 9 agosto 2011 n. 130 “Interventi urgenti per la semplificazione e l’efficienza del mercato del lavoro”. La CSU ha ribadito la  propria contrarietà innanzi tutto del metodo, sottolineando la scorrettezza nell’aver approvato, alla vigilia di ferragosto, un decreto d’urgenza su una materia così sensibile e cruciale per i diritti dei lavoratori e dei giovani come il collocamento al lavoro, sacrificando il confronto e senza ricercare punti di convergenza con i rappresentanti dei lavoratori.
Circa i contenuti, la CSU ha confermato il proprio giudizio di fondo; è un decreto che tende alla precarizzazione dei lavoratori e favorisce la diversificazione dei trattamenti tra gli stessi all’interno dei luoghi di lavoro sul piano retributivo, normativo, fiscale e previdenziale, e che nell’insieme riduce i diritti conquistati dai lavoratori, specialmente per i nuovi assunti. Tra i punti di maggiore criticità, vi è quello di non riconoscere che fra i nostri disoccupati ci sono  giovani altamente scolarizzati; la una lunga e generica flessibilità in entrata al lavoro prevista per loro, non è la giusta soluzione. Sono necessarie modifiche che segnano una precisa scelta di campo: ridurre la flessibilità che il decreto introduce, affiancando l’assunzione di un giovane sammarinese ogni qualvolta un’azienda medio grande assuma una figura apicale forense.
La CSU ha quindi consegnato e illustrato alla Segreteria di Stato un documento unitario, articolato in 25 punti, che contiene l’insieme delle proposte e richieste di modifica al Decreto. In tal senso la CSU ritiene necessario apportare queste importanti modifiche al Decreto proseguendo il confronto anche sul piano tecnico. Delle 25 richieste specifiche, ne evidenziamo alcune tra le più importanti.
ASSUNZIONI NOMINATIVE Rispetto alla totale liberalizzazione di queste assunzioni prevista dal decreto, occorre salvaguardare il principio della formulazione delle graduatorie in base al reddito familiare, evitando che la selezione effettuata dalle imprese escluda le persone con maggiori difficoltà. In tal senso occorre riportare regole e limiti alle assunzioni nominative, ripristinando la percentuale stabilita dalle norme e regolamenti vigenti.
AVVIAMENTO DI LAVORATORI NON ISCRITTI ALLE LISTESe si può condividere la necessità di reperire le professionalità non esistenti nel mercato del lavoro interno, riducendo eventualmente i tempi di verifica, non è assolutamente accettabile che vi sia una quota totalmente esente da tali verifiche. La professionalità richiesta deve essere coerente agli inquadramenti previsti dai contratti di lavoro.
RAPPORTI DI COLLABORAZIONEPoiché non si vede la necessità di ulteriori regolamentazioni di tale tipologia lavorativa, si chiede l’abolizione dell’articolo. In ogni caso, deve essere specificato il divieto di includere le collaborazioni nel normale ciclo lavorativo aziendale, in modo che tale rapporto di lavoro sia confinato entro tempi ben determinati e in un preciso ambito di prestazione professionale, oltre che il divieto di estendere queste tipologie di contratto ai pensionati.
LAVORATORI DISTACCATIAnche per questa tipologia di lavoro non si vede la necessità di ulteriori regolamentazioni, ampiamente presenti nll’Art. 19 della Legge 131/2005 (riforma del mercato del lavoro). Pertanto si chiede l’abolizione dell’articolo.
IRREGOLARITÀ DEL RAPPORTO DI LAVORO E SANZIONI Rispetto alla vera e propria sanatoria prevista dal Decreto per le assunzioni non regolari, la regolarizzazione del lavoratore oggetto di accertamento, non avente diritto all’iscrizione alla Liste di Avviamento al lavoro, deve poter essere possibile solo a fronte di un congruo periodo di presenza riscontrata all’interno dell’impresa, e dietro l’effettivo pagamento da parte dell’azienda dell’intera sanzione pecuniaria prevista.
CSU
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